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79 * Già professore ordinario di Protostoria euopea presso il Dipartimento Uomo e Territorio, Università degli Studi, Perugia.
Considerazioni in merito alla comunicazione di..., 2019
Considerazioni in merito alla comunicazione di Cristiano Iaia e Andrea Dolfini, Forme e tempi del cambiamento tecnologico nella prima metallurgia della penisola italiana: lo spartiacque del IV millennio a.C., presentata in occasione della LIV a Riunione scientifica dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, Museo delle Civiltà, Roma EUR, 23-26 ottobre 2019. Testo originale 'postato' nel dicembre 2019 sul sito, 'Gian Luigi Carancini, Academia edu.' PREMESSA: Nei giorni 23-26 ottobre 2019 si è tenuta a Roma la LIV a Riunione Scientifica dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, presso il Museo delle Civiltà, nella sede del Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini, all'EUR: l'organizzazione della Riunione ha inteso rendere pubblico, mediante streaming sia in forma diretta ('dal vivo') che registrata ('on demand'), la possibilità per gli assenti di seguire lo svolgimento dei lavori. Lo scrivente, dopo aver seguito 'in rete' la comunicazione di Cristiano Iaia e Andrea Dolfini riportata in calce, ha ritenuto utile aggiungere in forma differita alcune riflessioni in merito al suo contenuto, al fine di avviare un dibattito che è peraltro mancato in sede di convegno. Pregiudiziale, ai fini di rendere chiaro e fruibile il discorso qui di seguito sviluppato, la presunzione che altri abbiano ugualmente seguito in streaming la comunicazione di Iaia e Dolfini, o che si accingano a farlo 'on demand', scaricandolo dal web, al fine di comprendere meglio il significato delle osservazioni qui di seguito riportate (e, in particolare, in relazione al contenuto di alcune figure proiettate nell'aula della Riunione presso la sede del Museo Pigorini, a supporto visivo della comunicazione dei due autori, che qui si è ritenuto opportuno non riprodurre). Lo stesso scrivente aveva avviato, precedentemente alla stesura del presente testo, un dibattito 'differito' on line tra vari addetti ai lavori, dibattito che si era faticosamente sviluppato via e-mail, e che aveva avuto un discreto riscontro da parte di colleghi interessati all'argomento (1). Cristiano Iaia ha ritenuto di considerare tale dibattito di natura privata, riservato ad una stretta cerchia di destinatari, e ha invitato l'estensore del presente contributo a rimuovere le risposte nel frattempo giunte da più parti, e 'postate' sia in 'Gian Luigi Carancini, Academia.edu.', sia sul blog degli allievi ed amici di Renato Peroni, '[email protected]'. Il testo qui di seguito riportato, inizialmente inteso dall'autore quale contributo al dibattito da lui stesso avviato, va dunque considerato-per sgombrare il campo da ogni equivoco-come attinente ad osservazioni strettamente riferite alla comunicazione di Cristiano Iaia e di Andrea Dolfini messa in rete e resa quindi pubblica da parte dell'Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria (2). Alcuni interventi di colleghi che hanno partecipato al 'dibattito interrotto', sono stati inseriti in questa sede in forma di note, grazie all'autorizzazione dei singoli autori. I°) OSSERVAZIONI DI DETTAGLIO 1. L'autore del presente testo intende partire da una citazione di un brano tratto da Dolfini, Giardino, 2015, p. 146:«…Tali problematiche [quelle relative ad un inquadramento dei primi sviluppi cronologici della metallurgia eneolitica sul territorio italiano: N.d.A.] hanno condizionato in larga misura le ricerche sviluppatesi nel corso degli anni Ottanta e Novanta del secolo passato. Seguendo gli approcci teorico-metodologici prevalenti all'epoca, alcuni studiosi hanno affrontato il problema utilizzando criteri di carattere evolutivo,…». Giustamente stigmatizzato-nel brano appena citato-il ricorso a criteri puramente evoluzionistici in relazione ad una ricostruzione tipo-cronologica soprattutto attinente alla cultura materiale (3), tuttavia, proprio all'impiego di questi criteri errati e fuorvianti, in quanto aprioristici, hanno fatto appello Iaia e Dolfini per datare l'ascia da Kollman-Colma al Neolitico avanzato-finale (s'intende qui riferirsi a quanto mostrato in una delle prime tavole proiettate nel corso della comunicazione, in cui è schematizzato lo sviluppo della produzione metallurgica sul territorio italiano tra il 4500 e il 2500 a.C. attraverso una suddivisione in quattro orizzonti, ai quali segue un quinto dedicato al periodo campaniforme/Antica età del bronzo iniziale, privo di qualsiasi figura di riferimento) (4). Ma i dati obbiettivi di carattere radiocarbonico-e non solo-a disposizione ci dicono che un'ascia da Ossimo-Borno Plateau (Valcamonica), rientrante nel tipo Kollmann-Colma (qui riportata alla fig. 1, n. 78, tratta dal corpus-fondato su dati tipo-cronologici-che lo scrivente sta approntando proprio in questo periodo, relativo alle asce metalliche eneolitiche rinvenute sul territorio della penisola italiana) (5), è stata recentissimamente inquadrata in un contesto datato dalla Poggiani Keller (cfr. Poggiani Keller, 2018), mediante il 14 C, intorno all'ultimo quarto del quarto millennio a.C. La variante dalla tb. 4 di Lunghezzina, riprodotta nella nostra Fig. 1, n. 79, è collocabile, facendo riferimento alla datazione 14 C della tomba 3 del vicino gruppo di tombe a grotticella, intorno alla metà del quarto millennio a.C. (cfr. Anzidei et Alii, 2003), o forse anteriormente, come presumibile sulla base delle caratteristiche della sepoltura e della tipologia del corredo, ma pur sempre nell'ambito dell'Eneolitico, nella sua fase più antica. Quindi il tipo va attribuito con certezza alla fase più antica eneolitica, e non già quale foggia
Hortus artium medievalium, 2020
The contribution takes as its starting point an article by Claudia Barsanti in which it was erroneously stated that in the arches of the Palazzo del Consiglio in Padua there was only one capital cut in two and not two capitals. On the basis of this piece of news, other authors have suggested that the capital is not a medieval reuse, but may have been included in the 19 th / 20 th century restoration. After demonstrating that the capitals are in fact two, the study goes on to suggest, for the first time, that they are not only a medieval reuse, but more specifically an intentional spolium. This use indicates a full awareness of the Asian Minor origin of the capitals related to the myth of the Trojan hero Antenor, founder of the city of Padua. This paper serves as a confirmation of the hypothesis that the capitals belong to the spoils coming from the Church of San Polieucto in Istanbul, imported from Venice after the Fourth Crusade, thus adding a further specimen to those already put into relation to the Paduan capitals by critics.
Allegretto Nuzi e il '300 a Fabriano, 2021
Scheda sugli affreschi di Allegretto Nuzi in San Venanzio a Fabriano
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 223, 2011
Miranduolo era un castello appartenente alla famiglia dei Gherardeschi, attestato nei documenti dall'anno 1004, dove l'indagine arrivata già alla decima campagna ha rivelato tracce insediative risalenti almeno a tre secoli prima 1 . Aveva dimensioni di poco superiori al mezzo ettaro, con una popolazione probabile intorno alle 150 persone. Si riconosce poi su tutta la zona in corso di scavo l'esistenza di un villaggio di capanne oggetto di cambiamenti progressivi, culminanti con la costituzione di una signoria fondiaria. Negli ultimi anni di scavo, grazie a zone caratterizzate da un alto tasso di conservazione dei depositi altomedievali, i dati si sono accresciuti e con la campagna 2010 (settembreottobre), della quale qui rendiamo conto in forma narrativa e contestualizzando nella diacronia dell'insediamento, siamo in grado di ricostruire una storia molto più articolata ( ).
Gli anni ruggenti di Cavalcanti, 2019
Alcune riflessioni sulla data di composizione di "Da più a uno face un sollegismo" e sugli anni di maggior fulgore di Guido Cavalcanti: i suoi rapporti con Bologna e con il Dante "giovane".
The twelfth campaign of excavation concentrated on areas already begun in previous years (Areas 1, 11, 14, 15, and 17), adding on a new one inside the northern sector of the circuit wall (Area 18). For the phases of the stone castle (second half of eleventh-twelfth century), on the southwest slope a new segment of the circuit wall was found, while at the base of the hill a metallurgical atelier was investigated. On the north side, a significant building abutted the walls. As yet only partially investigated, it could be interpreted as the seat of the garrison. Outside the walls in the same area are also found traces of the village/home farm of the ninth and tenth centuries. More complete evidence comes from the village of the eighth century, where silos, and open space for agricultural activities and the southern portion of the palisade that closed off the site were found. Within the cemetery the earliest burials were found very probably relating to the last phase of the wooden church (ninth-tenth century) and its stone-built successor (late tenth century).
Al fine di promuovere processi di inclusione in relazione ai bisogni e alle capacità specifiche degli alunni, ogni docente è chiamato ad analizzare la propria "pratica professionale" per comprendere i significati "impliciti" che influenzano il proprio agire didattico e, di conseguenza, riflettere sul modello didattico a cui fa riferimento. In questo articolo vengono presentati i risultati di un'indagine esplorativa finalizzata alla rilevazione dei modelli didattici che i docenti attuano durante il processo d'insegnamento apprendimento. L'indagine è stata realizzata su un campione di docenti della scuola primaria e secondaria del II ciclo dei corsi abilitanti alle attività di sostegno presso l'Università della Calabria, attraverso un questionario appositamente strutturato. Parole chiave: modelli didattici; modelli impliciti; insegnante riflessivo; buona scuola.
Cari Soci, premetto solo poche righe alle successive pagine di questi Rendiconti, che giungono a termine di un anno in cui l'attività del Centro, continuata sommessamente in periodici incontri e ricerche come d'abitudine, si è caratterizzata verso l'esterno soprattutto nella collaborazione con la Biblioteca Comunale nell'organizzazione di diverse gite che hanno riscosso un notevole successo. Con soddisfazione prendiamo atto dell'interesse suscitato nel paese da queste iniziative, ringraziando quanti se ne sono fatti promotori e si sono fatti carico dell'organizzazione, con l'auspicio che l'interesse manifestato da molti per le mete visitate possa estendersi anche a quegli aspetti meno conosciuti della nostra realtà locale che anche le nostre attività contribuiscono a far uscire dall'ombra. Un ulteriore aspetto della collaborazione con la Biblioteca è dato dalla copertura di un turno settimanale di apertura serale della stessa, garantito da volontari del Centro. Questo impegno ha reso tuttavia problematica la ricerca di una ulteriore possibilità di incontro per l'apertura della sede sociale, e ciò ha innescato una serie di riflessioni che, dopo aver attentamente soppesato i pro e i contro, hanno suggerito l'opportunità della sua chiusura. Se dispiace da una parte l'abbandono di una sede per noi ormai storica, non sembrava giusto impegnare una larga parte delle -poche -risorse del Centro nella locazione -peraltro economicamente modesta -di una sede frequentata da pochi, liberando così fondi da poter destinare ad altre attività. Contemporaneamente alla rescissione della locazione della sede, è stata indirizzata all'Amministrazione Comunale la richiesta di poter usufruire di uno spazio all'interno dell'edificio delle Scuole, nel quale collocare arredi e documentazione raccolti in questi anni. A questo importante cambiamento nella nostra vita associativa si accompagna l'imminente Assemblea, la quale, alla scadenza delle cariche, comporterà l'elezione di un nuovo Consiglio Direttivo che speriamo possa realizzarsi con una larga partecipazione. Mi è pertanto gradito ringraziare, insieme ai Consiglieri uscenti, quanti ci hanno seguito in questi anni, invitandoli a rinnovare la loro adesione al Centro.
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Castruccio Castracani - I suoi tempi - La sua vita e le imprese, 2020
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 241, 2011
Bollettino della Società Friulana di archeologia, 2013
Strategie urbane e rappresentazione del potere. Milano e le città d'Europa, 1277-1385, 2024
Gianmartino di Tiriolo. Scavi e ricerche (2014-2018), 2024