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Relazione tenuta al convegno JUDICI I JUSTÍCIA. ART SACRE I PROFÀ MEDIEVAL I MODERN (V Simposi Internacional del Grup Emac), 8-11 de maig de 2019, Facultat de Geografia i Història, Universitat de Barcelona. http://www.publicacions.ub.edu/ficha.aspx?cod=12762
aggiudica con ia sua lira appartengono aí temi mitologici píù amaú delTa prima età moderna. Il primo racconto ciparTa del satiro Marsia che osa sfidare conl'aulos, uno strumento a Íiato dai suoni striduli, Apollo e il suo strumento a corda.l Secondo il verdetto delle rnuse, egli risulterà sconfitto e sarà scorticato vivo per punizione.'La seconda sfida, in cui è il dio montano Tmolo a fungere da arbitro, si svolge tra Apollo e Pan, dio della nattrra dalle zampe di caprone che suona la siringa,3 un flauto costituito da canne legate insieme.a Anche questa volta il giudice si esprime in favore di Apollo, mentre re Mida, presente alla sfida, avendo osato contestâre questa decisione, riceverà da parte di Apollo, in ragione della sua scarsa conoscenza dell'aft.e, un paio d'orecchie d'asino. Alla base di
In un passo dell'Arcadia di Sannazaro è descritta una rappresentazione fittizia del Giudizio di Paride, nella quale Venus victrix si presenta eccezionalmente all'osservatore come pòstica, vista cioè da tergo. Il presente articolo cerca di identificare i modelli letterari che possono avere ispirato tale singolare postura. I Giudizi di Paride con Venere pòstica sono in effetti assai rari nella tradizione figurativa, e se ne conosce anzi un unico esemplare: Le Jugement de Pâris di Jean-Antoine Watteau (Paris, Louvre). Si suggerisce qui un possibile legame fra la descrizione di Sannazaro e l'interpretazione pittorica dell'episodio classico offerta da Watteau, con un'ipotesi sulla natura e funzione del dipinto, a tutt'oggi incerte.
2022
The so-called ‘Cocharelli codex’, dated to the 1320s-1330s, preserves a little-known miniature depicting the burning at the stake of Jacques de Molay, which took place on 11 (or 18) March 1314, and the death of Philip IV, on the following 29 November, during a hunting trip. The article offers a discussion of the image, reflecting on the genesis of the famous ‘curse’ of the Templars, linked much earlier than commonly claimed to the equally legendary ‘curse’ that would have struck the Capetians. The author identifies the reason for this juxtaposition in the retributive logic, widespread in the mentality of the time.
in: La Città che scrive. Percorsi ed esperienze a Pistoia dall'età di Cino a oggi, a cura di Giovanni Capecchi e Giovanna Frosini. Guida alla Mostra realizzata con la collaborazione di Simone Pregnolato, Firenze, EDIFIR-Edizioni Firenze, 2017
Storia della Critica d'Arte-Annuario S.I.S.C.A. , 2021
Through a careful examination of the recent book Arti e lettere a Napoli tra Cinque e Seicento: studi su Matteo di Capua principe di Conca, edited by Andrea Zezza (Officina Libraria, Rome 2021), the essay adds some reflections and unpublished elements on the social, artistic and cultural environment frequented by the nobleman. Some hypotheses are thus advanced on the Caiazzo’s di Capua residence, on the artists preferred by Matteo (including Giovanni Balducci, whose catalog it is proposed to connect a Saint Lucia), on some pieces of his extraordinary collection. New data, held into five bank policies transcribed in the final Appendix, are linked to this collection; they are relating to frames and furniture in ebony and ivory, carriages and fabrics, medals and engravings.
La più bella anticaglia di tutto il Piemonte» 1 : così Valerio Saluzzo della Manta nel 1587 definiva la sala di rappresentanza del suo castello, fatta affrescare intorno al 1420 dall'avo Valerano, bastardo del marchese Tommaso III di Saluzzo. L'«anticaglia» è uno dei luoghi più suggestivi e noti del Gotico internazionale. Su una parete della sala -ribattezzata "baronale" in tempi moderni -figurano i Nove Prodi e le Nove Eroine (tavv. 24 e 25), paradigma di ogni virtù cavalleresca e omaggio di Valerano all'opera letteraria del padre, il Livre du chevalier errant; sull'altra è la Fontana di giovinezza, altro tema caro alla letteratura francese medievale. Tra queste due raffigurazioni di realtà effimere, si trova un Cristo in croce. Sullo sfondo, negli alberelli intercalati alle figure dei Prodi o sul camino e negli animali esotici negli sguanci delle finestre, è evocato il luogo ideale del verziere, dell'hortus conclusus, e del serraglio. In questo contesto, l'araldica e l'emblematica, onnipresenti, non danno tanto un termine di datazione degli affreschi, né servono a identificare la committenza che è nota anche attraverso altre fonti, ma fanno parte del significato stesso del ciclo, lo "inscatolano" in una cornice, contribuiscono alla dialettica tra svelamento e nascondimento, immaginario e reale.
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La Bibbia nella letteratura italiana, 2007
Storie e linguaggi. Voci d'inchiostro. Per uno studio dei limina nei manoscritti della Divina Commedia, 2023
Bilancio comunità persona, 2022
Itinerari Di Ricerca Storica, 2014
Arti Minori e Arti Maggiori. Relazioni e interazioni tra Tarda Antichità e Alto Medioevo, a cura di F. Bisconti, M. Braconi, M. Sgarlata, 2019