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2021, Espiritu
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Si analizza il rapporto tra arte e religioni, delineando la nozione di sistema d'arte. Si affrontano poi in modo specifico la contestazione del sistema d'arte cristiano avvenuta negli ultimi secoli, mediante meccanismi di revivals di vario tipo. Infine si analizzano forme d'arte contemporanea che si dichiarano atee. Nel mondo contemporaneo incontriamo molta arte piena di dei e contro Dio, oppure un'arte a cui manca Dio; un'arte che tra miscredenza e non credenza non riesce a trovare la giusta misura tra il significato e la sua forma, perché il sistema d'arte esprime sempre una visione del mondo, in modo tale che tra forma e contenuto c'è sempre una relazione biunivoca.
Consulenza filosofica come arte, 2009
della condizione umana" -laddove sin-tomo e da intendersi come co-incidenza -, dice Galimberti 4 . Questo è lo sfondo da cui nasce una filosofia che diventa arte perché si fa pratica. L'arte è sempre un pensare che contemporaneamente è un fare. La filosofia che si fa arte incontra la vita, il particolare, l'unico che la costringono a sollecitare negli uomini che la praticano quella capacità di adeguamento, di adattamento, quella elasticità del pensiero e dell'essere, che coglie l'ordine nel caos piuttosto che contrapporre un ordine al caos.
Arte e filosofia del '900, a c. di M. G. Di Monte, V. Filamingo, E. Ludovici, Roma 2021, 2021
How can we be sure that what is presented to us as art is truly art? Is it still reasonable to look for a principled approach to such a question? It has been said that “the project of the philosophy of art as we know it is that its underlying, though not generally explicitly avowed, task has been to provide the theoretical means for establishing that the mutations issued from avant-garde practice belong to the family of art”. If so, philosophy can only ever confirm or justify and can never refute the decisions of the institutional Artworld. Nor can philosophy, on the other hand, extend consequentially these decisions to all objects possessing the same characteristics, because this would literally pulverize the artworld. Thus, philosophy of art is faced with a dilemma: either to be incoherent or to give up defining its own object. Is there a way out?
Rivista "IBC" XXVII, 2019, 4, 2019
Considerazioni sulle Biblioteche in occasione della rassegna "Che cosa fanno oggi i filosofi?" ed. 2019/20 dedicata alla morale contemporanea vista da autorevoli filosofi insieme a grandi autori antichi e moderni. Con un ricordo di Remo Bodei.
https://www.micromega.net/religione-ed-arte-una-relazione-abbandonata-per-un-nuovo-amante/, 2023
In the most important museums it is easy to recognize how religion has expressed itself in art during the past centuries, but in the same museums it is difficult to identify contemporary works that address religious themes. Hostility? Distrust? Or more simply has art, as a vehicle of religious emotions, been overcome and replaced by other means?
Filosofia '95 , ed. Gianni Vattimo (Bari: Laterza, 1996), pp. 7-30
L’azione. Atti della giornata di studi interfacoltà, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma, 4 ottobre 2016, 2019
A parte la sua pertinenza filosofica l'argomento dell'azione si apre anche alle realtà non filosofiche. Una di esse sembra essere abbastanza importante-par-ticolarmente oggi, in un tempo d'eccesso di attività e di pluralismo, quasi diso-rientante dei valori-la creatività. Essa oggi funziona come una parola magica, benvista da tutti, sia nell'ambiente industriale che artistico. In modo intuitivo sentiamo che la creatività introduce nel mondo, tanto materializzato e pragma-tico, un soffio di trascendenza, una dimensione spirituale, tanto lontana ai nostri giorni, la necessità della creatività è tanto sentita assieme alla ricerca delle sue nuove forme che potrebbero magari sostituire quelle del passato, ormai molto spesso caricate di vari pregiudizi istituzionali oppure ideologici. Alla base dell'opera di Blondel sta un desiderio di riconciliazione tra discorso teologico e filosofico. Nell'idea dell'azione, che diventa il tema principale della sua ricerca, Blondel trova una piattaforma comune per far dialogare questi due discorsi, finora sempre più lontani, da notare come questo dialogo viene sempre accompagnato dalla domanda sul successo del progetto di Blondel. Il dilemma che lui cercava di affrontare così coraggiosamente rimane attuale ma i nuovi contesti in cui si potrebbe rileggere la sua proposta sembrano assai seducenti. Se la creatività potesse servire a tale contesto, lo potrebbe fare proprio solo per la sua vicinanza sia alla realtà spirituale che secolare. La riflessione proposta in questo testo cerca di mostrare che la creatività può essere compresa e descritta nelle categorie proprie dell'azione, entrando così nello spazio della interazione continua tra teologia e filosofia. Da un lato questo può far vedere la creatività come un veicolo di spiritualità, e dall'altro introducendo il concetto di creatività nel discorso teologico possiamo scoprire le sue nuove dimensioni.
Artribune, 2022
prima radiografia della storia (IMMAGINE) "[…] È stata un'età in cui la percezione delle trasformazioni sembrava divenire più importante della realtà (o almeno altrettanto): ideologie, ideologismi, profezie, visioni del mondo, pronte per la politica, cui si apre proprio in quegli anni un'arena ineditamente ampia, infuocata, condivisa e intercomunicante. Un mondo siffatto, che parla costantemente di sé, si ascolta, profetizza, scrive e legge, lascia ormai orme imponenti […]". A quale età si riferisce lo storico Carlo Fumian, autore di Verso una società planetaria. Alle origini della globalizzazione contemporanea (1870-1940), il testo pubblicato da Donzelli nel 2003, da cui sono tratte queste parole e con cui apro la mia riflessione? Il pensiero corre, inevitabilmente, ai nostri giorni e alla campagna elettorale in corso. Penso, per soffermarmi sul passato recente, tra i molti esempi possibili, allo scontro che ha assunto toni duri, se non a tratti violenti, tra il mondo accademico e scientifico e la vasta galassia dei no-vax esploso in seguito all'obbligo di vaccinazione sia nella prevenzione di alcune patologie pediatriche sia come baluardo alla diffusione di Sars-Covid 19. Uno scontro, un'opposizione di idee, di opinioni che ha messo in moto campi del sapere diversi, confermando come la medicina e la scienza possano non essere considerate neutrali, perché investono ambiti che riguardano il diritto, il bene comune, le esigenze del singolo, l'autorevolezza delle istituzioni e le paure, anche legittime, del cittadino. Accenno, ancora, a riguardo, all'acceso dibattito svoltosi in Italia, nel febbraio del 2022, tra i sostenitori dell'agricoltura biodinamica e i suoi detrattori, tra cui scienziati dalle indiscutibili, quanto qualificate, competenze, quali Elena Cattaneo e il Nobel per la fisica Giorgio Parisi, che non hanno esitato, insieme ad altre voci, a definire quel modo di fare coltivazione come privo di ogni fondamento scientifico. Schieramenti diversi sul come fare agricoltura, le cui posizioni hanno orientato le scelte della politica e dei legislatori, riverberandosi, inevitabilmente, sul consumatore. The Times, 7 novembre 1919 (IMMAGINE) IL RUOLO DEI MEDIA IERI E OGGI Tuttavia, per tornare al libro di Carlo Fumian, molte sono le analogie che potrebbero indurci a pensare ai nostri giorni, falsi indizi disseminati nell'intero testo e volti a far riflettere su quella che si definisce come una caratteristica precipua del presente, ovvero l'età della globalizzazione. Lo storico, infatti, nel suo originale quanto circostanziato volume, si riferisce, nel passo riportato, ai primi anni del XX secolo. Sua pregevole, quanto arguta, intenzione, è stata quella di orientare la
Il presente contributo rappresenta una versione leggermente modificata del testo presentato all’ultima edizione del Festival Mimesis svoltosi a Udine, per la precisione nella sezione “Le corde della filosofia. Può la musica segnare i tempi del pensiero filosofico?” (22 ottobre 2016). Il testo completo è stato pubblicato sul n. 5/2016 della versione cartacea della rivista "Scenari" (ed. Mimesis, Milano-Udine). Nel mio articolo prendo spunto dalla domanda che dava il titolo allo stesso incontro di Udine: “Può la musica segnare i tempi del pensiero filosofico?”, generalizzando però tale domanda e tramutandola in: “Può la musica segnare i tempi della nostra vita?”. Ciò, ovviamente, sulla base della premessa secondo cui il pensiero filosofico non è qualcosa di avulso o estraneo rispetto alla vita, ma è al contrario qualcosa che emerge da essa e si innesta spontaneamente in essa, giungendo – quando ne è davvero capace – a fornirne un’articolazione più chiara tramite intuizioni e concetti e, per così dire, a innervarla dall’interno. A partire da qui, nel mio articolo mi soffermo poi sulla questione della temporalità tra musica e filosofia, offrendo una rapida analisi di alcuni fra i molteplici modi in cui la musica segna i tempi della nostra esperienza quotidiana, e sottolineando alla fine due caratteristiche fondamentali dell'esperienza attuale con la musica che erano probabilmente impensabili nel passato: una diffusione pervasiva (tendente anche a sfociare nel fastidio, come nei vari casi di onnipresenza di un sottofondo musicale subìto più che voluto) e un legame fluido, "liquido", non più chiaramente definito ma, al contrario, soggetto a continue trasformazioni e rinegoziazioni, con gli spazi, i luoghi, gli ambienti in cui la musica ci viene offerta (o, se si vuole, in cui essa ci si offre, si offre a noi, confidando nella nostra capacità di recepirla in maniera non inadeguata).
Le righe che seguiranno, sono rivolte a tutti gli amici che, per motivi vari, non ho occasione di incontrare molto spesso, e conseguentemente di parlare di argomenti che definirei inusuali, quali la religione o, in maniera più estesa, l'aspetto "spirituale" e "mistico" della nostra vita. Vorrei precisare che, come possono affermare quanti mi conoscono, sono principalmente un Geometra, seppur con qualche anno di Architettura alle spalle, e che non sono nè un Letterato nè tantomeno un Teologo o un esperto di religioni, pertanto sia il mio linguaggio semplice (adatto però a fare in modo che tutti coloro che leggano queste righe possano comprenderne al pieno il significato), sia le mie argomentazioni che potrebbero sembrare "puri vaneggiamenti senza fondamento" agli occhi degli "Addetti ai Lavori", potrebbero ricevere molte critiche da altrettante persone, spero che queste ultime possano suggerirmi qualcosa di costruttivo e che non aprano la bocca solo per "dare aria alle gengive". Lo scopo di questo mio scritto non è di certo il diventare nè la Guida Spirituale nè il Guru di nessuno, ma semplicemente credo che la descrizione di questo mio percorso, che è tuttoggi in continua evoluzione, e che io credo sia la "Strada Giusta" (quantomeno per me), possa magari aiutarmi a trovare dei "Compagni di Viaggio" che condividano con me almeno una parte di questo Sentiero, che inevitabilmente prima o poi si dividerà, poichè ognuno di noi ha un suo particolare tragitto per raggiungere la "Meta" nei tempi giusti.
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Nessun Dogma, 2018
ARTE: Conversazione sulla necessità dell'Arte e della Fisica
Il Pensiero. Rivista di filosofia , 2020
Il Capitale culturale, 2018
Alessandro Corsi, 2020
ParadoXa, 4/2013, pp. 67-79
Associazione Progetto Marianna - Onlus, Perugia 2013, 2013