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Introduzione al corso Il Pontificio Istituto di archeologia cristiana è stato fondato nel 1925 per valorizzare gli studi di Roma paleocristiana. Questo corso vuole valorizzare l'archeologia cristiana per allargarla da un ambito più ristretto. I monumenti cristiani sono le prime fonti storiche, poi si prefiggeva, di offrire le nozioni più significative delle classi di monumenti a Roma.
Il Gabellino, periodico della Fondazione Bianciardi, 2015
Quella che qui scrivo è poco più di un abbozzo di ricerca. Essa muove da una pagina famosa de La vita agra (Bompiani, 1962), dove Bianciardi enuncia la propria utopia copulatoria o meglio come lui stesso la definisce "questo mio neocristianesimo a sfondo disattivistico e copulatorio" (p. 162). Siamo al capitolo 10 del romanzo, alla penultima tappa del racconto, dove l'io narrante prende atto dell'impossibilità di uno sbocco rivoluzionario nel cuore del neocapitalismo per cui era emigrato a Milano con lo scopo dichiarato di far saltare il torracchione con una miscela di ossigeno e gas simile al grisù, che aveva ucciso i minatori di Ribolla, e delle speranze del giovane intellettuale impegnato, che scrive in prima persona. Si rende conto che cacciare una dirigenza per sostituirne un'altra altrettanto freneticamente attivistica (quella della nomenclatura del PCI) sarebbe un'operazione inutile. C'è qui tutta la delusione per i fatti d'Ungheria del 1956, di cui aveva scritto ne L'integrazione (1960). Rivolgendosi a Tacconi Otello, il dirigente che ne La vita agra è il mandante dell'impresa milanese, personaggio reale che poi lo porterà in tribunale in uno degli strascichi giudiziari del successo del romanzo, scrive: "No, Tacconi, ora so che non basta sganasciare la dirigenza politico-economica-social-divertentistica italiana. La rivoluzione deve cominciare da ben più lontano, deve cominciare in interiore homine. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha. La rinuncia sarà graduale, iniziando coi meccanismi, che saranno aboliti tutti, dai più complicati ai più semplici, dal calcolatore elettronico allo schiaccianoci. Tutto ciò che ruota, articola, scivola, incastra, ingrana e sollecita sarà abbandonato" (pp. 158-159, le sottolineature sono le mie). Neppure Serge Latouche 50 anni dopo ha immaginato una decrescita altrettanto radicale e felice. Questa posizione, che vede la rivoluzione cominciare in interiore homine attraverso la costituzione di piccole comunità senza macchine, che progressivamente accerchieranno "gli attivisti", andò incontro alla stroncatura di Asor Rosa e ad una accoglienza tiepida degli intellettuali di sinistra, di cui in questo numero de Il gabellino dà conto autocriticamente Romano Luperini, che pure allora riconobbe i meriti del romanzo. Sottolineo, invece, il carattere "profetico" della posizione di Bianciardi: l'idea di spettacolarizzazione della cultura e della politica, che si è dispiegata nell'epoca attuale, ma che origina nella modernizzazione della società italiana del boom economico, di cui Bianciardi fu un testimone privilegiato e un critico tagliente (nel passo citato definisce la dirigenza italiana "divertentistica") e poi la critica delle macchine, che sono alla base di quel processo sociale e culturale, in cui siamo totalmente immersi, i calcolatori elettronici, a cui nell'utopia bianciardiana dovremmo rinunciare insieme ai semplicissimi schiaccianoci. Noi oggi siamo incastrati in questo meccanismo, che Bianciardi vuole abbandonare dall'inizio. Per contestualizzare quanto sopra occorre sapere che all'epoca l'Olivetti era l'industria più avanzata di Europa nel campo dell'elettronica e
2024
Responsabile di redazione: Stefano Magnani Redattore: Massimo Lavarone In copertina: Artemide Ephesia con a fianco due caprioli Pubblicazione realizzata con il sostegno di Le riproduzioni sono pubblicate su concessione del Ministero della cultura, Direzione regionale musei del Friuli Venezia Giulia DRM-FVG, prot. n. 2179 del 22 novembre 2023; è vietata la ulteriore riproduzione o duplicazione con qualsiasi mezzo. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione del testo e delle illustrazioni senza il permesso scritto dell'editore.
Analisi delle fasi cronologiche dei pettini in osso e corno tra VI e VII secolo, tecniche costruttive e distribuzione a proposito del pettine rinvenuto nel corso degli scavi del Battistero di Padova
Un itinerario archeologico culturale, è costituito dall'asse Macchione-Sava-Cologna-Fratte.
Daniele Manacorda (a cura di Nicoletta Balestrieri, Giulia De Palma, Valeria Di Cola, Giulia Facchin, Mirco Modolo, Adelina Ramundo) IL MESTIERE DELL’ARCHEOLOGO, Guide 19, Edipuglia 2020., 2020
Che cosa significa oggi essere archeologo? Quali sono i principali campi di applicazione dell’archeologia del XXI secolo? Daniele Manacorda risponde a questi interrogativi in un volume che raccoglie per la prima volta più di trent’anni di rubriche pubblicate nella rivista Archeo. Un libro per curiosi e appassionati, che si presta a diventare una vera e propria palestra di metodo per chi si accosta all’archeologia per lavoro o per esigenze di studio. Le rubriche offrono al lettore pensieri sparsi, in forma quasi di taccuino, dove è possibile rileggere i capitoli più significativi del percorso di ricerca e docenza di Daniele Manacorda. Le sue osservazioni non appaiono mai dogmatiche, sono semmai spunti per nuovi interrogativi, che ci spingono a reinterpretare criticamente la complessità del reale. Ne viene fuori un ritratto originale dell’archeologia che, prima ancora di una disciplina, è una lente attraverso la quale scrutare la realtà che ci circonda, ma anche uno strumento per ritrovare il passato nel nostro presente e il presente nel nostro passato.
Seconda metà degli anni 60: si parla di archeologia medievale Inizio 800 si sviluppa un interesse per questa disciplina che nel fine 800 verrà messa in secondo piano per dare spazio a l'identità Romana dell'Italia BASI: la fine del mondo romano è fondamentale per capire cosa è avvenuto dopo. Gli studiosi di questa epoca si dividono in:
Archeologia a Montegibbio. La scoperta di una villa romana, 2007
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L’area archeologica del sepolcro degli Scipioni a Roma, 2022
AA.VV. Centocelle. Racconti di un quartiere che resiste, Roma, DeriveApprodi,, 2023
A LUME DI NASO.Olfatto, profumi, aromi tra mondo antico e contemporaneo A cura di Vincenzo Bochicchio, Marco Mazzeo, Giuseppe Squillace .Quodlibet Studio , 2019