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2015, Linguistica
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Although the name of the river Dragonja was as Argaone < PIE *H2erg’eH2ion- first mentioned by Anonymus from Ravenna already in the 7th century, the modern hydronymic forms Slovene Draginja, Croatian Dragonja and Italian Dragogna, are only indirectly connected with it. After the substratal hydronym was first, most likely as Argaone, borrowed from the Roman spoken Istrian population and after the 10th century underwent the Istro-Venetian phonetic change into *Argone (the type taola > tola), it was transonimizated and used also as the name of Piranian gulf (Largom, Largone, Largon, Laron). The homonymy *Argone ‘the river Dragonja; the Piranian gulf’ caused that the phrase *fiume d’Argone *‘the river of Argone = Piranian gulf’ began to be used for naming the river Dragonja, which via agglutination brought about the form *Dargone. Because the river Dragonja often flooded during heavy rainfall, the hydronymic form *Dargone was associated by the people in the area of the river Drago...
ago, mito e simbolo, 2008
Abstract Relazione al Convegno internazionale Il simbolo nel mito attraverso gli studi del Novecento, Recanati – Ancona ottobre 2006 – Pubblicata nell’omonimo volume di Atti del Convegno, Ancona 2008. Il saggio prende in esame la figura del Drago sottolineando la sua origine antichissima - addirittura preistorica - e la sua longevità, che gli ha permesso di giungere fino ai nostri giorni come personaggio mitico simbolo di forza e potenza.
Realizzazione editoriale e informatica a cura di ARUN MALTESE ([email protected]) Grafica della copertina a cura di PAOLO FERRERO ([email protected]) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41 ISBN 978-88-6274-745-5 Volume pubblicato con un contributo del Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università degli Studi di Torino. FRANCESCO MOSETTI CASARETTO Medioevo letterario e possesso di Dio p. IX MICHAEL RYZHIK Il favore di Dio: un confronto semantico tra la terminologia ebraica, latina e italiana 1 PETER STOTZ «Vestigia Trinitatis» -der dreieinige Gott in der Lebenswelt. Zu einer Konstante mittelalterlichen Denkens 11 FRANCESCO MOSETTI CASARETTO Si Deus pro nobis, quis contra nos? 41 EDOARDO D'ANGELO La battaglia del Campo del Sangue (1119): «Dieu non volt?» 95 CLARA FOSSATI Il favore di Dio nel «De victoria» di Ursone da Sestri 111 VERONICA ORAZI Provvidenzialismo e strategia politica nella storiografia catalana medievale 125 ATTILIO GRISAFI Il favore di Dio nell'«Historia Baetica» e nel «Fernandus servatus» di Carlo e Marcellino Verardi 153 STEFANO PITTALUGA Predestinazione e libero arbitrio nel «Mathematicus» di Bernardo Silvestre 173 MARIA ADELE CIPOLLA La benedizione del re nelle fonti continentali e islandesi sul «Sakralkönigtum» 193 INDICE VI RITA CAPRINI Odino sul campo di battaglia 217 TOMMASO BRACCINI L'imperatore e il drago: una leggenda di Trebisonda 225 ALESSANDRA BARTOLOMEI ROMAGNOLI «Quae stulta sunt mundi elegit Deus, ut confundat sapientes»: profezia ed elezione nella letteratura medievale 251 GIOACHINO CHIARINI Il favore di Dio, di Gesù e della Madonna in santa Caterina 281 CARLO DONÀ L'angelo e l'eremita: o il lato oscuro del favore divino 295 SILVIA ARGURIO Volontà divina e libero arbitrio nella retorica del mondo capovolto 313 FRANCESCA ROBUSTO La prospettiva di Dio nell'epistolario di Abelardo ed Eloisa 335 WALTER MELIGA Amore e «favore di Dio» nei trovatori 381 JEFF RIDER e BRÎNDUŞA GRIGORIU «Dix… les amans ainme»: The Incarnation of Love in France 1150-1250 399 ALESSIO MONCIATTI La luce nell'arte dei secoli XII-XIV. Fra simbolo e strumento figurativo 437 GIANFELICE PERON La volontà e la promessa degli dèi: dall'«Eneide» al «Roman d'Eneas» 473 ENRICO ARTIFONI Dal Dio del linguaggio al Dio dei buoni costumi. Ausilio divino e gruppi intellettuali nella cultura retorica e didattica del Duecento italiano 511 Indice VII DONATO PIROVANO «Questa è una maraviglia; che benedetto sia lo Segnore, che sì mirabilemente sa operare!». Dio, Beatrice, una vita nuova 529 LUDOVICA RADIF A Dio o a Lorenzo? Pluto, Iustitia, metafore d'elezione 549 Indice 1 Cfr. Macrides 1979. 2 Cfr. Bryer 1980, n. V, p. 121.
è stato nel tardo Medioevo il personaggio più popolare dell"epica eroica in lingua tedesca; su di lui e sulle sue imprese si incentra una vasta produzione letteraria in versi 1 . Punto di partenza per la nascita di tali opere sono le leggende e i racconti popolari fioriti intorno alla figura del re ostrogoto Teodorico (453-526).
Moderna/Comparata, 2018
This book was born from an observation and a desire. The starting point is that the multilingual nature of Andrea Zanzotto's poetry becomes almost invisible by virtue of being evident in the eyes of its readers. The babelic hypersensitivity of the petèl’s poet is certainly not absent in critical studies, yet this work addresses it in a systematic way for the first time, by investigating on the multiple connections between poetic writing and languages. The desire that accompanied this reflection was to lead it with a "prismatic" gaze, crossing the poetry's multilingualism and the poet’s translation practice, and summoning the many voices of its translators around the Zanzottian multivocality. A series of unpublished documents in the appendix, and the interventions of poets like Cecchinel, Demarcq and Rueff, alongside those of the best European experts of Zanzotto, add a special significance to this work. Speech given on June 26, 2007 at the Locanda da Lino in Soligh...
Filologia Mediolatina, 2023
The article discusses a group of voices of the Liber glossarum related to the mythological figure of the Hydra of Lerna. It also traces its possible sources and proposes some adjustments to the critical text. The same items are, if necessary, compared with the tradition of the so-called Abstrusa glossary, which often forms the basis on which the compiler of the Liber glossarum grafts other pieces of infor- mation; in this context, the collation with the text transmitted by the cod. Città del Vaticano, BAV, Vat. lat. 6018, (sec. IX), becomes particularly important as for section A-F transmits the Abstrusa glossary in combination with heterogeneous material. The research takes constant advantage of the comparison with the choices of different publishers, starting with the (now outdated) editions of Goetz and Lindsay, up to the most recent studies of Anne Grondeux and Franck Cinato. The intent of this paper is to restore for the above-mentioned glosses indicated a text more compliant with the meaning, while respecting the manuscript tradition.
È conservato a Torino, presso la Galleria Sabauda, un dipinto dell'inizio del sec. XVII, raffigurante l'allegoria della provincia di Susa 1 ; si tratta di una figura femminile stante, vestita di color rosato, con uno scialle nero sulle spalle, e drappeggiata da capo a piedi con un manto giallo. La fascia azzurra della Casa di Savoia cinge la donna sotto il seno; il braccio sinistro, parallelo al torso, fa da appoggio ad uno stemma di forma ovale con cornice dorata, raffigurato in scorcio e sorretto dalla mano sinistra. Su di esso si riconoscono i colori e le armi di Susa: due torri, una rossa e una bianca, rispettivamente in campo bianco e rosso. Alle spalle della figura femminile, che poggia i piedi su quinte di terreno roccioso, si scorgono l'arco augusteo di Susa e le montagne; ai piedi invece sono rappresentate le allegorie dei due fiumi della valle.
La Dragona, 1991
Si presentano qui i primi documenti scritti della musica popolare in uso nel Trentino raccolti durante la prima indagine svolta da Joseph Sohnnleithner nel 1819 per conto del Governo austriaco e conservate presso l’archivio Gesellschaft Musikfreunde di Vienna. Nord Sound, Trento 1991
Il villaggio dell'età del bronzo medio di Portella a Salina nelle isole Eolie, 2005
La ceramica che caratterizza la facies del Milazzese ha destato uno specifico interesse per la presenza su alcuni esemplari di particolari motivi incisi prima della cottura. La collocazione di questi, alla base delle anse, non lasciava dubbi sul fatto che non si trattava di motivi decorativi bensì di veri e propri contrassegni. L'uso di quest'ultimi, come sappiamo, «ha un notevolissimo ambito di diffusione, sia dal punto di vista geografico che cronologico» (SACCONI 1974 : 208).
Tesi di Laurea in Lettere. Università de L'Aquila, 2003
Tesi di Laurea quadriennale sul poemetto di Draconzio, poeta dell'Africa vandala del V secolo, l'ultima opera di impianto epico della latinità sulla figura di Medea, indicato come Romuleon X. Partendo da un esame della figura di Medea nella tradizione greca e latina e della connotazione del personaggio attraverso i vari autori, nella seconda parte viene quindi analizzata nello specifico l'opera di Draconzio, con l'obiettivo di illuminarne i procedimenti creativi e il rapporto con i modelli
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Alle origini dell’Odissea deradiana I parte Shejzat , 2022
Alle origini dell’Odissea deradiana (II parte), 2023
In: "Lavoro culturale", 17 ottobre, 2019
All'ombra di Murat. Studi e ricerche sul Decennio francese, 2007
Rivista d'Arte, XXXVII, ser. IV, vol.I, 1984, pp. 347-359., 1984
Ithaca: Viaggio nella Scienza XII, 2018, 2018
Heliopolis. Culture, Civiltà, Politica, 2015
Domenico da Gravina, 2023
Vetera Cristianorum 55, 2018