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Piano Terra

2021, Gianni Contini

Abstract

Gli ultimi quattro anni li ho passati a Parigi su un imbarcazione della flotta umanitaria del Ordine di Malta dove ho steso il "piano terra" cosi l'ho chiamato! In sostanza il piano ha preso forma alla fine degli anni 90 del secolo scorso, ero a Chicago li ho incontrato un amico Chef di cucina Antonello Fornasari, lui mi ha spinto a immaginare una struttura manageriale che formasse e certificasse la cucina italiana nel mondo. Sono convinto che i patrimoni culinari possiedono le naturali proprietà, d'abbattere ogni barriera e catalizzare la specie. Valorizzando tutte le culture culinarie è del tutto logico concepire una società a misura di tutti i popoli. La complessità dei nostri tempi, è mia opinione si sia generata attraverso la sovrapposizione di alcuni modelli professionali "marginali" su altri di vitale e fondamentale importanza. La soddisfazione dei bisogni primari è e sarà nei secoli la questione reale che ci assicura alla vita. Nel panorama produttivo quale altra funzione merita d'essere posta al centro di un governo planetario se non chi ci prepara la cena… È stato automatico integrare alla nostra cultura culinaria tutte le altre cucine regionali del pianeta. In sostanza pensai di capitalizzare a priori il valore economico del capitale umano, incluso i profitti al netto dei costi di gestione che gli Chef professionisti generano con le loro attività! Una scuola che forma mentre lavorano! Una brigata di Allievi giovani e meno giovani in prospettiva di una carriera che li assicura per tutta la vita! Nel rispetto degli accordi con il governo del Sistema, e vale per tutte le discipline in cui operano gli Ufficiali del sistema medesimo. Avevo bisogno di un simbolo che rappresentasse epopea della umana navigazione, che ci riconciliasse con Dio, e fosse sede ideale di scambio di conoscenza tra i popoli, pensai a una imbarcazione-edificio ancorata alla terra ferma che naviga in verticale su due vasi comunicanti i vasi d'Archimede. La convergenza tra le leggi di Dio e il genio dell'illustre scienziato mi ha indotto a definirlo il piano: Arca dell'Alleanza Nel 2006 tornai dove sono nato nella casa dei miei nonni a Tula in un piccolo paesino del Logudoro in Sardegna e ingegnerizzai l'Arca! L'imperativo era che l'imbarcazione fosse indipendente sul piano energetico! Tale esigenza ha spostato i miei limiti! Una intuizione mi orientò (canalizzare la forza di un peso che cade sulla superficie terrestre) preciso che l'Arca cade verticalmente e risale nei vasi grazie alla spinta idrostatica dettata dall'acqua; qui è cominciato la mia avventura nel mondo della fisica. La messa in opera è un importante test scientifico, per la prima volta si può dimostrare simultaneamente la duplice facoltà della forza d'inerzia, sia quale forza d'impulso che di resistenza!