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Scrivere la storia della Grecia arcaica

2010, Incidenza dell’Antico. Dialoghi di storia greca, 8, 2010, 235-242.

Key takeaways

  • Si tratta di testi diversi: opere di un solo autore (Osborne; Hall) 2 ; opere collettive che si inseriscono in più ampi progetti di sintesi storica (in particolare due imprese italiane: I Greci Einaudi e la Storia d'Europa e del Mediterraneo della Salerno editrice) 3 ; opere collettive che appartengono a quel genere diffuso presso gli editori anglosassoni che è il Companion (nel nostro caso gli editori sono la Cambridge University Press e la Wiley-Blackwell) 4 .
  • Ciò che è successo dopo nello studio della storia arcaica -al di là della naturale evoluzione di una disciplina e delle sue ricadute nelle opere di sintesi storica -è ben sintetizzato dalla frase, ormai celebre, che Robin Osborne ha posto come epigrafe conclusiva ad un suo lavoro sulla 'cosiddetta' colonizzazione greca arcaica: «a proper understanding of archaic Greek history can only come when chapters on 'Colonization' are eradicated from books on early Greece» 13 .
  • Non è solo questione di recenziorità delle fonti scritte rispetto agli eventi narrati: è in gioco il problema delle tradizioni orali e delle loro caratteristiche intrinseche, ineludibile dal momento che una parte delle fonti letterarie sono l'esito di un processo di sedimentazione delle tradizioni orali; e c'è l'aspetto 'intenzionale' della memoria storica, su cui Hans-Joachim Gehrke ha posto negli ultimi anni l'accento 17 .
  • Tutto ciò premesso, è ora di soffermarsi, seppur velocemente, sul più recente prodotto di queste narrative sulla Grecia arcaica: A Companion to Archaic Greece, curato per la Wiley-Blackwell da Kurt A. Raaflaub e Hans van Wees.
  • Una constatazione la cui più immediata conseguenza è, credo, la stessa moltiplicazione di esperimenti di scrittura della storia della Grecia arcaica, di cui in queste pagine si cerca di rendere conto.