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2021, Ricche Minere
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This research tries to give a meaning to the presence of the 48 ptolemaic constellations in the ceiling of the refectory of the monastery of Santa Maria in Monteoliveto in Naples. This Giorgio Vasari’s masterpiece mixes the constellations with allegorical figures of virtues and christian concepts in a three parted ceiling connected together with a beautiful grotesque decoration. The uniqueness of this iconographic apparatus was commissioned by Gianmatteo Cristiani d’Aversa and Miniato Pitti, two of the most powerful characters in the Olivetan Order in the middle of sixteenth century. These “desiderata” forced Vasari to reshape the entire ceiling so to host the articulated imaging device that we can still see. The whole decoration of the ceiling is a sophisticated system of mnemonics that works on the placement of a virtue in a specific area, near to a specific constellation that never appear twice, so to have a direction of reading too. This method of mnemonics has Greek origins, was also elaborated by Cicero, and it passed through the Middle Age to reach the Renaissance with new strength and new uses for monks, scholars and orators.
2017
In this thesis we investigate about the origins of the constellations. Nowadays the IAU recognises 88 constellations endorsed officially in the 1928 from the Commision 3 in Leiden. Many of these stars patterns, exactly 48, are an heritage of the ancient times, especially from occidental tradition that correspond with greek and roman cultures: in the II century AD, Claudius Ptolemy fixed this constellations. We studied how this 48 constellations were formed in the sky. The first step is to distinguish the zodiacal and para-zodiacal constellations from the others. In fact, the zodiacal and para-zodiacal constellations seem to be formed from mesopotamic culture: many evidences come from seals, clay tablets, boundary stones and star lists. This constellations spread out from mesopotamic lands over mediterranean world. For others constellations the origin is still uncertain. Many studies focus attention on an ancient people of navigators inhabitants of Aegean Sea. Furthermore, it is undi...
Grande guerra sul Montello
«Estudis Romànics», XXVII, pp.175-98, 2005
1. Già subito negli Ossi di seppia 1 la poesia di Montale accosta alla descrizione il piano riflesso del pensiero, la continiana fase «assertiva», che si libera sul «folto», sull'«ingorgo» degli oggetti di cui è gremito, secondo le primissime annotazioni del critico, questo libro. 2 Effetto stilistico di questa compresenza è la duplice modalità della figura enumerativa, che qui vorrei illustrare. Essa può infatti tratteggiare, come in una didascalia, le circostanze di luogo della poesia: definite di volta in volta da oggetti, eventi, eventi anche acustici, ma sempre compresenti, e non sequenziali, situazioni e non azioni. Ma l'enumerazione diviene anche, e talora contestualmente, figura dell'accerchiamento e dell'approssimazione astratta: tentativi dati in successione di stringere univocamente un'idea, o di lumeggiarne la pluralità delle superfici. Entrambe le modalità realizzano evidentemente serie omogenee, ma l'omogeneità è circostanziale nel primo caso, concettuale nel secondo.
ArcheoMolise
Pubblicato il 23 giugno 2011 L'imponente gruppo scultoreo della fontana dei Dioscuri (dal gr. letteralmente figli di Zeus) che svetta al centro di Piazza del Quirinale è in verità un complesso monumento che ha vissuto vicende movimentate e che risulta da una stratificazione di interventi succedutisi nei secoli.
Il presente volume raccoglie i contributi presentati al convegno: "... le quistioni nostre paletnologiche più importanti...". Trent'anni di tutela e ricerca preistorica in Emilia occidentale, tenutosi a Parma l'8 e il 9 giugno 2017, con il patrocinio dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria e del Complesso Monumentale della Pilotta. Il convegno in prima istanza e, adesso, questo volume, vogliono essere un concreto omaggio a Maria Bernabò Brea.
Santuario di Montetosto, 2017
In the magic land of Etruria (Italy), 43 kilometers from Rome,there's the ancient town of Cerveteri (the old Caere). Nearby, there is "Montetosto" a flat land measuring almost 4 acres. In his fields Mr. F.T. grows wheat, artichokes, pumpkins and beans. Over than his farm he holds tree very important Etruscan monuments. 1) The tumulus of Montetosto (VII c.B.C.) with one or more graves or tombs. One of the largest tumuli in Etruria, measuring 63 m of diameter; the first grave has 3 rooms. 2) An important road (I am working on it) connecting Caere with its harbours, one of which is Pyrgi. It is almost 11 m large, with two traffic lane and lay-by for carts e.t.c. (VII.VI c.B.C.). 3) A shrine or temple, perhaps 54 m in wide, built on order of Delfy's oracle because of the killing of thousands greek war prisoners (540-535 B.C.).
Fonti Musicali Italiane, n. 22, 2017
The Pavia University Library hosts four tenor partbooks, so far unknown, from the second edition of Gian Domenico Montella’s four books of three- and four- part Villanelle. Two items are unica; they belong to Montella’s First and Second Book, issued by Gargano & Nucci (Naples, 1612). The other two come from Montella’s Third and Fourth Book; a second copy is at the National Central Library, Florence. One was, again, printed by Gargano & Nucci (1613). The other, issued by Giacomo Carlino (1612), differs from the Florence copy because of Scipione Riccio’s interesting dedication to Don Francesco Ruffo, Duke of Bagnara, which informs us on the motives for a second edition and says, “My crave was to revive Montella’s almost extinct name and fame”. This essay tries to explain why the second edition had three books published by Gargano & Nucci and one—probably issued first—by Carlino, the only one with a dedication (at least in the Pavia copy).
Il Montello: uno sguardo d'insieme 141 IL MONTELLO COME " GEOSISTEMA CARSICO " I capitoli che precedono hanno illustrato, ap-profondendoli, vari aspetti del colle del Montello. Sono state considerate sia le caratteristiche natura-li che quelle legate alla presenza dell'uomo, osser-vando le une reciprocamente in relazione con le altre, come proposto negli obiettivi stessi del pro-getto 3KCL -Karstic Cultural Landscape. Considerando in modo particolare le prime, si può osservare come l'analisi di un oggetto naturale complesso, quale può essere un gruppo collinare o montuoso, comporta la sua scomposizione nelle diverse parti che vengono considerate separata-mente. Questo procedimento di analisi rischia però di farci percepire l'oggetto come qualcosa di statico e di farci considerare ciascuna componente come entità a sé stante, impedendo di cogliere le interrelazioni con tutte le altre. Occorre quindi tenere presente che il colle del Montello, così come qualsia...
Civita Castellana e il suo territorio. Ricognizioni archeologiche e archivistiche, a cura di M.A. De Lucia Brolli, M.C. Biella, L. Suaria , 2012
of cina edizioni ISBN xxxxxxxxxxxx
L’allumiera di Monteleo nel territorio di Monterotondo Marittimo, «Mélanges de l’École française de Rome - Moyen Âge», 126-1 pp. 245-258, ISSN:1123-9883 , 2014
Lo scavo dell'allumiera di Monteleo (provincia di Grosseto), avviato nel 2008 dall'Università di Siena, sta apportando significativi elementi di conoscenza al ciclo produttivo dell'allume alunitico. Oltre a fornire preziose indicazioni di carattere tecnico che consentono di verificare quanto noto dai testi tecnici, lo scavo sta facendo emergere una lunga storia del sito, certamente avviata nel corso del XIV secolo, che, attraverso lunghe fasi di pausa, è terminata solo alla metà del XVIII secolo. Lo scavo sta inoltre illuminando una storia tecnologica complessa, che intreccia la stagione di lavorazione dell'alunite a cicli produttivi diversi, orientati alla trasformazione di minerali metallici, e al contempo sta fornendo elementi per compren-dere quale fosse l'aspetto dei centri di trasformazione metallurgica presenti nel territorio fra basso Medioevo e prima Età Moderna. The archaeological dig of the alum productive site at Monteleo (Grosseto province), undertaken by the University of Siena, is producing new information on alunitic alum productive cycle. In addition to new precious technological information that can be compared to what is already known through the technical treatises, the dig is highlighting the long history of the site, certainly started in the XIV th century. This history, through breaks and new starts, has covered a long time that ends by the half of the XVIII th century. According to archaeological data at Monteleo alum production is interwined on other metallurgical cycles ; moreover, the excavation is providing new elements to figure out what the productive centers of the area could look like, between late Medieval an early Modern times. Archaeology, alunitic alum, productive cycle, productive sites. LE LINEE DEL PROGETTO : STUDIO DI UN DISTRETTO MINERARIO, STUDIO DI UN CONTESTO PRODUTTIVO Lo scavo dell'allumiera di Monteleo, avviato dall'Università di Siena (Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali) nell'autunno del 2008, rappresenta un tassello importante di un ampio progetto multidisciplinare che riguarda l'in-tera area delle Colline Metallifere grossetane. Di questo progetto, il cui nome « Colline Metallifere » inquadra perfettamente il territorio che ne costi-tuisce l'oggetto di indagine, si sono in altre sedi ampiamente approfondite le finalità scientifiche 1. 1. Per un'ultima sintesi si veda Bianchi-Bruttini-Dallai 2011, p. 249-282. In questo caso ci limiteremo a ricordare che le indagini, tutt'ora corso, sono state avviate nella prima metà degli anni '90 per impulso di Riccardo Francovich, ed hanno previsto la realizzazione di scavi su siti fortificati, dei quali si sono messi in luce importanti aspetti legati alla gestione del ciclo produttivo del metallo (piombo/argento e rame in particolare), e numerose campagne topogra-fiche estensive 2. Queste ultime sono state mirate alla comprensione dei rapporti esistenti fra la rete insediativa e la presenza di risorse del sottosuolo lungo un ampio arco cronologico, con un focus particolare sul periodo di formazione del paesaggio medievale e sulle forme di organizzazione del 2. Bianchi 2010, p. 93-104.
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"Saggi e Memorie di Storia dell'arte", 2019
il molo del lazzaretto del porto romano di civitavecchia, 2019
M. Tedeschini, La ricerca per costellazioni: metodo, scostamenti, casi di studio, Roma, Studi Germanici 2021, 2021
Studi di Preistoria e Protostoria - 5 - Preistoria e Protostoria del Caput Adriae - 2018 - pp. 893-900, 2018
“la bassa”, 29 (1994), pp. 35-41, 1994
Bollettino d'Arte, 2017
Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche, ASPETTI DELLA SANITÀ NELLE PREALPI VENETE, 2012
L'insediamento di Montegibbio, una ricerca interdisciplinare per l'archeologia, 2010