Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2012
…
93 pages
1 file
Il lavoro si concentra sulla collocazione problematica dell'opera di Morselli all'interno della letteratura italiana del suo tempo prendendo in esame il suo capolavoro: "Dissipatio H.G.". L'analisi affronta tre diversi aspetti dell'uomo e dell'opera: il vissuto biografico e il leit motiv del suicidio; la tecnica a cavallo tra realismo quasi diaristico e fantasia scatenata; le ispirazioni filosofiche, politiche e tematiche del testo. L'insieme di questi elementi mostra Morselli come uno dei primi - se non come il primo - autore post-ideologico della letteratura italiana contemporanea, collegando le sue sfortune editoriali a questa sua incollocabilità filosofico-politica, piuttosto che all'ormai proverbiale "cecità degli editori" del suo tempo.
Schede Umanistiche. Antichi e Moderni, 2020
Con Dissipatio H. G., Guido Morselli propone una scrittura chiaramente in commercio con i miti della distruzione. Il saggio propone un’analisi che tiene conto non solo dell’articolazione della tradizione mitica nel secondo dopoguerra – a partire dal lavoro di Frank Kermode – ma anche del trattamento particolare che Morselli riserva alla Storia tout court. Proprio nella particolare contro-storia morselliana, chiaramente tracciata in Contro-passato prossimo, è infatti possibile rinvenire i prodromi della contro-mitologia percorsa lungo Dissipatio H. G., in cui Deucalione e Giovanni dialogano con la paura della bomba atomica e la fine della civiltà moderna.
Un profilo in controluce di Morselli dentro e fuori dal suo tempo
Dal pensiero alla formazione, 2017
Il protagonista di Dissipatio H.G., a spasso per le strade di Crisopoli, capitale mondiale delle banche e della finanza, cammina attraverso uno spazio intessuto dall'inconscio, direbbe Walter Benjamin. Guido Morselli non immagina questo luogo in maniera molto diversa dalla Parigi disumana descritta da Rilke nei Quaderni di Malte Laurids Brigge o da Eugène Atget, grande fotografo francese già apprezzato da Man Ray: Morselli predispone uno spazio in cui si possano mettere in scena le azioni di un senso interno che non si spegne mai. Così, la realtà diventa parvenza e la parvenza realtà, in un processo che la società capitalistico-borghese ha condotto all'esasperazione. A fronte di tutti i giudizi consolidati, delle prese di posizione, delle etichette, delle parole chiave e delle istruzioni in cui ci si può imbattere nel corso della storia dello spirito, Morselli propone un’idea di letteratura come di un regno aperto al futuro. La letteratura non si può considerare alla stregua di un fatto compiuto, anche perché deve contemplare l’insicurezza e la precarietà dell’esistenza stessa: tutto si scompone in parti e le parti in altre parti e lo scrittore, che deve confrontarsi con se stesso e con questa intricata realtà, deve trovare un modo per esprimere il disagio che nasce da una condizione siffatta. The protagonist of Dissipatio H.G., walking on the streets of Crisopoli, the world capital of banks and finance, goes by a space woven by the unconscious, as Walter Benjamin would say. Guido Morselli doesn’t imagine this place in a very different way from the inhuman Paris described by Rilke in Quaderni di Malte Laurids Brigge or by Eugène Atget, the great French photographer already appreciated by Man Ray: Morselli prepares a space where you can put on stage the actions of an inner sense that never goes out.Thus, reality becomes semblance and semblance reality, in a process that the capitalist-bourgeois society led to exasperation. In the face of all the consolidated judgments, positions, labels, tags and instructions which one can encounter in the course of the history of the spirit, Morselli proposes an idea of literature as a realm that is open to the future. Literature cannot be considered as an accomplished fact, because it wants to contemplate the insecurity and the precariousness of the existence itself: everything is broken down into parts and parts into other parts and the writer, who has to confront with himself and with this intricate reality, must find a way to express the discomfort that comes from this condition like this.
Mosaico Italiano, 2012
Guido Morselli, autore segreto Grazie all’iniziativa appassionata e intelligente del prof. Andrea Santurbano, il Brasile e Mosaico aprono con questo numero monografico l’anno dedicato a Guido Morselli, autore segreto, nella ricorrenza dei cento anni dalla nascita. “Segreto” perché profondo, unico, intenso, sempre alla ricerca di se stesso verso gli altri, della sacralità della vita, tormentata dall’evidenza del male. E “segreto”, come hanno voluto egregiamente definirlo i promotori della manifestazione del Premio Morselli di Varese, prof. Silvio Raffo e prof.ssa Linda Terzioli, perché la sua opera, rifiutata da grandi editori italiani, è sostanzialmente postuma, uscita a un anno dalla morte, dal 1974 in poi, per la luminosa cura di Valentina Fortichiari. Sia pur non ancora approdato al ruolo di protagonista assoluto che gli compete nella storia del pensiero e della letteratura, viene considerato un classico del Novecento italiano. Classico eccentrico, fuori chiave, eclettico e camaleontico, con le sue opere completamente diverse tra loro e uno stile riconoscibile, autorevole, tra narrativa, breve e lunga, saggistica, giornalismo, teatro, trattati filosofici e religiosi, diari intimi, con ancora molti inediti stupefacenti. Le sue carte sono custodite al Centro per la Tradizione manoscritta di Autori moderni e contemporanei dell’Università di Pavia, che ringraziamo di cuore per la disponibilità, e la sua Biblioteca, con i libri di una cultura onnivora e non settoriale, con inserti e glosse autografe di estremo interesse, alla Biblioteca Civica di Varese, a cui egualmente indirizziamo la nostra gratitudine. Un grazie anche alla nipote ed erede Loredana Visconti per l’entusiasmo con cui ha salutato le iniziative sullo zio in Brasile. L’attento lavoro di Santurbano, amico e collega nella direzione di Mosaico, e di Maurício Santana Dias, traduttore di Morselli in portoghese, insieme ad un gruppo di giovani studiosi che si affiancano ai fedelissimi della prima ora, come Rinaldo Rinaldi, dell’Università di Parma, tra i maggiori studiosi italiani, sono i protagonisti di un rinnovato interesse per il genio segreto. Indubbiamente l’accento di verità, di ironia, di sensibilità particolarissima di Morselli parlano alla nostra attualità, dimostrando capacità profetica, dentro e oltre le contingenze. Recenti le monografie di Domenico Mezzina e di Alessandro Gaudio (presente anche qui su Mosaico), e usciranno a breve gli esiti di ricerche su inediti e rari di due giovani studiose che ci onorano del loro contributo: Linda Terziroli, genius loci a Varese e infaticabile trascinatrice sui sentieri morselliani e di Mariacristina Faraglia, che sta portando a temine la sua edizione di un testo teatrale inedito, Il Redentore. Buona lettura. SAGGI Rinaldo Rinaldi Morselli: disgregazione e profezia Maurício Santana Dias Cronaca di uno scrittore scomodo Mariacristina Faraglia Guido Morselli: l’eclettismo di uno scrittore ancora da scoprire Alessandro Gaudio Guido Morselli e la questione meridionale: divagazione etnologico-letteraria Andrea Santurbano Marginalità e resistenza Fabio Pierangeli Uno sguardo sul Morselli inedito: il teatro DOCUMENTI Linda Terziroli Le ragioni di un viaggio RUBRICA Francesco Alberoni La viltà è talmente diffusa che non ci facciamo più caso PASSATEMPO Gennaio 2012 Editora Comunità Rio de Janeiro - Brasil www.comunitaitaliana.com [email protected] Direttore responsabile Pietro Petraglia Editori Andrea Santurbano Fabio Pierangeli Patricia Peterle Grafico Wilson Rodrigues
Uno dei più intensi e meno studiati romanzi di Guido Morselli, "Un dramma borghese" (1962), scandagliato con attenzione all'influenza del Rapporto Kinsey e del "caso Lolita".
In un precedente contributo abbiamo analizzato la formazione e lo sviluppo del corpus ottico mauroliciano, valutando quali testi Maurolico compose e in quale forma.
Questa pubblicazione è stata realizzata con il contributo per la ricerca di Ateneo (ex 60%) Stampato presso la tipografia Grafica Saturnia, via Pachino 13 -Siracusa Dicembre 2006 5 Ringraziamenti 6 Presentazione di Giuseppe Pagnano 7 Introduzione 11 Il manuale di prospettiva di Antonio Morselli: l'opera e il contesto 17 L'attività di Morselli come scenografo 18 La Prospettiva pratica 23 L'opera di Morselli nel contesto ottocentesco 80 Trascrizione dei testi 107 Testi e schede dei disegni manoscritti 129 Indice delle illustrazioni 161 Bibliografia 165 Indice dei nomi e dei luoghi 173
In partibus infidelium Guido Morselli, uomo di fiction e di precisione quando abbia rinunciato lealmente a qualsivoglia preconcetto. Compreso, collocare lo scrittore di storia sopra olontà, ossia lo vorrebbe disumanato, messo al posto di Dio, perché possa come quello tutto giustificare. (Ma da una tale altezza, come farebbe poi a capire le cose di quaggiù, anzi come farebbe a vederle?). 1 Risale alla metà degli anni Sessanta la piena formulazione da parte di Guido Morselli della definizione di romanzo in quanto «federazione di generi letterari»: 2 la precisazione di tale concetto, alla spiegazione del quale lo scrittore si era comunque dedicato fin dalla fine degli anni 1 G. Morselli, Fede e critica ggio redatto e più volte rimeditato nel corso degli anni Cinquanta e concepito in una versione quasi definitiva nel 1956, risale, secondo quanto indicato dallo stesso Morselli, al 16 agosto 1942. 2 Idem, Diario, Milano, Adelphi, 1988, p. 255 (30 luglio 1965.
«Il nome di un’atroce malattia». Forme e rappresentazioni della borghesia italiana (1929-1982), 2024
Figlio di un importante dirigente della Carlo Erba, mantenuto da un vitalizio, Guido Morselli potrebbe essere lo scrittore borghese per eccellenza del Novecento italiano. In realtà, è uno dei più profondi indagatori e critici della propria classe sociale, privo tuttavia dell’empatia pasoliniana per la classe operaia. I protagonisti dei suoi romanzi condividono molto tra di loro e spesso i tratti comuni sono espliciti, ma su tutti capeggia l’estrazione borghese o la tentazione della vita borghese: da poli opposti, perfino il Walter Ferranini del Comunista e l’Umberto I di Divertimento 1889 aspirano a tale condizione. La critica non è rivolta alla borghesia in quanto condizione materiale, ma soprattutto come universo di valori. Il protagonista senza nome del Dramma borghese è forse il prototipo perfetto per chiarire quale fosse il parere dell’autore sulla materia. Soprattutto perché è più esplicitamente messa a rischio la propria condizione di medietà raziocinante, che deve difendersi dall’incesto quasi innominabile con la figlia Mimmina. Il borghese moderno va infatti inquadrato sin da subito come l’erede postilluminista di chi aveva la capacità intellettuale di «ridurre» ogni evento «alla propria scala», operazione che se oggi appare come un segno di viltà, in passato era un fondamentale «adeguare alla Ragione». Il protagonista del Dramma borghese sente dunque il bisogno di individuare un proprio segno distintivo: «in una società di esseri dall’attenzione ‘orizzontale’, la mia è dirittamente verticale. Mentre dilagano gli istinti diffusivi e dispersivi, [...] ogni attività di relazione degradata al livello turistico del percepire fine a se stesso, sono uno dei pochi che concentrino i loro interessi; e cioè, che ne abbiano». Un antidoto, la ‘verticalità’, che non aiuta il personaggio a diradare la vaghezza e la nebbia, prima retorica e poi fin troppo concreta nel finale, che avvolge la sua condizione. Con i debiti raffronti tra i testi narrativi, a partire dal Dramma borghese, e il Diario, il saggio propone una ricostruzione del pensiero morselliano, a cavallo tra narrativa e biografia. https://www.ledizioni.it/prodotto/il-nome-di-unatroce-malattia/
Rhesis, 2017
After having thoroughly reviewed (La scomparsa dell’umanità, «Il Giorno», 2 March 1977) Guido Morselli’s brilliant and visionary novel Dissipatio H.G. (Milan, Adelphi, 1973), Antonio Porta publishes his prophetic Il re del magazzino (Milan, Mondadori, 1978). Notwithstanding some minor differences, there are so many similarities between these two books that they can be considered elements of a diptych. Indeed, both are set in a time in which the earth has been turned into a desert by a mysterious event: just with a whimper, without bursts or explosions, humans have disappeared. The only survivor tries his best to cope with this catastrophe and starts to write as a means of finding solace and to preserve some memories of what the world used to be. But perhaps, after all, life on earth without humans is not so bad. This research aims at detecting persisting forms of images and differences between these novels, focusing on their respective representations of apocalypse. When apocalypse is deprived of any teleological intent, it assumes the same value as an epiphany. Framed within such a dystopic perspective, both Morselli’s and Porta’s works express their judgement against a present which is also our present.
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
«Poetiche», vol. 13, fasc. 2/3, 2011 [ma 2012], pp. 335-346.
Guido Morselli. Un Gattopardo del Nord, 2016
Mosaico Italiano
Mosaico Italiano, ISSN 21759537, 2019
Pirandello e la mafia. Una lettura de La lega disciolta, 2019
Fresno Rivista Digitale Seri Editore, 2022
Alfredo Diana e Carlo Knight - L’inedita dissertazione di Ferdinando Galiani sul monte di Posillipo, 2015
Byzantinische Zeitschrift, 2001
QUADERNI FIORENTINI 2014, 2014