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2019, Jacques Maritain nella tradizione del senso comune
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Introduzione a: J. Maritain nella tradizione del senso comune. Il presente lavoro non è tanto uno studio sul pensiero di Jacques Maritain quanto piuttosto la verifica dell’incidenza e dell’energia di posizione in esso giocata dalla nozione di senso comune.
Si rimane stupiti dinnanzi a questo primo agile volume 1 di Piero Viotto -già docente di pedagogia all'Università Cattolica di Milano e membro del Comitato scientifico dell'Institut International Jacques Maritain -nel quale viene proposta una storia della filosofia, a partire dalle opere di J. Maritain, sulla genesi e sulla crisi della modernità. L'A., nell'Avvertenza preliminare, ricorda che ha lavorato sui 65 volumi dell'Opera Omnia del filosofo francese («che raccoglie libri, articoli, saggi, conferenze e recensioni che vanno dal 1913 al 1973») 2 e precisa che ha usato questi materiali a prescindere dalla cronologia della loro pubblicazione. Nel filosofo francese, infatti, il pensiero procede con continui approfondimenti senza soluzione di continuità e senza contraddizioni.
Tra le diverse corrispondenze dei Maritain quella con don Giovanni stecco (1958-1973) è molto significativa perché, oltre a far scoprire l’apprezzamento del pensiero di Jacques in Italia, mostra alcuni suoi tratti inediti frutto delle reciproche confidenze che si scambiano gli interlocutori. Nell’epistolario si trovano soltanto due scritti di Raïssa, ma poi tutta una serie di lettere di Jacques che rivelano i suoi travagli interiori e i vari lavori intellettuali che lo impegnano sino alla fine della sua vita. Don Giovanni Stecco è davvero l’amico negli anni della solitudine, che esprime di continuo il ricordo, quasi una dolce devozione, per Raïssa. In questo sincero affetto si conferma anche l’ammirazione verso Jacques, della sua passione per la Verità e per la Chiesa, luogo in cui essa si riverbera, quale Mistero e non semplicemente (anche) istituzione umana. Un carteggio per conoscere più intimamente la figura di Jacques Maritain e la sua profonda spiritualità di filosofo cristiano. Giovanni Stecco nasce ad Altissimo il 22 agosto 1911. Compiuti i dieci anni entra nel Seminario di Vicenza e viene ordinato sacerdote il 15 luglio 1934. Gli è affidato l’insegnamento di materie letterarie in Seminario e contemporaneamente si laurea in lettere classiche all’Università di Padova. Entra in contatto, nel 1958, con il volume di Raïssa Maritain Les grandes amitiés a cui scrive, iniziando una corrispondenza che proseguirà con Jacques alla morte di lei. Nel 1976 lascia l’insegnamento e ritorna ad Altissimo. Muore nel 1984. Jacques Maritain nasce a Parigi il 18 novembre 1882. Frequenta la Sorbona dove conosce Raïssa Oumançoff, che sposerà nel 1904, e segue i corsi di Henri Bergson al Collège de France. Nel 1906 si converte, con la moglie, al cattolicesimo e nel 1907 incontra il domenicano Humbert Clérissac, che gli fa scoprire l’opera di san Tommaso d’Aquino. Nel 1912 è nominato docente al Collège Stanislas, poi nel 1914 all’Istituto cattolico di Parigi e nel 1916 insegna filosofia al Petit Séminaire di Versailles. Nel 1933 è professore al Pontificio Istituto di Studi Medioevali di Toronto. Insegna, inoltre, alla Columbia University e nelle Università di Chicago e Princeton. Dal 1945 al 1948 è ambasciatore di Francia in Vaticano. Nel 1960 muore Raïssa e dal 1961 vive a Tolosa presso la Comunità religiosa dei Piccoli Fratelli di Gesù, dove nel 1971 diventa piccolo fratello. Muore a Tolosa il 28 aprile 1973.
Oscar sanguinetti ISSN 2036-5675 «L'albero può perdere impunemente le foglie e persino i suoi rami maestri e, ancora, il suo tronco può essere abbattuto dalla folgore e raso al suolo: ma, se sotto le radici sono profonde e sane, se arrivano ancora ad attingere la loro linfa fin nelle ossa sacre dei morti allora l'albero ricrescerà» Gonzague de Reynold) Anno VI, nuova serie, n. 4, Roma 16 febbraio 2014 & Cultura Identità Rivista di studi conservatori Jacques Maritain: persona e bene comune Oltre la democrazia, per la dissoluzione
Se gettiamo uno sguardo sulla letteratura contemporanea sulla legge naturale la presenza del pensiero o dell'influenza di Maritain è davvero scarsa. Di fatto essa sopravvive negli Stati Uniti, dove il giusnaturalismo è più vivo che in Europa 1 e dove Maritain ha lasciato un'impronta significativa. In Europa ingiustamente Maritain viene considerato alla fin dei conti come appartenente al neotomismo, cioè ad una filosofia preistorica. V'è tuttavia qualche segno di un rinnovato interesse 2 , ma è ancora troppo debole. Il maggiore giusnaturalista contemporaneo, John Finnis, e la new classical natural law theory prendono le distanze dal pensiero di Maritain sotto alcuni aspetti di centrale importanza: ritengono, tra l'altro, che la difesa dell'autonomia della ragion pratica richieda di non derivare la legge naturale dall'antropologia e dall'ontologia metafisica e, conseguentemente, rigettano la tesi della conoscenza per connaturalità e la teoria delle inclinazioni naturali, che per la verità sono ben presenti nel pensiero di Tommaso d'Aquino. Se è vero che la dottrina maritainiana della legge naturale è caduta nell'oblio, tuttavia dobbiamo chiederci se l'approccio al diritto positivo che essa implicava non sia ancor oggi utile alla comprensione dell'evoluzione del diritto contemporaneo. Infatti, uno dei modi per accreditare una dottrina è quello di mostrare la sua capacità 1 Cfr. F. Viola, Il dibattito contemporaneo sulla legge naturale, in "Aggiornamenti sociali", 48, 1997, 12, pp.883-894. 2 Ad esempio, Zaralahy Benjamin Rabehevitra, La loi naturelle chez Jacques Maritain. Actualité d'une pensée. Ètude historique, critique et doctrinale, Téqui, Paris 2011.
Un'amicizia intellettuale STRUTTURA DELL'OPERA: UNA SORTA DI MOSAICO L'ultimo scritto di Piero Viotto 1 può apparire una biografia incrociata tra papa Paolo VI e il filosofo francese Jacques Maritain. In realtà, si tratta -come scrive l'Autore -di «una sorta di mosaico, dove ciascuna tessera analizza un aspetto, o un periodo, della loro relazione e nel contempo si connette con tutte le altre tessere per costruire un quadro storico, che documenta le affinità intellettuali e la spiritualità apostolica di G.B. Montini e di J. Maritain» (p. 11).
STUDIUM-Ricerca, 2021
Il riconoscimento del notevole contributo di Jacques Maritain affinché la cultura cattolica del secondo Novecento potesse accettare la modernità, ha portato anche a far rilevare il suo influsso alla realizzazione del programma della Dottrina Sociale della Chiesa, mediante l’accoglimento della prospettiva personalistica con le sue concretizzazione, specialmente nell’ambito della democrazia, la laicità e i diritti umani. Il saggio, nel cercare di individuare i riferimenti e la presenza del filosofo francese nel corpo dottrinale del Magistero sociale, sulla base di alcuni studi che sono stati prodotti in merito, intende mettere in evidenza la sua dimostrabile ricezione a tutti i livelli da parte dell’intelligenza cattolica e del magistero ecclesiale del secondo Novecento.
Il presente studio intende soffermarsi in modo circoscritto sugli ultimi lavori di ricerca (2012-2016) di Piero Viotto (1924-2017), che si interessano all’opera di Jacques Maritain (1882-1973), di cui è stato tra i massimi esperti. La conoscenza capillare dei Maritain, sia di Jacques sia di Raïssa, permette a Viotto di approfondire il pensiero di altri autori, tra i quali spiccano papa Paolo VI e Charles Journet. L’intesa e l’amicizia tra Maritain, Journet e Montini passa attraverso la comune stima per il realismo della filosofia di san Tommaso in opposizione all’idealismo, allora dominante la cultura. Gli studi quivi ripresentati sono avvalorati anche dall’attenzione pedagogica da parte di Viotto, il quale dopo molti anni di insegnamento si è convinto che «ai giovani bisogna insegnare a filosofare, affinché possano cogliere la verità ovunque essa si trovi». The following study aims at focusing in a defined way on the last Piero Viotto’s (1924-2017) essays (2012-2016), which are interested in Jacques Maritain’s (1882-1973) work, of which he was one of the greatest experts. The widespread knowledge of the Maritain, both Jacques and Räissa, allows Viotto to analyse other authors’ thought, such as Paul VI and Charles Journet. The harmony and the friendship between Maritain, Journet and Montini pass through the common regard they have for the realism of St. Thomas’s philosophy opposed to the idealism, which was the major culture at that time. The studies here illustrated are also supported by the pedagogical attention of Viotto, who, after many years of teaching, is sure that «Teaching young people how to philosophize is necessary, so that they can understand the truth anywhere».
A un anno dalla morte, il presente studio desidera essere un doveroso ricordo e un omaggio a Piero Viotto (1924-2017), il quale ha dedicato tutta la sua vita alla ricerca scientifica, trovando in Jacques Maritain (1882-1973) un punto di riferimento fondamentale e divenendo, a sua volta, egli stesso punto di riferimento per coloro che vogliono accostarsi alla vasta opera del filosofo francese, che – sul solco tracciato da san Tommaso – ha contemplato e trasmesso la Verità. Il volume si sofferma innanzi tutto sulla figura di Jacques Maritain in quanto filosofo cristiano così come tracciata da Viotto, il quale ne restituisce il pensiero metafisico in modo organico e completo mediante le sue numerose pubblicazioni. Se Umanesimo integrale è attentamente analizzato in diversi contributi da Viotto, di inestimabile valore sono le sue riletture di Maritain quale filosofo dell’educazione. L’opera si sofferma poi sugli ultimi scritti (2012-2016), quasi un testamento in cui sono riportati i capisaldi dell’interpretazione del pensiero maritainiano. Nella prima Appendice, inoltre, si propone un testo scritto a quattro mani con Samuele Pinna che ha a tema la lunga amicizia intercorsa tra Maritain e il teologo svizzero Charles Journet (1891-1975). In una seconda, invece, sono presentati alcuni aspetti riletti da Viotto della teologia di Marie-Dominique Philippe (1912-2006), altro suo grande interesse. In un’ultima, infine, si riporta una lettera inedita di Jacques Maritain indirizzata proprio a Piero Viotto. La Presentazione di Vittorio Possenti, tra i massimi conoscitori del pensiero maritainiano e la Postfazione di Gennaro Giuseppe Curcio, Segretario generale dell’Institut International J. Maritain, impreziosiscono non poco l’opera. Un volume questo che si prefigge di ricostruire attraverso grandi temi la ricerca, lunga tutta una vita e ricca di frutti, di Piero Viotto.
Diritti della persona o diritti dell'uomo? 15 INTRODUZIONE DIRITTI DELLA PERSONA O DIRITTI DELL'UOMO?
Morale e libertà I l tema della libertà della persona nella ricerca del Bene, che è il fine di tutto il reale, è affrontato in diversi scritti da Jacques Maritain . Del resto -secondo Vittorio Possenti -, il nucleo del pensiero del filosofo francese, e di quello morale in particolare, è «la filosofia della libertà, la filosofia della persona e della soggettività, il grande problema dei rapporti tra grazia e libertà e quindi anche il problema del male» 1 .
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FILOSOFIA E CONTEMPLAZIONE IN RAÏSSA E JACQUES MARITAIN, 2013
Italique. Poésie italienne de la Renaissance, 2001
Romano Guardini, Scritti di Etica, Opera Omnia, IV 1, 2015