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Ceneda nei secoli XII e XIII. Il vescovo, i signori della guerra, i comuni, 2021
The territory of Ceneda between the 12th and 13th centuries was a border area. Many political and institutional phenomena of the time found experimentation in it, and all this in particular in the last twenty years or so of the 12th century. Episcopal power, urban expansion, the role of the empire, local communities, castle lords: each played a precise role in a very complex and historiographically interesting plot.
Studi e Ricerche, 2019
Processo editoriale e sistema di revisione tra pari (peerreview) Tutti i saggi inviati a «Studi e Ricerche» per la pubblicazione saranno sottoposti a valutazione (referee). Il Comitato di redazione invierà il saggio a due specialisti del settore che entro 50 giorni dovranno esprimere un giudizio sulla opportunità della sua pubblicazione. Se tra i due esaminatori emergessero forti disparità di giudizio, il lavoro verrà inviato ad un terzo specialista. I valutatori saranno tenuti ad esprimere i seguenti giudizi sintetici: pubblicabile, non pubblicabile, pubblicabile con le modifiche suggerite. I risultati della valutazione verranno comunicati all'autore che è tenuto ad effettuare le eventuali modifiche indicate. In caso di rifiuto la Rivista non restituirà l'articolo. La Rivista adotta procedure che durante il processo di valutazione garantiscono l'anonimato sia degli Autori che dei Valutatori. L'Autore riceverà una risposta definitiva dalla Redazione entro 90 giorni dall'invio del testo. Non sono sottoposti a valutazione i contributi inseriti nella Sezione Interventi. Per consentire a ricercatori e studenti di accedere ai testi la Rivista viene pubblicata anche in forma elettronica nel sito https://dipartimenti.unica.it/storiabeniculturalieterritorio/studi-e-ricerche/ Ambiti di ricerca «Studi e Ricerche» intende stimolare il confronto tra le discipline storiche, archivistiche, geografiche, antropologiche, artistiche, impegnate ad approfondire lo studio delle tematiche fondamentali relative allo sviluppo della società europea ed extraeuropea tra Medioevo ed età Contemporanea. In tale prospettiva la Rivista si propone come strumento di comunicazione e di confronto aperto e pluralistico della comunità scientifica col mondo esterno.
Gli scriniari romani nei secoli XII-XIII fra esercizio della professione, impegno politico e attività economiche Sugli scriniari romani disponiamo oggi di una discreta quantità di informazioni grazie a un panorama storiografico che si è venuto arricchendo soprattutto negli ultimi decenni. Per i secoli che vanno dall'VIII all'XI conosciamo di loro saperi tecnico-giuridici e livello culturale 1 , pratiche documentarie, modelli grafici, qualifiche e ambiti di attività 2 . Sappiamo che la cultura giuridica e documentaria che essi introdussero nella documentazione privata a partire dal IX secolo ebbe ricadute importanti. Alcune di queste furono puramente formali, come l'elaborazione di un modello documentario che in altra occasione ho definito "aristocratico" proprio perché era riservato agli esponenti dell'aristocrazia romana di X-XI secolo e caratterizzato da una straordinaria ostentazione retorica, che lo rendeva altamente rappresentativo del prestigio e della superiorità sociale della committenza 3 . Altre furono invece sostanziali e di prassi: come il distacco definitivo dal formulario tardoantico che aveva permeato i documenti romani fino alla fine dell'XI secolo e l'adozione di un contenitore documentario nuovo e unico per tutte le tipologie negoziali 4 . Sappiamo infine che furono loro, negli anni sessanta dell'XI secolo, gli artefici di quella svolta epocale nella prassi documentaria romana rappresentata dall'invenzione dei dicta, una sorta di protoimbreviature che anticiparono di quasi sessant'anni le prime testimonianze italiane dei protocolli notarili 5 .
Nota di Lunaria: questo scritto risale al 2012. Non mi ricordo da quale libro lo ricopiai, purtroppo. Mi pare di ricordare che fosse una sorta di collana tutta dedicata alla teologia del Medioevo, con le copertine di un verde chiaro. La Mistica del XII secolo Il XII secolo fu il secolo della Mistica d'Amore. Nelle più diverse esperienze letterarie, filosofiche, teologiche che si svilupparono in questo periodo, si incontra, declinato in senso religioso o in senso profano, il tema dell'Amore. Lasciando da parte il tema dell'amore in poesia o in letteratura, analizzerò il tema dell'amore monastico, che segna una svolta nel pensiero teologico medioevale, che viene spesso ricordato solo per il rigore e l'oscurantismo di San Tommaso d'Aquino. Avviata negli anni venti del XII secolo con Guglielmo di Saint-Thierry e Bernardo di Calirvaux, la riflessione sull'Amore e sulla Bellezza di Dio è al centro di numerosi trattati ("De Contemplando Deo", "De natura et dignitate amoris" di Guglielmo di Saint-Thierry il "De diligendo Deo" di Bernardo di Clairvaux, "Speculum caritatis" di Aelredo di Rievaulx, per citarne solo alcuni). Rispetto alle speculazioni spirituali o morali, questo genere di Mistica si differenzia per un linguaggio più passionale e ardente, al confine con l'erotico. è da ricordare che gran parte della letteratura cortese si conformava alla storia di Pietro Abelardo e di Eloisa, anche se, nel caso della Mistica, vista più in chiave allegorica: la conclusione del rapporto erotico con Eloisa in seguito alla castrazione di Abelardo, e il ritiro in convento di entrambi, viene vista come il trionfo dell'Amore Spirituale su quello carnale, alludendo anche all'anima contemplativa, considerata la sposa di Cristo. In tutta la riflessione monastica di questo secolo, dottrina cardinale è la creazione dell'essere umano a immagine e somiglianza di Dio, secondo le parole della Genesi: "Faciamus hominem ad imagine et similitudinem nostram" (che in realtà, in una concezione meno "sessuofobica" di quella che poi è stata la tradizione ebraica e
Philomusica on-line, 2010
Nel XII secolo la scrittura neumatica bizantina conquista la diastemazia, parallelamente la raccolta innografica dell’ Heirmologion subisce una revisione e si assiste all’affermarsi della cosiddetta “abridged version”. Le fonti di questo stadio dell’ Heirmologion in notazione mediobizantina, databili fra la meta del XII e la fine del XIII secolo, finora note sono solo tre: i manoscritti Athos, Iviron 470, Athos, Vatopedi 1531, Grottaferrata, E. γ. II. Per questi motivi il manoscritto gr. 331 della Biblioteca Patriarcale di Alessandria, databile tra la fine del XII e gli inizi del XIII secolo, costituisce un testimone di notevole interesse e importanza, benche si tratti di un frammento di sole 27 carte, che contengono la fine della sezione con gli irmi in primo modo plagale e l’inizio della sezione in secondo plagale. Partendo dai dati acquisiti dagli studi sulle fonti note, l’analisi del codice sara finalizzata a tracciare un quadro dell’evoluzione della raccolta musicale dell’ Heir...
Bibliografia - suddivisa in edizioni e traduzioni, concordande e studi - sulla commedia elegiaca latina del XII e XIII secolo, dal 1820 fino a oggi.
L'insediamento di Haghia Triada, come è noto, conclude la sua esistenza come cen tro urbano nel corso del periodo TM IIIB \ È altrettanro vero, però, che materiali e con testi di età successiva continuano ad essere ben presenti, nell'area di quello che era sta to l'insediamento minoico, anche se non è possibile, al contrario di quanto avviene nel la vicina Festòs, individuare la nascita di un nuovo insediamento che si venga a sovrap porre all'ormai scomparsa città dell'età del Bronzo.
Iconografia Agostiniana. Dalle origini al XIV secolo, 2011, pp. 127-133
Le nuove tendenze degli ordini monastici portano, sin dal XII secolo, ad un incremento del lavoro missionario e parrocchiale fuori dai conventi. Tale istanza, che si fa carico di una forte richiesta dei fedeli e che rientra nel più ampio ambito riguardante la riforma del monachesimo nell'Europa occidentale, è indissolubilmente connessa con la nascita degli ordini mendicanti. Ma è solo nel XIII secolo che, attraverso la predicazione, gli uomini di fede si avvicinano al popolo insegnando la fusione della vita activa e della vita contemplativa (cf. pp. 69-70). Anche fisicamente i monasteri si spostano sempre più dall'esterno all'interno delle mura, nei centri abitati, denunciando un'evidente necessità di essere parte integrante della comunità. Nascono così i principali ordini mendicanti. I francescani vengono riconosciuti nel 1210 da Innocenzo III (1198-1216); nello stesso anno il papa riconosce ufficiosamente anche i domenicani, che sceglieranno di seguire la regola di sant'Agostino e ai quali verrà concessa l'approvazione ufficiale solo nel 1216 da Onorio III (1216-1227). È il medesimo pontefice a concedere nel 1226 una prima approvazione ai carmelitani, la cui regola verrà confermata nel 1247 da Innocenzo IV (1243-1254); sarà, infine, la volta dei serviti, fondati nel 1233 e che solo nel 1304, grazie a Benedetto XI (1303-1304), vedranno approvate la propria regola e le proprie costituzioni.
Uno degli aspetti più interessanti della cultura storico-letteraria e filosofica del XII secolo è, per un verso, la grande attenzione dedicata all'interpretazione del significato 'attuale' dei testi e degli autori dell'antichità e il desiderio di 'collegarli' alla novità rappresentata dai Padri ed all'esegesi degli autori cristiani. Ma altrettanto può dirsi per la sensibilità, l'apertura e la curiosità verso le nuove traduzioni concernenti le opere scientifiche e filosofiche mediate dal filtro di culture diverse da quella latina. In questo contesto, opere come quelle dedicate all'esposizione allegorica dei miti antichi, al significato etimologico e nascosto dei nomi degli dei e degli eroi del passato conobbero un enorme e duraturo successo. Ne sono un esempio sia la grande diffusione di un'opera come i Mithologiarum libri tres di Fulgenzio Planciade, articolata su ben cinquanta capitoli, così come il suo commento all'Eneide (Expositio vergilianae continentiae) in cui non mancano addirittura allusioni alla vita ed alla morte di Cristo sia il De nuptiis Philologiae et Mercurii di Marziano Capella e il relativo commento di Remigio di Auxerre.
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Porphyra, 2009
CHIESA E ALCHIMIA FRA XIII E XIV SECOLO, 2018
Archivio Storico Cenedese, 2017
I Bambini e il Cielo, exhib. catalogue (Illegio, Casa delle Esposizioni, 28 April – 30 September 2012) edited by Serenella Castri, Allemandi & C., Torino 2012, p. 212-214, n. 35. ISBN 8842221279
Reti Medievali Rivista, 2005
2010
Vittorio Veneto. Storia luoghi e persone (a cura di Silvia Della Coletta Tomasi, Giuseppe Palugan, Giovanni Tomasi), De Bastiani Editore, pp. 116-133, 2021