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«Il Nome nel testo» Rivista internazionale di onomastica letteraria, 2017
This study focuses on the importance and the particular use of names in «Le esequie della luna» by Lucio Piccolo, published for the first time in «Nuovi Argomenti», n. 7/8, in 1967. The purpose of this research is to reflect on the meaning of Piccolo’s work starting from his use of names, and to identify literary references to other works. The aim is to show the importance, for the interpretation of the text, of such talking-names as «Dona Sospiro», «Alfesibeo», «Pasqua», but also the significance of the absence of names (some characters are referred to only by a title, written with a capital letter, such as: «Viceré», «Villano»).
"Paragone", 120,121,122, agosto-dicembre 2015
Journal for Foreign Languages
La realtà è mostruosa. Questa è la premessa che Ade Zeno pone come base del romanzo L’incanto del pesce luna. La storia, ricca di elementi fantastici, narra l’amore di un padre, Gonzalo, che accetta di fare di tutto per salvare la figlia Ines, in coma da anni. Il suo percorso eroico apre due domande cruciali: quale sia il punto fino a cui ci si può spingere per amore e se l’amore possa cancellare atti immorali e mostruosi. Il mostruoso e le sue incarnazioni sono il tema principale di questo breve ma denso romanzo il cui autore riesce a presentare il mostruoso su due registri narrativi: fantastico e realistico e così ci trasmette l’idea che nemmeno il mondo di referenza (quello della realtà storica) sia privo del mostruoso.
2021
Lama dei Peligni is a village in Abruzzo (province of Chieti) that has undergone various economic and socio-cultural transformations. In this work, after brief general considerations concerning the geography, general mythology and traditions of the moon, we proceed to the listing of all the traditions, anecdotes, proverbs and beliefs concerning the moon in the context for the purpose to preserve their memory and then to analyze and interpret their functions and symbolic meanings. The set of facts collected document that the moon had a great importance in the traditions of the context of investigation since it touches many spheres of human action. In the current situation it feeds: the beliefs according to which besides the tides it would influence other earthly events; the magical thought that has not completely dissolved; the romance of poets, singers and simple lovers who entrust their dreams and love messages to her; various traditions and beliefs recovered and inserted into the ...
Griseldaonline, 2024
Il presente saggio si propone di analizzare un’opera centrale nella produzione di Vincenzo Consolo, la ‘favola teatrale’ Lunaria (1985), attraverso i suoi punti di somiglianza e difformità con L’esequie della luna (1967) di Lucio Piccolo, di cui costituisce la riscrittura. Questo caso di studio appare interessante non solo per l’antichità e la pervasività del topos letterario della luna caduta in terra ma anche per la natura ‘palinsestica’ o addirittura ‘palincestuosa’ della stessa scrittura di Consolo. In queste pagine, pertanto, si tenterà di analizzare Lunariasotto tre aspetti specifici: in quanto mise en abyme di riscritture, in quanto opera quasi teatrale e, infine, in quanto cunto della melancolia. Tali aspetti appaiono variamente connessi a un’idea di relazione dialogica, se non proprio dialettica, tra il testo di partenza e quello di arrivo.
Per fortuna quella siciliana non è mai una letteratura provinciale,anche nel caso dei cosiddetti minori, dei sommersi... di Maria Allo
Il testo de “Il tramonto della luna”, ultima poesia di Giacomo Leopardi, è portatore di aspetti problematici connessi alla sua opera nel periodo terminale della sua esistenza e a tutt’oggi inesplorati. Valutato dal Binni alla stregua di “corollario più fiacco rispetto a La ginestra” e in generale scarsamente considerato dagli studiosi leopardiani, ad una analisi approfondita si rivela gravido di inedite potenzialità interpretative e, come scrive il Tartaro, di aperture verso “ulteriori riprese e scavi”. Il presente saggio, nel raffrontare il testo de “Il tramonto…” con la lettura de “La ginestra”, mira ad evidenziarne gli aspetti che contrastano con la concezione leopardiana della “natura ognor verde” (La ginestra,v.292), e con l’idea di physis del più antico pensiero dei Greci ivi sottesa, in cui la Natura è il kosmos che rinasce in un circuito senza fine. Ne “Il tramonto della luna” il richiamo agli Immutabili, enti imperscrutabili non assimilabili alla natura matrigna e sottratti al divenire, si pone problematicamente rispetto all’idea del tempo, della storia e del divenire stesso. Si registra quindi un’aporia che fa convivere l’eterno accanto alla legge del divenire, in cui le cose vengono dal nulla e al nulla tornano, profilando così implicitamente l’idea di ”origine” e “fine”. A ben vedere di tale inconciliabilità, che ci consegna nel corpus stesso della sua ultima poesia, Leopardi stesso è il testimone più rigoroso, poiché è consapevole che gli Dei sono morti.” Il tramonto della luna” si rivela alfine portatore di una “impasse logica” che chiede di essere sciolta… In parallelo, il saggio si addentra nella ricostruzione biografica dell’ultimo periodo di vita del Leopardi, che a tutt’oggi presenta aspetti contraddittori e financo avvolti nell’oscurità. Tra le divergenti versioni rese circa la sua morte, oltre alla verità non conseguita circa la sua sepoltura, si pone la questione, carica di conseguenze per lo studioso, della sua conversione sul letto di morte contraddittoriamente testimoniata dal Ranieri. L’analisi dei punti controversi de “Il tramonto della luna” perviene ad intrecciarsi con le verità a tutt’oggi velate della biografia del poeta, nel periodo che coincide con la creazione de “La ginestra” e della sua ultima poesia. In Appendice è riportata la riproduzione del manoscritto originale, posto on line dalla Biblioteca Nazionale di Napoli.
Maia, 76/1 (2024), pp. 96-110
Although Ovid did not reach Fasti 12, in which he could have described the Saturnalia, this paper argues that the Saturnalia theme informs other passages of the poem. Features resembling the Saturnalia emerge in the Floralia, the festivals of Anna Perenna, and the Kalends of January. The reception of the poem, both ancient and humanistic, recognizes and develops these connections. The foretaste of the Saturnalia in the first six books of the Fasti suggests that the poem was conceived in its entireness and makes a case for considering the contents of the missing books while reading the available portions.
Marsilio , 2012
Secondo la voxpopuli, la morte di Alessandro Magno continua a essere un mistero. Ma è veramente tale, o questa percezione non è piuttosto il risultato di una pubblicistica pseudostorica che, spesso e volentieri, privilegia le ipotesi più clamorose e quindi più vendibili, a scapito di verità magari più banali, ma anche più scientifiche come una malattia? In questo libro l'autore ha investigato il problema delle cause della morte del grande sovrano macedone, analizzando sia le fonti antiche che la letteratura medico-scientifica recente. Il risultato è uno studio che esamina con la lente d'ingrandimento gli ultimi giorni di vita di Alessandro senza nulla concedere al sensazionalismo e alla tentazione di ricostruzioni fantasiose, ma sempre attenendosi al piano della scienza. Il libro, scritto con un linguaggio scientifico semplice ma non semplicistico, è accompagnato da un apparato documentario inteso a fornire al lettore gli strumenti necessari per potere decidere autonomamente quale ipotesi diagnostica sia la più corrispondente alle fonti antiche. L'ipotesi clinica qui proposta dall'autore riporta finalmente il problema della morte di Alessandro dalla mitologia all'ambito più corretto delle scienze storico-mediche.
L’ALTARE DI LUCE VERSO IL REGNO DEI MORTI Un’analisi psicologica del racconto di Henri James "L’altare dei morti" , 2023
Nell’articolo si analizza il racconto L’Altare dei Morti di Henry James, evidenziando contenuti, secondo la teoria della psicologia analitica, della psicoanalisi e della psicologia sociale. In particolare, dalla trama, ma anche dalla vicenda biografica dell’Autore, si colgono tre livelli di rapporto tra l’Io e l’Inconscio: il primo riguarda l’interazione tra Io e Inconscio collettivo e archetipico, specificamente espresso dalle immagini di sacre nozze di morte e di trasformazione creativa della personalità; il secondo che si manifesta nell’interazione tra Io e Inconscio sociale, per ciò che concerne il conformismo etico e la morale sessuale; il terzo che concerne l’interazione tra l’Io e la complessualità individuale e che vede nella repressione dell’eros sessuale, la fobia nei confronti della sensualità femminile, sia del protagonista del racconto, sia dello Scrittore stesso, un tema di conflitto irrisolto. Inoltre, si sottolinea la funzione di verità della letteratura – una verità verso la quale l’Autore in primis può mostrarsi ambivalente, desiderando sia rivelarla che occultarla – e di cui L’Altare dei Morti appare quale scritto paradigmatico. In ultimo, l’estensore dell’articolo arricchisce lo studio della novella di James con il resoconto commentato di un proprio sogno personale, giunto ad integrare una precedente posizione unilaterale della sua Coscienza, al lavoro sulla materia letteraria e psicologica della novella.
Scacchiere Storico - Rivista Online di Ricerca e Divulgazione Storica, 2023
La dinastia degli Antonini viene considerata l'apice della storia dell'impero. In questa fase, lo Stato fu amministrato da principi spesso definiti "buoni", a sottolinearne la positività dell'operato. Nonostante tutto, quella che può sembrare un'epoca di relativa tranquillità e di prosperità, vide l'emergere di problemi che successivamente si sarebbero dimostrati piuttosto gravi e difficili da gestire: i primi a doversene occupare furono Marco Aurelio e Lucio Vero. Questi due fratelli per adozione diedero vita per la prima volta ad una vera e propria diarchia, sebbene Lucio Vero sia sempre rimasto in ombra rispetto al suo collega. Personalità di difficile lettura, Lucio appare però un personaggio piuttosto sottovalutato, principalmente a causa del giudizio che ne hanno lasciato alcune fonti.
STORIA GUERRA ITALIANA VS. ETHIOPIA , 1935
DEAR MASSIMO ZACARIA I did not see THE NAME OF SHUMBASH ANDOM TESFAZION during the war between THE GOVERMENT of ITALIA AGAINST ETHIOPIA during HAILESELLASSIE era.
Lucio Munazio Planco nacque tra il 90 e l'85 a.C. 1 a Tivoli o ad Atina 2 . Watkins sostenne che la nascita a Tivoli fosse dimostrata dall'Ode di Orazio 1,7 dedicata a questa città in cui si legge: sic tu sapiens finire memento tristitiam vitaeque labores molli, Plance, mero, seu te fulgentia signis 20 castra tenent seu densa tenebit Tiburis umbra tui 3 Contro questa ipotesi già nel 1934 Vassalli aveva notato che Orazio poteva riferirsi semplicemente ad una villa dove Planco passava il tempo dedicato al riposo e non al luogo di origine della famiglia Munazia.
La letteratura cavalleresca ebbe un'enorme fortuna nei secoli scorsi nella penisola italiana e in Sicilia, sia attraverso la produzione editoriale sia grazie agli spettacoli di strada dei contastorie. Nel contesto di questa grande popolarità di storie di armi e amori, due t radizioni di teatro popolare -il Maggio epico dell'Appennino tosco-emiliano e l'Opera dei Pupi siciliana -si sono sviluppate su percorsi paralleli, facendo di questi episodi la loro mat eria principale. Anche se lo studioso Antonio Pasqualino ha notato che i Maggi epici sono «gli spettacoli con attori viventi che più somigliano a quelli dell'opera dei pupi», con somiglianze «sia nel contenuto che nella forma» (Pasqualino 1989: 17, 18), manca tuttora uno studio che registri le convergenze delle due tradizioni. Vorrei quindi iniziare a colmare questa lacuna prendendo in considerazione alcuni aspetti che accomunano l'Opera dei Pupi e il Maggio epico: 1 ) il repertorio cavalleresco; 2 ) la presenza della St oria dei Paladini di Francia e altre edizioni cavalleresche popolari siciliane nella tradizione maggistica; 3 ) l'intensificazione dei temi nella resa drammatica; 4 ) g l i aspetti non-verbali della performance; 5 ) la storia più recente delle due tradizioni teatrali 1 .
Trama: Una fanciulla gitana danza scalza al chiaro di luna. Ha un corpo flessuoso, lunghi capelli neri come l'ebano, occhi scuri, brillanti e fieri. Una gattina selvatica e, insieme, una deliziosa creatura. Theo, giovane visconte in cerca d'avventure, si dice pazzo di lei e promette di sposarla. è arrivato all'accampamento dei gitani che soggiornano sulle sue terre nel bel mezzo dei festeggiamenti per un matrimonio, e, complice la frenesia della festa e delle bevande alcoliche, desidera Pilar, tanto che è disposto a comprarla cedendo un cavallo al capoclan dell'accampamento. Ma Pilar non è una vera gitana al 100%, è figlia di una donna sedotta da un uomo inglese che poi l'ha abbandonata, e non crede all'amore e alle promesse degli uomini... Fa di tutto per ribellarsi all'idea di andare in sposa a Theo, ma viene ceduta al visconte, che, completamente fuori di sé, la trascina in chiesa, sveglia il prete e lo obbliga a celebrare il matrimonio... La mattina dopo, ormai sobrio, Theo non ricorda più quanto successo, ma ormai Pilar è sua moglie... Ma la nobiltà inglese del Settecento non vede di buon occhio tali unioni e per di più, una dama del gran mondo, non si rassegna a perdere i favori dello
Forum Italicum, 2004
Cracolici, Stefano. ‘La luna che uccide: L’espressionismo di “La guardia alla luna” di Massimo Bontempelli’. Forum Italicum 38 (2004): 400–416.
La tela di Scipione Pulzone in San Domenico Maggiore a Napoli.
Rivista di studi italiani (ISSN 1916-5412), 2015
Si tenta di verificare se l’iconoclastia lunare programmata agli albori del futurismo sia poi stata compiuta effettivamente.
Fortuna di una citazione : il lucreziano Suave, mari magno* Suave, mari magno turbantibus aequora ventis, e terra magnum alterius spectare laborem ; non quia vexari quemquamst iucunda voluptas, sed quibus ipse malis careas quia cernere suave est.
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