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2020, Una sposa di guerra
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257 pages
1 file
Un insieme di lettere e immagini fotografiche d'epoca costituisce la sostanza di una storia privata che, sullo sfondo degli eventi bellici del '43- ' 44, diviene un vero e proprio romanzo storico-sentimentale.
“Pesciolini di guerra”. Amministrazione e scandali nelle Terre Liberate e Redente tra guerra, dopoguerra e ricostruzione (1915-1922), in AA.VV., «Le “disfatte” di Caporetto. Soldati, civili, territori 1917-1919, 2019
Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie e altro) sono riservati per tutti i paesi. Impaginazione Verena Papagno ISBN 978-88-5511-060-0 (print) ISBN978-88-5511-061-7 (online)
Postfazione a Mario Puccini, ‘Davanti a Trieste’, Prefazione di S. Ramat, a cura di T. Artico, Milano, Mursia, 2016, pp. 165-187.
Lugano Città Aperta, a cura di P. Montorfani, G. Jori e S. Garau, Lugano, Pagine storiche luganesi, 2018
Di me ti posso dire solo che sono sereno e tranquillo come il primo giorno [...]; c'è tanta somiglianza fra una giornata e l'altra, che agevolmente si eludono le differenze, si fanno scomparire gli scomparti delle giornate singole, e tutto si atteggia come una sola giornata che non appare neppure particolarmente lunga, e certo non è né triste né lieta, né solatia né nuvolosa: una giornata neutra, ecco. [...] ho chiesto che mi comprassero I promessi sposi: sarà la prima volta che li leggerò riposatamente e ordinatamente [...]. Oltre a questo che cosa faccio? Seguito a pensare tanto tanto a te. 1 La commovente lettera di Leone Ginzburg alla madre Vera Griliches, spedita dal carcere giudiziario di Torino durante la prima di molte detenzioni, è una testimonianza potente della "fortuna" che tocca alcuni classici in particolari frangenti storici. 2 Il nome di Manzoni sarebbe tornato ancora, nel giugno del 1940, in una lettera alla sorella Marussia, dal confino abruzzese di Pizzoli: «Dovresti anche prendermi il libro di Elena Gabbuti su A. Manzoni e gli ideologi e, nel cassetto centrale di quel mobile nero che c'è in camera mia, un libretto d'appunti con la fodera di pelle nera dove ci sono appunti sul Manzoni e gli scrittori del suo tempo (Fauriel, Thierry ecc.)». 3 La 1 La lettera, datata 20 marzo 1934, si legge ora in Maria Clara Avalle, Leone Ginzburg. Lettere di un antifascista, «Nuova Antologia», cxxv, 2175 (luglio-settembre 1990), p. 193. Di un vasto progetto di edizione di tutte le opere manzoniane il collaboratore di Einaudi avrebbe parlato a Benedetto Croce due anni più tardi, il 18 agosto 1936, cfr. Leone Ginzburg, Lettere dal confino (1940)(1941)(1942)(1943), a cura di Luisa Mangoni, Torino, Einaudi, 2004, pp. 310-316. 2 «Manzoni per Ginzburg nel 1943 [...] come Dante per Primo Levi ad Auschwitz nel 1944; e come Proust per lo scrittore e pittore polacco Joseph Czapsk e i suoi compagni di prigionia nel gulag russo di Griazowietz, sempre in quegli stessi terribili anni. Su episodi di questo genere, di una letteratura che dà vita alla vita, assai più numerosi di quanto non si creda, dovrebbero riflettere coloro che vogliono emarginare, se non liquidare come un ferrovecchio, la cultura umanistica; e dovremmo riflettere anche noi, se vogliamo capire per quali motivi e su quali basi essa vada conservata e rivissuta e tramandata» (Pierantonio Frare, Manzoniana, «Critica letteraria», xliii, i, 166, 2015, pp. 175-181). 3 Avalle, Lettere di un antifascista, p. 195. Poi anche in Ginzburg, Lettere dal confino, p. 6. 222
2002
Non c'è dubbio che la guerra scatenata dall'attacco dell'11 settembre (data ed episodio che però si inseriscono in un lungo processo) sta continuando sotto altre forme. Ed è la guerra più complessa che l'umanità abbia mai combattuto. Le potenze capitalistiche sono molto attive con le loro diplomazie, soprattutto segrete. Anche all'interno degli Stati più potenti le fazioni della borghesia si combattono, e la lotta di classe in America ed Europa sta assumendo un volto parlamentare destrorso, dopo che le socialdemocrazie hanno contribuito una volta di più al disarmo del proletariato.
Guerra e pace, 2015
Di fronte a questo retroterra di interconnessioni tra politica e guerra, la relazione tra guerra e religione non dovrebbe essere esaminata come un tema capace di attirare la nostra attenzione unicamente per i suoi riti cruenti o per la manifesta opposizione della religione ai conflitti. Il problema che si pone nel presente contributo appartiene piuttosto a un’altra linea di riflessione: quali sono le funzioni politiche che spettano alla religione sotto la pressione che la guerra comporta per il sistema politico o più precisamente per l’intera società? Il fatto che tali funzioni siano rilevate implica già una concezione funzionalistica della religione, mostrando così il modo in cui la religione è in grado di confrontarsi con le contingenze e quali sono le sue capacità di integrazione. L’immagine che ne emerge, in cui religione e guerra si rafforzano reciprocamente, non dovrebbe essere considerata un’affermazione definitiva: è invece una conseguenza dell’approccio metodologico e può essere tanto facilmente smentita quanto provata in una moltitudine di singoli casi. È per questo che solo una concreta ricerca storica può risultare significativa: a che punto del corso della guerra, in quali forme, e soprattutto, in quali segmenti del complesso sistema rappresentato dalla «religione», o più precisamente per conto di chi, le funzioni politiche della religione sono percepibili?
Noi compagne di combattimento, 2017
Vengono presentati nel volume i risultati della ricerca sui Gruppi di Difesa della Donna, promossa dall'ANPI e coordinata dall'ISTORETO. Ho partecipato per le province di Siena, Arezzo e (insieme a Michela Molitierno) Firenze.
The Bride-Snake of the Ancient Shamanic Kings The archaic myth of the bride-snake of the founders of royal dynasties, shamanic in its origins, historically reappeared in Eurasia several times. Although it is not so widespread, this myth is present from the Pacific to the Atlantic Coasts, as we can see from the examples of the Khmer dynasty in Cambodia to that of the Lusignan family in France. According to the most complete and ancient variant of this myth, both members of the royal couple are snakes, like Cadmus and Harmonia, or at least as far as the lower half of the body is concerned. This is the case of the royal couple of the mythical Nāga in India, and the legendary brother and sister Emperors Fuxi and Nügua in China. Even in Ptolemaic Egypt, we have the divine ophidic couple of Isis and Serapis, which was traditionally assimilated, according to the official iconography, in the ruling pharaonic couple, a couple which often consists of brother and sister. All these examples are significant in their close mythical and iconographical similarity, even though we have a wide geographical and historical distance. They show that in many old cultures the transmutation of a human couple into a pair of snakes was traditionally considered the highest of all. This is an emblematic prerogative of those royal and imperial dynasties who wanted to represent, in a ritual and symbolic way, the immortality and androgyny of the primordial shaman kings. The ophidic transmutation of man, as well as that of woman, always indicated that it was considering their psychic dimension, inherent in their subtle body. According to several myths, this situation was fully developed in a spontaneous and natural way in the first, Edenic age. The individuals of the later ages could “be awoken” only through techniques of initiation which were very close to each other, for instance the different oriental examples of inner Alchemy, from Chinese Taoism (Neidan) to Indian Yoga (Haṭhayoga, Rāsavidyā), surviving testimonials of the most archaic shamanic practices existing in Eurasia. In western iconography this theme only survived in some rare miniatures of alchemical treatises.
2007
"Ciò che sin da subito si è delineato è stato un problema di integrazione all’interno della colonia senegalese; problema che ha accompagnato la regione nel periodo successivo, quello dell’indipendenza. Nell’ultima parte infatti, La Casamance: il tassello manante all’unità nazionale, il problema dell’integrazione emerge in tutta la sua portata. L’ipotesi che verrà avanzata è proprio quella di un problema di integrazione derivante da tre diversi paradossi a livello politico, amministrativo ed economico: quello di una regione madre di numerosi esponenti della politica nazionale ma che non si sente debitamente rappresentata; di una regione che ha difficoltà a comunicare con l’amministrazione ma che nello stesso tempo è maggiormente recettiva al suo impatto modernizzante; una regione, estremamente ricca ma che si ritiene frustrata a causa del ritardo di cui soffre a livello economico, una regione insomma, che si sente ‘sfruttata’, ‘colonizzata’, ‘invasa’ ed ‘saccheggiata’ dal nord del paese.
L'articolo affronta il tema della letteratura di guerra, con speciale attenzione all'opera di Raimondo Montecuccoli
1950
Se vi è un fatto sociale che non sarà mai spontaneo, esso è la guerra, soprattutto la guerra moderna. In essa si raggiunge il massimo di maneggio, da parte di un pugno di dominatori, di moltitudini passive, incoscienti, meccanizzate in una rete che distrugge qualunque tendenza all'iniziativa, riducendo gli uomini a tanti Robot omicidi.
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Scenari del conflitto Atti del XXV Congresso dell'Adi - Associazione degli Italianisti (Foggia, 15-17 settembre 2022), 2024
Sololibri.net, 2024
Cineforum, Numero 539, Anno LIV, N. 9, Novembre 2014, 2014
ADI, atti del convegno di Pisa (12-14 settembre 2019), 2021
Un bersagliere nella Grande Guerra, 2023
in Generazione Putin. Pagine dal 24 febbraio, a cura di S. Guagnelli, Stilo, 2022