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Le frasi causali sono frasi subordinate che esprimono la causa o il motivo dell’evento codificato nella principale; più in generale, esse rientrano tra le costruzioni sintattiche che veicolano il rapporto di causa / conseguenza. In particolare, la frase causale manifesta la causalità testuale in modo "regressivo", differenziandosi così dalla costruzione consecutiva, che la esprime in modo "progressivo": (1) ora non ho fame [frase reggente = conseguenza] perché a pranzo ho mangiato tanto [frase causale = causa] (2) a pranzo ho mangiato così tanto [frase reggente] che ora non ho fame [frase consecutiva].
Diritto penale e processo, n. 12/1998, pp. 1559-1566., 1998
Scritto sul lavoro di A. Gentili, Senso e consenso, Giappichelli, 2015, di prossima pubblicazione in un volume per i tipi Ets. Versione provvisoria da non citare.
2000
L'indagine prende in esame il costrutto italiano fare+infinito e ne fornisce un'indagine diacronica a partire dalle origini fino all'italiano contemporaneo con riferimenti ai modelli teorici generativo e relazionale
Collana Studi di Diritto Privato, Giappichelli, Torino, 2020
Cap. I RIFLESSIONI INTRODUTTIVE - Cap. II I PROBLEMI DELLA CAUSALITÀ E DELLA PERDITA DI CHANCES NELLA GIURISPRUDENZA CIVILE - Cap. III LA PERDITA DI CHANCES IN CONTROLUCE: INQUADRAMENTO E TECNICHE DI LIQUIDAZIONE - Cap. IV “PIÙ PROBABILE CHE NO”, NESSO DI CAUSA E REGIMI PROCESSUALI - Cap. V LA LOSS OF CHANCE NEI SISTEMI DI COMMON LAW: IMPIEGHI VIRTUOSI E CRISI DI RIGETTO - Cap. VI - CAUSALITÀ GENERALE, ERRORI DI CALCOLO E SPUNTI MULTIDISCIPLINARI - Cap. VII LA CHANCE INDIVIDUALE, COLLETTIVA E PUNITIVA “SOTTO-COMPENSATIVA” NEL PRISMA DELLE FUNZIONI DELLA RESPONSABILITÀ CIVILE - Cap. VIII RIFLESSIONI CONCLUSIVE
Tesserae Iuris , 2022
Il tema intrapreso da Ernst tocca indirettamente molti mali della dottrina civilistica contemporanea, il che permetterebbe all'autore di entrare nella discussione sulla formazione dei principi della responsabilità per danni, e di riflesso sulla scelta del concetto di causalità e sulla giustificazione dei suoi numerosi tipi. Tuttavia, il più ampio contesto del diritto contemporaneo appare nella riflessione di Ernst solo di sfuggita. A mio avviso, un'analisi dell'opinione di Giuliano potrebbe ricevere molto beneficio se si prendesse in considerazione sia la discussione contemporanea sulla coincidenza effettiva delle cause, chiamata causalità concorrente (cumulativa), sia la giustificazione contemporanea della responsabilità solidale degli autori del danno che hanno agito in maniera indipendente: ciò sarebbe utile non per applicare il diritto romano, ma per cogliere i confini concettuali dell'argomentazione giuridica e per spiegare la somiglianza delle soluzioni adottate in tempi e ordinamenti giuridici diversi. A mio parere, Giuliano può ancora dirci molto, e l'attribuzione della responsabilità per i danni è ancora oggi una questione di interpretazione giuridica più che di individuazione della causalità.
Vogliamo in questo testo presentare la riflessione filosofica fatta da Filippo Selvaggi sulla causalità e indeterminismo 1 . Ci concentreremmo sul modo di capire la causalità dopo le modifiche inserite dalla meccanica quantistica nel modo di vedere la realtà. La domanda è: si può parlare ancora di determinismo fisico dopo la fisica quantica? L'invenzione di nuovi strumenti scientifici ha permesso un grande sviluppo nell'osservazione dei processi fisici, sia a livello del macrocosmo, sia a livello del microcosmo. La fisica quantistica, quella che ci interessa per questo testo, sta relazionata all'osservazione e allo studio delle proprietà delle particelle, che formano tutta la realtà fisica che ci circonda. Fu l'interesse per l'atomo e i suoi elementi che fecce Max Planck formulare l'ipotesi dell'esistenza di leggi diverse dalla fisica classica per spiegare il comportamento delle particelle. Tale ipotesi mette i presupposti per la nuova fisica.
Anatolia antica Studi in memoria di F. Imparati. Eothen 11. Firenze 2002
co 277 Hita I,'l'unda, HtlnHI + Nella lingua ittita l'espressione della causa, cioè del motivo che 111',giac(; alla base eli eventi, azioni o stati, è individuabile in testi originali di ('!:\ MJ l e NH, nonché in quelli di argomento mitologico, per cui una 11I11I~i()ne certa non sempre è possibile, mentre nella documentazione originalc antica non ci sono note espressioni che possano con certezza sere interpretate come tali. l Nel presente studio proporremo alcuni esempi tratti da testi MH e N Il () di argomento mitologico in cui tale nozione è presente. 1'(;1" l'espressione della causa la lingua ittita può ricorrere ai soli casi d('lla declinazione o a sintagmi posposizionali; i casi della declinazione nurrcssati sono il dat.loc., l'ablat. e lo strum., le posposizioni peran 2 e .~c'l: I I diversi modi di espressione sono da ricondursi ad una altrettanto .livcrsa valutazione della causa alla base del fatto o dell'evento da parte .k-llo scrivente ittita e che noi cercheremo eli ricostruire .
Sommario: 1. Premessa. -2. La teoria CRE. -3. Un esame della teoria CRE. -4. L'errore della teoria CRE. -5. Conseguenze giurisprudenziali. -6. Considerazioni conclusive. * Il presente contributo è stato revisionato e presentato da un Componente del Comitato Scientifico.
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La svolta contestuale, McGrow-Hill, Milano (ed. C. Penco), 2002
Anuario Filosófico
Elena Casetta & Valeria Giardino, Mettere a fuoco il mondo. Conversazioni sulla filosofia di Achille C. Varzi, Isonomia – Epistemologica, 2014
Percepire le ragioni, 2011
Sistemi Intelligenti, 1999
A. Lavazza, M. Marraffa,in (a cura di) La guerra dei mondi? Scienze e senso comune, , 2016