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Iride, Fascicolo 2, maggio-agosto 2023, 2023
In Symbolic Misery, published in 2004 and 2005 and recently translated into Italian (2021 and 2022), Bernard Stiegler defines the hyper-industrial epoch as an absence of epoch. This diagnosis, first posed in relation to the disruptive effects of audio-visual mass media and later defined in The Age of Disruption (2016), shows an even greater urgency in the second decade of the century with the rise of the digital and «algorithmic governmentality». This article aims to focus on the definition of this problem by analyzing its beginnings and assumptions in Stieglerian thought from Technics and Time to the two tomes on symbolic misery, where Stiegler emphasizes the centrality of the aesthetic dimension in what he believes to be a «War of Time», and at the same time defends the need for another temporal relationship with technology, conceived as the possibility of taking time and producing singularity in the encounter with it, as art does.
Nuovo diritto civile , 2020
Nel contributo è affrontato lo studio critico della clausola di recesso, della quale sono messi in risalto i principali problemi. Ad esempio, anche in presenza di una clausola di recesso ad nutum, il concreto esercizio del diritto di recedere non può avvenire senza tenere conto dell’interesse contrattuale della parte receduta. Nello studio si affronta anche il tema dell’interpretazione della clausola di recesso, che risulta essenziale al fine della corretta individuazione degli effetti che dipendono dal recesso medesimo
Il testo è frutto di un lavoro di ricerca coordinato dal Prof. N. Allegro, si basa su un completo riesame della documentazione archeologica degli scavi condotti sul piano di Imera negli anni '60 (diario di scavo, analisi dei reperti, revisione dei dati già editi in HImera II) e si avvale di piccoli saggi di verifica e di una nuova documentazione grafica, fotografica e scientifica della casa in esame.
2012
La traduzione, l'adattamento totale o parziale, la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, i film, le fotocopie), nonché la memorizzazione elettronica, sono riservati per tutti i Paesi.
Cassazione penale, 2015
Observations about the treatment plan, a key feature of the Italian 'suspension of the trial with probation' (art. 464-bis s. c.p.p.). Once examined the normative framework, the analysis moves to the application practices showing how they can drift away from the theoretical model.
Assumendo un punto di vista tragico, Pinocchio viene riletto per scoprire punti di contatto o accostamenti stimolanti con il mito di Eracle.
LA GROTTA DELLE VENERI DI PARABITA (LECCE), 2020
La Grotta delle Veneri divenne nota nella letteratura paletnologica in seguito al rinvenimento, al suo interno, di due statuine femminili dette Veneri: da qui il suo nome.Ma non solo: la sua importanza risiede anche nella frequentazione ininterrotta che la vide occupata dal Paleolitico medio fino all’età del Bronzo senza soluzione di continuità.Un periodo lunghissimo nel corso del quale si sono avvicendati tutti gli aspetti della preistoria meridionale, lasciando in essa tracce cospicue della loro presenza. All’inizio ci fu l’uomo di Neanderthal con la sua cultura, il Musteriano (80.000-35.000 anni fa), seguito da una fase di transizione detta Uluzziano che segna l’arrivo del Sapiens con le diverse fasi del Paleolitico superiore (35.000-10.000 anni fa): il Gravettiano, l’Epigravettiano antico e a foliati, l’Epigravettiano finale o Epiromanelliano. Durante il Gravettiano furono inumati insieme un uomo e una donna con uno scarno corredo costituito da un ciottolo e un raschiatoio tinti di ocra e un copricapo fatto con canini atrofici di cervo. Alla fine del Paleolitico superiore gli abitanti della grotta incisero una grande quantità di ossa e pietre, circa 500, con una sintassi geometrico-lineare allora in voga in Italia e in Europa. È una delle espressioni artistiche del Sapiens il cui significato è per noi incomprensibile, al pari della grande arte “naturalistica” che aveva dipinto sulle pareti di molte grotte animali quali bisonti, cavalli, cervi, leoni dall’indubbio contenuto simbolico. Con l’arrivo del Neolitico (VI-IV millennio a.C.) cambiò la vita dei cacciatori-raccoglitori: alla caccia si sostituì un’economia basata su agricoltura e allevamento, che richiese una nuova suppellettile come contenitori in ceramica, strumenti levigati e non solo scheggiati come asce e accette insieme a oggetti di carattere cultuale quali le pintadere, specie di timbri per tatuare o per imprimere marchi.Nacquero nuovi riti e credenze, si affermò una religiosità di tipo agrario con al centro il protagonismo della Terra da cui dipendono le sorti delle creature viventi.La grotta ha restituito tutti gli aspetti della ceramica neolitica dalla impressa agli stili dipinti fino alle fasi finali di Serra d’Alto e Diana. In essa si svolsero riti come lo scavo di buche, una delle quali intercettò la sepoltura paleolitica, offerte di oggetti pregiati e di vasi finemente decorati.Nel corso del Neolitico si sviluppò una rete di rapporti, grazie anche alla navigazione, che permise scambi e contatti con le regioni affacciate sul Mediterraneo, creando un mondo interconnesso che caratterizzerà anche i periodi successivi. Con l’Eneolitico (IV-III millennio a.C.) si diffusero nuove fogge e nuovi costumi funerari: molte grotte divennero sedi di sepolture collettive e una nuova tipologia vide la nascita di seppellimenti sotto tumulo dove, accanto all’inumazione, veniva praticata l’incinerazione.Le forme ceramiche sono ispirate agli aspetti classici di Gaudo e Laterza con interessanti rimandi alla cultura transadriatica di Cetina. Nel II millennio continua la frequentazione della grotta ma con un carattere più dimesso e una suppellettile di uso quotidiano come grandi contenitori e attrezzi per la lavorazione del latte quali i bollitoi. Si conclude così la vicenda millenaria di Grotta delle Veneri, punto di riferimento per le genti che di volta in volta popolarono il territorio, incubatrice di miti e credenze con cui nutrì la vita di intere generazioni dando loro un senso, una memoria da tramandare e una storia da raccontare.
(R) Esistenze: Il Passaggio Della Staffetta, 2005
il libro intreccia cinque interviste/racconti di vita di Teresa Mattei, Giulia Nocchi, Mirella Vernizzi Carla Guelfi e la testimonianza di Giuseppina Garemi Guelfi raccolta da Annamaria Galoppini nel 1979. Brevi saggi introduttivi di Paola di Cori, Ugo di Tullio e Laura Fantone. (prima edizione Morgana Edizioni fuori stampa)
Lungamente avversato in ogni contesto, tanto da essere persino definito da Marie- Joseph Thiers “un arbitrio odioso” e da John Stuart Mill “una forma moderata di furto”, Il principio di progressività è il prodotto di un’invenzione recente: abbiamo vissuto per molto tempo senza pensare che l’imposta potesse essere più che proporzionale. Non ci si rende conto che la progressività dell’imposizione e la conseguente redistribuzione determinano conseguenze letali per lo sviluppo economico
L'obiettivo della tesi è lo studio del valore del trattino ne La bufera e altro, utilizzato da Montale non come mero segno paragrafematico, ma come marca espressiva deviante dalla norma. (Tesi di laurea triennale)
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A. Meriani - G. Zuchtriegel (a cura di), La Tomba del Tuffatore. Rito, arte e poesia a Paestum e nel Mediterraneo d'epoca tardo-arcaica, Pisa (ETS), pp. 49-55., 2020
Clausole negoziali. Profili teorici e applicativi di clausole tipiche e atipiche, III, a cura di M. Confortini , 2024
M. DAVID - A. MELEGA - E. ROSSETTI, "Nuovi spunti di riflessione dai pavimenti editi e inediti delle Terme del Sileno di Ostia", in Atti del XXIV colloquio dell’Associazione italiana per lo studio e la conservazione del mosaico (Este 2018), Roma 2019, pp. 341-348 , 2019
Il crocifisso ligneo trecentesco di Fossò, 2019
In «ilPequod» , 2022