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Le malattie non sono disordini di tipo statico, immutabili nel tempo, ma hanno una loro evoluzione. Possiamo sempre descrivere la causa di insorgenza di una qualunque malattia in termini di una interazione dell’organismo (con la sua specifica costituzione, la sua resilienza e le sue predisponenti morbose) con uno o più eventi “patogeni” (noxae) esterni o interni all’organismo stesso (pensiamo ad esempio ad un “colpo di freddo” o ad un virus o ancora ad uno stress prolungato). Sono stati formulati diversi modelli che, a partire da questo presupposto generale, descrivono l’evoluzione della malattia, ciascuno con la propria peculiarità. Di particolare interesse sono i modelli offerti dalla gemmoterapia e dalla omotossicologia perché permettono di valutare gli stadi di progressione di qualunque tipo di morbosità sia nell’acuto sia nel cronico, fornendo quindi gli strumenti per un inquadramento e per un trattamento delle patologie a seconda della stadiazione. È interessante notare che, nonostante le notevoli differenze di approccio sia dal punto di vista teorico sia da quello diagnostico e terapeutico, i due modelli possono essere agevolmente messi a confronto, tanto da poterli quasi sovrapporre una volta fatte le opportune considerazioni e precisazioni.
3° Convegno nazionale Medicina narrativa e malattie rare , 2011
Memorie della “Spagnola”, 2021
L’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19 ha deter- minato mutamenti profondi nella società, portando a ripensare il nostro rapporto con i concetti di salute e malattia, con inevitabili ricadute sulla ricerca storica e sui modi di interfacciarsi con il passato. Stimolati da un’o- pinione pubblica che cercava nel passato termini di paragone all’attuale pandemia, gli storici hanno mostrato crescenti attenzioni per questioni inerenti alla storia della medicina, fino ad allora sostanzialmente trascura- te e rimaste ai margini della riflessione storiografica, specie in Italia. Sulla scia di questo rinnovato interesse, questo numero di «Farestoria» si pone l’ambizioso obiettivo di affrontare, integrando e intrecciando ap- procci storiografici tra loro diversi, il nesso società-malattia durante l’età contemporanea, focalizzando l’analisi sulla fase che va dal XIX secolo alla metà del XX secolo. Un arco cronologico ampio, ma di capitale impor- tanza per comprendere gli sviluppi successivi e il presente, in cui affezioni note, nuove minacce “globali” (come il colera e la febbre gialla) e malattie emergenti convivono e si sovrappongono ai problemi connessi all’au- mentata incidenza sulla mortalità delle affezioni croniche e degenerative, al proliferare di malattie professionali (legate allo sviluppo industriale), all’insorgere di patologie correlate all’inquinamento ambientale. Prestan- do attenzione alle dinamiche di circolazione del sapere e delle pratiche sanitarie, che tra XIX e XX secolo conoscevano un inedito processo di accelerazione e istituzionalizzazione, il fascicolo si propone di indagare la malattia nelle sue molteplici dimensioni: quella temporale di evento, di insorgere improvviso in un territorio, o di permanenza e quotidianità all’interno di un dato spazio (territoriale od organico); quella sociale e culturale del vissuto del malato di fronte all’esperienza della malattia, inte- sa come evento individuale o collettivo; quella delle risposte governative, professionali e profane all’insorgere delle affezioni. Il numero presta inol- tre attenzione alle modalità con cui la storia della medicina si è costituita come disciplina, ai nessi locali e globali in cui il rapporto malattie-società prende forma tra XIX e XX secolo e alla dimensione pubblica che ac- compagna e struttura tale relazione. Analizza infine i processi di forma- zione della memoria privata e pubblica della malattia, dei mutamenti che il ricordo dell’esperienza di sofferenza e di cura conosce nel tempo indi- viduale e collettivo.
in Margotti-Inaudi, La rivoluzione del Concilio. La contestazione cattolica negli anni Sessanta e Settanta, 2017
2017
Indirizzo per la corrispondenza MAURIZIO CANCIAN [email protected] 106 EDITORIALE Il diabete è una malattia cronica dovuta a una carenza insulinica assoluta o relativa, che può essere determinata da una insufficiente produzione o da una ridotta sensibilità tissutale responsabile del cattivo funzionamen-to a livello periferico. Il diabete espone a un elevato rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare con multipli danni d'organo. Si tratta di un problema di salute che per la sua rilevanza sanitaria e sociale è stato ed è molto studiato, accumulando negli anni e in tutto il mondo una mole rilevante di pubblicazioni scientifiche e linee guida, con indicatori e standard di processo e di esito validati 1 , e pertanto proposto come modello per la cronicità. La prevalenza in Italia è compresa tra il 7 e l'8%, vale a dire circa 100-120 soggetti nella lista di un medico di medicina generale (MMG) con 1500 assistiti. La diagnosi di diabete tipo 2, correttamente formulata...
La Chimica e l'Industria Newsletter, 2017
Secondo l'opinione corrente, l'HPLC è nata nel 1966. Assegnare una data precisa a un evento del genere può essere una semplificazione della realtà ma stavolta lo è meno del solito, purché si aggiunga che il primo lavoro di carattere fondamentale fu pubblicato l'anno seguente.
Antologia di fonti per i corsi di Storia del cristianesimo e Storia della teologia
CIIP ALLEGGERIAMO IL CARICO! a cura di Lalla Bodini, Susanna Cantoni, Enrico Occhipinti e Enrico Cigada., 2022
Breve excursus sulla storia delle malattie muscoloscheletriche a partire dall'800 fino ai giorni nostri.
Si vuole studiare la deformazione nella crosta e nel mantello superiore, caratterizzando il comportamento meccanico atteso (ad es. fragile/sismogenetico vs. duttile/asismico) e definendo la resistenza degli strati alle forze tettoniche. Tale studio è utile per scopi geodinamici e sismotettonici.
Se è vero che "sedare dolorem", alleviare il dolore, costituisce dell'attività medica, definita dallo stesso Ippocrate "opera divina" uno scopo prioritario, un principio deontologico, una regola morale da rispettare sempre, tale principio va collegato a un altro: "sanare infirmos", che, a ben vedere, rappresenta il compito principale di ogni operatore sanitario e sociale, teso a ripristinare la salute rimuovendo la malattia. Di questi due principi e doveri etici, nel corso dei secoli si è affermato di più: "sanare infirmos". Salvare la vita umana era in passato il dovere principale; l'altro, quello di alleviare il dolore, restava in effetti un impegno secondario. Oggi però si assiste a un mutamento che sembra talora persino un ribaltamento di situazione. Per via del progresso sociale e della medicina, la vita media dell'uomo si è allungata e molte malattie sono state debellate. Ma la qualità della vita è realmente migliorata? Si vive certamente più a lungo, ma si vive meglio rispetto al passato? Nonostante i progressi della scienza e della tecnica, restano non poche malattie croniche; resta sempre il dolore, compagno inseparabile di ciascun essere umano. "Sedare dolorem", combattere il dolore costituisce l'imperativo per tutti coloro che sono chiamati, a vario titolo, a prendersi cura di chi soffre. "Divinum est curare dolorem", affermavano i latini. Ma come? Come affrontare, combattere e vincere la sofferenza? 2. IL GRIDO DEL DOLORE Che cos'è il dolore? Rispondere a quest'interrogativo esistenziale chiederebbe una lunga trattazione. Cerco allora di abbozzare una risposta facendo ricorso, in primo luogo, alla cultura greca classica che vede nella figura di Filottete la rappresentazione personificata del culmine del dolore fisico e del limite della sofferenza sopportabile, del dolore come grido e lamento, magistralmente messi in scena da Sofocle nei bronzei versi dell'omonima tragedia. L'immaginazione mitica configura il massimo del dolore, il suo picco, come conseguenza di un male che non può essere guarito ma che, al contempo, non porta neppure alla morte. Il culmine del dolore viene dunque pensato nel suo aspetto cronico, ossia temporale, durevole. Il dolore è l'emergenza prepotente della sensazione dolorosa, presenza viva, acuta e intensa, che strappa dalle labbra l'esplosione subitanea e involontaria del gemito e del grido. Eraclito, in uno dei suoi frammenti pervenutoci in versione latina, dice: "Come il ragno, stando in mezzo alla tela, immediatamente avverte quando una mosca spezza qualche suo filo, e così lì accorre velocemente, quasi provasse dolore per la sua rottura (quasi de fili persectione dolens), così l'anima dell'uomo, ferita in qualche parte del corpo, vi accorre celermente, quasi non riuscisse a sopportare la lesione del corpo (quasi impatiens lesioni corporis), al quale è congiunta saldamente e secondo una ragione precisa" (fr. 67a). Omero canta del dolore il volto enigmatico. Il dolore è "un nodo (peîrar)egli scrive-che non si scioglie e che non si rompe (árrhekton t'ályton te), ma che ha sciolto le ginocchia di molti (tó pollôn goúnat' élysen)" (Iliade XIII, 359-360). Dunque il dolore lega, come nodo che stringe e imprigiona chi soffre. Richard Onians ne Le origini del pensiero europeo, spiega che la mentalità arcaica riteneva le lacrime della sofferenza il risultato dello sciogliersi del cuore e dei polmoni, ovvero degli organi coinvolti nelle emozioni. A questo si riferisce la metafora del "groppo alla gola". E c'è di più: alla stregua del nodo scorsoio, il dolore sembra crescere in proporzione diretta con il tentativo
Cronicità e psicoanalisi, 2022
La cronicità è una condizione morbosa che si protrae indefinitamente nel tempo (dal latino chronĭcus, gr. χρονικός, derivati di χρόνος, «tempo»). Una condizione patologica non guaribile ma suscettibile della conquista di uno stato di equilibrio più o meno stabile compatibile con una relativa fruibilità di vita. In medicina organica esempi calzanti sono la malattia diabetica, le malattie metaboliche, molte cardiopatie, la malattia reumatica. Le malattie acute sono invece malattie che esitano in un sostanziale ristabilimento dello stato di salute pre-traumatico.
Augustinianum, Volume 58/ 1 (2018), 45 - 56, 2018
The purpose of this study is to demonstrate that the teaching of Clement of Alexandria on marriage is closely related to the author’s soteriology and cosmology. The study focuses on the Third Book of Stromateis, which provides insight into the different Christian views on marriage at the end of the second century. Study of the Third Book of Stromateis also reveals Clement’s unique method of argument, by means of which he corrects the theological positions of his opponents. Last but not least, Clement’s discussions of family life provide a window onto the social life of the Late Empire from the point of view of a second-century Christian philosopher. Keywords: Clement of Alexandria, The Gospel of the Egyptians, Family, Procreation, Encratism.
La comprensione delle malattie ed i mezzi per eliminarle facilmenteè molto semplice e chiara se ci si ferma a pensare solo per un momento.
GIOVANNI PIETRO VITALI L'ELEMENTO STORICO E CRONACHISTICO NELL'ONOMASTICA DI VASCO PRATOLINI .
I DECRETI LEGGE TRA CRISI ECONOMICA E AFFIEVOLIMENTO DELLE PATOLOGIE, 2016
Desidero concentrarmi su taluni aspetti che ho avuto modo di approfondire nella mia attività di coordinamento dell'Osservatorio legislativo e parlamentare della Camera dei deputati, una piccola struttura nata (nell'ambito del Servizio Studi ma con aperture verso gli altri Servizi della Camera e verso l'esterno) contemporaneamente ed a supporto del Comitato per la legislazione, nel 1998. Il Comitato per la Legislazione è un organo interessante della Camera, il quale è chiamato a pronunciarsi laddove la potestà normativa del Parlamento viene ad essere affievolita in forza dell'intervento del Governo; il Comitato interviene sui processi di legislazione delegata, sulle autorizzazioni alla delegificazione e su tutti i decreti legge. In questi ultimi anni ha avuto modo di vedere buona parte della legislazione ed ha affiancato all'attività consultiva anche un'importante attività di riflessione, specializzandosi, in particolare, sul sistema delle fonti. In questo campo ha maturato una sensibilità molto forte e direi unica in ambito parlamentare I prodotti ciclici di questa riflessione sono: i Rapporti annuali sulla legislazione tra Stato, Regioni ed Unione Europea; gli Appunti del Comitato per la legislazione, che con una periodicità trimestrale o quadrimestrale cercano di fare il punto sugli andamenti della legislazione, concentrandosi su focus particolari; i rapporti sull'attività svolta dalle Presidenze di turno: il Comitato è infatti un organo particolare, in cui la Presidenza cambia ogni dieci mesi; ogni dieci mesi viene presentato un Rapporto. Il rapporto sul terzo turno di presidenza, concluso a novembre 2015, deve ancora uscire ed è interessante perché mostra un andamento della legislatura, per quanto riguarda i decreti legge, molto più "tranquillizzante" rispetto al trend dibattuto in questi giorni, relativo al periodo 2008-inizio 2015. Se si fossero osservati gli ultimi dieci mesi dell'anno appena finito si sarebbe visto come il fenomeno della decretazione appare leggermente recessivo, e soprattutto come cambia la qualità dei decreti legge, che sono molto più settoriali e molto meno intersettoriali e disomogenei. Se andrete a vedere il nuovo rapporto, vedrete come i casi critici sul fronte dell'omogeneità sono solo quattro, mentre in totale sono quindici i decreti legge su cui il Comitato si 1 Il presente contributo rappresenta la rielaborazione di un intervento tenuto al convegno di studi dal titolo: "Governo vs. Parlamento? Evoluzioni del potere di normazione al tempo della crisi economica", svoltosi a Pisa l'11-12 gennaio 2016. Il convegno ha rappresentato uno dei momenti conclusivi dell'unità locale pisana (coordinata dal prof. Rolando Tarchi) della ricerca PRIN 2010-2011 "Istituzioni democratiche e amministrazioni d'Europa: coesione e innovazione al tempo della crisi economica" (responsabile scientifico la Prof.ssa Alessandra Pioggia-Università di Perugia). Ringrazio il collega Antonio Piana per gli spunti che mi ha fornito con le sue intuizioni e con la capacità di ragionare sui numeri e di elaborare statistiche. 2 Consigliere della Camera dei Deputati.
Le vere profezie del poema e l'idea del tempo e dell'eterno che lo attraversa a confronto coi modelli forniti dall'Apocalisse e dall'opera di Gioacchino da Fiore
Estratto da: Tra libri e carte. Studi in onore di Luciana Mosiici, a cura di T. De Robertis e G. Savino, Franco Cesati Editore, Firenze, 1998, pp. 337-349.
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