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Malinconia, lutto, ricordo. Un inventario di quello che (non) faremo Riferimenti e appunti per il seminario del 24 maggio 2021 alla Scuola Superiore di Studi Universitari Sant'Anna (Pisa) Franco Palazzi, Philosophy, University of Essex 2) «Oggi c'è un clima diffuso di pessimismo che evoca un domani molto meno luminoso, per non dire oscuro… Inquinamenti di ogni tipo, disuguaglianze sociali, disastri economici, comparsa di nuove malattie: la lunga litania delle minacce ha fatto precipitare il futuro da un'estrema positività a una cupa e altrettanto estrema negatività. Il futuro, l'idea stessa di futuro, reca ormai il segno opposto, la positività pura si trasforma in negatività, la promessa diventa minaccia. Certo, le conoscenze si sono sviluppate in modo incredibile ma, incapaci di sopprimere la sofferenza umana, alimentano la tristezza e il pessimismo dilaganti. È un paradosso infernale. Le tecnoscienze progrediscono nella conoscenza del reale, gettandoci contemporaneamente in una forma di ignoranza molto diversa, ma forse più temibile, che ci rende incapaci di far fronte alle nostre infelicità e ai problemi che ci minacciano.
Riferimenti e appunti per il seminario del 25 maggio 2021 alla Scuola Superiore di Studi Universitari Sant'Anna (Pisa) 1) «Questo poeta è scontento, anzi malinconico. Ma la sua malinconia deriva dal mestiere. Poiché avere mestiere significa avere sacrificato le proprie idiosincrasie, aver sacrificato la capacità di provare disgusto. E questo rende malinconici. […] [N]iente esprime meglio il mestiere dell'ironia che fa lievitare lo sbattuto impasto dell'opinione privata come quello di una torta. Dobbiamo solo dolerci del fatto che la sua impertinenza sia così priva di qualsiasi rapporto sia con le forze ideologiche che con quelle politiche di cui il poeta dispone. La grottesca sottovalutazione dell'avversario che sta alla base delle loro provocazioni non è l'ultimo dei segni che rivelano quanto la posizione di questi radicali di sinistra sia una posizione perdente. Questi intellettuali hanno poco a che fare con il movimento operaio. Sono invece un fenomeno di disgregazione borghese, che fa da contrappunto a quella mimetizzazione feudale che l'impero ha ammirato nell'ufficiale in congedo. I pubblicisti del tipo di Kàstner, Mehring o Tucholsky, i radicali di sinistra sono la mimetizzazione proletaria della borghesia in sfacelo. La loro funzione è quella di creare, dal punto di vista politico, non partiti ma cricche, da quello letterario non scuole ma mode, da quello economico non produttori ma agenti. Ed è vero che da quindici anni in qua questi intellettuali di sinistra sono stati ininterrottamente gli agenti di tutte le congiunture culturali, dall'attivismo all'espressionismo fino alla Nuova Oggettività. Ma il loro significato politico si riduceva a convertire riflessi rivoluzionari, nella misura in cui apparivano nella borghesia, in oggetti di distrazione, di divertimento, di consumo.
Redazione informatica e impaginazione a cura di BEAR ([email protected]) È vietata la riproduzione, anche parziale, non autorizzata, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno e didattico. L'illecito sarà penalmente perseguibile a norma dell'art. 171 della Legge n. 633 del 22.04.41
Tenzone: revista de la Asociación Complutense de Dantología, 2003
Breve saggio d'occasione per il Corso di perfezionamento in Teoria Critica della Società. Si tratta di un tentativo di cogliere il senso politico della malinconia attraverso una ricognizione storico-critica. Vi è inoltre messo a frutto il portato della filosofia vichiana del conflitto, una volta determinata la malinconia all'interno di precisi rapporti di forza, e vi è indagata la «criticità» della stessa "passione triste" in rapporto al discorso utopico classico e moderno, introducendo la nozione di "tautotopia".
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Nello scritto di Marie-Claude Lambotte -Il discorso melanconico 1 -la melanconia compare come una malattia atipica, una malattia "della verità" la cui fenomenologia sembra richiamare da vicino proprio il processo analitico. Da queste premesse, si può immediatamente intuire la stretta correlazione che intercorre fra questi tre termini:
In: Mario Capasso (a cura di), Quattro incontri sulla Cultura Classica. Dal bimillenario della morte di Augusto all’insegnamento delle lingue classiche, Lecce, Pensa Multimedia, 2019, 469-484
The topic of my paper is memory and oblivion in the literary field, as it appears in the work of Quintilian and, in particular, in the tenth book of his Institutio oratoria. After some general considerations, I focus on the comparison between the Roman writer and his Greek predecessor, Dionysius of Halicarnassus, about the construction of a shared literary memory in order thereby to identify what are the motivations and the discursive strategies Quintilian uses in the devel- opment of this dynamic process between memory and oblivion.
"I quaderni dell'Ingegnere", 4, n.s., 2013, 2013
Malinconia e depressione nel mondo antico, 2021
L’antichità classica mostra di conoscere, fin da tempi remoti, la complessità del quadro clinico e dei sintomi afferenti a quella patologia oggi conosciuta come “depressione” o “sindrome depressiva”, benché inizialmente non esistesse una terminologia specifica atta a designarla. Quando la medicina greca iniziò ad occuparsene, essa fu compresa genericamente nella sfera semantica della cosiddetta “melanconia”, un termine che è poi variato fino ad assumere nella nostra lingua la forma di “malinconia” e che oggi indica uno stato di tristezza spesso indefinibile; ma nella lingua greca il significato della parola era molto più ampio di quello attuale e coinvolgeva anche quella che poi è stata indicata con il termine generico “pazzia”, l’alterazione cioè – temporanea o permanente – delle normali facoltà mentali.
Al di là di ciò che la natura sopporta": il legame tra malinconia, vis imaginativa ed intentiones in Marsilio Ficino. Circolazione e rielaborazioni di un nesso teoretico tra storia delle idee, storia della letteratura e storia dell'arte: fonti e trasmissioni in prospettiva interculturale
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Nuova Storia visuale - New Visual history, 2012
A. Volpone (a cura di), "La felicità di essere tristi. Saggi sulla melanconia", Perugia, Aguaplano, 2017, 2017
MALACODA Anno V n. 1/2019, 2019
Luisa Casciano, 2021
Linguae Rivista Di Lingue E Culture Moderne, 2008
La Città Vecchia e la sua Città Ipogea. PHI Taranto 2017, 2018