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2015, Istituto Lombardo - Accademia di Scienze e Lettere - Rendiconti Lettere
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On October 26, 1939 becomes effective the decree establishing the General Government of Poland, whose leadership was placed in the role of Governor Hans Frank. The German jurist had as his aim, in a distorted vision of utopia of law, the transformation of this peculiar administrative entity into a model to be applied in any territory subjected to National Socialist occupation.
Studia Moralia, 56/2 (2018) p. 319-346, 2018
Summary: This article analyzes the contribution by the Franciscans to the process of rationalization during the XIII-XV centuries. Max Weber affirms that this process is a key factor to Modernity and a salient feature of modern economy. The rational way of facing practical problems, especially in the economic field, would have favored the consolidation of the Spirit of Capitalism. According to Weber, the 16th century Protestant Reformation, especially Calvinism, had a decisive role in this, something that was not observed among Catholics. However, in this article it is argued that the previous Franciscan contribution contradicts Weber’s thesis and, at the same time, it shows the importance of the Franciscan intellectual tradition in the formation of Modern culture. Key words: Franciscanism, science, rationalization, Modernity, Max Weber Resumen: Este artículo analiza el aporte de los franciscanos al proceso de racionalización que, según Max Weber, es la clave de la Modernidad y de la moderna economía. Ese modo racional de afrontar los problemas prácticos en el campo económico habría favorecido la consolidación del “Espíritu del capitalismo” y, en esto, Weber atribuye un papel decisivo a la Reforma protestante del siglo XVI, sobre todo en su variante calvinista, algo que “ni se daba ni se da entre los católicos”. El notable aporte de los franciscanos durante los siglos XIII-XV contradice esta tesis, a la vez que muestra la importancia de la tradición franciscana en la formación de la cultura moderna. Palabras clave: Franciscanismo, ciencia, racionalización, modernidad, Max Weber Sommario: Questo articolo analizza il contributo dei francescani al processo di razionalizzazione che, secondo Max Weber, è la chiave della modernità e dell'economia moderna. Questo modo razionale di affrontare i problemi pratici nel campo economico avrebbe favorito il consolidamento dello "Spirito del capitalismo" e, in questo, Weber attribuisce un ruolo decisivo alla Riforma protestante del Cinquecento, soprattutto al calvinismo, cosa che "i cattolici non hanno permesso né permettono". Il notevole contributo dei francescani nei secoli XIII-XV contraddice questa tesi e mostra l'importanza della tradizione francescana alla formazione della cultura moderna. Parole chiave: Francescanesimo, scienza, razionalizzazione, modernità, Max Weber Indice: 1. IL PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE 1.1. La tesi di Max Weber 1.2. Separazione netta tra l'ordine terreno e l'ordine della grazia 1.3. Dalla visione di fede al consumismo 1.4. Il dibattito sulla tesi di Max Weber 1.5. Progresso materiale, competitività e secolarizzazione 2. IL CONTRIBUTO FRANCESCANO AL PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE 2.1. Scienza olistica, sempre legata alla teologia e alla morale 2.2. Contributo all'economia moderna 2.2.1. Monti di Pietà, microcredito e economia civile 2.2.2. Contabilità in partita doppia 2.3. Inizio della moderna scienza sperimentale 2.4. Basi dell’epistemologia moderna 2.5. Diritti soggettivi e costituzionalismo 2.6. Gestione politica del mercato su basi razionali 2.7. Alle radici dei moderni studi etnografici CONCLUSIONE Parole chiave: Max Weber, Francescani, OFM, Economia, Scienza
Alice Marras, 2019
The paper focuses on Kelsen's formal interpretation of sovereignty as the core of his Philosophy of International Law and as the most important antidote to the dangerous "Neo-Hegelian" paradigm of State Sovereignty, which-through Treitschke and Lasson's reflections on International Law-, came to us as the dominant paradigm of the western Theory of Law and State. Following the "Neo-Hegelian" conception, the State is a self-sustaining super organism, whose Willen is superior to every thinkable International Law, because the latter is in fact intended as an external State Law. Such an idea, which projects Hobbes' bellum omnium contra omnes on the international level, still constitutes the heart of our International Relations and seems to be particularly relevant in the face of the actual and worrying return of nationalisms, sovereignisms and imperialisms, which threaten the peaceful and democratic structure of the Western World.
Annali di Architettura, 2020
Nel 1910, Josef Frank (1885-1967) discute alla Technische Hochschule viennese una tesi di dottorato sui progetti originari degli edifici sacri albertiani: le venti ricostruzioni grafiche sono accompagnate da un testo nel quale Frank fornisce un’originale interpretazione dell’opera di Leon Battista Alberti. Per Frank, la lettura del De re aedificatoria, legata alla stesura della tesi, non si riduce tuttavia a un esercizio accademico di gioventù. Durante tutta la sua carriera Frank, personaggio chiave nell’architettura austriaca del Novecento, riflette coerentemente sull’opera di Alberti come ineguagliabile espressione di un funzionalismo sensibile e di una modernità insuperata incentrata sull’uomo come “intenzione imperfetta della natura” (1931). Il De re aedificatoria costituisce per Frank un potente filtro nella critica al Neues Bauen già dalla fine degli anni Venti. Le categorie di varietas, Annehmlichkeit e mediocritas forniscono un’alternativa autorevole ai diktat estetici e teorici del moderno germanico. Sulla base di un’analisi dei passaggi di scritti editi e inediti di Frank che testimoniano una profonda conoscenza dei trattati albertiani, spesso non esplicitata, viene qui discusso l’uso strumentale di argomenti albertiani nel contesto della critica al moderno. Accanto a sorprendenti citazioni letterali, infatti, Frank piega gli argomenti albertiani a una sua peculiare lettura del moderno, sottoponendoli a interessanti adattamenti e omissioni. In questo senso, ulteriori elementi per contestualizzare l’originalità della lettura proposta da Frank provengono dalla prima traduzione tedesca del De re aedificatoria, prodotta da Max Theuer nello stesso contesto culturale della Technische Hochschule viennese, e successiva solo di alcuni mesi alla tesi di Frank.
2017
Il lavoro vuole essere un'indagine sull'interpretazione fenomenologica delle filosofie dei presocratici e della questione del mondo in Eugen Fink. La tesi consta di una prima parte dedicata allo sviluppo della prospettiva cosmologica a partire da alcune problematicita rilevate dall'autore nelle filosofie di Husserl ed Heidegger, e di una seconda dove si analizzeranno le filosofie di Anassimandro, Eraclito e Parmenide in relazione allo sviluppo della prospettiva cosmologica.
2015
Il saggio indaga la relazione tra il fascismo e i giuristi sotto un duplice profilo: A) la formazione di una cultura autoritaria dello Stato, sintesi di ordine e di un potere da cui si originavano tutti i diritti compresi quelli individuali; B) l'affermazione del giurista come un intellettuale specializzato che, nel volgere della crisi dello Stato liberale, guardava ai modelli europei adattandoli originalmente alle condizioni della società di massa, implementando nel contempo il mito della nazione. Nonostante i percorsi individuali e gli orientamenti originari fossero variegati, andò tuttavia emergendo la figura di un giurista che affermava la centralità dello Stato etico, espressione di un articolato e complesso organismo che permeava tutte le branche del diritto (orientamento anti-individualistico). Non solo la giovane generazione di giuristi postrisorgimentali ma anche la maggioranza dei giuristi liberali appoggiarono il fascismo nelle sue istanze di ordine e di riaffermazion...
Materiali per la storia della cultura giuridica, 2022
The article holds that Gustav Radbruch, through his 1932 Rechtsphilosophie, was an important forerunner of constitutional State model arisen after World War II. This thesis is demonstrated by contextualizing the 1932 book in the debate among legal scholars of that period about Weimar Republic (and its crisis). Indeed, within such a debate Radbruch’s thought appears to be rather original if compared to other interpreters (Kelsen, Heller, Schmitt, Smend). This originality also emerges from Rad- bruch’s conception of a classic topic in legal philosophy: the relation between law and morality. In particular, the way Radbruch interprets this relation shows a great deal of balance and moderation. These features are deemed today as essential in pluralistic democracies.
Valori, istituzioni e dinamiche che emergono dal testo costituzionale statunitense
2010
La Prima guerra mondiale segna una svolta decisiva nella storiografia di Otto Hintze al punto che, dopo più di dieci anni, egli continua ad affermare il carattere di autentico spartiacque rappresentato da quell'evento, come se esso producesse i suoi effetti al presente nonostante il passare del tempo: «Dovunque è ben visibile la grande cesura nella vita dello Stato, prima e dopo la guerra». La sconfitta militare, la pace di Versailles e le sue conseguenze fanno vacillare la fede nello stato quale attore storico in grado di produrre l'ordine politico e sociale, perché mostrano tutte le incoerenze che esso ha ormai accumulato in Europa. Da questo punto di vista le affermazioni del bolscevismo in Russia e del fascismo in Italia sono per Hintze altrettanti sintomi di una crisi che investe «l'intera vita statale occidentale». La guerra e i suoi esiti non sono perciò una tragedia soltanto tedesca. A essere rimesso in gioco è il quadro sistematico nel quale Hintze medesimo aveva concepito la formazione e lo sviluppo degli Stati europei. La guerra s'incarica di aprire una nuova fase che Hintze non esita a definire «l'epoca finale dello Stato moderno» 1 , perché non consiste solo nella trasformazione degli elementi precedentemente presenti, ma ne introduce di nuovi, così come sposta radicalmente il baricentro della storia costituzionale globale. Si tratta quindi di riconsiderare il rapporto tra collocazione geopolitica e costituzione interna del singolo Stato e, su questo terreno, a Hintze non pare sufficiente la semplice applicazione del metodo storico: c'è bisogno di un nuovo paradigma, che egli trova nella sociologia, in particolare in quella weberiana, della quale fa il suo punto di riferimento privilegiato. L'interesse hintziano per la sociologia diviene così sensibile che, secondo quanto riportato da Dietrich Gerhard, alla metà degli anni Venti, durante una delle periodiche riunioni di dottorandi che si tenevano in casa Hintze, egli avrebbe confessato che: «Se allora ci fosse già stata la sociologia, mi sarei iscritto a quella facoltà». Questa tarda passione sociologica è suscitata nello storico dagli eventi, dal significato profondo che essi sembrano evidenziare, ovvero la «brutale chiarezza» con cui si mostra il fatto che ogni potere [Macht], anche quando si presenta con la legittimazione indiscutibile del diritto, può comunque trasformarsi in una supremazia [Übermacht] rispetto alla quale non vale la ragione storica, ma la relazione specifica e attuale di potere nella quale ci si trova inseriti. Si comprende quindi perché Hintze si rivolga a Max Weber e alla sua sociologia del dominio. La svolta hintziana è motivata dall'evidente persistenza di rapporti di dominio anche nel mondo amministrato delle democrazie postbelliche, nelle quali la burocrazia, l'«opera d'arte sociologica di primo livello, alla quale hanno lavorato molti secoli» 2 , da strumento autonomo del monarca per gestire i conflitti diventa istituzione statale. Alla registrazione di queste trasformazioni va aggiunta però l'amara constatazione che le condizioni della pace democratica sono imposte in forza di un atto di potere, di una supremazia affermata senza nessun riferimento al passato e nessuna cura per il futuro. Dal punto di vista scientifico-disciplinare, il mutamento di direzione verso la sociologia è in primo luogo motivato dallo scacco della storia politica e del diritto quali scienze che avevano improntato e orientato lo sviluppo della storia costituzionale. A esse, infatti, era toccato nel secolo precedente, oltre che una sorta di ruolo guida nella ricerca storica nel suo complesso, anche il destino di diventare due autentici fattori costituzionali per l'affermazione del Reich tedesco nel cuore dell'Europa. Gli eventi recenti, mentre fanno vacillare la «devozione allo Stato» che storia e diritto avevano contribuito a produrre, mettono anche in discussione la loro stessa capacità di contribuire alla costruzione di quella specifica epistemologia dello Stato che rappresenta per Hintze il compito ultimo e irrinunciabile dello storico. Già all'inizio del XIX secolo, Hintze interpreta il sistema degli Stati come l'esito di uno scontro che segue una logica, come lui stesso scrive, fondamentalmente non diversa dal conflitto sociale tra classi. Alla nuova centralità della società
The works of Guido da Verona were proscribed in the Index of Prohibited Books in 1920, thus receiving unexpected publicity from the Vatican’s ban. In 1930, on the contrary, the controversies which followed the publication of the irreverent parody of Alessandro Manzoni’s I promessi sposi marked the rapid decline of Da Verona’s career. This essay discusses Guido da Verona’s struggle with both ecclesiastical and fascist censorship, thus highlighting the effects of book forbiddance on the Italian literary canon of the early twentieth century and of its impact on the definition of an Italian national literature. Finally, the article reflects on the central role played by book censorship in the context of the tense political relationship between Pius XI and Mussolini in the wake of the Concordat of 1929.
Toruńskie Studia Polsko-Włoskie
Lo Statuto del Regno di Sardegna, concesso nel 1848, non diceva nulla circa la procedura per la sua revisione. Pertanto, fu comunemente ritenuto che per modificare il testo originario fosse sufficiente la procedura legislativa ordinaria. Pur nondimeno, innovazioni del massimo rilievo ebbero piuttosto luogo senza alcun atto formale. In alcuni casi queste andavano ben oltre le previsioni dello Statuto, mentre in altri casi addirittura le contraddicevano, con riguardo a questioni essenziali. Il testo originario divenne così parte di un ordine costituzionale de facto alquanto incerto, cedevole e rimodellabile. Ciò ebbe molte conseguenze rimarchevoli e indesiderabili. Quando il fascismo prese il potere negli anni Venti dello scorso secolo, il sistema politico italiano subì uno shock profondo, che tuttavia fu ritenuto compatibile con la costituzione de facto, come plasmata e applicata in precedenza dagli attori politici rilevanti, anzitutto dalla monarchia. Poi i fascisti al governo punta...
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Scienza Politica Per Una Storia Delle Dottrine, 2010
Politica Del Diritto, 2013
Forum di Quaderni costituzionali Rassegna, 2021
Persona e amministrazione. Ricerche giuridiche sull’amministrazione e l’economia, 2020
Vanilla Magazine, 2019
História do Direito
il Sacro e la Città, 2024
Bachelard Studies / Études Bachelardiennes / Studi Bachelardiani, nn. 1-2,, 2022
in La protezione delle opere d’arte in Friuli e nella Venezia Giulia nella Seconda guerra mondiale, a cura di R. Cassanelli, R. Fabiani e R. Scopas Sommer, 2021
Questione Europa, 2020
L’Ircocervo Prima rivista elettronica italiana di Metodologia giuridica, Teoria generale del diritto e Dottrina dello Stato First Italian Digital Journal of Legal Methodology, General Theory of Law and Doctrine of the State, 2019
Percorsi costituzionali, 2019