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2020, Di esuli, migranti e altri viaggiatori: trans(n)azioni fra letteratura e storia, a cura di Dario Prola e Stefano Rosatti, Warszawa, DiG 2020 (“Italipolis”, vol. 3), pp. 65-73. ISBN: 978-83-286-0136-9
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Foscolo in exile in England: The Women of Italy — In 1826, while in exile in England, Foscolo wrote The Women of Italy in English. In this essay, he reflected on the political and moral degradation of Italy, with a focus on the education of Italian women and their position in society. He criticizes his countrymen, but also the stereotypes transmitted by English travellers. In exile and away from Italy, Foscolo looks at Italian culture and society with estranging perspective
Pubblicato a Londra nel 1826 sulla «Retrospective Review», in traduzione inglese e con il titolo On the Antiquarians and Critics of Italian History, l'articolo Antiquarj e Critici di materiali storici in Italia per servire alla storia Europea nel medio Evo è uno tra gli scritti più belli e importanti del periodo londinese di Ugo Foscolo. L'autore vi esalta l'opera dei grandi storici, eruditi e antiquari italiani del Settecento -Zeno, Maffei, Bianchini, Magliabechi, Muratori -e, a fronte della loro taccia di «nojosi», non esita a riconoscerli come autentici «genii», quantunque «tardissimi e freddi». Ne risulta un intervento che mira a incidere nel dibattito europeo ottocentesco sull'«arte storica»: la pazienza, la precisione e lo scrupolo degli antiquari «giganti» è proposta da Foscolo come il miglior antidoto da un lato contro gli eccessi speculativi della storiografia moderna e dall'altro contro i pericoli del pregiudizio e della faziosità, che impediscono una rigorosa ricostruzione degli eventi e della loro successione.
14) « Russo lettore di Foscolo tra Salvatorelli e Gramsci », dans La vie intellectuelle entre fascisme et République (1940-1948), A. Bechelloni, Ch. Del Vento et X. Tabet (dir.), Lyon, ENS Éditions (Laboratoire Italien, 12), 2012, p. 233-246., 2012
Foscolo critico, 2018
A Londra, nel dicembre del 1819, si riuniscono a casa di Foscolo Gino Capponi e Giambattista Velo per discutere un progetto di rivista da stamparsi in Toscana. Il Capponi, infatti, desidera avvalersi dell'esperienza dello scrittore come estensore di fogli periodici scientifico-letterari; un'esperienza che risaliva al "Monitore Italiano" e che troverà ancora un esito al tramonto della sua esistenza, nel progetto di rivista confidato al Roscoe (1826). Il Progetto di giornale che nasce da quegli incontri è l’incunabolo dell’"Antologia", di cui Foscolo seguirà con attenzione la nascita, quasi come una propria creatura, nella sua corrispondenza con il letterato toscano e tesserà l'elogio nell’articolo sulla Letteratura periodica in Italia (1824). Gli echi foscoliani del Progetto sono indubbi e gli studiosi hanno ritenuto che il Capponi li avesse tratti dal Parere sulla istituzione di un giornale letterario (1815), di cui Foscolo gli aveva affidato un esemplare. Anche i numerosi elementi di novità del Progetto rispetto al Parere, tuttavia, tradiscono una forte matrice foscoliana e rivelano la quantità e la qualità del contributo che diede lo scrittore alla nascita dell'esperienza giornalistica italiana certamente più innovativa della Restaurazione. In appendice si riproduce il Progetto, che fu pubblicato alla fine dell’Ottocento ma con numerose imprecisioni e omissioni.
2015
Questo libro è la prima messa a fuoco del rapporto fra Ugo Foscolo e il secolare commento alla Commedia di Dante. Singoli aspetti dell’edizione dantesca curata da Foscolo durante l’esilio inglese sono già stati vagliati, ma questa ricerca assume una prospettiva più ampia, poiché esplora fonti inedite o poco note in diversi linguaggi e in diversi contesti culturali. Desunto da Giambattista Vico il criterio ecdotico della prosodia vocalica della Commedia, Foscolo allestisce un apparato di taglio filologico paragonabile a quello di Quirico Viviani, in cui assume come testo-base la vulgata della Crusca, fruita secondo le revisioni di Giovanni Antonio Volpi e di Gaetano Poggiali. I dantisti veronesi, Giovanni Iacopo Dionisi e Bartolomeo Perazzini, gli mettono a disposizione ignoti documenti d’archivio, la cui pertinenza e veridicità sono spesso riscontrate grazie al commento di Baldassarre Lombardi, in base al principio euristico della «scienza dei fatti» vichiana. Il risultato è un «libro da Italiani» – in forma di Library Book – parallelo al progetto di traduzione omerica, in cui Foscolo ridiscute alcuni snodi della propria biografia letteraria (ad esempio l’eredità alfieriana, contesa con Niccolò Giosafatte Biagioli, o quella pariniana, contesa con Vincenzo Monti).
2020
Per queste lettere costituisce ancora una guida piuttosto affidabile F. Viglione, Catalogo illustrato dei manoscritti foscoliani della Biblioteca Labronica, in "Bollettino della Società pavese di Storia patria", IX, 3-4, 1909, pp. 383-556, da consultarsi possibilmente nella copia interfoliata e annotata da Plinio Carli conservata presso la stessa biblioteca livornese. 2 U. Foscolo, Epistolario, raccolto e ordinato da F. S. Orlandini e da E. Mayer, vol. III, Le Monnier, Firenze 1854 (Opere edite e postume, VIII) [d'ora
"Foscolo e la ricerca di un’identità nazionale", a cura di Francesca Fedi e Donatella Martinelli. numero monografico della rivista Studi italiani, pp. 7-26, 2012
Abstract in English: : Inspired by recent studies of Alberto Mario Banti and other Italian cultural historians, this essay explores the emergence of a new vision of love, of marriage, and of the relationship between romantic love, patriotism, and virtue in the writings of Ugo Foscolo, and more specifically in his novel Ultime lettere di Jacopo Ortis. The essay first considers the rise of this new vision in Rousseau and in Alfieri, whose theater, in contrast with most current critical opinion, deals with married love and family no less than with freedom and tyranny. The discussion then turns to the contrast between happy and unhappy families, those which are united and those which are divided, in Foscolo’s early novel; it is here argued that the private life of the hero, his delusions and sorrows in love, mirror the fate of the Italian nation. Foscolo’s novel founded the Risorgimento’s ethos and pathos for more than one generation of patriots. But at the same time it moves beyond a purely ideological and militant conception of literature to warn strongly against nationalism and violence. Abstract in italiano: Ispirandosi agli studi recenti di Alberto Mario Banti e di altri storici culturali italiani, il presente saggio studia l’emergenza di una nuova concezione dell’amore, del matrimonio e del nodo amore-patria-virtù nell’opera di Foscolo e in particolare nelle Ultime lettere di Jacopo Ortis. Dopo avere brevemente mostrato la nascita di questa nuova visione in Rousseau e, per l’Italia, in Alfieri, nel cui teatro il problema dell’amore coniugale e della famiglia è non meno importante di quello della tirannide, il saggio si concentra sul contrasto fra famiglie unite e felici, e famiglie lacerate e infelici nel romanzo giovanile di Foscolo, contrasto in cui si riflettono le sventure e le speranze d’Italia. La vicenda privata del protagonista, le sue pene e le sue illusioni amorose, diventano così emblema del destino di un’intera nazione. Col suo romanzo, Foscolo fonda l’ethos e il pathos del Risorgimento per varie generazioni di patrioti, ma nello stesso tempo, sollevandosi al di sopra di una letteratura puramente ideologica e militante, lancia il più drammatico ammonimento contro la violenza e il nazionalismo.
'Volgarizzare e tradurre 2. Dal Medioevo all’Età contemporanea (Atti delle Giornate di Studi, 3-4 marzo 2016 Università di Roma «Sapienza»), a cura di Maria Accame', 2017
Tradizione manoscritta massimianea. La presunta pseudepigrafia di Cornelio Gallo. Fortuna di Massimiano 1, 5-6 Non sum qui fueram, periit pars maxima nostri. / hoc quoque quod superest languor et horror habet'. Foscolo, Di se stesso 'Non son chi fui; perì di noi gran parte: / questo che avanza è sol languore e pianto'. Ovidio, Trist. III 11
Il primo Regno d’Italia 1805-1814, 2010
Nel luglio del 1811, sugli «Annali di scienze e lettere» diretti da Giovanni Rasori, compariva, non senza suscitare «sofisticherie», «risse» e «brighe», un articolo intitolato Dello scopo di Gregorio VII 1 . Tre anni più tardi, scrivendo al conte Verri pochi giorni dopo la caduta del Regno Italico, Foscolo di quel contestato articolo rivendicava non solo la paternità, ma soprattutto gli accenti polemici e il carattere politico che gli zelanti censori del Beauharnais avevano intravisto, non tanto in ciò che era scritto, quanto in ciò che, prudentemente taciuto, traspariva dal facile parallelo, solo suggerito, fra Gregorio VII e Pio VII, da un lato, e, dall'altro, fra Napoleone ed Enrico IV 2 . Il carattere tattico, 'machiavellico', di questa improbabile rivendicazione 'neo-guelfa' (come ebbe a definirla il Carducci) 3 dell'importanza del papato nella storia nazionale passata diviene esplicito nelle parole, quasi indecifrabili, di uno dei frammenti del discorso Ai Senatori d'Italia, risalente ai primi mesi dell'esilio:
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Ugo Foscolo tra Italia e Grecia, 2020
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« Il mito di Foscolo e il modello dell’Ortis », in Il Romanzo del Risorgimento, C. Gigante et D. Vanden Berghe (dir.), Bruxelles, Peter Lang, 2011, p. 13-28, 2011
UGO FOSCOLO TRA ITALIA E GRECIA: ESPERIENZA E FORTUNA DI UN INTELLETTUALE EUROPEO ATTI DEL CONVEGNO INTERNAZIONALE INTERDISCIPLINARE (NIZZA-LA MORTOLA, GIARDINI HANBURY, 9-11 MARZO 2017) , 2020
Ugo Foscolo - Classici Italiani Treccani (I grandi autori della Letteratura italiana), 2012
Rivista di Letteratura storiografica italiana, 2019
in Il nostro Gramsci. Antonio Gramsci a colloquio con la cultura e la politica italiana., 2011
"Shakespeare: un romantico italiano", a cura di Raffaella Bertazzoli e Cecilia Gibellini, Firenze, Franco Cesati, pp. 101-126, 2017
Commentari dell'Ateneo di Brescia per l'anno 2019, 2022
Cahiers d’études italiennes, 2015
Settentrione. Rivista di Studi italo-finlandesi, n.22/2010, pp. 93-97
"Rivista di letterature moderne e comparate", pp. 357-378, 1995
Atlante della letteratura italiana, S. Luzzatto et G. Pedullà (ed.), vol. II, Einaudi, Turin, 2011, p. 269-274
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), 2021
Perugino pittore «per tutto l’universo mondo», 2023