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2021
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III Convegno nazionale della Società Italiana di Antropologia Culturale 22-25 settembre 2021
2015
Questa é la versione in lingua italiana della recensione al libro di Massimo Angelini intitolato "Participio Futuro", edito da Pentagora nel 2015. Il libro é un'interessante meditazione sull'immanenza e l'astrazione, il simbolo e il segno, intrecciata con spunti antropologici.
Etnoantropologia, 2014
La gravità della situazione attuale delle discipline antropologiche, sia nelle Università e nei prossimi concorsi (a causa della drastica diminuzione dei Professori, per i numerosi pensionamenti), sia nell'ambito più vasto dei numerosi cultori delle nostre discipline (titolari in massima parte di Dottorati specifici) che hanno grandi difficoltà a trovare una occupazione stabile nel nostro campo, impone la opportunità, anzi la necessità, di serrare le fila e trovare di comune accordo vie d'uscita dalla contingenza di questi anni. E non v'è dubbio che si debbano fare carico delle responsabilità della promozione di un rilancio degli studi, e delle forme di occupazione pubblica nel nostro campo, soprattutto i componenti della generazione anziana, come si dice, "strutturata". Come anche non v'è dubbio che bisogna tenere nel massimo conto, senza che siano necessarie meticolose confutazioni di singoli e marginali punti, il documento presentato dai 126 "non-strutturati", che ci ricorda molte delle cose che converrebbe fare, che magari non sono state fatte nel passato, e che risultano essere urgenti. Penso ad alcuni obiettivi praticabili, che richiedono certo grande impegno, e che possono configurare una strategia di medio-lungo periodo, destinata, a mio parere, ad avere successo:-1. Innanzitutto, poiché spesso si fa riferimento al "merito" della nostra attività professionale, alla sua "qualità", da mantenere alta attraverso un potenziamento (teoricometodologico e di intensità di ricerca) dei nostri studi, dirò subito che l'unica forma che mi sembra praticabile ed efficace è quella del potenziamento dei contatti, degli scambi, e del dibattito interno, soprattutto "orizzontale" e non "verticale", cioè quello che si svolga tra i pari di una generazione. In molti casi recenti ho potuto osservare un miglioramento della
Presentazione dei saggi inediti di C. Lévi-Strauss "Lezioni Giapponesi" (Rubbettino), curato da L. Scillitani
Georgofili.info, 2020
La produzione e il consumo di cibo non sono "immuni" dal fenomeno pandemico Covid-19. Potremmo essere indotti a pensarlo, visto che neppure con il prolungarsi della quarantena si sono registrate interruzioni nella catena degli approvvigionamenti alimentari. Ci sono tante vittime e viviamo limitazioni delle libertà individuali paragonabili a tempi di guerra ma nell'isolamento il cibo è diventato la nostra ossessione positiva, una sorta di valvola di sfogo autorizzata. Nella confusione che questa situazione ingenera, anche chi opera professionalmente nel settore finisce col pensare per compartimenti: l'agricoltura è preoccupata dalla mancanza di operai per il raccolto, l'industria alimentare dagli accresciuti standard di sicurezza del lavoro, la grande distribuzione dalla delicatezza sociale del suo ruolo, la ristorazione dai costi che corrono a fronte di entrate svanite. Eppure guardare oltre il breve termine è importante: per prendere decisioni strategiche, per fare nuovi investimenti, per adattarsi a una lunga convivenza con la minaccia pandemica, per innovare. Poiché non ci troviamo in una situazione di continuità con il passato, neppure possiamo affidarci all'esperienza: la minaccia pandemica Covid-19 è un evento disruptive, come ce ne sono stati pochi altri nella storia dell'umanità.
2019
Partendo dall’interesse, che nel suo percorso intellettuale e professionale, Ugo Fabietti ha dimostrato per le relazioni fra antropologia e storia, il saggio si concentra su due momenti significativi nello sviluppo di questa tradizione intellettuale. Il primo, fra gli anni 1980 e 1990, ha portato all’apprezzamento storico delle culture di cui l’antropologia si era fino a quel momento occupata. Il secondo e attuale e anticipa lo sviluppo di una antropologia della storia come sapere, etnograficamente radicato, delle pratiche della conoscenza storica e degli universi di pensiero e di esperienza da cui esse si originano.
Il presente testo è rivolto agli studenti delle scuole superiori, ed è inteso come una mozione da discutere in un’assemblea di istituto. La finalità è quella di promuovere la causa della formazione antropologica nelle scuole, offrendo del materiale didattico su cui gli studenti stessi possano approfondire la conoscenza, vuoi in vista della preparazione per la tesina di maturità, vuoi per approcciarsi allo studio universitario della disciplina antropologica, vuoi per generare delle riflessioni che possano essere utili per il loro prosieguo nella vita da adulti. Il testo fornito è pertanto solo un primo sguardo, tutt’altro che esaustivo, verso le tematiche proposte. Tuttavia, essendo queste cruciali, dato che si parla del futuro della vita umana sul pianeta Terra, anche solo un testo preliminare come quello proposto può svolgere un ruolo determinante per indirizzare una più approfondita ricerca successiva. A tal fine, il consiglio che l’autore rivolge ai lettori/studenti è di considerare anche le note a piè di pagina come parte integrante del testo, soprattutto perché forniscono dati, riferimenti bibliografici ed allargano il campo di osservazione. Da notare, inoltre, che di seguito alla versione italiana, si offre pure la traduzione in inglese, lingua oggi divenuta imprescindibile nelle relazioni internazionali e su cui è necessario che i nostri studenti si esercitino per sapersi muovere nello scenario globale.
La possibilità offerta da questa 'democraticizzazione' dell'antropologia di interpretare il presente è reale?
Antropologia dell'ambiente oggi, in Kottak Conrad Philip, Antropologia culturale (edizione italiana a cura di Laura Bonato), McGraw-Hill ed. MIlano 2012
Dall'etnoscienza classica, passando per i saperi naturalistici popolari e le indigenous knowledges, si approda oggi alla possibilità di una antropologia dell'ambiente ricca e suggestiva, di cui delineo alcuni temi.
Antropologia Pubblica, [S.l.], Vol 4 No 2 (2018): Pratiche di collaborazione e co-apprendimento, p. 85 - 106, 2019
Robo & Bobo is a laboratory project of digital design made at the department of Oncology in the Pediatric Hospital Regina Margherita of Turin. The laboratories are based on an interdisciplinary collaboration between design, pedagogy, psychology and anthropology with an important focus over the context of illness and care in which the project takes place. Telling the story of the first year of life of the project means showing the possibilities of restitution of the ethnographic research through different ways of doing applied anthropology and also open a debate about the changes and development that happen in the various disciplines when they encounter, dialogue and work together. The main object of this paper is to show in which direction these young collaborators (designer and anthropologist) wish to orient their work and their definition of the disciplines in which they are engaged. Introduzione Robo & Bobo è un progetto laboratoriale di alfabetizzazione nei campi del design digitale nel reparto di oncoematologia dell'Ospedale Infantile Regina Margherita (TO). Il lavoro di progettazione dei laboratori si basa sulla collaborazione interdisciplinare tra design, pedagogia, psicologia e antropologia, con un focus importante sul contesto di malattia e cura in cui si agisce. In particolare l'antropologia è entrata nel progetto in forma sperimentale, definendosi poi come la voce privilegiata per valutare il raggiungimento effettivo degli obiettivi dichiarati dal progetto. Raccontare il primo anno di vita del progetto significa non solo mostrare le possibili modalità di restituzione della ricerca etnografica attraverso diverse forme di fare antropologia applicata ma anche aprire un dibattito sui cambiamenti che avvengono nelle diverse discipline nel momento in cui si incontrano, dialogano e lavorano insieme. Come afferma Kilbourn: Design anthropology is a particular style of knowing where the tools we think with and the movements of translating knowledge across disciplines and practices is valuable to the collaborative projects where innovation and future-orientated perspectives are paramount to
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"Storia Antropologia e Scienze del linguaggio”, a.VIII, fasc.3, set.-dic. 1993: 53-100, 1993
Antropologia Pubblica, 2022
Quotidiana / Paesaggio della Quadriennale di Roma, 2022
Scienza e Filosofia, 2019
Malighetti R. Wang Mingming, 2014, Dal punto di vista cinese. Dialogo sulle antropologie, Etnoantropologia, n° 2 (2), pp. 11-25
Rivista di Antropologia Contemporanea, 2020