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2015, Texto Digital
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Il concetto di "scrittura" fa riferimento non solo alla trascrizione alfabetica, ma all'intera attività umana di "inscrivere" il mondo con segni. Parole, immagini, numeri, racconti, testi: la scrittura è fatta di una materia composita che tocca tutti i nostri sensi. Oggi più che mai, la letteratura e le immagini, le parole e I corpi, le forme tradizionali della scrittura e le più avanzate tecnologie testuali si combinano tra loro quali espressioni della "scrittura" nel senso filosofico più profondo.
Fiorentino, G.(a cura di), Scrittura e società. …, 2006
Una delle tante questioni sollevate dall'invenzione e dalla diffusione dei computer riguarda l'impatto che essi hanno sull'evoluzione della scrittura. Affronterò questo tema focalizzando la mia attenzione su quanto sta accadendo alla scrittura per effetto del computer, in particolare quando è connesso alla rete. Ancora una volta, come già era accaduto per l'invenzione della stampa, la nuova tecnologia che si sovrappone alla tecnologia di base, che resta la scrittura, complica non soltanto il quadro della storia della scrittura, ma arricchisce a un livello più globale la storia della comunicazione umana.
Vengono esaminati da più Autori vari racconti mitici o letterari su casi di metamorfosi presso diverse culture.
Studi e ricerche di storia contemporanea, 2019
Recensione a “Come si diventa leghisti” (Utet 2019), con un'intervista all'autore, David Allegranti. Il giornalista del «Foglio» firma un libro non Lega-centrico, un reportage che inquadra la Toscana, ex fortilizio «rosso», per leggervi in controluce dinamiche nazionali. La prospettiva si allarga trascinata da una domanda pressante – com’è avvenuta la metamorfosi? –, perché capire l’ascesa, e il radicamento locale dove prima incontrava terra bruciata, del partito di Matteo Salvini vuol dire spiegare, in parallelo, la ritirata di chi un tempo era egemone. Un tradimento che diventa disfatta elettorale, nei paraggi del trauma elettorale patito il 4 marzo 2018. Scoloriscono, simbolicamente, i vecchi feudi comunisti. Uno smacco tanto più sofferto se si scartabellano i risultati alle urne: un terremoto a nemmeno un lustro dal nullismo di percentuali da prefisso telefonico. Alla ricerca di una diagnosi del tracollo, una serie di colloqui e testimonianze.
Societamutamentopolitica, 2012
This paper focuses on the theoretical status of the idea of metamorphosis and on the reasons that conceptually opposed it to the phenomenon of paranoia. Within this opposition moves the crowd, continually hovering between possibility of liberation and the risk of being subjected to various forms of political domination. Introducendo l'idea di metamorfosi, Elias Canetti affermava: «l'uomo in successive metamorfosi si identificò con tutti gli animali che conosceva. Mediante questo esercizio di metamorfosi, che era la sua dote peculiare e il suo piacere, egli divenne davvero uomo» (Canetti 2006: 130). Già in questa sommaria presentazione credo siano evidenti alcune caratteristiche fondamentali di questa idea. Innanzitutto si intuisce la natura enigmatica della metamorfosi, la cui origine risale ad un momento della preistoria umana nel quale non era ancora chiara la differenza tra uomini ed altre creature viventi e gli esseri umani ammiravano con devozione la vita rigogliosa del mondo animale. Un'epoca nella quale, nota Canetti, esistevano «esseri privilegiati dalla duplice natura, in parte animale, in parte umana» (Canetti 2006: 131). La capacità e il piacere dell'uomo nell'identificarsi con gli animali nei quali egli ammirava doti di cui era privo, come il numero, l'abbondanza e la facilità di adattamento alla natura, lo spinsero a rappresentare in riti sacri il proprio legame con il mondo animale. Da qui, secondo Canetti (2006: 132), derivò l'origine del totemismo e delle cerimonie nelle quali gli uomini celebravano la comune discendenza tra la propria comunità e uno specifico animale. C'è di più, attraverso questa peculiare dote della metamorfosi, gli uomini riuscirono non soltanto ad apprendere dagli animali quelle qualità che tanto apprezzavano, ma pure a conoscere gradualmente l'enigma più profondo che riguardava la loro natura e il loro posto nel mondo. A differenza degli altri
Durante il fascismo, in particolare nel corso degli anni Trenta, il " lavoro" ha assunto valore fondativo della legittimazione dello Stato. Si tratta di un valore "costituzionale" in assenza una costituzione, tratto che come ha ricordato recentemente Jan-Werner Mueller, accomunava non casualmente fascismo italiano e nazismo 1 , e che un contemporaneo come Costantino Mortati aveva colto elaborando negli anni Trenta il concetto di "costituzione in senso materiale" 2 . E' certamente il progetto corporativo a costituire l'intelaiatura storica per l'emersione e la valorizzazione del "lavoro". Tuttavia, il fatto che l'appannarsi dell'esperienza corporativa non abbia comportato una corrispettiva eclissi del tema del lavoro, ma al contrario ne abbia favorito una ripresa, rinvia a processi profondi di radicamento dello Stato e della sua legittimazione nel campo dell'esistenza sociale, che attraversano l'esperienza storica del regime fascista e riemergono, attraverso complessi percorsi di risemantizzazione, nella fase di costruzione della repubblica democratica.
Cinque rivoluzioni di Merce Cunningham hanno cambiato la danza classica. Emanuel Pimenta ha iniziato a lavorare come compositore con Merce Cunningham e John Cage nel 1986. Nel corso degli anni, ha osservato le tecniche e le strategie del grande maestro della danza contemporanea.
Storia del cinema italiano, 1924- 1933, vol. IV, 2014
Il modificarsi dei modelli narrativi nel cinema della crisi dei primi anni Trenta.
Incontri. Rivista europea di studi italiani, 2013
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Prospero. Rivista di Letterature e Culture Straniere, 2025
“Il nostro modo di parlare e di raccontare si sta modificando […] la lettura è diventata tridimensionale, niente di quello che accade si accontenta di un testo scritto per essere raccontato”, constata Stancanelli su Repubblica (24/12/2020) in merito al crescente successo del graphic novel. Il numero elevato di ‘traduzioni’ in parole e immagini delle opere di Franz Kafka a livello internazionale dimostra come proprio la trasposizione intermediale e multimodale dei testi dell’autore praghese costituisca una nuova chiave di accesso al patrimonio letterario in lingua tedesca. Nel caso di Kafka, “la danza abile e sofisticata fra parole e immagini” (McCloud, 2007) è giustificata anche dall’attività grafica dell’autore stesso, i cui disegni sono tornati al centro dell’interesse dopo il ritrovamento, nel 2019, di cento di schizzi inediti. Questo contributo intende mettere a confronto due graphic novel non tedeschi di La Metamorfosi per evidenziare sia le peculiarità dei due adattamenti, sia le modalità di ricezione non in area mitteleuropea del racconto kafkiano: il volume italiano di Sergio Vanello (2021) e quello francese di Corbeyran e Horne (2009). L’analisi verterà su alcuni aspetti particolarmente significativi sul piano formale e contenutistico: da un lato la ripresa o la ‘distorsione’ degli elementi grafici tipici del fumetto, la prospettiva della narrazione, lo stile del disegno a confronto la scrittura di Kafka e il rapporto fra parola e immagine; dall’altro lato la resa di nuclei tematici fondamentali quali lo spazio, l’eros e la città di Praga. Sul piano dell’immagine, l’individuazione di citazioni intertestuali (da altre opere di Kafka o dal comic) e intermediali (film) farà emergere una differente stratificazione dei livelli di lettura e un diverso grado di comprensione e di resa non solo di La Metamorfosi, ma anche della produzione letteraria kafkiana nel suo complesso, chiarendo, inoltre, perché il volume di Corbeyran e Horn è stato poi tradotto da Kai Wilkensen e commercializzato nel mercato tedesco. Entrambi gli adattamenti, nella loro diversità e autonomia rispetto all’ipotesto kafkiano, hanno comunque il merito di attrarre, sorprendere e fare riflettere il lettore contemporaneo, dimostrando ancora una volta la capacità del graphic novel di “reinventarsi e di inventare” (Fofi, 2012).
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Edito, riedito, inedito. Saggi dall'XI Congresso degli Italianisti Scandinavi, Università del Dalarna - Falun, 9-11 giugno 2016, a cura di Vera Nigrisoli Wärnhielm, Alessandro Aresti, Gianluca Colella e Marco Gargiulo, Pisa University Press, 2017, 2017
Archivio Teologico Torinese, 2013
V Ciclo di Studi Medievali. Atti del Convegno. 3-4 giugno 2019, 2019
Diaspore europee e Lettere migranti, 2002
2016
Humanities. Rivista di Storia, Geografia, Antropologia, Sociologia, 2021
Immagini della scrittura e metafore dell'atto creativo, a cura di Cristiana Pasetto e Margherita Spadafora , 2021