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2019, Roberto Cecchetti's "Il ritmo del desiderio. Da Jung alle pratiche filosofiche, with preface by Massimo Donà, Mimesis, Milano-Udine
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This essay is the afterword to Roberto Cecchetti's "Il ritmo del desiderio. Da Jung alle pratiche filosofiche (with preface by Massimo Donà, Mimesis, Milano-Udine 2019). It analyses the main theoretical points of Cecchetti's reflections, underlining the connections between the mythic-symbolic hermeneutical perspective and his attempt to renewal philosophical practices thanks to Jung's intuitions and traditionalist paradigm.
Un bombo la sua lustra carrozza condusse ardito a una rosacongiuntamente scesero-Lui stesso-l'equipaggio.
BASILICA MINORE DI SAN SIMPLICIO, 2018
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARI DIPARTIMENTO DI STORIA, SCIENZE DELL'UOMO E DELLA FORMAZIONE CORSO DI LAUREA IN SCIENZE DEI BENI CULTURALI CURRICULUM ARCHEOLOGICO - Tesi di Laurea
Il croco è simbolicamente legato alla femminilità potente, indomita e intrinsecamente feconda incarnata dalle dee della natura selvaggia (dalla Signora degli Animali fino alle dee vergini e ad Artemide), “imbrigliata”, in un secondo momento, dall’associazione con una divinità solare maschile. Ovviamente anche la femminilità in generale, la seduzione femminile, la procreazione e il matrimonio (almeno dal punto di vista della donna) rientrano nel “segno” del croco.
This article examines a not well-known Early-Dynastic stela trying to shed light on the meaning of its representation within the Sumerian society.
EREDITA’ SIMBOLICHE, MANDATI, FAMILIARI RIVERBERI. INCONTRARE LE FAMIGLIE DEGLI ALLIEVI., 2022
Beppe Pasini, psicoterapeuta, didatta del Centro Milanese di Terapia della Famiglia; Erika Roncoroni, psicoterapeuta, assistente didatta; Centro Milanese di Terapia della Famiglia; Valentina Bandirali, Francesca Nardi, Renata Pugliese; allieve del IV anno del Centro Milanese di Terapia della Famiglia. Pubblicato su Connessioni, rivista on line del Centro Milanese di Terapia della Famiglia nr 12/22 The article recounts and thematises a meeting that took place with some relatives of the students of the family psychotherapy school of the MILAN FAMILY THERAPY CENTER OF MILAN attending the specialization training, dedicated to exploring the role of symbolic inheritances and the expectations of the family system on the professional vocation of their relative. What role do expectations, dreams, prophecies present in the family system have on the future therapist? How do family members experience the choice to become a psychotherapist of one of its members? As a future family therapist, is it helpful to explore these symbolic and relational dimensions in the course of your training? The drafting of the article adopts a polyphonic structure. The different voices of the protagonists: the teacher, the students, the family members, the theories dialogue with each other, giving the experience the meaning of an encounter in search of possible isomorphisms by combining formative and clinical dimensions. Between emotions, discoveries and affections ABSTRACT L'articolo racconta e tematizza un incontro avvenuto con alcuni famigliari degli allievi della scuola di psicoterapia famigliare del CENTRO MILANESE DI TERAPIA DELLA FAMIGLIA DI MILANO frequentanti il training di specializzazione, dedicato ad esplorare il ruolo delle eredità simboliche e delle aspettative del sistema famigliare sulla 'vocazione' professionale del loro congiunto. Quale ruolo hanno le aspettative, i sogni, le profezie presenti nel sistema famigliare sul futuro terapeuta? Come vivono i componenti della famiglia la scelta di divenire uno/a psicoterapeuta di uno dei suoi membri? Come futuro/a terapeuta della famiglia è utile esplorare queste dimensioni simboliche e relazionali nel corso della propria formazione? La stesura dell'articolo adotta una struttura polifonica. Le diverse voci dei protagonisti: il didatta, gli/le allievi/e, i famigliari, le teorie dialogano tra loro conferendo all'esperienza il significato di un incontro alla ricerca di possibili isomorfismi coniugando dimensioni formative e cliniche. Tra emozioni, scoperte e affetti.
Sannio Terremoti IV a.C. IV d.C.
In verità, certamente e senza dubbio, il di sotto è uguale al di sopra, e il di sopra è uguale al di sotto, per trarre i miracoli da una cosa. Così come tutte le cose derivano da Uno e dal pensiero dell'Unico, tuttavia tutte le cose nascono da questo Uno mediante la loro unione. Il loro padre è il Sole, la loro madre è la Luna, il vento li allevò nel proprio ventre e la nutrice fu la Terra. L'Uno è il padre delle meraviglie del mondo intero. La sua forza è possente quando si sviluppa in Terra. Separa la Terra dal Fuoco e il sottile dal grosso, dolcemente e soavemente. S'alza dalla Terra al Cielo e da qui ritorna alla Terra per ricevere la forza dall'alto e dal basso. Possederà la Luce di tutto il mondo, e le tenebre si allontaneranno. E' la forza di tutte le forze, penetra nel sottile e nel solido. Pertanto questo mondo è stato creato a somiglianza di un altro mondo più grande. Per questo si compiranno prodigi, per questo mi chiamo ERMES TRISMEGISTER Posso e posseggo i tre elementi della saggezza del mondo intero. Termina qui ciò che ho detto per opera del Sole. (tratto da: IL VELO D'ISIDE di H. P. BLAVATSKY) La tradizione afferma che sul corpo morto di Ermete a Hebron, è stata trovata da un "Isarim" o iniziato, la tavola con il nome di Smaragdina. Essa contiene alcune sentenze, la cui essenza costituisce la saggezza ermetica. E coloro che leggono soltanto con gli occhi corporei i precetti non diranno nulla di
Per gli architetti e gli scultori contemporanei, il triskell non è altro che una forma decorativa, un motivo ornamentali da porre sulle facciate delle chiese. La sua origine e la sua storia sono tuttavia poco conosciute; la sua utilizzazione limitata e il suo simbolismo praticamente inesistente, anche se le sue radici affondano nel più profondo della notte dei tempi. Per alcuni ricercatori che si applicano nel campo dell'energetica, e nella nuova disciplina della "Geobiologia" o "Geoenergetica", il punto d'approccio risulta essere del tutto differente poiché essi considerano il triskell per la sua forma e le sue emissioni energetiche come fonte di vita. Ecco che quindi nasce una nuova Coscienza che tiene conto dell'origine antica di questo simbolo, come fu utilizzato, e del suo significato in campo applicativo. Fu seguendo un criterio di armonia delle forme che gli antichi costruttori di cattedrali, utilizzarono il simbolo del triskell, tutt'altro che casuale e ornamentale, ma che doveva rispecchiare una legge di Natura ben precisa: la cassa di risonanza energetica. È il simbolo più usato in tutto il mondo, tant'è vero che fu rinvenuto non solo nell'Europa di 15.000 anni fa, ma anche in America , Australia, Indie e in Egitto, come ci testimoniano alcuni reperti archeologici all'interno di grotte votive, sui dolmen e sui menhir del continente Europeo come ad esempio a Carnac in Bretagna, Newgrange in Irlanda e Stonehenge in Inghilterra. Ma da dove proviene, come nasce, esattamente il Triskell ? Triskell proviene dal celtico "TRISKIN" che significa letteralmente "tre raggi di luce". Con il punto e il cerchio, la spirale, da cui ha origine il triskell, è uno dei
H SULPH WHVWLPRQLDQ]H Entrando […] dalla parte della Sacristia, si trova una cappella molto ampia detta della Porziuncula, ossia della Madonna degli Angeli, nella quale vi è una gran tavola a quattro spartimenti. I due della parte sinistra sono molto guasti dall'acqua, ed appena si vede l'inferiore dove avvi la Madonna con un Santo che le offre un piatto di rose. Negli spartimenti a destra vi sono rappresentati, nel superiore la fondazione dell'ordine, e nell'inferiore S. Bernardino che sta predicando al popolo. Per l'aria dei volti per la foggia dei vestiti, per la vivacità dei colori negli abiti con quella morbidezza di velluto che può toccarsi, e per il caratteristico delle teste, colla corona a rilievi, e coi fregi a trine dorate, si può credere, secondo il Diana, che siano del Margaritone. &XULRVD q TXHOOD ¿JXUD YHVWLWD GL DELWR FRQ FDSSXFFLR H FRQ EHUUHWWR URVVR LQ WHVWD girata in modo che fa vedere tutti i muscoli della nuca, espressi con alterata violenza. /D SRVL]LRQH q PROWR GLI¿FLOH VL YHGH XQD FURFL¿VVLRQH FRQ GXH IUDWL DO ODWR RSHUD SRVWHULRUH H GL GLYHUVR VWLOH 4XHVWD FDSSHOOD q SDWURQDWR GHO &DSLWROR GL &DJOLDUL 1 . A parte la bizzarra attribuzione al pittore toscano del XIII secolo 2 , la descrizione che lo Spano ci lascia del cosiddetto Retablo della Porziuncola nel chiostro della chiesa di S. Francesco del quartiere cagliaritano di Stampace si rivela pre-]LRVLVVLPD H SHU¿QR FRPSUHQVLELOH QHOOD FRQIXVLRQH GL VDQ )UDQFHVFR FRQ VDQ %HUQDUGLQR QHOOD VFHQD GHOO ¶RPHOLD IRUVH SHU LO IDWWR FKH LO VDQWR YHQJD UDI¿JX-UDWR LPEHUEH 3L GLI¿FLOH FRPSUHQGHUH FRPH OR 6SDQR QRQ DEELD ULFRQRVFLXWR LQ TXHVWH WDYROH XQ FLFOR LFRQRJUD¿FR GHGLFDWR DOOD YLFHQGD GHO Perdono di Assisi (o Indulgenza della Porziuncola), ancor più strano tenendo conto dell'intitolazione della cappella da lui stesso dichiarata. E questo fraintendimento hanno condiviso * Ringrazio anche in quest'occasione il p. Umberto Zucca e la redazione per concedermi questo spazio in Biblioteca Francescana Sarda e tutti coloro che in questi anni mi stanno sostenendo nella ricerca, in particolare la prof.ssa Pina Obinu, la prof.ssa Carmen Morte García dell'Università di Saragozza e il prof. René Jesús Payo Hernanz dell'Università di Burgos.
Il Simbolo del Drago rappresentato da più secoli nelle nostre terre europee, deriva dalla simbologia del serpente primordiale che rappresenta il caos e che si ricollega alla Dea Madre Solo col Cristianesimo questo simbolismo diviene l'espressione del male, in quanto non riuscendo a modificarlo o distruggerne il forte significato, si era preferito demonizzarlo. Il Drago è sempre stato accomunato al simbolo di fecondità, di Nascita e Morte Inizio e Fine). Rappresentato nel medioevo dall'Ouroboros, serpente o drago che si morde la corda, motivo principalmente utilizzato nelle operazioni d'Alchimia, simbolo di trasmutazione della Materia grezza. Esprime l'idea che la fine e l'inizio si compenetrano, fanno parte l'uno dell'altro, così che esprimono l'idea della trasformazione, dell'evoluzione, della Grande Opera Alchemica applicata sia alla materia bruta che all'Individuo. Presso le popolazioni Celtiche rappresentava la reminiscenza e la proiezione del Mentale. Nonostante questa demonizzazione il drago lo troviamo spesso rappresentato sulle chiese cristiane, a partire dal Duomo di Milano e dal simbolo stesso dello stemma Visconteo. Nell'antica Europa, in tempi remoti, quando la cultura Celtica era ancora agli albori, il concetto di Vita era un processo continuo di interscambio fra mondo profano e mondo religioso; questo è significativo, perché ci fa capire come tutto fosse armonioso, e di come l'Uomo si rapportasse alla Natura, nella sua completezza. Tutto avveniva non in modo sentimentale, come avviene oggi, ma secondo le leggi interiori che appartengono anche al Cosmo: il microcosmo che "comunica" col macrocosmo. Un'indagine approfondita, quindi, non può scindere i due aspetti di una tradizione così antica. Spesso, si sente parlare dei Draghi, animali misteriosi e primordiali che un po' ci incutono timore, ma nessuno ne comprende il vero significato: anch'essi fanno parte del nostro mondo, ma operano direttamente nell'astrale bianco. Per capirne le potenzialità dobbiamo immergerci ed arrivare fino al tempo degli antichi sacerdoti; tempo che ci conduce fin quasi all'origine della civiltà conosciuta. Si racconta che in origine i Druidi, appresero la loro arte magica nelle Isole a Settentrione del Mondo. Queste isole erano situate nell'Altromondo, oltre le Acque.
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in AA.VV., D’Annunzio. Per una grammatica dei sensi, a c. di G. OLIVA, Chieti, Solfanelli, 1992, pp. 47 - 80
SAGGI E MEMORIE DI STORIA DELL'ARTE, 2019