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2021, "Il pensiero di John Fortescue. Costituzione, legge e teoria della proprietà nell'Inghilterra del Quattrocento", Carocci, Roma
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Il nome di John Fortescue (1396 ca.-1478 ca.), il più eminente giurista e teorico politico inglese del XV secolo, a lungo presidente della suprema corte di giustizia sotto Enrico VI, durante la guerra delle Due Rose, è legato soprattutto alla sua analisi dei diversi modelli costituzionali, al cui centro è l’idea che l’Inghilterra sia «un regime politico e regale», una monarchia limitata. Il volume esamina la genesi di questa formula e le ragioni della sua fortuna, nonché la natura del sistema di governo che essa descrive e il ruolo assegnato a parlamento, consiglio ristretto e giudici nel vincolare il potere regio. Nel contempo, in questa prima monografia italiana dedicata alla figura di Fortescue, si affrontano altri nodi cruciali della sua riflessione, quali la concezione della legge, l’adozione di un metodo comparativo nei confronti dei differenti sistemi costituzionali, giuridici ed economici, il fermo ripudio della tortura, l’impegno verso il contrasto alla povertà e, infine, una dottrina sull’origine e sul fondamento della proprietà privata molto vicina a quella teorizzata in seguito da John Locke: tutti elementi che riflettono la fase di transizione dal medioevo alla prima età moderna in cui affondano le radici del suo pensiero.
Rapporto Confidenziale
Palermo, 22 agosto 2014. A partire da Belluscone di Franco Maresco, premio speciale della giuria Orizzonti alla 71esima edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.
Numero monografico: Prospettive su Pavel Florenskij, 2014
La riflessione di P.A. Florenskij 1 è quanto mai attuale. Dopo la damnatio memoriae decretata dall'intellighenzia russa e durata circa cinquant'anni, il pensiero florenskijano è oggi un sentiero fecondo da percorrere, perché la sfida culturale da affrontare è la falsificazione della pretesa razionalistica e dell'astrattismo, effetti del paradigma del pensiero moderno antropocentrico. P. Florenskij, infatti, si batte contro la cultura iconoclasta della società occidentale contemporanea, trionfo del razionalismo soggettivistico, individuando nella filosofia moderna l'origine della sistematizzazione razionale della realtà nella dimensione visibile, l'unica esperibile in ambito conoscitivo da parte dell'uomo, privata così della sua dimensione misterico-simbolica, antinomica nella sua datità visibile-invisibile, immanente-trascendente, finito-infinito. Per questo P. Florenskij elabora un'analisi rigorosa del manifestarsi della Verità non per com-prenderla ma per ripensare le condizioni di possibilità di apertura ad essa in quanto 'origine e fine' della struttura ontologica dell'uomo: essere imago Dei, icona di Dio perché icona del suo Archetipo, di Gesù Cristo nel cui Volto la TriUnità rivela se stessa come Amore. Nel pensiero di P. Florenskij Verità e Amore sono inscindibilmente correlati: infatti «l'attività spirituale nella quale e per la quale è data la conoscenza della 'colonna della verità' è l'amore» 2 . Nel volto di Gesù Cristo, Prototestimone del Padre, si rivela la Verità dell'Amore trinitario secondo una 'logica del paradosso' che apre all'intellectus fidei 3 nel mistero dell'Incarnazione, di cui il dogma calcedonese è la formula teologica. Poiché il Figlio di Dio si è incarnato Egli, come uomo, può essere rappresentato: «all'affermazione che Cristo è l'immagine del Dio invisibile non può corrispondere la traduzione in immagine della parola della Sacra Scrittura e nemmeno la rappresentazione della figura divina con mezzi della fantasia umana, derivati da concezioni del divino pre-cristiane.
Doppiozero, 16 aprile, 2017
A perpetuale infamia e depressione de li malvagi uomini d'Italia, che commendano [cioè apprezzano e lodano] lo volgare altrui e lo loro proprio dispregiano, dico che la loro mossa viene da cinque abominevoli cagioni": comincia così l'undicesimo capitolo del primo trattato del "Convivio" di Dante, opera incompiuta che, nei secoli, ha inoltre avuto una fortuna molto ineguale. A Dante si possono attribuire tante qualità. Difficilmente si può però dire fosse un uomo accomodante o di buon carattere. O ancora che -così si dice al giorno d'oggi -le mandasse a dire. In proposito, quel capitolo è esemplare. Due rapide parole per inquadrarlo grossolanamente dalla prospettiva qui pertinente. E resa pertinente da recenti vicende di cronaca nazionale che hanno visto l'italiano fare da involontario protagonista.
Dalla Rivoluzione industriale a oggi, la prima storia completa del design. Uno dei piu grandi fenomeni culturali e socio-economici dell'eta contemporanea, visto nei suoi aspetti piu specifici: la progettazione, la produzione, il consumo e la vendita. Un nuovo inserto illustrativo completa la nuova edizione del volume.
M. Miglietta, P. Biavaschi (cur.), L’applicazione del diritto romano nelle realtà lo-cali, 2019
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SIGNUM - Revista da ABREM, 2020
Nell'ambito del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, abbiamo fatto alcune domande al Professor Marco Berisso, Ordinario di Filologia Italiana presso l'Università degli Studi di Genova. Studioso della poesia italiana duetrecentesca, si è occupato di lirica, studiando e curando edizioni di poeti siculotoscani, di Guittone, Monte e la poesia prima di Dante, dello Stilnovo, di Dante e Petrarca; di opere didascalico-narrative, di poesia comica e per musica. Si è interessato anche di problemi metrici e di questioni lessicografiche. Un altro campo di interesse è quello della letteratura ottonovecentesca, con studi su Dossi, Lucini, Zena, Moravia, la prosa e la poesia delle neoavanguardie e degli anni novanta del XX secolo. 1) Professor Berisso, oggi Lei è considerato un importante specialista, nel panorama italiano e internazionale, degli studi danteschi. Potrebbe delineare brevemente la sua traiettoria di studioso, descrivendo come e perché Dante sia diventato il principale (possiamo dirlo?) oggetto dei suoi interessi letterari e intellettuali? Marco Berisso: Non credo di essere uno specialista di Dante, in realtà: essere specialisti di Dante significa dedicare una parte enorme della propria carriera a studiarlo e io non l'ho mai fatto. Ricordo che persino Domenico De Robertis, che pure aveva speso cinquant'anni della propria vita all'edizione delle Rime e aveva analizzato e commentato in maniera splendida la Vita nova, negava di essere un
in Tommaseo poeta e la poesia di medio Ottocento, a cura di M. Allegri e F. Bruni, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti - Accademia Roveretana degli Agiati, Venezia, pp. 196-201, 2016
Luisa Casciano, 2021
Due uomini si lasciano andare a lunghe passeggiate metafisiche in due parti del mondo diametralmente opposte: uno di loro dialoga con gli alberi e le loro storie, a Mantova, in Italia; il secondo con gli uomini e i loro ricordi, in Bulgaria (e non solo). Entrambi instaurano un dialogo con sé stessi o, per meglio dire, con la loro solitudine. Tuttavia, non sono soli. Gli alberi con cui dialoga lo scrittore italiano non sono un fondale muto, così come i racconti degli altri, che l’autore bulgaro fa propri, non si possono catalogare solo come esperienze passate e lontane. Tutte le conversazioni e tutte le reminiscenze hanno qualcosa da offrire.
Bozza -I. Pozzoni (ed.), Frammenti di filosofia contemporanea XIII, Limina Mentis, Villasanta, 2016, ISBN: 9788899433321, pp. 151 -162 RIFLESSIONI SUL PARADOSSO (ALESSANDRO PIZZO) «se lui sta mentendo, allora sta dicendo la verità! E se sta dicendo la verità, allora sta mentendo» 1
Il bello, l'idea e la forma. Studi in onore di Maria Concetta Di Natale, a c. di P. Palazzotto, G. Travagliato, M. Vitella, PUP 2022, pp. 349-354.
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Journal of Ancient Topography - JAT, 1994
Divenire: Rassegna di Studi Interdisciplinari sulla Tecnica e sul Postumano, 2012
Quaderni di "Altri Territori", I, 2022
G. Pescatore, Il paradosso dell'autore, Fotogenia, n.3, 1996, pp. 69-75, 1996
Ricerche di storia politica, 2013
Kainos. Rivista di critica filosofica, 2012
ATTI DELL'ACCADEMIA DI SCIENZE MORALI E POLITICHE, 2012
ferdinando sorbo, 2019
L’Ircocervo Prima rivista elettronica italiana di Metodologia giuridica, Teoria generale del diritto e Dottrina dello Stato First Italian Digital Journal of Legal Methodology, General Theory of Law and Doctrine of the State, 2019
Il “mistico” nel pensiero di Jan Patočka, in “Nuova Secondaria”, Dossier su Politica e Mistica, n. 5/2020, pp. 38-40, 2020