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Memoria, inclusione e fruizione del patrimonio culturale

Abstract

Antonella Poce, curatore del volume e coordinatore del progetto, è professore associato, abilitato ordinario, di Pedagogia Sperimentale presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell'Università Roma TRE, dove dirige il Centro di Didattica Museale. Hanno partecipato all'iniziativa e contribuito alla realizzazione della presente pubblicazione i seguenti, tra docenti, ricercatori, dottorandi e collaboratori dell'Ateneo Roma TRE e non solo

Key takeaways

  • Un approccio nel quale la scienza sia reintegrata nella cultura e nello sviluppo umano può contribuire a riequilibrare i legami e la comunicazione fra il pubblico e la comunità scientifica; ne è una componente cruciale lo sviluppo di una memoria comune ed inclusiva, che contrasti l'opacità del mondo scientifico nel confronto dei non esperti.
  • Tuttavia, è possibile operare attivamente per "svelare" l'origine e il significato dei concetti attraverso le cose, le immagini e l'azione 4 , "in-corporando" o incarnando oggetti e relazioni fra oggetti matematici (Lakoff, Núñez, 2000), adoperando un linguaggio non formale e costruendo percorsi che rendano possibile scoprire la matematica nascosta o sottaciuta.
  • Ora, come la nostra intuizione prenda poi forma attraverso la memoria di ciò che abbiamo già visto, è tutto un altro discorso: questo ha a che fare con le nostre aspettative, e quindi, successivamente, con la nostra capacità di percezione, con la nostra modalità di immagazzinamento e comprensione di nuovo materiale, con il nostro "sguardo" (Tedeschini Lalli, 2000).
  • In questo senso, la matematica si è rivelata, decisamente e metodologicamente, inclusiva.
  • Più volte è stato osservato che la matematica ha a che fare con oggetti astratti e che la difficoltà di allestire una mostra di matematica sta nel renderli fruibili 15 .