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2020, Contro la poesia
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Forse ogni epoca, in modo diverso, mette in discussione la poesia. Oggi, però, più che la sua congenita eccedenza, esasperazione, instabilità, la poesia sembra patire un difetto di identità, una triste somiglianza con lo sfondo, una sospetta sintonia con gli spazi, i toni, i modi della comunicazione odierna. Fortini parlava di “Surrealismo di massa” per svelare la convergenza tra i comportamenti e i valori con cui la più lirica e evocativa delle avanguardie avrebbe voluto dare attacco alla Norma e ciò che nel frattempo è divenuto la normalità. “Automatismi psichici e verbali, sovvertimento dei rapporti spazio-temporali, esaltazione dell’arbitrio eccetera sono penetrati nella generalità dei nostri contemporanei soprattutto attraverso le strumentazioni dominanti, visive e verbali, del secolo; cioè la televisione e la pubblicità”. Ed ora che tutto il linguaggio è sempre subliminale, polisemico, ora che tutta la parola è sempre metonimica, evocativa, sensitiva, ora che è compiuta la trasformazione (digitale) della parola in immagine, luogo del nonsenso e dell’inconscio… ora che cosa rimane alla poesia?
Andrej Tarkovskij: Il tempo scolpito e l'eredità perduta. Percorsi di ricerca a trent’anni dalla scomparsa. A cura di Guido Cavalli e Lorenzo Lasagna, 2017
Andrej Tarkovskij: Il tempo scolpito e l'eredità perduta. A trent’anni dalla sua scomparsa, alcune riflessioni nel tentativo di riguardare all’opera di Tarkovskij come ad uno dei momenti necessariamente rari, nei quali l’arte ambisce ad essere non semplice messa in scena, rappresentazione oppure metafora, ma apparizione di qualcosa di vero.
Letteratura italiana, 2014
Dal 1921 al 1957 Umberto Saba pubblicò le proprie poesie in plaquettes, su rivista e in volume, queste ultime raccolte sotto il titolo Il Canzoniere (si contano cinque edizioni, ciascuna differente dalla precedente), producendo centinaia di manoscritti e dattiloscritti, nonché vari progetti d’opera. Intorno alla produzione edita e a quella manoscritta, si affiancò inoltre una fitta corrispondenza con gli editori (soprattutto Einaudi, Mondadori e Garzanti). Dallo studio di questi materiali è stato possibile lavorare all’edizione critica dell’opera poetica sabiana e ricostuire le fasi compositive ed evolutive del Canzoniere.
Cavalli vecchi per poeti nuovi (Verg. Georg. III 95-100) 1. Dedicata all'allevamento di cavalli e buoi, la prima parte del III libro georgico è dominata dal tema della riproduzione. Ottimo soggetto didascalico, ovviamente, per chi si rivolga davvero al l'allevatore (basti vedere lo spazio che vi dedicava il contemporaneo Varrone nel II libro del suo De re rustica 1 ) e tuttavia di non immediata declinazione poetica. La soluzione virgiliana, al di là delle puntuali strategie per aggirare gli unpoetische Wörter, censite ad ll. dai vari commentatori 2 , è quella di scandire la descrizione attraverso il ritmo biologico di nascita, gio vinezza, accoppiamento, parto, e ricondurre dunque il tema tecnico della necessità della ri pro du zio ne a quello, di portata universale e di ben più ampia for tuna poetica, dello scorrere ine so rabile del tem po e del rapido appressamento della vecchiaia e della mor te. Un'universalizzazione che cul mina proprio nella digressione -di cui molto si è scritto 3 e su cui non vor rem mo tor nare in questa sede -posta a chiusura della prima metà del III libro, e dedicata al l'e ros animale che si tra sfor ma nel tragico amor omnibus idem. Ma questa spinta all'uni ver sa liz za zione, che avviene attraverso l'u ma nizzazione degli animali, si coglie sin dalla prima delle partes iussivae del libro, per dirla col titolo di una vecchia dissertazione di E. Burck 4 . Esemplare il caso dei vv. 63-68 5 , dove Virgilio trascorre dal mittere in Venerem 1 Per un primo orientamento sul rapporto fra De re rustica di Varrone e Georgiche cf. A. Salvatore, Varrone, in EV V (1990) 444-447: 446; al tema Salvatore aveva dedicato anche un volume (Scienza e poesia in Roma. Varrone e Virgilio, Napoli 1978); sulle differenze fra trattazione dell'allevamento in Varrone e nel libro III delle Georgiche si vedano anche S. Rocca, Eto lo gia virgiliana, Genova 1983, 71-77; R.F. Thomas, Prose into poetry: tradition and meaning in Virgil's Georgics, in Id., Reading Virgil and His Texts. Studies in Intertextuality, Ann Arbor 1999, 142-172: 148-151. 2 Sull'analisi di tali strategie è impostato l'ultimo commento scientifico all'intero poema georgico, quello di M. Erren (P. Ver gi lius Maro. Georgica, II. Kommentar, Heidelberg 2003). 3 Oltre ai commenti canonici, si vedano almeno gli studi di G.B. Miles, Georgics 3. 209-294: amor and civilization, «CSCA» VIII (1975) 177-197; L. Landolfi, Durus amor. L'ecfrasi georgica sull'insania erotica, «CCC» VI (1985) 177-198; A. Traina, Amor om nibus idem. Contributi esegetici a Virgilio, georg. 3,209-283, in Id., La lyra e la libra. Tra poeti e filologi, Bologna 2003, 39-62; B. Pieri, Intacti saltus. Studi sul III libro delle Georgiche, Bologna 2011, 87-125. 4 E. B., De Vergilii Georgicon partibus iussivis, Diss. Leipzig 1926. 5 interea superat gregibus dum laeta iuventas, / solve mares; mitte in Venerem pecuaria primus / atque aliam ex alia generando suffice prolem. / optima quaeque dies miseris mortalibus aevi / prima fugit; subeunt morbi tristisque senectus / et labor, et du rae rapit inclementia mortis. PIERI
2014
Il saggio si propone di riesaminare la produzione poetica di Cristina Campo, con particolare attenzione agli elementi di figuralità che la contraddistinguono. Nei suoi saggi, Campo definisce la poesia «una lettura su molteplici piani della realtà intorno a noi, che è verità in figure» ma anche strumento perfetto per raggiungere un sapere antichissimo. La fervente attenzione nella cura e nella selezione delle parole rivela l’idea di perpetua perfettibilità che anima la scrittura di Campo e, nel suo metodo correttorio improntato alla severità, alla sottrazione e alla reticenza, si coglie la tensione a un dire sovrannaturale e, al tempo stesso, un’interrogazione sfidante al mutismo delle immagini, al loro abisso. Tale qualità della poesia di Campo, infine, sarà osservata in relazione alle teorie esposte da Jean François Lyotard in Discours, figure (1971). Lyotard tematizza la proprietà radicale del silenzio nella funzione simbolica e l’esistenza di un dispositivo di matrice inconscia, la figure, che esercita un potere ‘sul’ linguaggio e all’interno di esso.
Giulio Camber Barni, La Buffa e altre poesie
L'ospite ingrato online, 2022
i s st tr ru um me en nt ti i d de el ll la a p po oe es si ia a e V Vi it te e n ne eg ga at te e
Pavese, De Martino e la teoria della letteratura, 2019
Sommario Saverio Bafaro, Un nuovo puzzle per Pavese 3 Giuseppe Cerbino, Linguaggio, significati ed espressività in Lavorare stanca 5 Giovanna Frene, Per un approccio ai fenomeni della ripetizione in Lavorare Stanca 15 Salvatore Violante, L'antimodernismo nella poesia moderna di Lavorare stanca 21 Marco Corsi, Il peso del destino. Cesare Pavese e Milo De Angelis 27 Marcello Carlino, Un concerto jazz in Lavorare stanca 33 Sergio Pasquandrea, Il blues, la donna, la città: Pavese e le musiche afroamericane 41 Giancarlo Pontiggia, «Sua madre ragazza» 49 Antonio Catalfamo, Cesare Pavese: la dimensione razionale e "progressiva" del mito 57 Francesco Martillotto, Annotazioni sulla lingua di Ciau Masino 67 Vincenzo Guarracino, Un Pavese "comasco" 73 Vito Teti, La Calabria di Pavese: mito, realtà, 'altrove' 75 Franco Pappalardo La Rosa, L'adolescente pavesiano di fronte all' "impegno": Il carcere 83 Demetrio Paolin, Corrado, Cesare e il nemico. Note su La casa in collina 91 Enzo Rega, La bella estate tra città e campagna, festa e sacrificio 97 Alessandro Seri, Le ceneri di Pavese (Sui simboli e la realtà de La luna e i falò) 109 Luigi Beneduci, Fuoco Grande: struttura e simboli di un libro fisico e metafisico 115 Nino Arrigo, Pavese, De Martino e la teoria della letteratura 125 Francesca Neri, Pavese teorico della poesia (Poesia è libertà) 131 Luca Mozzachiodi, Pavese impolitico? 137 Saverio Bafaro, «L'arte di essere solo»: Pavese nello specchio della psicoanalisi 143 Luca Benassi, Il mestiere di vivere: tra riflessione sull'impotenza relazionale e strumento di interpretazione della scrittura 161 Franco Dionesalvi, Infine, Pavese 169 Notizie sugli Autori 172 3 Un nuovo puzzle per Pavese Parimenti al volume dedicato a Pasolini di qualche uscita fa, «Capoverso» dispone, questa volta, l'intero spazio della rivista alla voce di Cesare Pavese. L'omaggio, oltre che per un riverbero storico, è motivato dal grande interesse dei lettori italiani e stranieri verso questo autore. La vivacità del dibattito attorno alla sua figura composita di poeta, romanziere, saggista, critico, traduttore e curatore di collane editoriali è sorprendentemente ancora viva, persino nei più giovani, in un periodo in cui la poesia sembrava essere passata in sordina e l'interesse anche per i classici scemare. Questo numero monografico potrebbe essere descritto come un puzzle di interventi e spunti riflessivi, volti a inquadrare lo stesso autore da diverse angolature, tali da rilasciarne un'immagine nuova, più sfaccettata, ricca e prospettica, nell'aspirazione di darne, in fondo, una più complessa unitarietà. La presentazione degli scritti, volutamente non separata in sezioni, è lasciata a una soluzione continua, in grado di espandersi pian piano da un livello 'micro', in cui è protagonista l'analisi dei testi, a un livello 'macro', in cui il tema diventa sempre più generale e onnicomprensivo, per permettere alle lettrici e ai lettori una visione più allargata e completa, non solo della produzione poetica e narrativa, e dal pensiero che l'ha sorretta, ma dell'esperienza umana propriamente detta, di Colui che ha vissuto quei panni. Tutti gli interventi hanno un respiro saggistico, tanto da rendere questo libro un utile strumento di approfondimento e aggiornamento dell'intellettuale originario delle Langhe. Ne consiglio la consultazione sia agli addetti ai lavori, che a chiunque si trovi passando tra gli scaffali di una biblioteca, con l'intento di farsi guidare e introdurre a molti temi dell'opera pavesiana. Più in dettaglio, seguendo l'ordine di apparizione degli scritti, la testualità poetica viene posta in esame da Cerbino, Frene e Violante, tutti e tre concentrati su Lavorare stanca negli aspetti contenutistici, tematici e nel particolare fenomeno della 'ripetizione' stilistica; Corsi rintraccia le risonanze poetiche tra Pavese e De Angelis; Carlino produce l'ultima analisi testuale di un componimento poetico che introduce e dialoga con Pasquandrea, il quale illustra gli interessi musicali di un inedito Pavese. I Dialoghi con Leucò sono tematizzati nei loro aspetti archetipici da Pontiggia e rilanciati nel dibattito critico da Catalfamo. Passando alla prosa, una lente più filologica è adoperata da Martillotto. Due testimonianze importanti, come una relazione amorosa poco conosciuta, svelata da Guarracino, e la fondamentale esperienza del confino, tratteggiata con coloriture Note
Secondo Deleuze e Guattari l'opera di Franz Kafka, trattata nel testo del 1975 Kafka. Pour une literature mineure, è l'esempio capitale di una letteratura in grado di 'deterritorializzare' la lingua, collegare l'individuale con il politico, avere immediato valore collettivo. Fare un uso 'minore' o 'intensivo' della lingua significa in primo luogo abbandonare un uso comunicativo, significante o simbolico, evitare metafore e interpretazioni psicoanalitiche o intimiste. L'articolo si occupa di questa caratteristica dell'opera di Kafka e sottolinea come la letteratura rappresenti una delle possibilità più grandi per cogliere la vita come divenire e immanenza. La letteratura può 'controeffettuare' il linguaggio, trasformandolo da simbolo da interpretare a semplice letteralità da esperire. Tale processo rende possibile una relazione con il piano della vita che non si risolva in una mera imitazione.
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Ytali. Rivista Plurale Online (https://ytali.com/2022/09/14/una-poesia-da-ricostruire/), 2022
Cahiers d’études italiennes
Tintas Quaderni Di Letterature Iberiche E Iberoamericane, 2014
Contributo in volume, 2018
I TESTI E LE VARIETÀ. Atti del XV Convegno ASLI - Associazione per la Storia della Lingua Italiana (Napoli, 21-24 settembre 2022), 2024
Centro Essad Bey - Amazon IP, 2019