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Il modello di architettura cistercense realizzato nell'abbazia di Casanova è stato da tempo riconosciuto dalla critica 1 . Le ricerche si sono limitate necessariamente alla struttura della chiesa di Santa Maria, dal momento che i rifacimenti di età barocca hanno cancellato le tracce fuori terra del monastero medievale. Le fasi di costruzione, però, e le tecniche utilizzate per il progetto dell'edificio sacro sembrano richiedere nuove indagini e approfondimenti. La rilettura dei documenti d'archivio, l'analisi costruttiva, l'esplorazione dei sottotetti e la misurazione precisa delle strutture hanno consentito di formulare ipotesi più circostanziate circa lo sviluppo del cantiere cistercense.
in R. Comba, P. Grillo (a cura di), Santa Maria di Casanova. Un’abbazia cistercense fra i marchesi di Saluzzo e il mondo dei comuni, 2006
Il modello di architettura cistercense realizzato nell'abbazia di Casanova è stato da tempo riconosciuto dalla critica 1 . Le ricerche si sono limitate necessariamente alla struttura della chiesa di Santa Maria, dal momento che i rifacimenti di età barocca hanno cancellato le tracce fuori terra del monastero medievale. Le fasi di costruzione, però, e le tecniche utilizzate per il progetto dell'edificio sacro sembrano richiedere nuove indagini e approfondimenti. La rilettura dei documenti d'archivio, l'analisi costruttiva, l'esplorazione dei sottotetti e la misurazione precisa delle strutture hanno consentito di formulare ipotesi più circostanziate circa lo sviluppo del cantiere cistercense.
La corte della Niobe, 2018
Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Tutti i diritti riservati. L'editore è a disposizione per eventuali diritti non riconosciuti Prima edizione: maggio 2024 Scalpendi editore S.r.l. Sede legale e operativa piazza Antonio Gramsci 8 20154 Milano www.scalpendi.eu ansperto da biassono. milano e la chiesa di ambrogio in età carolingia tomo i l ' età di ansperto Prefazioni V L'impero carolingio e le Chiese nel secolo IX Giuseppe Sergi l ' episcopato di ansperto tra società locale e poteri di vertice Effector voti propositique tenax. Biografia di Ansperto da Biassono, arcivescovo di Milano (868-881
Giuseppe seRGi (direttore), aldo a. seTTia, isidoRo soFFieTTi aldo a. seTTia, I castelli dei «due Offanenghi»
La reliquia del Sangue di Cristo. Mantova, l’Italia e l’Europa di Leone IX, 2012
"Noi - Artigiani e pensionati", 2020
La presenza del giovane Giacomo Casanova a Pasiano di Pordenone nel 1741-1742.
Atti del XLII Convegno Internazionale della Ceramica: 157-164, 2009
L'assetto della produzione di ceramiche bassomedievali nel Valdarno inferiore, che ha lasciato rarissime tracce archivistiche ma che traspare invece, almeno nei suoi caratteri più evidenti, dalle indagini archeologiche dell'ultimo ventennio del secolo scorso, poggiava su piccoli impianti che sfornavano ceramiche non rivestite e smerciate entro breve raggio 1 .
redazione luigi coiro art director enrica d'aguanno grafica franco grieco in copertina Girolamo Imperato Immacolata Concezione particolare, 1600 circa tempera su tavola, cm 163 x 114 Napoli, Ente Morale Istituto Suor Orsola Benincasa, Museo Storico Universitario, inv. 500 alle pagine 2 e 143 Disegno per un ninfeo particolari prima metà XVIII secolo Londra, Victoria and Albert Museum, E.571-1975 arte'm è un marchio registrato di prismi certificazione qualità ISO 9001: 2008 www.arte-m.net stampato in italia © copyright 2020 by prismi editrice politecnica napoli srl tutti i diritti riservati 6. [architettura e restauri] direttore scientifico Renata Picone comitato scientifico internazionale
in "Architettura medievale: il Trecento. Modelli, tecniche, materiali" (Torino, 2-4 dicembre 2019), a cura di S. Beltramo, C. Tosco.
Notiziario di Preistoria e Protostoria 7.I, Istituto Italiano di Preistoria e Protostoria, 2020
Monachesimo come tempio: il cantiere di Cassiano nuovo Chiram di Roberto Alciati Ad ogni uomo il Salomone più vero e più grande assegna un particolare Tempio «non-manufatto», che attende d'essere sovraedificato G. Ricciotti 1 Adamantius 15 Cassiano allude qui alla storia veterotestamentaria della costruzione del tempio da parte di Salomone, costretto a chiedere aiuto all'alleato re di Tiro per l'approvvigionamento delle materie prime e il reclutamento di maestranze specializzate (1Re 5,16-26; 2Cr 2,2-17). Come testimone della valentia artigiana del popolo tiro, re Chiram manda personalmente a Salomone un suo omonimo, figlio di un famoso fabbro, affinché possa assecondare tutte le richieste del re d'Israele. Le informazioni veterotestamentarie su questo secondo Chiram sono scarse. Artigiano e orefice di padre fenicio e madre israelita (danaita della tribù di Neftali), è incaricato di fabbricare gli oggetti di bronzo occorrenti per la reggia e il Tempio di Salomone (1Re 7,13-14 e 2Cr 4,11-16) e stabilisce la sua officina fra Succot e Zereda, in un avallamento presso il Giordano dove si trovano terreni argillosi (1Re 7,46; 2Cr 5,9) 6 . Nonostante la fortuna medievale e moderna del Tempio di Salomone 7 , la pericope di 1Re 7,13-14 non pare aver particolarmente interessato gli esegeti antichi 8 . Scopo di queste pagine è pertanto quello di proporre una lettura dell'esegesi cassianea alla luce del suo ambizioso progetto di promozione del modello monastico egiziano. Il doppio paragone istituito in questa praefatio, lungi dall'essere un mero esercizio retorico, cela la precisa volontà di ancorare teologicamente la congregatio monastica al concetto di Cristo nuovo tempio. La riflessione di Origene su questa cristologia templare e quella di Filone di Alessandria sul Tempio di Gerusalemme costituiscono gli antecedenti imprescindibili ai quali Cassiano sembra talora alludere, ma dai quali necessariamente si distacca per il suo esclusivo interesse ascetico. ministerio eius ac dispositione perfecit. Si ergo ille uniuersis regnis terrae sublimior principatus et Israhelitici generis nobilior excellentiorque progenies illaque sapientia diuinitus inspirata, quae cunctorum Orientalium et Aegyptiorum disciplinas et instituta superabat, nequaquam pauperis atque alienigenae uiri consilium dedignatur, recte etiam tu his eruditus exemplis, beatissime papa Castor, uerum ac rationabile Deo templum non lapidibus insensibilibus, sed sanctorum uirorum congregatione, nec temporale et corruptibile, sed aeternum atque inexpugnabile aedificare disponens, uasa etiam pretiosissima Domino cupiens consecrare non muto auri metallo argentiue conflata, quae post rex Babylonius capta concubinarum suarum ac principum deputet uoluptati, sed animabus sanctis, quae innocentiae, iustitiae et castitatis integritate fulgentes regem Christum in semet ipsis circumferant commorantem, egenum me omnique ex parte pauperrimum ad communionem tanti operis dignaris accersire. Tutte le traduzioni di Cassiano sono mie. 6 Suggestiva la descrizione che ne dà Ricciotti ne Il cantiere cit., pp. V-VI: «c'era la comodità dell'acqua vicina e anche d'un terreno argilloso e sodo, che si prestava ottimamente ai lavori di fonditura. Tuttavia la fatica era dura, perché quel luogo sta molto sotto al livello del mare, in una fenditura geologica incassata e caldissima, cosicché ogni sforzo fisico vi diventa spossante; eppure, la tenacia di Hiram superò ogni ostacolo, e da quel suo cantiere uscirono oggetti a migliaia, a cominciare dal «mare di bronzo» e dalle due maestose colonne del Santuario, fino alle bacinelle, alle pinze e altri minuti utensili destinati ai sacrifizi». Una curiosità riguarda poi le molteplici varianti con le quali è chiamato nella Bibbia ebraica. Accanto al Chiram di 1 Re 7,13, troviamo anche Chirom (1Re 7,40), Churam (2Cr 4,11) e Curam Abi (2Cr 2,13; 4,16). L'aggiunta dell'ebraico 'ab potrebbe significare 'mio maestro' (K.W. WHITELAM, Hiram 2, e Anchor Bible Dictionary, III, 204), ma l'espressione è un poco oscura, come provano gli stravolgimenti dei traduttori della LXX (!"#$% &'( )$&*#$ %+,) e della Vulgata (Hiram patrem meum). 7 Un esempio molto tardo è il rituale d'iniziazione massonica. Sin dai primi catechismi delle corporazioni muratorie di cui si conoscono i manoscritti (XIV sec.), l'episodio fondatore del mito è rappresentato dalla costruzione del Tempio israelitico da parte di Salomone e Chiram (o Chiram Abif). In questi testi si assiste alla trasformazione della figura biblica di Chiram, che da fonditore diventa architetto, e alla progressiva invenzione di un vero e proprio mito di fondazione dove l'episodio biblico è fantasiosamente modificato sino a diventare il modello secondo il quale è fissata la cerimonia d'iniziazione. Si veda G.M. CAZZANIGA, Nascita della Massoneria nell 'Europa moderna, in La Massoneria, Torino 2006, pp. 6-10. 8 Lo spoglio degli ultimi cinquant'anni dell'Elenchus of Biblica e dell'intera serie degli Old Testament Abstract non ha dato risultati positivi. Lo stesso dicasi per la Biblia Patristica. 9 T. JANSON, Latin Prose Prefaces. Studies in Literary Conventions, Stockholm 1964, p. 124. 10 Iohannes Cassianus, De incarnatione Domini (d'ora innanzi Inc.), praef. 4-5 (CSEL 17,236): Tua enim iam hic magis causa quam mea uertitur, tuum magis iudicium quam meum officium periclitatur. Me enim, siue par sim tuo imperio siue non sim, ipsa aliquatenus oboedientiae ratio atque humilitatis excusat, nisi quod plus hoc meriti est in obsequio meo, si minus est in possibilitate. Facile enim cuiuslibet iussioni ex abundantia satisfacimus: illius officium grande est et mirabile, qui etiam id in uoto habet quod in uiribus non habet. Tua ergo haec res, tuum negotium, tui pudoris opus est. 11 Inc., praef. 2-3, p. 236: Ita qui prius in sancta templi uelut per sacerdotalem manum introducti sumus, nunc ductu tuo atque subsidio quasi in sanctorum sancta penetramus, magnus honor, sed periculosa professio, quia obtineri sacrorum penetralium ac diuini praemii palma non potest nisi hoste superato.
Oggi difficilemente visibile dalle strade principali che attraversano la frazione di Ca’ Rainati e sempre più circondato dai nuovi quartieri insediativi e dalla zona artigianale, il palazzo che fu dei Beltramini (un altro ramo della famiglia asolana) rappresenta una interessante sorpresa per chi riesce a scorgerlo. Come per l’altro complesso dei Beltramini a San Zenone, la presenza di beni di questa famiglia nell’antica contrada delle Mantovane (parte di quella più ampia della Vegiana), risale sin dai primi decenni della sua residenza ad Asolo. Nel corso del Cinquecento sia i rilevamenti fiscali che i contratti notarili testimoniano una massiccia presenza delle proprietà fondiarie dei Beltramini in gran parte della contrade meridionali sanzenonesi ( del Volon, del Spin, della Vegiana, delle Nogarole e delle Mantovane).
San Martino a Lucca. Storie della Cattedrale, 2020
Un oggetto di indagine complesso come il cantiere dei portali della cattedrale lucchese richiede, in via preliminare, un impianto di dati obiettivi (sequenza di fasi costruttive, indizi datanti) a cui ancorare il discorso. Comporre la pluralità dei linguaggi e le disparità qualitative sotto la lente della natura corale della bottega medievale, superare l’impostazione filologica che ha finora animato il dibattito attorno a questi rilievi, consente poi di apprezzarne la reale portata: testimonianza dei know how di maestri lombardi interpreti della cultura di pragmatica ed efficiente gestione del cantiere che incardina la tradizione padana, quello di Lucca è davvero un cantiere “campionese”. Ma nei brani più alti di questa scultura si affacciano esiti di introspezione psicologica che guardano in direzioni decisamente diverse rispetto a quel retroterra culturale. In essi è l’ultimo atto di un linguaggio scultoreo troncato dalla svolta che la “modernità” di Nicola Pisano imprime sulla linea evolutiva dell’arte italiana.
DACC Architettura Costruzione Conservazione Ricerche 2012-2018, 2019
On the Biennial research methodology
La chiesa «Maria SS. del Carmelo» di Calascibetta (XVI-XX secc.), S. Falzone (ed.), 2019
L'articolo affronta lo sviluppo del cantiere carmelitano di Calascibetta dalla sua fondazione nel XIV secolo alla ricostruzione della chiesa nel Settecento. All'interno dello scritto viene dato ampio spazio alla lettura dell'architettura conventuale secondo caratteri interpretativi propri dell'urbanistica mendicante e con chiavi ermeneutiche che rimandano ai regolamenti costruttivi e progettuali della "religione carmelitana". Si pone anche attenzione agli orafi e argentieri che attendono nei secoli alla fattura di manufatti in argento su commissione carmelitana.
NAB Notizie Archeologiche Bergomensi, 2021
A steelwork site in the territory of Mediolanum: Cascina Castelletto (Pioltello). During the construction of a gas pipeline in the Po plain 10 km to the East of Milan, in Northern Italy, the remains of an agricultural and productive settlement belonging to the Roman period were found. In 2017, the National Archaeological Service explored the site. This area of the Po plain belonged to the Roman town of Milan/ Mediolanum, which was one of the Roman Empire capitals from 286 until 402 AD. This site was close to the road linking Mediolanum with Brixia and its iron rich mines and to the waterways (the Adda and Lambro rivers) which lead to Lake Como and to the other iron mines in that area. The remains of the iron works belong to the second phase of the operative chain in direct iron metallurgy, i.e. the forging phase. In the late finished products into finished objects. The large amount of slags discovered was studied macroscopically. They are plano-convex slags (PCB), glassy clayey slags (SAS) and iron fragment detached during forging. Ten specimens of PCB slags were selected and analysed using a SEM-EDS. The smiths worked according to a standardised, well-controlled and constantly repeated procedure. Unfortunately, the high temperatures employed caused the passage of metal into the slags. The plano-convex slags are very dense and compact, their dimensions and their morphological and technological characteristics are homogeneous. The metal in these slags under the form of droplets and clusters is pure ferrite. Its low amount of impurities suggests that its ore was mined in the hydroxides’ deposits in the nearby mountains.
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