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All'interrogativo quid ius? i teorici del diritto naturale unanimemente risposero: ius quia iustum. Così la dottrina del diritto naturale in effetti altro non è che un'asserzione che il diritto è una parte dell'etica.
John McDowell è considerato uno degli autori meno "ortodossi" presenti nel panorama della filosofia contemporanea in lingua inglese. Vari aspetti del suo pensiero contribuiscono ad avallare il giudizio che lo dipinge come eretico rispetto al mainstream della cosiddetta filosofia analitica. Si pensi alla difesa del carattere pienamente concettuale dell'esperienza, al deciso rifiuto delle strategie di naturalizzazione dell'intenzionalità, alla sensibilità per momenti ed autori cruciali della storia della filosofia 1 . Se, infatti, la consapevolezza dell'importanza di una considerazione storica del pensiero filosofico è stata per lungo tempo merce rara nella filosofia di ispirazione anglosassone, le pagine degli scritti di McDowell sono, invece, costellate di riferimenti a giganti della storia del pensiero, quali Aristotele, Kant, Hegel (uno degli autori più "scandalosi" cui McDowell fa riferimento se si considera la sufficienza con cui la tradizione hegeliana è abitualmente guardata dai filosofi analitici 2 ) e, più sporadicamente, Marx, Heidegger e Gadamer.
Assumendo la concezione generica del naturalismo come volto ad identificare la conoscenza umana con quella delle scienze naturali, ci si chiede se esso sia adeguato per la comprensione del diritto in quanto tale. Dopo aver accennato al ruolo della scienza giuridica e ad una concezione naturalistica del diritto qual è quella del realismo giuridico scandinavo, si esaminano alcuni temi che costituiscono un banco di prova cruciale per il naturalismo: i diritti umani, la soggettività e i valori morali e giuridici. Si conclude con alcuni esempi di interazione fra natura e diritto, che possono aprire una terza via.
Ragion pratica e diritto naturale: una difesa analitica del giusnaturalismo 1. Ciò che resta del diritto naturale La ragion pratica è favorevole o contraria al diritto naturale? E ' questo il problema che intendiamo qui presentare e discutere per linee molto generali e con l'invito, rivolto alla comunità scientifica, di aprire un dibattito sul tema in questione.
Nomos: le attualità nel diritto, 2018
SOMMARIO: 1. Introduzione. -2. La cosmovisione andina e il Buon Vivir / Vivir Bien. -3. La natura come soggetto di diritti ed i diritti della natura. -4. La terza via in due fasi: Ciudad de México. -5. Riflessioni e considerazioni sul sistema adottato a Ciudad de México. -6. Conclusioni.
Mettere a confronto il diritto naturale con le neuroscienze è come chiedersi se la vecchia metafisica possa reggere l'impatto della tecnologia più raffinata. A molti tale pretesa appare decisamente patetica fino al punto da non essere degna di essere presa in considerazione del tutto. D'altronde non c'è stato bisogno di aspettare le neuroscienze per criticare o rigettare il diritto naturale. Eppure, se le neuroscienze -com'è indubitabile -aumentano la nostra conoscenza della natura umana, allora si può pensare che il diritto naturale ne potrebbe trarre vantaggio se del caso anche modificando convenientemente le sue concezioni tradizionali senza però perdere la sua identità e la sua funzione.
La legge naturale oggi, 2012
La legge naturale oggi P rendendo lo spunto da un recente documento della Commissione Teologica Internazionale sulla legge naturale, intendo riflettere sulla possibilità di assumere un nuovo sguardo positivo sulla legge naturale, nella prospettiva-quanto mai urgente-della ricerca di un'etica universale. È forse possibile, dopo Hume, dopo Kant, dopo Moore, dopo Kelsen, riproporre il tentativo di fondare nella natura una qualche norma dell'agire umano? Le orazioni funebri per il diritto naturale sono innumerevoli, eppure il tema sembra continuamente sopravvivere a se stesso: si pensi che solo negli anni '90 del secolo XX sono stati pubblicati circa 700 volumi sull'argomento. Donde proviene un siffatto interesse? Da un'ingenua ignoratio elenchi? Da un integralismo cattolico romano oscurantista e bigotto? Da stolide nostalgie antimoderne? Giacché il documento summenzionato è di natura teologica, prenderò le mosse dalla problematica della legge naturale in teologia, passerò quindi ad esaminare brevemente alcune questioni relative alla filosofia del diritto, per impegnarmi poi in temi di carattere epistemologico, ontologico ed etico.. Primato della Parola di Dio D al punto di vista della teologia, sono note le critiche mosse da parte protestante alla nozione di legge morale naturale: si pensi alle obiezioni elevate da Karl Barth, Reinhold Niebuhr, Jacques Ellul ed altri. Esse si basano fondamentalmente sull'unicità e
Scritti in onore di Giorgio Palumbo, 2024
Gratuità del bene e legge naturale È particolarmente difficile per me parlare del pensiero di Giorgio Palumbo 1. Come si sa, non sono un filosofo con la f maiuscola, ma con quella minuscola che si applica ad oggetti specifici, nel mio caso quelli del diritto, della società e della politica. L'accostamento al pensiero di Giorgio richiede la f maiuscola. E poi, come del pari si sa, conosco Giorgio sin dal tempo della sua giovanissima età e questo ostacola fortemente quel minimo d'imparzialità richiesto in questo tipo di discorsi, sia nel senso che li rende più benevoli del plausibile, sia anche nel senso che li rende più critici del dovuto. Insomma, sono in una posizione difficile, molto difficile. Se mi abbandonassi al flusso scintillante del linguaggio di Giorgio e all'attrattività del suo pensiero, non mi resterebbe che l'ammirazione come misero apporto personale. Forse è più fruttuoso chiedersi in che modo questo pensiero faccia fronte a dottrine consolidate della tradizione filosofica, cioè se sia in grado di tenerne conto adeguatamente, in più rinnovandone il contenuto di senso. A questo fine scelgo un terreno a me più favorevole che è quello della legge naturale. Prima avevo pensato al diritto naturale, che è più tipico del mio campo di studio, ma poi mi è sembrata una concorrenza sleale. Mi pongo, 1 Questo mio discorso è stato ispirato ed alimentato dalla lettura di G. Palumbo, Vincoli di gratuità. Rispondere della grazia di esistere, Mimesis, Milano 2021. I numeri tra parentesi nel testo si riferiscono alle pagine di questo scritto.
The author analyzes the relationship between human dignity and Human Rights. He asked whether the concept of human dignity gave Human Rights a more objective character, differentiating it from the concept of Subjective Right and, if so, the question arises about the moral element that dignity would introduce in juridical terms. He then inquired about the possibility of a legal notion of dignity. It dwells on three theories about the concept: the theory of endowment that confers universality to dignity; relationship theory that depends on social consensus; and the theory of dignity as a social rank. The author critically analyzes the advantages and disadvantages of each theory.
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Il concetto di ius e ma natura del diritto in Tommaso d’Aquino, 2024
Bollettino del Centro Studi Vichiani, 2018
Il Politico, 2021
in I. Pozzoni (ed.), L’oscurità di Eraclito di Efeso. Frammenti e <leggenda>, Limina Mentis, Villasanta, 2014
Urbaniana University Press, 2019
Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Incontri di Studio, 2019
Neophilologica , 2017
Laboratorio dell'ISPF, 2016