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Con il Manifesto del Grido degli Esclusi, nel 2002, dal continente latinoamericano venne lanciato un appello pubblico affinché il nascente XXI secolo fosse un millennio senza esclusioni. Quegli anni coincidono con il forte processo di mobilitazione contadina e di popolazioni indigene che insorgevano per chiedere giuste legittimazioni socio-culturali. Qualcosa stava crollando sotto il peso delle proprie contraddizioni. Assistevamo al tramonto generalizzato delle buie dittature militari in tutto il continente. Una ad una quelle giunte militari caddero, grazie al fattore speranza incarnato nella pressione degli esclusi, dei discriminati e dei perseguitati e dell'impoverita classe media continentale. Chiuso il ciclo autoritario, nel continente latinoamericano si apre una nuova era, assolutamente inedita: fioriscono quasi dappertutto governi che assumono come priorità fondamentale la questione sociale, quindi, l'implicito riconoscimento della dignità della persona tramite lo strumento della lotta contro ogni tipo di esclusione e/o di discriminazione per motivi economici, sociali, etnici, culturali, religiosi, ecc. In questo scenario e nel corso di pochi anni, il continente subisce una frattura geopolitica ma anche ideologica tra governi progressisti e governi che vi si oppongono. Dopo più di una decade di governi progressisti, di investimenti economici nel sociale per accorciare le distanze tra arricchiti e impoveriti, qualcosa iniziò a rompersi nel rapporto tra questi tipi di governi e l'universo degli, ora, inclusi
La recente pubblicazione di un'antologia di satire bizantine di epoca tarda, corredata di introduzione, testo greco a fronte, traduzione italiana e note ha reso molto più agevole la conoscenza complessiva di un genere risorto a Bisanzio che non ha ancora riscosso diffusi apprezzamenti nel panorama degli studi greci, sia classici sia bizantinistici. Tra le ragioni che hanno impedito questa divulgazione va annoverata anzitutto la difficoltà nel reperire, leggere e valutare i testi, editi nel XIX o XX secolo in maniera discontinua, sparsa e non sempre filologicamente adeguata, tale da rendere non di rado il contenuto poco perspicuo all'intelligenza del fruitore moderno; in secondo luogo si può aggiungere che, anche da parte di chi si è assunto, sia pur episodicamente, questo onere, non è giunto un giudizio particolarmente attraente nei confronti di un genere segnato in profondità da procedimenti di mimesi erudita, e dunque esposto alla taccia di produzione "imitativa" e poco originale. 2 In questa sede desidero mostrare uno specimen del lavoro che ho intrapreso sulla produzione satirica di Teodoro Prodromo, 3 pubblicando l'edizione critica, con traduzione e note, di una delle due satire volutamente omesse da Romano nella sua antologia. 4 A suggerirmi l'opportunità di un'edizione critica delle satire di Teodoro Prodromo è stato il prof. E. V. Maltese, che ringrazio anche per le osservazioni a questo e ad altri testi; ad esse vanno aggiunte quelle dei proff. A. Carlini, W. Hörandner e G. W. Most, nonché di alcuni amici. 1 Romano 1999. 2 Mi riferisco in particolare all'elenco ragionato delle opere di Prodromo stilato da Hörandner 1974, che aveva già allora individuato a proposito delle opere satiriche la matrice prettamente lucianesca. Gli ultimi articoli su Prodromo si limitano alla produzione poetica non satirica (Magnelli 2003a-b). 3 Di questo poligrafo, vissuto nella Costantinopoli del XII sec., negli ultimi anni i filologi bizantinisti hanno compiuto o stanno concludendo l'edizione critica delle opere, sia pur non sotto l'egida di un comitato riunito: l'ultima apparsa è Papagiannis 1997; si attendono quella dell'epistolario (M. op de Coul) e quella del commento al II libro degli Analytica posteriora (M. Cacouros). 4 Romano 1999, p. 235 n. 28 «non è stato possibile inserire questi due opuscoletti
Una cultura di frontiera alle soglie dell’età romana, 2020
In the second Iron Age the Giudicarie of Trentino constitute a sort of border region and cultural connection between the group Fritzens-Sanzeno (or Rhaetian group) and that of Valcamonica. The analysis of material and epigraphic data from previous discoveries and recent excavations reveals a preferential cultural influence from the valleys of Lombardy and the Alpine Group of the Rhine valley since VI century B.C. In places of worship (Stenico, Monte San Martino at Campi di Riva del Garda) the presence of culturally diverse materials distinguishes these sites as meeting places of different communities.
L'auteur fait une exegèse des auteurs latins et grecs d'Orient et d'Occident qui ont écrit sur Cyprien de Carthage. Abstract. The author does an exegese of Lation and Greek authors from East and West who wrote about Cyprianos from Carthago. Rezumat. Autoarea întreprinde o exegeză a textelor autorilor de limbă greacă şi latină din Orient şi Occident despre episcopul Ciprian din Cartagina.
Dedicare una mostra ad Arrigo Poz nel suo Friuli può offrire l'opportunità di ripercorrere tutta la sua vicenda di uomo e di artista da quando, adolescente, alla fine della seconda guerra mondiale, passava da un esordio che potremmo definire, con tutte le dovute cautele "strapaesano", centrato all'inizio, come tematiche, sui poveri oggetti della vita domestica, per poi, negli anni cinquanta, uscire a scoprire la natura, resa con una cromia decisa, talora quasi violenta, in una intensa fase neorealista, scaturita in parte dalla sua frequentazione per cinque anni, a partire dall'autunno 1946,
Musteriano Poggio 7 Venti, 2022
Giuliano Cremonesi e la Marsica: un ricordo p. Umberto Irti Il Musteriano di Poggio Sette Venti (Livorno): un tecno-complesso Levallois sulle colline del litorale toscano p. Marco Serradimigni, Carlo Tozzi Il Paleolitico e il Mesolitico della Liguria di Levante p. Fabio Negrino Di un possibile dialogo (mai avvenuto) sul potere delle immagini nel Paleolitico p. Fabio Martini Frammenti fi ttili, ritualità neolitiche e metalinguaggio simbolico p. Maria Antonietta Fugazzola Delpino La rappresentazione antropomorfa su vaso nel Neolitico antico dell'Italia settentrionale: un aggiornamento p.
1 Un buon punto di partenza può essere rappresentato da Ramírez de Verger 2009, che imposta correttamente il problema, anche se poi, per esigenze di spazio, è costretto a non svilupparlo adeguatamente. La questione investe piani e sfere di competenza diversi e in parte contrastanti, posta com'è al crocevia di scelte di marketing editoriale ed ossequio, non del tutto comprensibile, a mode culturali. E forse bisognerebbe anche collegare la moda dei companions, contenenti solo contributi scritti o tradotti in inglese, alla tendenza, sempre più evidente nelle bibliografie degli
Passaggi e paesaggi tra paesi e città giugno 2 0 2 4 Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons 4.0 (CC BY-SA 4.0
Manuale di linguistica sarda, 2017
Abstract: La Sardegna è stata sotto l’influenza politica e culturale iberica per circa quattrocento anni; il catalano e il castigliano hanno influito parimenti, ma in modi e in ambiti diversi, sulla lingua sarda. Fu soprattutto nel XVII secolo che l’influsso del castigliano divenne preponderante per ragioni sociali e di ceto, ma anche per il tramite culturale e letterario. L’influsso linguistico fu soprattutto, e massicciamente, lessicale, ma pure sulla morfologia non mancarono influssi e interferenze.
Arrigo Serpieri. Un grande maestro, 2023
In occasione dei cento anni dalla emanazione della “legge Serpieri” sulle foreste (Regio Decreto 30 dicembre 1923 n. 3267) e dei novanta anni dalla emanazione della legge sulla bonifica integrale (Legge 13 febbraio 1933 n. 215), l’Accademia dei Georgofili e l’Accademia Italiana di Scienze Forestali hanno promosso una giornata di studi per ricordare Arrigo Serpieri, grande maestro nel settore economico ed eccellente tecnocrate, che ha precorso i tempi su tematiche di grande attualità. Ne è stata ricordata la figura di studioso, con particolare riferimento agli anni fiorentini e all’esperienza della bonifica integrale. È stata poi evidenziata l’evoluzione della politica forestale italiana fino ai giorni nostri, declinata in misura significativa sulla base del pensiero di questo maestro, muovendo dalla difesa del suolo e dalla ricostituzione del patrimonio boschivo nazionale per giungere allo sviluppo delle aree interne, alla tutela dell’ambiente e alla gestione sostenibile delle foreste.
Approda a CAMERA -- Centro Italiano per la Fotografia una suggestiva selezione di scatti notturni dei parchi divertimento, tratta dal lavoro fotografico di Stefano Cerio NIGHT GAMES, in mostra dal primo giugno al 30 luglio, nella Project Room del Centro di Via delle Rosine 18 a Torino, prima personale dell'artista in uno spazio pubblico nazionale.
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Le nuove disposizioni antiriciclaggio. Da misure organizzative a regole della governance aziendale, 2023
LEO ARTMAGAZINE 01 - L'EVOLUZIONE DELLA FORMA, 2021
Notiziario Modellistico, 2018
Vivavoce, Rivista d'area dei castelli romani 97 (dic genn 2010) pp 6-9
Quaderni di Engramma, 2012