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pensiero il post-umano è il superamento del supporto naturale della specie umana. La tecnica prende definitivamente congedo dalla natura. È qui evidente che le teorie della separazione conducono inevitabilmente all'eliminazione della rilevanza della natura, poiché l'individuo ha in ogni caso bisogno di un centro unitario.
B@belonline (Vol. speciale 2021 Il nuovo atlante di Sophia/ Sophia’s New Atlas, 2021
This article discusses certain trends peculiar to the posthuman in relation to figures of the Christian eschatological promise in line with the traditional patristic discourses. Among this subject's many aspects, in particular, three 'figures' belonging to each of the two fields are compared: a) On one hand, the idea of the planetary creature as a product of the trend towards interconnected cognitive processes among human beings by virtue of global communications; on the other, the eschatological promise of the unification of all humans saved as a member of the one body of Christ at the end of time. b) On one side, the contemporary trend to dematerialization (computer-isation, digitalisation, etc.), which finds its anthropological apex in the concept of human beings as (informational) patterns and in the image of the hologram; on the other, the eschatological figure of resurrected humans who will live in the form of 'spiritual bodies' in the heavens and in new lands. c) On one hand, the overbearingly unnatural impact of technology as dominion over Nature, transforming it on demand; on the other, the untrammelled power of miracles that, according to the description of many of the Church fathers, the divinised human in the kingdom of heaven will possess. This article attempts to interpret today's technological transformations and posthuman trends as foreshadowings of (or approaches to) Christian eschatological reality. Based on an 'apprehensive' interpretation of the current stage in the world's transformation and the human race's transition, the proposed perspective observes this reality from a philosophically tranquil and theologically enthusiastic standpoint, beginning with statements made in important Church teaching documents, especially from the Second Vatican Council.
S&F - Rivista di Scienza e Filosofia, 2010
2016
The radical reform of human subjectivity constitutes the carrying nucleus of the wide post-human cultural constellation. The overcoming of anthropocentric humanism represents both its main assertion and his line of departure: we are living today in a post-human condition, that requires theoretical elaboration. A debate between the post-human theory and the pedagogical horizon appears historically unavoidable: but is it possible? All the post-humanistic requests, plainly anti-anthropocentric, are joined by the requirement not to separate the man respect to others beings of the nature: avoiding to fall into old positivist theses, the attention focuses on bodies - human body between many others – as an ontological base to the post-human world. We are considering two auctors, exemplary for their philosophical and scientific depth: Roberto Marchesini and Rosi Braidotti. They both attempt to lead back the human to the dimension of zoe, removing it from the bios, in deeply different modali...
2015
Fondazione Lavoroperlapersona (www.lavoroperlapersona.it) nasce dalla passione per l'uomo e per il lavoro che è sua espressione. Valorizza entrambi, ma assegna loro posti diversi. La verità sulla persona, infatti, va oltre il lavoro. Lo supera essendo altrove. L'uno, il lavoro, deve essere a servizio dell'altra, la persona. Il lavoro però ne è parte rilevante. Per questo è irrinunciabile, motivo di attenzione e tutela, fondamento di democrazia e civiltà. Contribuisce alla piena realizzazione dell'uomo quando è dignitoso e asseconda vocazioni e talenti personali. È con il lavoro che alimentiamo relazioni di servizio costruendo legami con gli altri e con il mondo che ci ospita. Attraverso il lavoro e le sue opere arricchiamo, rendendola più preziosa, la nostra identità, preparando un futuro più accogliente per le generazioni che verranno.
Alle radici dell'Europa. Mori, giudei e zingari nei paesi del Mediterraneo occidentale. Volume II: secoli XVII-XIX Felice Gambin "Umano, troppo umano" Riflessioni sull'opposizione natura/cultura in Antropologia Tutti i diritti sono riservati. È vietato riprodurre, archiviare in un sistema di riproduzione o trasmettere in qualsiasi forma o qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per fotocopia, registrazione o altro, qualsiasi parte di questa pubblicazione senza l'autorizzazione scritta dell'editore. È obbligatoria la citazione della fonte. editing: Camilla damianou in copertina: Iole, daniela Neri (2000). impaginazione: gabrielecrobeddu.com Stampa: Free Books s.r.l. -Città di Castello (Pg) V Presentazione della collana L'antropologia è stata per tanti decenni una scienza-pattumiera, una scienza che studiava gli scarti delle altre scienze umane; l'oggetto dei suoi studi sugli scarti altrui l' ha resa per tanti versi una scienza " impura", da osservare magari con interesse ma sempre da una debita distanza. A stretto contatto con i pensieri d'altri, essa ha incorporato tanti concetti e tante logiche in seno al proprio corpus teorico, divenendo così una scienza "bastarda", che accetta suggerimenti e innovazioni dai gruppi umani più ininfluenti, dalle pratiche apparentemente più effimere. Popoli politicamente insignificanti nell'arena mondiale (i Kwatiutl, i Trobiandesi, i Nuer, i Bororo, i Balinesi…) sono entrati nei pensieri delle centinaia di migliaia di studenti che, ormai nelle Università di tutti i continenti, si sono trovati a sostenere un esame di antropologia; i filosofi dogon, guaranì, winnebago ecc. sono stati chiamati nei suoi testi a dialogare con Parmenide o Aristotele, con Russel o Wittgenstein. La sua natura "bastarda" le ha permesso fin dall' inizio, pur nelle contraddizioni di tutti gli etnocentrismi in cui si trova immersa, di declinare una posizione critica più o meno esplicita verso l'etnocentrismo stesso che la produceva, dimostrando in continuazione con le proprie etnografie che altri mondi sono possibili, sempre. Ipersensibile ai mutamenti nei rapporti di forza internazionali, interculturali, e intraculturali (in primis quelli di genere), così come alle diverse sensibilità nei rapporti tra uomo e ambiente, l'antropologia nel corso dei decenni ha costantemente rielaborato i propri concetti, i propri approcci e i propri dibattiti.
Giuseppe Guzzetta, con contributi di G. Di Stefano, M.A. Vicari Sottosanti, V. Lo Monaco, IL “TESORO DEI SEI IMPERATORI” DALLA BAIA DI CAMARINA 4472 ANTONINIANI DA GALLIENO A PROBO, 2014
SEGNALI ED INCROCI
INDICE Editoriale CLOTILDE PUNZO, Coscienza e criticità dell'umano. 3 AGORÀ MICHELE FARISCO, Ancora l'umano dopo l'uomo? 8 CRISTIAN FUSCHETTO, Serragli (anti)umanistici 20 MAURO MALDONATO E VERONICA SILEO, La coscienza alle prese col sé. 28 ROBERTO MARCHESINI, Ibridazioni e paradigma postumanistico. 53 RAFFAELE PRODOMO, La persona: perché la scienza non basta (ma la metafisica da sola è anche peggio!). 60 GIANLUIGI ZEPPETELLA, La scelta del luogo di cura. 72 PERCORSI BENEDETTO XVI, Discorso all'incontro con i membri dell'Assemblea Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. 79 BENEDETTO XVI, Preghiera alla visita a Ground Zero durante il viaggio apostolico negli USA. 85 SEGNALI ED INCROCI PASQUALE ORLANDO, I diritti umani: loro storia, valore, stato attuale. 88 ANTONIO SCOPPETTUOLO, Il problema del fondamento ontologico dei diritti umani. 90 LA NOTTE DEI MUSEI, L'evento europeo del 17 maggio 2008. 95 3 EDITORIALE COSCIENZA E CRITICITÀ DELL'UMANO CLOTILDE PUNZO
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La Camera Blu: Rivista di Studi di Genere (Issue N.8), 2012
Studium Ricerca. Sezione on-line di Filosofia, 2019
Scultura estesa | Arte'm, Napoli, 2022
Mondoperaio, N. 4-5, Luglio-Ottobre 2006, pp. 148-153