Punteggiare la comunicazione e comunicare la punteggiatura
Alberto Cevolini
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Abstract
Punteggiare la comunicazione e comunicare la punteggiatura a comunicazione è un'operazione autonoma e autoreferenziale. Non solo accade, ma nel corso stesso del suo accadere aggiunge istruzioni precise circa i modi della sua comprensione. Nei sistemi di interazione, che si basano sulla presenza fisica dei partecipanti, per raggiungere questo scopo la comunicazione si serve in particolare della percezione. È sufficiente per questo alterare opportunamente il tono della voce, oppure accompagnare la conversazione con gesti o sguardi che comunicano qualcosa sulla comunicazione in corso. Questo funziona in quanto i partecipanti non solo percepiscono, ma sanno anche di essere percepiti e possono anticipare la reazione degli ascoltatori per decidere che cosa e soprattutto come continuare a comunicare. In situazioni di questo tipo, anche il silenzio o una lunga pausa diventano informativi, come sa bene la retorica antica, la quale insegna come sfruttarli per garantire o aumentare la disponibilità del pubblico ad ascoltare. La comunicazione scritta deve rinunciare invece a queste opportunità. Non che venga meno la percezione -per leggere bisogna quanto meno essere in grado di vedere o di tastare -ma non è più possibile riferirsi alla presenza di un altro che, mentre comunica, percepisce di essere percepito. Il testo sostituisce l'oratore 1 e ciò obbliga chi scrive a preoccuparsi in modo anticipato delle esigenze del lettore. Da un lato si sa che, una volta diffuso, il testo non potrà più essere modificato (l'unica alternativa è distruggerlo); dall'altro è chiaro che il testo deve essere autosufficiente: essendo fruibile in contesti sociali e temporali comple-1 Di conseguenza il corpo perde il suo significato come referente depositario del sapere. Cfr. Hans UlricH GUmbrecHt, Corpo versus stampa. Mezzi di comunicazione nel primo periodo moderno, mentalités nel regno di Castiglia e una 'diversa' storia delle forme letterarie, in id.,
