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2020, Tra Ionio e Tirreno: orizzonti d' archeologia. Omaggio a Elena Lattanzi, a cura di R. Spadea, F. Lo Schiavo, M.L. Lazzarini
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The paper analyses the horse/horseman relationship during the Greek and Hellenistic age in Calabria. Referring to the ancient sources, the research principally focuses on the military aspects: tactics and skill, war equipment, weapons function. Depending on the type of war clash, the horseman must or imagines having to fight together with his horse. Through the archaeological testimonies both the ritual and funerary aspects, connected to this practice, are outlined and the parallel equivalences in the living people society are indicated. Finally, it is highlighted the importance that the Greek influence may have played on the preference of the Italics horsemen to make their funeral outfits with the exhibition of individual weapons and references about horse uses.
G. Aversa (ed), La museruola di Kroton. Finimenti equini, aurighi e arte del cavalcare presso gli antichi Greci, 2021
Opera stampata con il contributo di Anmic Riabilitazione di Crotone Le immagini della museruola, di proprietà del Museo Archeologico Nazionale di Crotone, sono pubblicate su gentile concessione della Direzione regionale Musei Calabria. È vietata qualsiasi forma di riproduzione, in tutto o in parte, del presente volume. εἰδέναι δὲ χρὴ τὸν ἱπποκόμον καὶ τὸν κημὸν περιτιθέναι τῷ ἵππῳ, καὶ ὅταν ἐπὶ ψῆξιν καὶ ὅταν ἐπὶ κuλίστραν ἐξάγῃ. καὶ ἀεὶ δὲ ὅποι ἂν ἀχαλίνωτον ἄγῃ κημοῦν δεῖ. ὁ γὰρ κημὸς ἀναπνεῖν μὲν οὐ κωλύει, δάκνειν δὲ οὐκ ἐᾷ• καὶ τὸ ἐπιβουλεύειν δὲ περικείμενος μᾶλλον ἐξαιρεῖ τῶν ἵππων. E bisogna che lo stalliere sappia anche applicare la museruola al cavallo, sia quando lo porta fuori per strigliarlo sia quando lo porta al luogo dell'allenamento. E sempre quando lo porta fuori senza il freno, bisogna che gli metta la museruola. Infatti, la museruola non gli impedisce di respirare, ma non gli permette di mordere; e quando è applicata, essa contribuisce a togliere al cavallo la possibilità di imbizzarrirsi. (Xenophon, Περί ἱππικής, 5, 3) Lorenza Camin «Strinse le briglie, e a sé le trasse»*. Materiali organici, come lacci di corda, cuoio e forse anche crini di cavallo, furono con probabilità il primo strumento con cui l'uomo cercò di trattenere questo animale, passandoli dapprima intorno al collo e poi in bocca, come mezzo per controllare e guidare il cavallo dopo che cominciò ad attaccarlo a un carro e a montarlo. Le testimonianze più antiche dell'uso di tali finimenti risalgono alla cultura Botai, in Kazakhstan, dove, in alcuni siti datati nella seconda metà del IV millennio a.C., sono stati rinvenuti teschi equini che mostrano sui premolari segni di usura quasi sicuramente riconducibili a queste primitive forme di imbrigliamento. Solo dal XVIII secolo a.C. sono documentate però le prime imboccature con la parte posta nella bocca del cavallo (il cannone) in osso e gli elementi alle estremità delle commessure labiali (le guardie) costituiti da denti di animali selvatici, come maiali e cinghiali, o corna di cervo. Alle guardie, attraverso appositi fori, venivano attaccati i montanti della briglia e le redini (Fig. ). * Verso tratto dal quarto episodio della tragedia Ippolito di Euripide. Achei 26,
Adria fra Greci, Etruschi e Romani, 2024
Si tratta di un breve articolo tratto dagli appunti su Adria (in Polesine, Veneto) antichissima, le cui origini risalgono prima ai Greci e poi agli Etruschi.
Atti e Memorie della Società Magna Grecia, 2022
Per uso strettamente personale dell'autore. È proibita la riproduzione e la pubblicazione in open access. For author's personal use only. Any copy or publication in open access is forbidden.
Studi Slavistici, 2010
Mediterraneo Antico, 2017
Microsphera, 2021
Argumenta: Nel corso del suo plurimillenario rapporto con l’essere umano, il cavallo ha rivestito un ruolo di propulsore sociale e culturale: trasporti, migrazioni, agricoltura, guerra, sono ambiti in cui questo animale ha dato un contributo determinante alla storia umana. Questo apporto materiale ha contribuito a investire il cavallo anche di connotati spirituali, simbolici e magico-religiosi molto profondi e le tracce di tale preminenza di carattere sacrale sono disseminate in ogni angolo del globo, con particolare evidenza nelle culture delle popolazioni euroasiatiche. Spesso il cavallo è stato associato alla virilità e alla sfera del maschile, ma sono numerose le evidenze di una relazione stretta con l’universo femminile in miti, tradizioni e testimonianze archeologiche. È ad esempio il caso di alcune particolari sepolture femminili dell’Età del Ferro venute alla luce nella necropoli delle Fornaci dell’antica Capua, in Campania, che trovano corrispondenze simboliche e morfologiche con altre numerose tracce del rapporto tra donna e cavallo evidenziabili tra le popolazioni dell’antica Campania settentrionale. Nelle sepolture capuane, un attributo solitamente appannaggio delle tombe dei maschi-guerrieri - il “morso” dell’animale - è stato ritrovato in alcune inumazioni femminili insieme ad ulteriori testimonianze che rimandano inequivocabilmente a una profonda connessione tra donna e cavallo. Una relazione arcaica che collega gli antichi fondatori di Capua, culturalmente e spiritualmente, da un lato con il mondo Etrusco e dall’altro con i popoli italici appartenenti alla composita galassia linguistica indoeuropea, dalla valle dell’Indo al mondo celtico. ENG ABSTRACT: Over the course of its thousand-year relationship with humans, the horse has played a role of social and cultural propeller: transport, migration, agriculture, war, are areas in which this animal has made a decisive contribution to human history. This material contribution has contributed to investing the horse also with very deep spiritual, symbolic and magical-religious connotations and the traces of this sacral pre-eminence are scattered in every corner of the globe, with particular evidence in the cultures of the Eurasian populations. The horse has often been associated with virility and the sphere of the masculine, but there are numerous evidences of a close relationship with the female universe in myths, traditions and archaeological evidence. For example, this is the case of some particular female burials of the Iron Age that came to light in the necropolis of the Fornaci of ancient Capua, in Campania, which find symbolic and morphological correspondences with other numerous traces of the relationship between woman and horse that can be highlighted among the populations. of the ancient northern Campania. In Capuan burials, an attribute usually prerogative of the graves of male warriors - the "bite" of the animal - was found in some female burials along with further evidence that unequivocally refers to a deep connection between woman and horse. An archaic relationship that connects the ancient founders of Capua, culturally and spiritually, on the one hand with the Etruscan world and on the other with the Italic peoples belonging to the composite Indo-European linguistic galaxy, from the Indus valley to the Celtic world.
Quaderno didattico del SAC Apulia Fluminum Testi: Giovanna Baldasarre Apparati didattici: Elena Musci Illustrazioni: Giuliano Cangiano Progetto grafico: Octobit Design Studio (Foggia)
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in S. Marchesini, J. Nelson Novoa (eds.), SImple Twist of Faith, Cambiare culto, cambiare fede: persone e luoghi, Changing beliefs, changing faiths: people and places, Verona 2017, pp. 39-67.
L’anarchismo italiano. Storia e storiografia, 2016
Archaeologia Austriaca, 2015
Exhibition, 2019
Assenze e persistenze. Opacità intertestuali nella letteratura italiana, 2023
Archeologia classica, 2008
SCIENZE DELL'ANTICHITÀ 24 , 2018
L. Gallo, B. Genito, S. Gallotta, Edd., "Grecità" di frontiera. Frontiere geografiche e culturali nell'evidenza storica e archeologica, Atti del Convegno di Napoli, 5-6 giugno 2014, Alessandria 2017, pp. 95-134, 2017
Actum Ticini. Ricerche sull'Alto Medioevo pavese, sous la direction de L.C. Schiavi et G. Angelini, Franco Angeli, Milan, 2021., 2021
Invigilata lucernis, 2010
Guido Cavalcanti fra i 'camelli' d'Arabia e di Galizia, 2021
Saperi antropologici, media e società civile nell’Italia contemporanea, a cura di Luisa Faldini e Eliana Pili, 2011