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2020, Studia Lulliana 60
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A seventeenth century manuscript and Salzinger's Lullism Riassunto Il manoscritto Freiburg Universitätsbibliothek Hs 1450, recentemente venuto alla luce, tramanda il Tractatus novus de astronomia di Llull insieme al terzo capitolo della Revelatio secretorum artis di Ivo Salzinger e al primo libro dello pseudolulliano Liber de secretis naturae seu de quinta essentia. Un'analisi dettagliata lo collega ad altri testimoni che tramandano una redazione fortemente rimaneggiata del Tractatus, e suggerisce che possa essere stato redatto nell'ambiente degli allievi maiorchini di Salzinger. Parole chiave Tractatus novus de astronomia, tradizione manoscritta; storia del lullismo; Ivo Sal-zinger Studia lulliana 60 (2020), 57-82
Un reperto di famiglia di casa Pietrantuono-Faivano, a testimonianza della vivacità commerciale della Napoli borbonica, tra documenti di banca, notai, monti ereditari e le eterne, immancabili liti degli eredi, certificate nelle altrettanto immancabili allegazioni forensi...
Questa pubblicazione ci permette di aggiungere il ticinese Giovanni Anastasia (1797-1883) all'elenco di quei rari artigiani, e ancor più rari piccoli agricoltori, vissuti tra Seicento e primo Ottocento e passati alla storia poiché, malgrado una scrittura talvolta esitante, in un certo momento della loro vita, spinti dall'urgenza di esteriorizzare il loro vissuto, intrapresero la redazione di una cronaca, di un diario o di un'autobiografia allo scopo di lasciare una testimonianza di se stessi e del loro milieu.
in Il libro miniato a Roma nel Duecento. Riflessioni e proposte, a cura di S. Maddalo, con la collaborazione di E. Ponzi, Roma 2016 (Nuovi studi storici, 100), pp. 333-352.
a manuscript of a soldier who applies the symbols of the Apocalypse to the events of his time. He was in Mondovi (Piedmont) immediately after the end of the Napoleonic era.
in Angelo Vivante e il tramonto della ragione, 2017
Dal covo dei traditori. Note triestine di Angelo Vivante dell 'anno 1914 Prologo: omaggio ad Angelo Vivante Nell'«esaustivo e illuminante inquadramento critico (Genesi di Irredentismo adriatico)», 1 di cui il compianto Elio Apih corredò la sua edizione dell'opera di Vivante uscita nel 1984 presso le Edizioni Italo Svevo, si legge anche un'esortazione del curatore: «La citazione di Vivante è frequente nella pubblicistica austrofila su Trieste degli anni 1915-1918, e sarebbe interessante l'esame del ruolo che assume l'"Irredentismo adriatico" negli obiettivi politici di essa». Per riparare a un mio peccato di omissione, cioè di non aver fatto certe ricerche sul rapporto tra Vivante e Valentino Pittoni negli archivi di Vienna, suggeritemi a suo tempo da un'amica, storica triestina, ho deciso di seguire questa volta, in previsione del convegno triestino, almeno l'esortazione di Apih e mi procurai i tre, o precisamente quattro libri citati da lui: Johann Androvich, Die Triester Frage, 2 voll., Trieste, 1916; Alberto Mitocchi, Trieste. Der Irredentismus und die Zukunft Triests, Graz, 1917 e infine Max Smolensky, Die Italiener in Österreich-Ungarn, Vienna, 1917. Ma presto mi accorsi di essermi imposta una Fleißaufgabe. Sebbene Apih stesso avesse già indicato il numero delle pagine "calde" dei libri proposti, il lavoro di approfondimento l'aveva fatto attentamente qualcuno molto prima di me, vale a dire Pierpaolo Dorsi 3 in un articolo risalente al lontano 2003. Nondimeno la mia "azione parallela" o piuttosto secondaria si rivelò utile. Notai una differenza interessante, sfuggita forse al vigile occhio di Dorsi, che constatò l'alta frequenza di richiami espliciti a Irredentismo adriatico nei 1) Così Marina Cattaruzza, Vivante tentò di contrastare il dilagare dei nazionalismi, «Il Piccolo», 23 nov. 2012. 2) Angelo Vivante, Irredentismo adriatico, con uno studio di E. Apih, La Genesi di Irredentismo adriatico, Trieste, Ed. Italo Svevo, 1984, p. 299. 3) Pierpaolo Dorsi, Trieste e il Trentino nella propaganda e nella pubblicistica politica di lingua tedesca del primo Novecento, in Per Carlo Ghisalberti. Miscellanea di studi, a cura di Ester Capuzzo e Ennio Maserati, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 2003, pp. 513-527.
2014
Gli dèi pagani redivivi Un tema settecentesco F A Nell'anno di grazia il reverendo Conyers Middleton, dottore a Cambridge e bibliotecario capo in quell'università, essendosi recato in Italia per vedere coi propri occhi le preziose reliquie della storia antica studiate con tanta passione sin da ragazzo, ebbe la sorpresa di ritrovare quella stagione, apparentemente trascorsa, ancora viva-così giudicò-nelle cerimonie «idolatre e stravaganti» dei preti cattolici: il pamphlet-resoconto di viaggio che Middleton pubblicò solo nel ha un titolo programmatico, A Letter from Rome shewing an Exact Conformity between Popery and Paganism . La discussione sulla sopravvivenza del paganesimo antico, anche fuori dalle strette della polemica confessionale, è tipica del Settecento dei filosofi: sia di chi auspicò un paradossale ritorno degli dèi, sia di chi, co-. Cfr. C. M, A Letter from Rome, shewing an Exact Conformity between Popery and Paganism: or, the Religion of the Present Romans to be derived entirely from that of their Heathen Ancestors [.. . ]. The Third Edition, with Additions, London , p. . Middleton nella Prefazione al lettore dichiara d'essere stato accolto con «candour, humanity and politeness» ovunque in Italia, anche da chi era bene al corrente delle sue idee. Per la vita dell'autore
Atti e Memorie, 2022
L'intensa attività costruttiva a cui fu sottoposta Massa, sotto il regno di Alberico I Cybo-Malaspina (1534-1623) , comportò la distruzione di quartieri medioevali, la creazione di piazze e l'apertura di nuovi assi viari, il che ebbe come diretta conseguenza non solo l'edificazione di nuovi palazzi, ma soprattutto l'adeguamento di quelli già esistenti e specialmente dei loro esterni. Questo studio si pone lo scopo di indagare i prospetti decorati di quella che è oggi nota come Casa Landi, attraverso la lettura delle sue facciate sgraffite di età albericiana; un racconto che parla di un principe e della città da lui immaginata: Alberico I Cybo-Malaspina e Massa Picta.
LA PONTIFICIA BASILICA DI SANT’ANTONIO IN PADOVA.Archeologia, arte e storia, a cura di L. Bertazzo, G. Zampieri, 2022
Il Seicento e il Settecento pittorico nella Basilica di Sant'Antonio a Padova
Ibis Edizioni, Pavia, 2011
Pubblicazione e traduzione dell'orazione ufficiale pronunciata dal domenicano Tommaso Maria Minorelli il 7 agosto 1712 alla presenza di papa Clemente XI per celebrare la recente canonizzazione di Pio V, il domenicano Antonio Michele Ghislieri. Il testo, finora indedito, è accompagnato da uno scritto che lo contestualizza dal punto di vista storico-documentario e lo esamina dal punto di vista stilistico.
Predella, 2022
Recensione a Giovanna Perini Folesani, Il soggiorno romano di Peter Scheemakers (1728-1730), Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2021 e Sir Joshua Reynolds in Italia. Il soggiorno romano. I. Il taccuino di Plymouth, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2020.
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"Ricerche di S/Confine", 4, 2013
Studia Lulliana xxxvii, 1997
Segno e testo, 2019
Studi e Problemi di Critica Testuale, 2011
Per leggere, 2019, 37, pp. 196-212, 2019
Terra Insubre n°31, 2004
Fermenti Rivista, 2020
«Filologia Mediolatina», 2012
in "La Bibliofilia", 120 (2018), 1, pp. 160-163
Amica veritas. Studi di Storia dell'arte in onore di Claudio Strinati, a cura di A. Vannugli, 2020
Bollettino dell'Atlante Linguistico Italiano, 46, 2022, pp. 215-234
Giorgio Luzzi tra Anni Settanta e Novanta del Novecento, in ‹‹Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari››, Nuova Serie XXVIII (Vol. LXV), 2010-11, pp. 297-324, ISSN: 1125-8713.
Cuadernos de Filología Italiana