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2008, Prometheus Rivista Quadrimestrale Di Studi Classici
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Nella vasta produzione del comico Antifane 1 figurava anche un Ciclope (Kuv klwy), di cui ci resta poco meno di una ventina di versi, distribuiti in tre frammenti 2. Nella ricostruzione del possibile contenuto della commedia perduta ha giocato un ruolo importante l'idea che il Kuv klwy antifaneo dipendesse dal famoso ditirambo di Filosseno di Citera Kuv klwy h] Galav teia (PMG 815-824) 3 , parodiato già da Aristofane nella parodo del Pluto (290 ss.), dove Carione, scherzando con il coro, fa buffonescamente il verso a Polifemo innamorato, che saltella canticchiando qrettanelo e ragiona con le sue pecore 4. In effetti, l'elemento più innovativo nella trattazione del mito da parte di Filosseno era, secondo le testimonianze giunte fino a noi, proprio l'introduzione del motivo del ridicolo amore del Ciclope per la ninfa Galatea, destinato ad avere ampia fortuna, non solo nelle arti figurative 5 e nella poesia 1
Studi Classici E Orientali, 2015
The research is centred on the sources from which Philo derives his knowledge, and which the author himself specifies in the introduction and conclusion: that is, the written ones, and especially the Scriptures, and the oral ones. While the connections with the Bible are quite easy to identify, the same cannot be said about the oral sources, about which little is known. However, the influence of the Greek tradition, both in the choice of the sources and in the way the episodes are introduced, is undeniable; in addition, there is a degree of original contribution from Philo, who went beyond the mere quoting of the pre-existing literature.
Tragedy takes its beginning from the ‘satyric’ and choral forms. As a dance genre that is strongly defined by the chorus, the satyr play, allegedly introduced later in order to compensate for the impending loss of a connection to Dionysos, continually relates back to its own performance. How choral self-references function in connection to their specific embedding in a purely Dionysian context, which is strengthened through further ritual allusions, can be demonstrated nicely through the example of a fragment that is still controversial in its assignation as a satyr play: the so-called Hyporchema by Pratinas of Phleius (TrGF I 4 F 3). The new awareness of its performative and deictic phenomena as well as its playful character, which lends expression to the paradoxical, ambivalent Dionysian potential of the satyrs, i.e., dissolving order while simultaneously confirming it, makes it very probable that this fragment belongs to the genre of the satyr play and not the dithyramb, as many interpreters believe. Both in the work of Pratinas, as well as in the Cyclops, the damming up and subsequent, explosive release of energy in dance and movement ensue as a genre-determining pattern that is linked to rituals and myths of Dionysus. Continuous choral self-references underscore its specifically Dionysian aspect in the context of the theater. In this way, it becomes evident that the satyr play stages how this carnal energy is acted out in ever new variations of its plot embedding.
Angelo Casanova (a cura di), Figure d'Atene nelle opere di Plutarco ISBN 978-88-6655-485-1 (print) ISBN 978-88-6655-486-8 (online) hanno letto una prima versione di
Prometheus, 2020
2020
The aim of this paper is to analyze Euripides' use of mechanema and disguise as a dramatic and metatheatrical device in Telephus and its reception both as a plot element and an object of parody in Aristophanes' Acharnians.
Chôra, 2016
Cet article s'interroge sur la possibilité de dénicher des relations entre le Parménide platonicien et l'oeuvre de Philon d'Alexandrie. Le dialogue platonicien n'est jamais explicitement nommé ni cité par Philon. Il y a une discussion entre chercheurs modernes sur la connaissance que l'Alexandrin peut en avoir eu. D'un coté, Runia pense que le Parménide n'était pas très connu au premier siècle, d'un autre coté, Whittaker considère que, à propos de la transcendance divine, Philon peut avoir fait référence à la première hypothèse du Parménide avec la médiation du Pythagorisme platonisant de son époque. Quant à Dillon, il voit une forte influence du dialogue sur le Platonisme Alexandrin pre-philonien. De mon coté, je pense qu'on trouve chez Philon des argumentations qu'on peut comparer avec les premières deux hypothèses du Parménide. On ne peut probablement pas déterminer s'il s'agit d'une influence directe ou pas, si certains thèmes viennent du texte platonique ou d'autres sources. Ce que je chercherai de voir est si Philon utilise -revus et reformulés dans un langage apte à l'exégèse biblique- des arguments qui rappellent le texte platonicien. Dans ses thèses de théologie négative il y a parfois des allégations qui semblent ne pas s'accorder trop avec le texte biblique. Ils en reprennent caractères et aspects, mais avec des nuances différentes égard à celles du texte originaire. Dans cette perspective, j'essaie de rapprocher des textes de Philon et quelques passages du Parménide. Naturellement, je ne prétends pas de trouver une pleine correspondance entre textes. Il s'agit de suggestions, sans que je m'attends à donner une réponse univoque à une question peut être indécidable. La mienne est une simple hypothèse de lecture.
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aion (filol.) · xxx · 2008 IL MECCA NISMO DELLA DISTENSIONE NEL CICLoPE DI EUR IPIDE R iccardo Palmisciano * Per la stesura definitiva di questo lavoro ho tratto grande giovamento dalla discussione con Massimo Di Marco, Michele Napolitano, Amneris Roselli, Luigi Enrico Rossi. Una prima versione di questa ricerca è stata esposta al seminario "Lavori in corso" dell'Orientale di Napoli nell'A.A. 2007-2008. Ringrazio l'organizzatrice, Amneris Roselli, per avermi invitato. Ha giustamente sottolineato l'importanza della resa scenica nel dramma satiresco Di Marco 2007, in part. p. 172 : "Se la tragedia era essenzialmente teatro di parole, il dramma satiresco, segnato com'era dalla presenza di figure sceniche dalla fisicità debordante, concedeva ampio spazio al teatro del corpo." 2 Vd. Lesky 1963 ; Chiarini 1991. Eur. Cycl. 669-676 Co. tiv crhm∆ aj utei`, w\ Kuv klwy ; Ku. aj pwlov mhn. Co. aij scroṽ ge faiv nh/ . Ku. kaj pi; toisdev g∆ a[ qlio~. Co. mequv wn katev pese~ ej mev sou~ tou; a[ nqraka~ ; Ku. Ou\ tiṽ m∆ aj pwv les∆. Co. ouj k a[ r∆ ouj deiṽ ãs∆à hj div kei. Ku. Ou\ tiṽ me tufloi` blev faron. Co. ouj k a[ r∆ ei\ tufloṽ. Ku. ˇw} dh; suv. Co. kai; pw` s∆ ou[ ti~ a] n qeiv h tuflov n ; Ku. skwv ptei~. oJ d∆ Ou\ ti~ pou` ∆stin ; Co. ouj damou, Kuv klwy. Ku. oJ xev no~ i{ n∆ oj rqw` ej kmav qh/ m∆ aj pwv lesen Co. Che diavolo hai da inveire, Ciclope ? Ci. Sono morto ! Co. Certo, una bella cera non ce l'hai ! Ci. E in più, tanto disgraziato ! Co. Che, per caso, sei piombato ubriaco tra i carboni ? Ci. Macché ! Nessuno mi ha rovinato ! Co. Allora nessuno t'ha fatto ingiustizia. Ci. Nessuno ha accecato il mio occhio ! Co. Allora vuol dire che ancora ci vedi. Ci. Che dici ? Co. Come può nessuno averti fatto cieco ? Ci. Ecco, mi prendi in giro. Nessuno, piuttosto, dov'è ? Co. Ma da nessuna parte, Ciclope ! Ci. Perché tu sappia fino in fondo come sta la cosa, è stato lo straniero a rovinarmi.
Crisi: Immagini, Interpretazioni e reazioni nel Mondo Greco, Latino e Bizantino, 2015
La più divertente delle tragedie, piena di avvenimenti meravigliosi più adatti ad una commedia"; "mero svago per il pubblico"; "tutto fuorché una tragedia"; "una buona opera, non della grandezza di una tragedia"; "la più brillante delle tragedie di Euripide". Una tragedia; una commedia; un melodramma; una tragicommedia; una commedia nuova; romance; Euripidean comedy. Questi sono solo alcuni tra gli innumerevoli giudizi e tentativi di circoscrivere l'Elena. Com'è noto, sia Aristofane e Aristoteleche pure non esiterà a definirlo "il più tragico dei poeti"-, sia la totale condanna da parte dei Romantici investono sia la nobiltà e la grandezza (del linguaggio poetico e dei personaggi) che, a parer loro, Euripide sacrificherebbe al realismo e ad un linguaggio non più poetico bensì "famigliare", sia la claudicante forma delle sue tragedie, sprovviste di unità e, dunque, incoerenti. 1 Il ventesimo secolo, che ha portato ad una progressiva rivalu-Il fantasma della tragedia: l'Elena di Euripide* Barbara Castiglioni * Per l'Elena seguo il testo stabilito da R. Kannicht (ed.), Euripides, Helena, Heidelberg 1969, e la traduzione di Fusillo, in M. Fusillo (ed.), Euripide, Elena, Milano 1997. 1 Nella Poetica (1453a30), Aristotele definisce Euripide il più tragico dei poeti, non senza avergli prima rimproverato, però, di non governare bene le cose "per altri aspetti" (καὶ ὁ Εὐριπίδης, εἰ καὶ τὰ ἄλλα μὴ εὖ οἰκονομεῖ, ἀλλὰ τραγικώτατός γε τῶν ποιητῶν φαίνεται): "Aristotele deve volersi riferire soprattutto ai difetti di composizione, come farebbe pensare l'uso del verbo οἰκονομεῖ: del resto, alla stessa conclusione porterebbe il confronto con i passi in cui rimprovera qualcosa a Euripide facendo specifico riferimento alla conduzione dell'azione (1456a25: cattivo uso del coro) o all'incoerenza nella costruzione dei personaggi (1454a28-33)". Vd. P. Donini (ed.), Aristotele, Poetica, Torino 2008, p. 89. Quanto ai Romantici, ancor più di Nietzsche, sono i fratelli Schlegel-soprattutto August Wilhelm, in Vorlesungen über dramatische Kunst und Literatur-ad affossare Euripide. Per una dettagliata analisi del conflittuale rapporto tra il Romanticismo e il poeta, vd. E.
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LEXIS. Poetica, retorica e comunicazione nella tradizione classica, 2018
CFC (g): Est. grieg. e indoeurop. 34, 2024: 53-64, 2024
LE FILIPPINE: TRA LA MINACCIA CINESE E QUELLA JIHADISTA, 2023
Méthexis, vol. 26, 2013
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Studia Ephemeridis Augustinianum 101, 2006
Humanistica Lovaniensia 68/1, pp. 105-133, 2019
dans Angela Andrisano (éd.), Ritmo, parola, immagine, Atti del convegno internazionale di Ferrara, 17-18 dicembre 2010, Palumbo, Palerme, 2011 - http://dionysusexmachina.it/?cmd=parola7, 2011
«Studi Italiani di Filologia Classica», 2, 2014, pp. 235-50;
Il teatro greco. Strutture, società, eredità, 2023
ΦΑΙΔΙΜΟΣ ΕΚΤΩΡ. Studi in onore di Willy Cingano per il suo 70° compleanno, 2021