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2020, Castruccio Castracani - I suoi tempi - La sua vita e le imprese
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The life and historical time of the Italian Condottiere
The reconstruction of the Young of Motyas identifies the statue as Herakles/Melqart, with a lion on his head, which falls on his back and is seen bound across his upper chest. Her clothing consists of a long tunic, held in place by a band that crosses the chest, which does not compare to the known clothing of the period. The god is shown with his right hand raised and his left hand resting on his hip. From an iconographic point of view, it is necessary to incorporate a leontè and a bronze club. With this reconstruction we can connect the cult statue of Herakles/Melqart with the nearby temple of Cappiddazzu..
2020
Castruccio Castracani è un personaggio storico poco conosciuto: i suoi biografi antichi, Tegrimo e Manucci, i quali avevano sicuramente accesso a fonti a noi sconosciute, a memorie familiari, a documenti politici e non, ce ne hanno tramandato un ritratto scarno: praticamente di lui sappiamo poco o niente fino al 1315, quando è più che trentenne. Per il resto del tempo di sua vita, disponiamo di molte informazioni, non moltissime, su ciò che ha operato, ma non su ciò che ha pensato. La sua visione politica, i suoi convincimenti personali: fede, amicizia, lealtà, possiamo solo inferirli dalle azioni. Niccolò Machiavelli, che ha scritto una vita del nostro Lucchese, ha superato questo ostacolo, componendo un romanzo ed attribuendogli detti che sono, quasi sicuramente, altrui. Non sappiamo quando si sia sposato, quando sono nati i suoi molti figli, chi siano stati i suoi amici veri, quali i suoi sogni. Ci appare un uomo molto capace, deciso, intrepido, forte, tuttavia non sappiamo se sia stato un giusto, se avesse empatia per i suoi simili, quale fosse il suo reale amor patrio e quale il suo autentico odio o intolleranza per Firenze. Rimango stupefatto da ciò che è stato capace di realizzare nei pochissimi anni della sua vita a noi nota, egli infatti ha dimostrato delle capacità che sono rare in un uomo di guerra: le idee chiare sui suoi obiettivi immediati e a medio termine, la capacità di raggiungerli, usando i limitati mezzi a sua disposizione, l'abilità di legare a sé membri delle casate importanti di Lucca e di Pisa, in modo da sostenersi non solo per la forza del suo braccio, ma anche come rappresentante degli interessi di molti influenti cittadini. Ripeto: sappiamo di Castruccio qualcosa perché qualcosa ha realizzato e Manucci ben ha fatto a titolare la sua biografia dell'uomo: «Le Azioni di Castruccio», perché in pratica noi solo le azioni conosciamo. Il pensiero, no. Si prenda ad esempio la sua esperienza in Inghilterra: Castruccio è ricevuto a corte, è un giovanotto, forse ha buone entrature garantitegli da mercanti lucchesi nel paese, è abile con la palla, sa maneggiare le armi: ma come è arrivato a farsi ricevere ed apprezzare dal sovrano e dalla sua corte? Inoltre, sin da quel periodo appare come un uomo dalle decisioni improvvise, forse-anzi Introduzione VII ricorrervi quando voglia un chiarimento od una informazione sulla storia delle città e delle regioni che sono state il proscenio dell'esistenza del nostro eroe. Buona lettura. Carlo Ciucciovino Tenaglie di Montecchio Settembre 2020 5 Gli Interminelli, e fra questi il ventenne Castruccio Castracani, vengono scacciati da Lucca insieme ai Tassignani, Da Porto e Del Fondo. Il papa benedice la cacciata dei ghibellini. 6 Castruccio si stabilisce ad Ancona, poi a fine anno, perduti entrambi i genitori, si reca in Inghilterra, dove si addestra al mestiere delle armi. 7 8 Il governo fiorentino invece chiede soccorso a Bologna, che in giugno invia quattrocento cavalieri, arma le genti del contado e consente agli uomini della parte bianca di portare armi in città. Così rafforzati, i Bianchi non solo si rimangiano le promesse, ma citano in giudizio i Neri per aver radunato gente armata. Molti Neri sono condannati, ma riescono a fuggire. 9 Castruccio è nato il 29 maggio 1281 nella casa paterna nel borgo di San Benedetto di Gottella da Gerio (Ruggeri) Castracani e da sua moglie Puccia Streghi. 36 Nella sua permanenza in Pisa, dove si radunano molti esuli ghibellini, come Dante, Fazio degli Uberti e il padre del Petrarca, Castruccio stringe forti relazioni personali con alcune delle famiglie più in vista in quella città: Lanfranchi, Gualandi, Orlandi. 37 Ciò avrà grande importanza in futuro, tra una decina d'anni. Castruccio fa parte del seguito di Napoleone Orsini, come scudiero e familiare, quando questi, nel 1306, viene inviato come legato in Toscana. Vediamo allora qualche dettaglio delle imprese del cardinal legato a qualcuna delle quali Castruccio avrà sicuramente partecipato. In febbraio, il papa invia il cardinale Napoleone degli Orsini di Monte Giordano a metter pace a Pistoia. La bolla di nomina è datata 15 febbraio e subito Napoleone si mette in viaggio per assolvere la propria missione. Napoleone Orsini ha 43 anni, è nel pieno del suo vigore. Egli viene da una famiglia di antica nobiltà romana e di recente successo, suo zio è 42 Attorno al legato fuggiasco, ad Imola, si radunano i fuorusciti fiorentini e vari signori ghibellini. Sono con lui Tolosano degli Uberti, Baldinaccio Adimari, e, tra i molti altri, il giovane Castruccio Castracani, «suo nobile scudiere e fedele familiare», 43 ora venticinquenne. Non sappiamo in quale momento Castruccio si sia unito al cardinale, potrebbe essere dopo l'assedio di Pistoia, se il Lucchese vi ha preso parte, o più tardi. Senz'altro avrà però partecipato allo sforzo di Napoleone contro Firenze; il quarantaquattrenne legato pontificio, Napoleone Orsini, si trasferisce ad Arezzo. In questa città comincia a concentrare truppe provenienti dal Lazio, dalla Romagna, dalle Marche, da Spoleto che, unite ai fuorusciti Bianchi ed ai ghibellini toscani, muovono guerra ai Fiorentini. Il cardinale fa predicare la crociata contro l'alleanza toscana, chi andrà in aiuto d'Arezzo sarà assolto dai suoi peccati, come se militasse contro i Saraceni, 44 e molti militi delle Marche e di Romagna accorrono per l'impresa. Firenze però non sta sulla difensiva, arma un esercito di quindicimila fanti e tremila cavalli, 45 lo pone agli ordini del podestà Ferrantino Malatesta, e con esso, il 24 maggio 1307, percorre la via di Valdambra ed entra nel territorio d'Arezzo ed inizia a conquistare e dirupare rocche e castelli. Si ferma ad assediare il castello di Gargonza. Qui i Fiorentini vengono raggiunti da Diego della Ratta con trecento cavalieri spagnoli e cinquecento Almugavari e dai Senesi, capitanati da messer Guido di messer Arduino di Lunigiana, podestà della città. 46 Il cardinale, per ritorsione, lancia l'interdetto su Siena. 109 Assoldato per sei mesi, Castruccio Castracani è tra i militi che hanno combattuto con i Veneziani in Capodistria; egli è stato al comando di ventisei cavalieri. 110 Castruccio, nel suo testamento, non cita affatto questo periodo della sua esistenza, mentre invece narra le sue imprese successive. Teresa Sampieri nota che la ragione di questo silenzio è probabilmente da ricercarsi nel fatto che finora Castruccio ha servito in sottordine, senza poter far rifulgere il suo genio militare; ha combattuto e si è arruolato per accumulare denaro, e vi è ben riuscito, ma, non certamente, per aumentare la sua gloria o servire la sua ambizione. 111 L'unico cenno di questi anni oscuri di Castruccio nel testamento è lo scrupolo di restituire tutto ciò che ha saccheggiato in molte parti di Toscana e Lombardia, principalmente a Brescia, Soncino, Vicenza, Capodistria et alibi in occasione di guerra et aliis occasionibus. 112 Una lettera di Marin Sanudo il vecchio indirizzata all'arcivescovo di Capua e scritta nel 1325, parla con sufficienza del signore di Lucca, definendolo un uomo venuto come "formica dalla polvere", ed informandoci che Castruccio ha servito gli Scaligeri come mercenario, con due cavalli, prima di essere messo a capo di ventisei cavalieri e inviato a servire Venezia. Sanudo ce lo descrive come un soldato in cerca di denaro. E ciò è scritto quando il Lucchese è all'apice della sua fortuna. 113 In poche parole, finora, il profilo di Castruccio è quello di uomo avventuroso e deciso, un militare capace, pronto a servire chiunque voglia il suo forte braccio, il cui obiettivo principale appare quello di accumulare quattrini. Alla soglia dei suoi trent'anni nulla lascia supporre che egli possa diventare ciò che sarà. 1 Dore (Amadore) di messer Guglielmo è colui che ferisce un Bianco: il giudice Vanni di messer Gualfredi, troncandogli quattro dita di una mano e ferendolo al volto. I Neri, per volontà di pacificazione, mandano il colpevole a chieder misericordia ai Bianchi, che, 2 In sette mesi non meno di 295 persone sono condannate all'attanagliamento e al rogo. Tra le vittime numerosi bambini, per i quali, misericordiosamente, si usa solo la forca e non le tenaglie roventi. 3 Antelminelli è il nome che la famiglia si darà in futuro, per ora nei documenti troviamo Interminelli o Intelminelli.
Nuova Antologia Militare. Rivista Interdisciplinare della Società Italiana di Storia Militare, a. II, 2021, fasc. 7, a cura di V. Ilari, pp. 275-366 , 2021
This paper starts from the hypothesis that Francesco Algarotti, a well-respected scientist and writer in Enlightenment-era Europe, wrote the biography of Castruccio Castracani, published as part of Lettere militari in the Zatta edition of 1759, because he was driven by the only seemingly peripheral endeavours of the Turkman known as Thāmasp Qoli Khān, later Nādir Shāh Afshār, whose fame had begun to spread among Europeans with his audacious plan to conquer territories on the border of the Hapsburg and Russian empires. Keen to measure himself against Machiavelli's La vita di Castruccio Castracani, a book based on both reality and the author's imagination, Algarotti indeed drew many parallels between the lives of Castruccio and Nādir and at the 'Mars school', created in Potsdam by Frederick II of Prussia, he planned his biography, procuring first hand accounts and reports, at times partial and incomplete, of the military campaigns which were in progress. Algarotti, like many of his contemporaries, saw Koulican as the peacemaker of those far-off countries, considered wholly advantageous to the geographical and economic power balances in Europe. With the passing of time, after the ferocious taking of Dehli in 1739, the despotic intentions of Nādir became clearer to Algarotti. In those years, in his unpublished Saggio critico del triumvirato di Crasso, Pompeo e Cesare he had explored the concealing talents of Caesar, whose coup d'état transformed the res publica into a dictatorship. From the unfinished biography of Nādir, it is possible to examine reconstructions of the battles between Koulican and the Afghans under Ashrāf as well as those against the Ottomans under Topāl Othmān Pashā from an intertextual perspective of the history of ideas. Written in lexically precise prose and a conversational tone, they were much appreciated by specialists and non-specialists alike and later became two Discorsi militari, published in 1764. KeyworDs. AlgArotti, Art of wAr. DissimulAtion. KnowleDge DivulgAtion. mAchiAvelli. militAry revolution. nADir shAh. mAchiAvelli. tAcitism. sintesi. Il saggio muove dall'ipotesi che Francesco Algarotti, scienziato e scrittore assai noto nell'Europa dei Lumi, abbia scritto la biografia di Castruccio Castracani inserita tra le Lettere militari dall'edizione Zatta del 1759, perché spinto dalle imprese, solo apparentemente periferiche, del turcomanno Thāmasp Qoli Khān, poi Nādir Shāh Afshār, che aveva cominciato a farsi conoscere dagli europei per l'audace progetto di conquista di territori ai confini dell'impero asburgico e russo.
Non tutto ma di tutto': La Libraria del Doni ** un'ironia della sorte che sia toccato proprio a 'Anton Francesco Doni Fiorentino' di compilare quella che si definisce la prima bibliografia della letteratura italiana. 1 Certo il Doni per professione e residenza era un ottimo candidato per l'impresa. La sua attività di poligrafo 2 veneziano d'adozione, sostenuta da due dei maggiori editori della Venezia di metà Cinquecento (Giolito e Marcolini), lo poneva in una posizione privilegiata: poteva contare su una conoscenza immediata del mercato librario e degli autori del suo tempo, in un'epoca in cui la stampa corrente non si riversava nelle biblioteche pubbliche.
Atti del XLII Convegno Internazionale della Ceramica: 157-164, 2009
L'assetto della produzione di ceramiche bassomedievali nel Valdarno inferiore, che ha lasciato rarissime tracce archivistiche ma che traspare invece, almeno nei suoi caratteri più evidenti, dalle indagini archeologiche dell'ultimo ventennio del secolo scorso, poggiava su piccoli impianti che sfornavano ceramiche non rivestite e smerciate entro breve raggio 1 .
Il Castruccio di Machiavelli è un personaggio letterario, che ha poco a che spartire con la vera figura storica del signore di Lucca. 1 Ma non è per questo meno interessante, perché ci dice molto non solo dell'opera del Machiavelli, che è uno dei massimi scrittori della nostra letteratura di tutti i tempi, ma anche di come un letterato del rinascimento vedesse l'epoca delle prime signorie di due secoli prima; e implicitamente ci racconta anche di un modo di fare storia assai diverso dal nostro, meno attento alle fonti, meno incentrato sulla ricostruzione fattuale e che guarda di più a una descrizione "ideale". 2 la Vita di Castruccio Castracani da Lucca è un'opera abbastanza breve, che il Machiavelli compose in un tempo ancor più breve (cinque o sei settimane nel corso dell'estate del 1520), mentre si trovava a lucca per curare gli interessi di un gruppo di privati cittadini che vantavano grossi crediti nei confronti di un mercante lucchese, la cui impresa era stata dichiarata fallita.
Il multilinguismo spagnolo ha radici antiche, che risalgono all’epoca romana. Ma nonostante due costituzioni e gli sforzi dei governi locali, lo spagnolo di Castiglia guadagna terreno. Le lingue locali scompariranno?
Resumen. El relato de Jerónimo sobre la carrera de Lactancio en el De uiris illustribus (80) es bre-ve, y, por otra parte, son pocas las indicaciones proporcionadas por Lactancio en sus escritos que ayuden a ubicarlo en un lugar y un tiempo específi cos. La reconstrucción de sus movimientos des-pués del 303, cuando fue obligado a renunciar a su cátedra de retórica en Nicomedia, depende mu-cho de la fecha en que Constantino le designó como tutor de su hijo Crispo en Tréveris. En este cargo, Lactancio podría haber ejercido una infl uencia signifi cativa sobre Constantino. Las copias medievales de las Diuinae institutiones supervivientes indican que Lactancio produjo dos ediciones. Ambas son casi idénticas, pero una incluye la dedicatoria al emperador Constantino. Anomalías tex-tuales en estas copias permiten afi rmar que la edición dedicada al monarca es la más reciente. Abstract. Jerome's account of the career of Lactantius in his work De uiris illustribus (80) is brief, and few indications in Lactantius' own writings help to locate him in a specifi c place at a specifi c time. The reconstruction of his movements after 303, when he was forced to resign from his rhetoric chair in Nicomedia, depends very much on the date when Constantine appointed him as the tutor of his son Crispus in Trier. In this position Lactantius may have exerted signifi cant infl uence on Constantine. The surviving medieval copies of Lactantius' Diuinae institutiones indicate that he produced two editions. They are nearly identical except one that includes a dedication to the emperor Constantine. Textual anomalies in these copies allow us to argue that the edition dedicated to Con-stantine was the later one.
Lanx, 2008
L'evergetismo di Traiano ed Adriano nelle città dell'Italia. Opere pubbliche e modalità di intervento. 1. Introduzione «Fenomeno collocabile tra il politico, l'economico e il sociale l'evergetismo occupava un posto essenziale nella vita delle comunità. Il termine è un neologismo contemporaneo che indica l'atteggiamento munifico e i benefici (evergesie) degli individui verso le collettività […]. Questa dimensione civica è fondamentale e distingue l'evergetismo da altre forme di generosità, giustificate dalla pietà religiosa, dalla carità o dal mecenatismo, così come dai benefici legati alle relazioni personali». 1 Strade, porti, acquedotti, terme, teatri, anfiteatri, templi, magazzini, mercati. È questa l'immagine dell'evergetismo di età imperiale, prodotto della liberalità delle città, dei magistrati locali, dei collegia, dei privati ed infine strumento fondamentale della politica dei principes, da quando, con Augusto, l'immagine del principe costruttore-architetto divenne il prototipo dell'imperatore "buono" quasi per antonomasia 2. L'evergetismo di matrice imperiale, oggetto di questo breve contributo, costituisce, prendendo a modello la classificazione elaborata da Helene Jouffroy, una delle fonti principali di finanziamento nell'ambito della munificenza pubblica, affiancandosi alle evergesie riconducibili alle città (siano esse prodotto dell'ordo municipale o dei magistrati) e a quelle riconducibili a soggetti privati 3. Il ruolo dell'imperatore si fece progressivamente più centrale, in particolare per la realizzazione di quelle che potremmo definire, rubando un termine alla moda nelle discussioni politiche odierne, "grandi opere". Va però aggiunto, almeno per il periodo qui considerato (i regni degli imperatori Traiano ed Adriano), che l'accresciuto ruolo del princeps non determinò tout court una scomparsa degli altri soggetti ricordati: si nota, è vero, una progressiva erosione delle iniziative legate alle città o ai loro magistrati, che conobbero la maggiore intensità nel corso del I secolo d.C., ma non un loro esaurimento in qualche misura definitivo ed irreversibile. I testi epigrafici ci documentano liberalità che spaziano dal restauro di templi 1
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Vincenzo De Barberis a Castione, in Arte e fede in Valtellina. Sette secoli di storia nella chiesa di San Martino a Castione Andevenno, a cura di V. Dell’Agostino, Sondrio, Comune di Castione Andevenno, 2019, 2019
Archeologia della guerra nelle Romagne al tempo della battaglia di Pavia (1525), 2024
Il contributo italiano alla storia del pensiero. La letteratura, a cura di Giulio Ferroni, Roma, Istituto dell’Enciclopedia italiana, 2018, pp. 154-60., 2018
Pier Giacomo 100 volte Castiglioni, 2013
Moderna: semestrale di teoria e critica della letteratura, 2002
69- “Guido Casoni, Venezia e l’Accademia degli Incogniti,” in Guido Casoni: Un letterato veneto tra ‘500 e ‘600 (Vittorio Veneto: De Bastiani, 2008), 53-69., 2008
Lo scrittoio dell'intellettuale. Il conflitto: itinerari storico-politici, 2016
Maraglianeschi. La grande scuola di Anton Maria Maragliano, a cura di D. Sanguineti, 2018