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2021, Nova Delphi, pp. 168, ISBN: 979-12-800-97-00-2
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con contributi di: Angela Balzano, Lorenzo Benadusi, Lorenzo Bernini, Giada Bonu, Roberto Carocci, Francesca Casafina, Federica Castelli, Alessandra Chiricosta, Chiara Corazza, Anna Curcio, Nesma Elsakaan, Silvia Federici, Serena Fiorletta, Valeria Mercandino, Renata Pepicelli, Djamila Ribeiro, Daniela Rossini, Paola Stelliferi Il volume si propone come strumento di orientamento nel panorama, plurale e sempre in movimento, dei femminismi internazionali, in un percorso genealogico che abbraccia gli ultimi due secoli. Il suo intento è quello di disporre quadri di riferimento, aggiornandoli con riflessioni critiche, spunti e dialoghi utili a fornire strumenti concettuali per una lettura sessuata e femminista delle dinamiche contemporanee. Allo stesso tempo, è frutto di un’operazione di tessitura tra pratiche, interpretazioni e posture differenti. Seguendo traiettorie policrome, le autrici e gli autori di queste pagine mettono a fuoco e in relazione i femminismi e le lotte che compongono il nostro presente, in un vivace dialogo multidisciplinare e interdisciplinare. Storia, antropologia, rifles- sione filosofica si intrecciano in un sapere che per sua definizione è radicato nell’esperienza e che “non parla per altre” ma interroga vissuti e contesti, tramite saggi che inquadrano i femminismi coevi e quelli passati anche attraverso i dialoghi con autrici e pensa- trici protagoniste di quelle esperienze.
pp. 168, ISBN: 979-12-800-97-00-2, 2021
con contributi di: Angela Balzano, Lorenzo Benadusi, Lorenzo Bernini, Giada Bonu, Roberto Carocci, Francesca Casafina, Federica Castelli, Alessandra Chiricosta, Chiara Corazza, Anna Curcio, Nesma Elsakaan, Silvia Federici, Serena Fiorletta, Valeria Mercandino, Renata Pepicelli, Djamila Ribeiro, Daniela Rossini, Paola Stelliferi Il volume si propone come strumento di orientamento nel panorama, plurale e sempre in movimento, dei femminismi internazionali, in un percorso genealogico che abbraccia gli ultimi due secoli. Il suo intento è quello di disporre quadri di riferimento, aggiornandoli con riflessioni critiche, spunti e dialoghi utili a fornire strumenti concettuali per una lettura sessuata e femminista delle dinamiche contemporanee. Allo stesso tempo, è frutto di un’operazione di tessitura tra pratiche, interpretazioni e posture differenti. Seguendo traiettorie policrome, le autrici e gli autori di queste pagine mettono a fuoco e in relazione i femminismi e le lotte che compongono il nostro presente, in un vivace dialogo multidisciplinare e interdisciplinare. Storia, antropologia, rifles- sione filosofica si intrecciano in un sapere che per sua definizione è radicato nell’esperienza e che “non parla per altre” ma interroga vissuti e contesti, tramite saggi che inquadrano i femminismi coevi e quelli passati anche attraverso i dialoghi con autrici e pensa- trici protagoniste di quelle esperienze. Federica Castelli è assegnista di ricerca in Filosofia politica all’Università degli Studi Roma Tre e coordinatrice del Master in Studi e Politiche di Genere del medesimo ateneo. Si occupa del nesso tra conflitto, spazi urbani e corpi da una prospettiva femminista; tra le sue pubblicazioni Lo spazio pubblico (Ediesse). Roberto Carocci insegna Storia contemporanea all’Università degli Studi Roma Tre, si occupa di storia del lavoro e dei movimenti radicali; tra le sue pubblicazioni Roma sovversiva. Anarchismo e conflittualità sociale dall’età giolittiana al fascismo 1900-1926 (Odradek).
Filosofia, n. 69, 2024
the paper focuses on the issue of relationship to otherness from a philosophical and political perspective, taking into account its characters-specifically Harfex, the biologist, and Osden, the "empath"-in dialogue with feminist theorists such as Irigaray, Cavarero, Butler, Haraway, among others. On the one hand, we find a dichotomous vision of difference rooted in confrontation, categorization, hierarchization (and hence oppression and exploitation); on the other hand, we find otherness as interdependence and connection: a tactile, mucosal, not pacified relationship that is not anthropocentric, nor rational, and recognizes agency in otherness. A situated and embodied dynamic that is never given in advance. Together with Osden we will explore the possibility of empathy as a form of truth, and, linking up to Le Guin's Earthsea saga and The Dispossessed, we will highlight two different modes of power-knowledge production: on one side, knowledge as organization, classification, and anthropocentric reduction to human perspective; on the other, knowledge as intimacy, equilibrium, connection, and unassimilability of the other.
2005
6 Le Women's policy agencies sono variamente definite in diversi contesti: Machineries for the Advancement of Women (Nazioni Unite); Equality Offices (Scandinavia), Equal Opportunities Units (Unione Europea); Emancipation Departments (Paesi Bassi), Women's Bureaus e Women's Commissions (USA e Canada), Women's rights o Women's affairs Ministries (Francia e Germania) e più generalmente State feminist Offices (Stetson e Mazur, 1995). 8 E' necessario inoltre evidenziare che la letteratura fa un'esplicito riferimento alla necessità di apprendere dall'esperienza australiana, che ha mostrato, soprattutto nei suoi limiti, la necessità di esplorare modalità differenti di applicazione della GBA. I modelli non sono in contrapposizione fra loro, ma permettono di leggere il gender budgeting come opzione continuamente dinamica, capace di comprendere le varie differenze e circostanze ed accoglierne le potenzialità ed i vincoli per fornire risposte adeguate. 9 Sono state effettuate 63 interviste a testimoni privilegiati, componenti delle women's policy units (Office for the Status of Women ed Equal Opportunity Commission del Governo dell'Australia del Sud; Women National Commission ed Equal Opportunity Commission in Gran Bretagna), esponenti di organizzazioni e gruppi femministi, attori politici e responsabili amministrativi. Le interviste sono state condotte ad Adelaide nel periodo settembre-dicembre 2002 e a Londra tra giugno e luglio 2003. Per tutelare l'anonimato delle intervistate, si è deciso di riportare solo le iniziali e l'organizzazione di appartenenza, con l'eccezione delle ricercatrici che rivestono il doppio ruolo di teoriche della Gender Budget Analysis e di componenti (o ex componenti) del Women's Budget Group (Gran Bretagna) e dell'Office for the Status of Women (Adelaide, SA). Come strumenti di ricerca si sono utilizzati materiali di documentazione ed archivio (Women's Budget
2020
Presentazione, programma e abstract delle relazioni del convegno "CINQUANT’ANNI DI RIVOLTA. I MOVIMENTI FEMMINISTI DAL LUNGO ‘68 A OGGI" organizzato dalla SIS, in collaborazione con la Casa internazionale delle donne di Roma e di Archivia, nei giorni 13, 14, 19 novembre 2020. Il convegno si svolgerà online, su piattaforma zoom (a questo link: https://us02web.zoom.us/j/86963935901?pwd=MkZWT1AvMnlFZFFWR3hETXR2elFrdz09) e in diretta Facebook.
Etnografie del Contemporaneo
Il contributo raccoglie alcune riflessioni sulla relazione tra genere e spazi urbani, a partire dall’ incrocio disciplinare tra pianificazione e filosofia e dall’incontro tra pensiero e attivismo. In un contesto storico in cui le politiche gender-oriented sono sempre più ricorrenti nel lessico quotidiano, si propone uno sguardo critico che, a partire dal posizionamento transfemminista, e da alcune delle sue pratiche collettive nello spazio pubblico, evidenzia ne interroga i risvolti talvolta contraddittori e propone uno spostamento dal paradigma della sicurezza a quello dell’autodeterminazione. This contribution collects some reflections on the relationship between gender and urban spaces, starting from the disciplinary intersection between planning and philosophy and the encounter between thought and activism. In a historical context in which gender-oriented policies are more and more recurrent in the daily lexicon, a critical view is proposed which, starting from transfeminist posture and some of its collective practices in public space, questions its sometimes contradictory implications and proposes a shift from the paradigm of security to that of self-determination.
Per precisare la domanda che mi sono posta, faccio riferimento a due esempi di storiografia letteraria degli ultimi anni. La storia letteraria del Seicento di Winfried Freund Abenteuer Barock 1 contiene un capitolo dedicato alle Donne che scrivono che, a mio parere, rappresenta un notevole progresso rispetto alle ricognizioni storiografiche precedenti. L'autore non restringe la sua indagine volta al passato ai criteri dell'autonomia estetica propria del classicismo tedesco, ma la allarga a opere eteronome e considera vari aspetti storico-sociali e culturali. Questo approccio, segnalato del resto nel sottotitolo, gli fornisce, tra l'altro, l'opportunità di trattare estesamente anche un genere 'misto', solo marginalmente letterario, cioè il rendiconto di viaggio, e gli permette di percorrere vie nuove per la storiografia letteraria, prendendo in considerazione la letteratura a suo tempo veramente diffusa e letta dal pubblico. Il volume di Monika Schmitz-Emans, Einführung in die Literatur der Romantik, si limita invece rigorosamente alla discussione del contesto letterario, nonché delle basi teoriche della letteratura romantica, per passare poi all'analisi di singole opere 'rappresentative'; l'autrice, però, lavora con categorie che risultano insufficienti a cogliere la presenza femminile nella letteratura romantica, presenza che rimane comunque frammentaria, seppure documentata in vario modo 2. Il fatto che un critico letterario si sia confrontato con gli stimoli e gli approcci elaborati anche dalla ricerca femminile e femminista più di quanto non abbia fatto, invece, una ricercatrice che continua a riprodurre l'esclusione delle donne dalla letteratura, fa da sfondo alle seguenti riflessioni, che tendono a mettere in rilievo i cambiamenti in atto, conseguenza dell'approccio specificamente femminile e femminista nella critica letteraria. Ci si chiede, in particolare, quali modifiche si siano prodotte nella storiografia letteraria e nel dibattito sul canone; quali novità si possono costatare nella valutazione dei contributi apportati dalle opere femminili e come queste vengono affrontate nelle ricognizioni storico-letterarie. Ma ci si interroga, anche, sugli accenti innovativi che si possono cogliere nel dibattito sul canone, sia nelle prospettive specifiche rispetto al «canone materiale» sia al «canone attuale» 3 ovvero a quel nucleo centrale su cui si continua a discutere. Infine, ci si domanda in che modo sia possibile realizzare gli aspetti innovativi nella nostra prassi quotidiana di insegnamento letterario all'università in Italia. * Un particolare ringraziamento va al mio collega Francesco Maione il cui aiuto è stato decisivo per la traduzione dell'intervento.
2018
This study compares some sites, theories and praxes of transnational feminisms in Ukraine and France, in order to examine contemporary feminist mobilization trends. The goal is twofold: to understand similarities and/or differences in the feminist praxes of two locations; and to interrogate the notion and currency of the ―transnational‖ within feminist activism and knowledge-creation. The phenomenon of transnational feminism is interrogated both from a theoretical and empirical perspective. This comparative study focuses on a specific case-study: the topless-feminist group Femen founded in Ukraine in 2008 and settled in France since 2012. In my opinion, Femen corporeality is deeply shaped by both the time and place of its performances: my research focuses not just on Femen‘s feminist discourses and activism but also on their references from previous mobilizations and current relationships with other groups and movements, in different times and spaces. My overall aim is to examine discursive framings of corporeality and transformations in contemporary Ukraine compared with both Ukrainian Soviet past and France, in the interest of the evolving shapes of the transnational feminist public space. Thus, my dissertation addresses questions from two perspectives. An historical perspective, questioning how new gendered spaces are constructed in post-Soviet Ukraine and how Femen defines its position in the current situation of contemporary France. A sociological and feminist perspective, questioning how Femen‘s activism changes when transplanted across different countries. Agreeing with Inderpal Grewal and Caren Kaplan‘s work «on theories of travel and the intersections of feminist, colonial and postcolonial discourses, modernism and postmodern hybridity» (Grewal & Kaplan 1994, p. 1), analyzing Femen, in my opinion, presents a twofold asset: to spread counter-narratives of the articulation between colonial and post-colonial period and to enlarge future possibilities of transnational feminist practices.
2023
Tratto distintivo della Winter School è l’apertura data alla filosofia come discorso capace di entrare in relazione con gli altri campi del sapere, secondo angolature di volta in volta conflittuali, sintoniche, dialogiche ecc. Perciò ogni seminario che compone il quadro dell’offerta della Summer School ha come aspetto più rilevante l’approccio interdisciplinare secondo un’idea di enciclopedia filosofica aperta. La Winter School di Filosofia è realizzata con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Trieste, e con il patrocinio del Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale e del Dipartimento di Lingue e Letterature, Comunicazione, Formazione e Società dell’Università degli Studi di Udine. La Winter School è parte integrante del maxiprogetto di didattica della Filosofia realizzato dalla Società Filosofica Italiana, sezione del Friuli-Venezia Giulia, con il sostegno della Fondazione Friuli.
Settentrione. Rivista di Studi italo-finlandesi, n.22/2010, pp. 93-97
Se oggi in Italia si dibatte sul tema del rapporto tra donne e politica, è perché la presenza femminile all'interno dei luoghi della politica, dai partiti alle istituzioni locali e nazionali, è così platealmente scarsa da non poter essere non percepita come un problema. In Italia ...
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Quattro onde alle spalle del femminismo bianco., 2019
Quaderno 15. Paesaggio e Democrazia, 2018
Contemporanea, 2007
P.O.I - Points of Interest, 2021
G. Azzariti (a cura di), Uguaglianza o differenza di genere? Prospettive a confronto, Quaderni di Costituzionalismo.it, n. 3, 2022
Revista Internacional de Culturas y Literaturas, 2014
Orizzonti Culturali Italo-Romeni, 12, dicembre 2020, anno X, 2020
«Società Filosofica Italiana», Sulmona, giugno 2019, pp. 14, ISSN 2281-6569; anche: «IAPh-ITALIA», ottobre 2019
a cura di Franca Marcomin e Laura Cima
Jura Gentium, 2020
"L'Italia degli anni Settanta. Narrazioni e interpretazioni a confronto" a cura di Fiammetta Balestracci e Catia Papa (Rubbettino) , 2019