Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2010, Otto Novecento Rivista Quadrimestrale Di Critica Letteraria
Analisi del sonetto dedicato a Mantova dal giovane Mario Luzi
Uno scritto ritrovato di Mario Luzi, in Nel centro oscuro dell'incandescenza : studi in onore di Giancarlo Quiriconi / a cura di Martina Di Nallo e Andrea Gialloreto, Firenze, Franco Cesati, 2015, pp. 195-201
per festeggiarti ho pensato di ricorrere alla tutela del nostro comune grande amico, per il quale ci siamo conosciuti e praticati da tanti anni, dal 1981 e da quel convegno senese su Mario Luzi, in cui entrambi fummo allora giovani relatori.
2021
In these pages we analyze the dynamics of intertextual relationships established at a distance and between texts of different origins, including famous fragments of opera. The first of these retakes involves Leopardi's use – perhaps consciously –of the aria taken from Così fan tutte Bella vita militar; the analysis of the style, however, highlights a clear Ariosto's interference. The second of the reported operations extends to the Luzi masterpiece Alla vita, but also involves a complex underlying work that leads from Dante's Comedy to the more markedly symbolist verses of Antonio Machado.
Michel Foucault scrive nel 1970 la celebre frase: " Un jour peut-ětre le siècle sera deleuzien-un giorno, forse, il secolo sarà deleuziano " , riferendosi all'amico filosofo Gilles Deleuze. Dal canto nostro, in questo inizio secolo, e millennio, si potrebbe dire: " un giorno, forse, il secolo sarà luziano " e non solo per l'ovvia affinità tra i due nomi. Nel 2014 c'è stato il centenario della nascita del poeta, nato proprio nel 1914; il Meridiano Mondadori che uscì nel 1998, e poi in nuova edizione nel 2005, non presenta una Storia della critica tra gli apparati; lo studio che segue è volto a colmare questa lacuna e, per sua natura, non può dirsi finito. Gli studi su Mario Luzi continuano a crescere, tesi di laurea continuano ad essere assegnate, Dottorati sulla sua poesia si assegnato regolarmente, non solo in Italia ma anche in Svizzera e in Spagna.
Con una nota di Stefano VERDINO Stupisco prima di tutto di me stesso, mi sorprendo uomo temerario e avventuroso. È temerario infatti che un forestiero o un allotrio sia pure addomesticato da cordiale consuetudine venga a Parma per intrattenere in una sala parmigiana i cittadini di Parma su una figura intrinseca alla loro storia civica e, potremmo dire senza esagerare di molto, su una componente della loro identità, tanto furono stretti e sia pure non del tutto pacifici i rapporti con Giuseppe Verdi. Passionalmente, che non vuol dire di necessità ingiustamente, è compatito colui che non ha delibato le arie del Nabucco o della Traviata dal loggione del Regio, se non altro in quell'atmosfera, in quella suscettibilità estrema. Tale gelosa appropriazione non era avvertita dal gruppo di intellettuali e di artisti che frequentavo come _____________ 1 Intervento letto l'11 giugno 2004 a Parma in apertura dell'Incontro Internazionale di Studi su "Il corsaro" di Giuseppe Verdi a cura della Fondazione Teatro Regio di Parma in collaborazione coll'Istituto Nazionale di Studi Verdiani.
Tesi di Laurea - Inedita, 1994
Affrontare l'attività teorica ed estetica di Mario Luzi è come addentrarsi in un percorso, che scritto dopo scritto, frammento dopo frammento, dall'opacità della materia dei primi saggi conduce alla coscienza di un complesso asistematico di riflessioni, che delimitano come cippi una vasta zona, un "area ermetica" dove l'arte appare come un'attività connaturata all'uomo e al suo misterioso progresso . Questo complesso di riflessioni scaturisce dalla lettura dei suoi articoli e dei suoi saggi, che sono confluiti in una serie di raccolte uscite tra il 1941 ed il 1992. In ordine cronologico le raccolte sono; Un'illusione platonica , L'inferno e il limbo , Tutto in questione , Vicissitudine e forma , Discorso Naturale , Scritti , Dante, Leopardi o della modernità . Oltre a queste opere v'è tutta una serie di articoli, di saggi monografici, testi di conferenze, presentazioni, prefazioni, interventi che nella loro varietà mostrano una grande ricchezza d'interessi. Le difficoltà maggiori, nello studio delle sue riflessioni, stanno nell'assenza di un'opera teorica complessiva. Le raccolte di saggi presentano solo semplici divisioni per argomenti e l'unico titolo programmatico è quello dato alla raccolta degli ultimi anni Discorso Naturale. Tutto questo impedisce di cogliere con uno sguardo sintetico l'essenza del suo pensiero, costringendo lo studioso ad attraversare "progressivamente" la serie dei suoi scritti.
ACME - Università Statale di Milano, 1996
Affrontare l'attività saggistica di Mario Luzi è come addentrarsi in un percorso che conduce scritto dopo scritto, dall’opacità ermetica della materia contenuta nei primi saggi, alla coscienza di un complesso asistematico di riflessioni che delimita unitariamente una vasta area di interessi tematici diversi. Questa considerazione scaturisce dalla lettura degli articoli e dei saggi, presenti nella lunga serie di raccolte saggistiche edite tra il 1941 ed il 1995. La sua attività critica prese l’avvio nell'ambito della cultura letteraria fiorentina degli anni trenta. In quel periodo oltre alle amicizie universitarie Luzi frequentava la redazione de "Il Frontespizio", dove conobbe Piero Bargellini, Nicola Lisi, Luigi Fallacara e Carlo Betocchi, con il quale instaurò un forte rapporto d’amicizia. Luogo di ritrovo erano allora il caffè "San Marco" nei pressi dell'Università e più tardi il caffè "Giubbe Rosse", tra i cui tavoli si potevano incontrare Montale e Gadda. Di questo periodo Luzi Nel saggio Discretamente personale (1962), (come pure nell’altro In molti a Firenze, 1973), di quel periodo Luzi ricorda:
2015
Recensione al volume Mario Luzi, Prose, Nino Aragno Editore, Torino 2014
Dai Modernismi alle Avanguardie: atti del Convegno …, 1991
In Portogallo il Surrealismo nasce in ritardo, nel 1947 (1), si presenta come un movimento borghese (2), urbano, erede delle avanguardie storiche. La sua attività si snoda parallelamente a quella del gruppo neorealista, esperienza, quella neorealista, per la quale passano Cesariny e altri surrealisti. Come il Neoralismo, il Surrealismo vive una profonda insofferenza per la situazione politica di quegli anni -ci troviamo in pieno Salazarismo -che sembra condannare ogni spinta creativa se è vero che la ricerca di una parola e di un'espressione nuova sotto regime di dittatura appare sempre come un pericoloso precedente di più profonde sovversioni e disordini. Il Neorealismo ben presto appare ai futuri surrealisti un movimento eccessivamente legato all'antico (3), non sfiorato dall'esperienza della città, fondamentale invece per tutti i movimenti di avanguardia (4). Anche se il movimento surrealista si presenta al pubblico solo nel '47 (5), già nel dicembre del 1924 (6) Agostinho de Campos, a pochi mesi di distanza quindi dal manifesto di Bretón , tuona contro la nuova arte che definisce "Superrealismo francés do senhor Andre Bretón".
Revista de Italianística, 2014
"un'eSPerienza in Corpore ViVi": la Condizione Purgatoriale di mario luzi interviSta inedita a mario luzi 1 a Cura di laura toPPan*
Parole Rubate : Rivista Internazionale di Studi sulla Citazione, 2018
Mario Luzi first approached Dante's poetry at the very beginning of his literary career. Therefore, over the course of time, his lines have assumed the character of a modern Dantesque journey, full of uncertainties, doubts, and deceits. This article explores a series of rewritings and refigurations of the Commedia, especially the Purgatorio, in the context of questions of time and of the human condition as an experience of pain and possible compensation.
ART APP, 2012
Una veloce incursione all'età di 15 anni nel mondo dei graffiti; un dottorato di ricerca in storia dell'arte alla Sorbona di Parigi; la passione costante per il disegno e la continua preparazione; quasi vent'anni di silenzio prima di irrompere prepotentemente nel panorama della Street Art internazionale, connotandosi come uno dei più interessanti stencil artist contemporanei. Originario di Vitry Sur-Seine, Christian Guémy (1973), ovvero C215, ha condiviso il proprio "rivoluzionario" punto di vista sui muri dell'intero globo, con un inconfondibile stile fatto di segni grafici e liquide campiture, tratti minuziosi come incisioni, una resa approfondita della luce e l'uso sapiente nell'accostamento dei colori, frutto di una costante ricerca e di ininterrotte sperimentazioni. Animali, icone cristiane e artistiche, squarci metropolitani, ma soprattutto volti: di bambini, di emarginati, di gente comune; un lungo e accurato studio sul ritratto e l'identità; la capacità di entrare in profondità nell'animo umano e di raccontare tutte quelle sfumature più complesse, ma anche strumento per scuotere le coscienze, secondo una concezione dell'arte che rimetta al centro dell'universo l'essere umano.
La vita irrimediabile - Alinea - Firenze, 1997
Ricostruzione degli Trenta tra i giovani poeti dell'ermetismo fiorentino e i rapporti con la Scuola di Milano
Crisi e trasformazioni. Atti dell’XI Convegno Interdisciplinare Dottorandi e Dottori di Ricerca svoltosi presso l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nei giorni 18-20 giugno 2019, vol. I, 2020
Il tema della crisi è centrale nella poetica luziana. Già le prime raccolte segnalano una duplice problematica: da un lato il divenire rapinoso, dall’altro una disperante immobilità (la "sfera di Parmenide" di "Invocazione"). Eppure già in "Primizie del deserto" emerge una speranza di rinascita, testimoniata dall’immagine della primavera (cui si affiancano poi motivi affini: il seme, l’alba, l’infanzia). Gradualmente infatti il poeta – sulla scia di Teilhard de Chardin – elabora un’idea del tempo come metamorfosi, drammatica ma in fondo positiva: attraverso un continuo processo di morte e rinascita la creazione evolve, procedendo verso la riunificazione con il principio divino. Virtù chiave per affrontare la crisi è dunque la naturalezza: la capacità cioè di assecondare la metamorfosi, cogliendo i segni dei tempi e affidandosi alla legge profonda che guida la natura (cfr. "Naturalezza del poeta"). È possibile così sperimentare la "giustezza" del mondo; infatti, benché Luzi sia acutamente consapevole del male storico, ritiene che nulla sia vano o insensato, neppure il dolore. Ciò non implica fatalismo (Luzi prende anzi le distanze da questa posizione, come nella poesia "Ménage"), bensì responsabilità. Poiché la creazione è ancora in fieri, tutto può accadere e l’uomo è chiamato a partecipare a questo processo. La speranza stessa è una scelta etica, poiché il pessimismo chiude le porte al cambiamento e falsa la percezione della realtà (cfr. "Le nuove paure", a cura di Cassigoli).
Nell'ottobre del 1914 vedeva la luce la prima edizione dei Canti Orfici di Campana, per i tipi della Tipografia Francesco Ravagli di Marradi 1 , poco prima della nascita del poeta fiorentino Mario Luzi (22 ottobre 2014), che, ignaro della novità letteraria di freschissima pubblicazione e ancor più del suo «destino incrociato» con essi, in qualità di lettore postumo e ancor più con il manoscritto di Il più lungo giorno, non poteva farne, per ovvie ragioni, una lettura coeva. Lo fu invece quella di Dino Binazzi, pubblicata sulla pagina cultu-rale del «Giornale del Mattino» il 25 dicembre 1914 2 , seguita a soli cinque giorni di distanza dalla lettura entusiasta di De Robertis su «La Voce» 3 e di lì a breve da quella di Emilio Cecchi, che recensì la raccolta per «La Tribuna» 4 , mentre Giovanni Boine ne segnalò la pubblicazione nell'agosto del 1915, dalle pagine di «La Riviera Ligure» 5 con parole di entusiasmo e apprezzamento. Non è questa la sede per dar conto in modo esaustivo di recensioni, letture e in-terpretazioni espresse da poeti o critici quali Papini, Montale, Bo, Zanetti, Mengaldo e Sanguineti, solo per citare i nomi più noti, ma 1 Come ricorda M. Gatta nell'articolo in Quei Canti Orfici e «neri» tra Catania e Marradi, in Quaderno «campaniano», a cura di M. Navone, «La Riviera Ligure», n. 73, pp. 45-55: «Un libretto povero, il suo, dimesso ed essenziale, stampato anche grazie alle 110 lire totali dei 44 sottoscrittori marradesi, versando ognuno due lire e cinquanta con diritto ad una copia del libro, colletta incoraggiata dall'amico Luigi 'Gigino' Bandini, perché gli amici contribuissero, anche se solo in parte (ma lo stampatore si accontentò), a finanziare la stampa del volume, con il poeta che sull'ultima pagina ringrazierà loro, oltre gli amici «che mi hanno incoraggiato» e soprattutto il «coscienzioso coraggioso e paziente stampatore sig. Bruno Ravagli». In copertina compare ancora l'intestazione al fratello Francesco, professore e anche tipografo, prima a Cortona quindi a Carpi».
U.C.T. - Uomo Città Territorio, 1996
Il viaggio terreste e celeste di Simone Martini. L'umanesimo nella poesia e nei saggi di Mario Luzi. Sfogliando le pagine dell'ultima fatica poetica di Mario Luzi si possono cogliere amalgamati in un momento unitario, tutti gli aspetti che hanno caratterizzano tutta la sua attività letteraria. Un'opera pertanto che non si offre facilmente agli strumenti del critico, che rischiano nell'analisi, di effettuare fratture, che poi impediscono di cogliere l'unitarietà della sua ispirazione. Il poema infatti innestandosi nel vertice temporale della sua produzione poetica, ha favorito la confluenza in esso, di tutta la sua lunga esperienza umana ed intellettuale, celando sotto le immagini evocate dai suoi versi, momenti di vita, passioni e riflessioni, che permettono al lettore, di cogliere soprattutto quegli aspetti universali determinati dal suo pensiero estetico. Il libro è la narrazione, nello stile ermetico, di un viaggio immaginario, compiuto, dal pittore senese Simone Martini, da Avignone a Siena, prima della propria morte. Viaggiano insieme a lui la moglie Giovanna, il fratello Donato con la moglie, le figlie, i domestici. Nella narrazione si sovrappongono le voci del poeta, di Simone e di uno studente di teologia, che segue la carovana, ed al quale sono affidate le riflessioni filosofiche e teologiche contenute nelle due sezioni intitolate Estudiant poste all'inizio di ogni parte. "Per amore di chi scrive e convive lui chierico vagante queste carte di esilio, di viaggio?" si chiede la voce narrante. Il poema si sviluppa in due parti principali; la prima è costituita da cinque sezioni, Vigilia di Simone, Carovana, Dopo la malattia, Simone e il suo viaggio, Lui, la sua arte, la seconda invece è composta da un'unica sezione intitolata Ispezione celeste. Tra queste due si trova un breve Intermezzo a cui è affidato il compito di separare la parte terrestre del viaggio da quella celeste. Nella prima parte, quella terrestre, Luzi ferma come su fotogrammi gli episodi più significativi del viaggio. Ecco allora comparire le città come Avignone, Genova, Firenze e Siena, e in una visione Roma, e gli episodi più significativi quali la malattia di Simone, l'amore di tono stilnovistico per Giovanna, i dubbi sulle vere finalità dell'arte, il sentimento religioso, la fatica fisica del cammino. Come tante piccole tessere si delinea un ricco mosaico di trame che si inscrive lentamente, pagina dopo pagina, all'interno di un mondo naturale caratterizzato dalla continua presenza di elementi sensibili, quali la luce, il fuoco, l'acqua e la terra, e che rimandano alle tematiche del pensiero presocratico, un periodo caro agli interessi filosofici di Luzi. La presenza del sensibile è sottolineata nella poesia dalle scene, dove gli zoccoli dei muli arrancano nel fango, dalla fatica fisica, e dalla malattia, dall'umidità dell'erba che si strofina sulle vesti e rallenta il cammino, dalla luce che giunge agli occhi sia dal cielo che dal mare. Lo scenario del viaggio è pertanto uno scenario terrestre e purgatoriale, dove Luzi colloca l'avvicendarsi dell'esperienza umana. Egli non ci presenta un limbo immobile e senza sostanza, un inferno dove è stata allontanata per sempre la speranza, ma un mondo terreno, vitale, attraversato il quale, come in un cammino, l'uomo si avvicina alla compiutezza della propria vicenda, senza facili fughe nell'idealizzazione mitica del passato e della memoria, ma nell'accettazione consapevole dell'esistenza affrontata in maniera attiva.
U.C.T. - Uomo Città Territorio - Trento, 2004
Il 20 ottobre 2004 Mario Luzi, uno dei protagonisti della poesia italiana del Novecento, compie Novant’anni. Dal 1931, quando pubblicò la prima poesia, la usa opera si è imposta alle attenzioni del pubblico e della critica, attraverso una lunga serie di raccolte che a partire da La Barca (1938) e Avvento Notturno (1940) si è spinta fino ad oggi con gli ultimi capolavori Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini (1994) e Sotto Specie Umana (1999). Tra le trame dei suoi versi si è sviluppato un percorso che intuito fin dalle origini e stato poi fedelmente perseguito durante l’arco della sua vita.
2015
I poeti non creano tutti allo stesso modo: vi è chi metaforicamente forgia la parola in una rumorosa officina e chi, come Mario Luzi, ama filare, tessere, cucire i propri versi in un ambiente silenzioso che predispone all’ascolto della voce fluente dell’esistenza. In questo volume il lettore è guidato a visitare l’affascinante “atelier” luziano – nel quale il poeta di Firenze ha fissato nel suo splendido “arazzo” quel che ha colto nel mutamento e nella metamorfosi della realtà – per scoprirne gli angoli più riposti e i “segreti del mestiere”. Negli studi dedicati alla poesia di Mario Luzi la critica preferisce concentrarsi su una sola raccolta o esaminare un insieme omogeneo di raccolte, sacrificando la bellezza di uno “sguardo panoramico”. L’aver puntato metodologicamente a un’interpretazione trasversale della sua opera in versi (dalla raccolta d’esordio «La barca» al maturo e poematico «Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini») considerata come un “corpus” unico, ovvero come un macro-testo – grazie a un’accurata analisi intertestuale (estesa a una “contaminazione” tra generi testuali, quali il teatro e il romanzo) – ha permesso di individuare dei nuovi nessi semantici e di allargare il ventaglio delle fonti.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.