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2021, L'indice dei libri del mese
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Recensione a Matteo Di Gesu`, L’ORLANDO FURIOSO, L’ITALIA (E I TURCHI), Quodlibet, Macerata 2020
Carla Filipe, As primas da Bulgária (La cugina della Bulgaria), pubblicazione. Courtesy l'artista e Kunsthalle Lissabon, Lisbona.
L'Occidente sull'Atlantico, 2006
Pubblicato in M. Ricciardi (a cura di), L'Occidente sull'Atlantico, Soveria Mannelli, Rubbettino, 2006, pp. 9-17.
«Jura Gentium», IX, numero monografico, pp. 8-20, 2012
Io mi chiedo dove andremo a finire," aveva detto un giorno. "Parla del tramonto dell'occidente?" "Tramonta? Dopotutto è il suo mestiere, non dice?" Umberto Eco, Il pendolo di Foucault, Milano, Bompiani, 1988, p. 54. La consapevolezza della relatività della propria cultura, del fatto che ciascuna "forma di vita" è solo una tra molte, matura attraverso il confronto con l'altro, con il diverso, con colui che si contrappone all'identità già data e si presenta come portatore di una soggettività differente. In questo processo, l'atteggiamento etnocentrico rappresenta il primo stadio: tutte le culture propongono rappresentazioni dello spazio storico e politico deformate dalla percezione della propria centralità. I greci chiamavano gli stranieri barbari perché incapaci di parlare la loro lingua e pertanto simili a balbuzienti; il significato letterale della parola cinese Zhōngguó, che noi traduciamo come "Cina" è grossomodo "Paese Centrale"; molti gruppi etnici designano i propri membri con termini che significano, nella lingua locale, "uomini", "popolo" o "gente". Successivamente, la scoperta dell'altro interviene a modificare questo atteggiamento iniziale. Emergono come contrassegni identitari alcune caratteristiche cui viene attribuito un rilievo particolare.
Aspenia, 2021
Questo studio è stato pubblicato sul numero 95 di Aspenia alla fine dicembre 2021. Promuove l'idea di una nuova forma di aggregazione dei paesi che fanno idealmente riferimento alla cosiddetta società occidentale, come soluzione per rimuovere il conflitto istituzionale fra forma politica della nostra società, ancora a base nazionalista, e quella economica, ormai pienamente globale. Un contrasto alla radice dei molti malumori che alimentano i vari populismi e nutrono l'ideologia del declino dell'Occidente, che invece ha le risorse e l'esperienza non solo per continuare a garantire il benessere delle proprie popolazioni, ma anche per "ricostruirsi", diventando un punto di riferimento globale di un mondo che guarda con sempre maggiore seduzione a modelli politici autoritari, erroneamente percepiti come maggiormente efficienti nella soluzione dei problemi del benessere. Una percezione costantemente smentita dalla Storia. Per "ricostruirsi", però l'Occidente deve trovare la forza di ripensarsi. Questo studio è un primo contributo.
"Jura Gentium", supplementary issue, 2012, 2012
Indice INTRODUZIONE 5 LEONARDO MARCHETTONI L'IDEA DI TRAMONTO DELL'OCCIDENTE 8 LEONARDO MARCHETTONI SCIOGLIENDO IL NODO. PER UNA GENEALOGIA DEL DIRITTO INTERNAZIONALE 21 FILIPPO RUSCHI
in La storia della moneta, 17, in L’Arte della Moneta, 39, settembre 2015, pp. 2-6
Sicilia. Rimanevano parte dell'impero delle Gallie, la Dalmazia e tutta la penisola italica. Giulio Nepote coniò monete a Roma, Ravenna, Milano e Arles, con alcune emissioni caratterizzate anche dalla presenza dei ritratti di Zenone e Leone II, coevi imperatori d'Oriente, forse a rimarcare un legame di alleanza che andava in real-tà via via indebolendosi: l'Occidente era ormai quasi completamente abbandonato a se stesso.
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«Quaderni Culturali delle Venezie» dell’Accademia Adriatica di Filosofia “Nuova Italia”, 2020
In Italia arrivò tradotto da Julius Evola solo nel 1957, ma “Il tramonto dell’Occidente” di Oswald Spengler fu pubblicato in Germania tra la fine del 1917 e quella del 1922. Ebbe un successo considerevole – in patria e non solo – sia per il suo pathos sia per le geniali intuizioni che oggi tornano attuali. Nella crisi politica, economica, sociale che stiamo attraversando e che è divenuta anche sanitaria, il movimento perpetuo dell’Ovest «assomiglia sempre più a un moto caotico attorno a un vuoto». Guardandoci intorno è impossibile non rilevare mestamente «il collasso della cultura, la perdita della tradizione e della memoria storica, il trionfo della mediocrità di massa». Il tempo del tramonto è il nostro tempo e ci troviamo in una sorta di deja vu 2.0 del mondo di Spengler nel quale «la fede illuministica nel progresso stava andando a pezzi, il naufragio del Titanic aveva trascinato con sé l’entusiasmo per la tecnica e una guerra mondiale catastrofica per i vinti e per i vincitori aveva fatto esplodere l’edificio della civiltà e dell’ordine europeo ovvero mondiale». All’epoca il filosofo tedesco voleva fornire al lettore un grande affresco storico ma si trovò, ben presto, trasportato dal sentire della decadenza, spinto a descrivere ciò che inevitabilmente sarebbe accaduto in un quadro concettuale che riprendeva i temi della speculazione di Goethe e di Nietzsche.
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Materiali per una storia della cultura giuridica, n. 2, a. LII, 2022
L'Olpe Chigi. Storia di un agalma, E. Mugione ed., Atti del Convegno internazionale, Salerno 3-4 giugno 2010,, 2012
Le rivoluzioni della dignità, 2012
Hesperìa. Tradizioni, rotte,paesaggi. Tekmeria 16. a cura di L. Breglia, A. Moleti, 2014
Il Pensiero Storico. Rivista internazionale di storia delle idee, 2021
Per amore del mondo, 2019
Marguerite Yourcenar. Adriano, l’antichità immaginata, a cura di E. Calandra, B. Adembri, N. Giustozzi, Electa, Milano, 2013
Edizioni Unistrasi, 2022
Aristonothos Scritti Per Il Mediterraneo Antico, 2009
Democrazia, Inclusione e Pace nel Mediterraneo, cur. G.G. Curcio, P. Nepi, Roma 2017, pp. 179-185, 2017
Genealogie dell'Occidente, 2015
Pandora Rivista, 2023
Bollettino del Centro di Studi Vichiani, Year XLIII, 1-2, 2013, p. 178-190 (ISBN 978-88-6372-533-9).