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Patrizia Guarnieri, Intellectuals Displaced from Fascist Italy. Migrants, Exiles and Refugees Fleeing for Political and Racial Reasons, Firenze University Press, Firenze 2019. ISBN: 978-88-6453-872-3. http://intellettualinfuga.fupress.com/en, http://intellettualinfuga.fupress.com
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A biography of intellectual emigration and exile from Fascist Italy, with photos, maps and timeline of movements, emigrated family members, reference and support networks http://intellettualinfuga.fupress.com/en//scheda/giuseppegentilli/1408, in the bilingual website "Intellectuals Displaced from Fascist Italy. Migrants, Exiles and Refugees Fleeing for Political and Racial Reasons" http://intellettualinfuga.fupress.com/en. He was not expelled from the university under the race laws but dismissed even earlier, when he went into hiding to avoid taking part in the war in East Africa. At the age of nearly 80, this very active geographer and climatologist at UWA published an article, Thoughts and views from my life , a life spent mostly in Australia, where he had sought refuge in 1939. He wished to give notice to his readers that his memoirs were «not dramatic, emotional or controversial». They were indeed packed with silences, to avoid taking issue with academic circles and the group to whom h e was bound by family ties.
Analecta Papyrologica, 2020
New documents are published here about Guido Gentilli, classical philologist, papyrologist and pedagogist, pupil of Girolamo Vitelli, unfortunately forgotten today, but praised by Vitelli himself as an excellent scientist and teacher. They are the surviving correspondence with Giuseppe Fraccaroli regarding the Greek Language and Literature programs for Gymnasium and Lyceum published in 1911.
ISTITUTO ENCICLOPEDICO TRECCANI, IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLA STORIA DEL PENSIERO. DIRITTO, 2012
Direttore editoriale MASSIMO BRAY Ha contribuito con un servizio editoriale Ervin editing srl Opere Bibliografia 30 Giuristi e mercanti di Umberto Santarelli Un nuovo (e forte) ceto mercantile Un rischio del mestiere di mercante: il fallimento Indice generale XV La famiglia che diventa società Un patto fra denaro e 'fantasia' Il divieto delle usure Per una conclusione Opere Bibliografia 35 I giuristi e il diritto feudale di Mario Montorzi Fondamenti lemmatici e valori lessicali dello schema feudale Nel sistema della pratica forense Valori lessicali e temi giuridici Il lemma feudo nella tradizione giuridica romanza La naturale causa liberalitatis e lo schema di un modello traslativo di Gewere Lo schema di un modello di traslazione di Gewere con fine costitutivo di rendita Un capitolo di storia del diritto forense, tra giudici, avvocati e pratici del diritto Dal diritto consuetudinario al diritto scritto Altri e diversi prodotti retorici in sostegno degli apparati glossatori Usi politici del diritto feudale Opere Bibliografia 43 Irnerio di Enrico Spagnesi La vita Il profilo intellettuale del maestro Le ipotesi di attribuzione e di sistemazione delle opere Bibliografia 47 Accursio di Nicoletta Sarti La vita La scienza giuridica nella prima metà del Duecento L'opera di Accursio: gli apparati ordinari al Corpus iuris civilis Il progetto di Pietro Torelli per un'edizione critica della Magna glossa La stagione postaccursiana Bibliografia 51 Bartolo da Sassoferrato di Giovanni Rossi La vita Commentaria, consilia, lecturae Gli anni della maturità scientifica Le opere Bibliografia 55 Baldo degli Ubaldi di Federigo Bambi La vita Baldus iuris professorum philosofotatos Le opere Bibliografia 59 Il nuovo ordinamento della Chiesa: decretisti e decretalisti di Diego Quaglioni
Alberto Petrucciani, Guglielmo Passigli, in: Dizionario biografico dei soprintendenti bibliografici (1919-1972), Bologna: Bononia University Press, 2011, p. 467-477.
Spels Academy, 2019
Transumanesimo: chi era costui? È sicuramente una nuova sfida quella di affrontare in maniera olistica il prorompente affermarsi nell'ultimo decennio delle Human Enhancement Technologies (HET). Genericamente definibili come il potenziamento delle caratteristiche umane attraverso l'uso di strumenti, tecniche e metodologie, le HET permeano ogni campo di applicazione: da quello medico e farmacologico a quello del tempo libero, della vanità e dello sport. I nuovi paradigmi delle tecnologie trasformano il modo in cui l'uomo si relaziona con la sua realtà, ma essendo esse stesse un prodotto dell'attività umana, non possono prescindere dalla cultura, dalla storia e dal background da cui hanno origine. Lo spirito è quello del superamento di limiti e prestazioni, intrecciando relazioni, a volte indissolubili, che portano gli enhancement-entusiasti a considerare l'individuo finalmente libero dalle pastoie di un organismo strutturalmente limitato e deficitario nel tempo. Questo scenario origina un dibattito molto acceso: come valutare, quand'anche immaginare e prevedere, l'impatto delle tecnologie sull'uomo? Come l'utilizzo delle tecnologie, in modo consapevole o inconsapevole, o volutamente indiscriminato, vanno o potrebbero modificare l'attuale instabile stabilità umana? Si contrappongono due ideologie: la visione filosofica e un po' religiosa dei bioconservatori, che ritengono gli interventi di enhancement dannosi al preservamento della vera essenza dell'uomo e quella dei transumanisti, per i quali le tecnologie possono incrementare le capacità umane ed aumentare le aspettative di una vita migliore, anche se differente dagli stereotipi della quotidianità. La dialettica che ne nasce ci coinvolge direttamente. Non si può negare che le HET permettono a persone che hanno deficit di vario tipo come, ad esempio non vedenti, non udenti, di entrare in contatto con un mondo fino ad allora inaccessibile, tutto ciò attraverso vari dispositivi che stimolano le giuste regioni della corteccia cerebrale. Inoltre, le tecnologie possono riaccendere la speranza in persone che hanno subito la perdita di arti o addirittura, attraverso esoscheletri indossabili, in coloro che sono affetti da paralisi, abbattendo di fatto le barriere che separano gli uomini diversamente abili da quelli considerati normo-dotati. Di contro, non si può non essere sensibili al rischio di oltrepassare ciò che eticamente è considerato lecito dal senso comune della società.
Edizione critica, traduzione e commento a cura di Francesco Scalera 🔗 https://www.sismel.it/pubblicazioni/1894-gelastinus La commedia, scritta in latino nel 1534 e trasmessa dal codice Z 180 sup., conservato presso la Biblioteca Ambrosiana, racconta in cinque atti una vicenda che ha come sfondo scenografico Milano: il vecchio Demeneto, felice per aver ottenuto dalla meretrice Fronesio la promessa di trascorrere la notte insieme, cerca il parassita Gelastino, perché rallegri la serata con le sue facezie. Gelastino in cambio riesce a estorcere al vecchio, oltre al banchetto, anche un mantello di seta, per riavere indietro il quale, Demeneto condurrà il parassita in tribunale. Nell’eterogeneo corpus delle commedie umanistiche, il Gelastinus di Gaudenzio Merula presenta una completa adesione ai modelli del teatro classico, con citazioni ad verbum tratte dalle commedie di Plauto. Nell’opera, inoltre, non mancano riferimenti agli spazi cittadini milanesi e dell’Italia settentrionale, e richiami alla realtà contemporanea, di cui il Merula si serve per dare una maggiore verosimiglianza alla storia in essa narrata. L’edizione, corredata di una traduzione in italiano e di note di commento, è preceduta da un’ampia introduzione che traccia un quadro dell’attività letteraria del Merula, ponendo attenzione allo studio dei personaggi, alla struttura e alle fonti degli auctores classici, variamente riadattate dall’autore. 📚 Gaudenzio Merula’s Gelastinus, a comedy in 5 acts set in Milan, written in 1534, draws on themes and topics typical of the Plautine theatre. The present volume contains the critical edition of the text, complemented by an introduction that provides on overview of Merula’s literary works, an analysis of the characters and the structure of the comedy and of the various ways in which the author utilises classical sources.
Dizionario di eretici, dissidenti e inquisitori nel mondo mediterraneo, Firenze, Edizioni CLORI, 2021
Angelo Gatti (Ronta, 17 dicembre 1724 – Napoli, 18 gennaio 1798) è stato un medico che, dopo aver osservato a Costantinopoli la tecnica dell’inoculazione umana del vaiolo (la così detta vaiolizzazione o ‘variolizzazione’), si impegnò nella diffusione della pratica in Francia con notevole successo, attirandosi per questo attacchi personali e un generale discredito da parte di numerosi colleghi. Contro quelli che lui stesso definì "pregiudizi" pubblicò alcuni scritti in difesa del suo metodo. Grazie a una fitta rete di rapporti con i poteri politici e con i propri pazienti, Gatti riuscì a superare le difficoltà, pur decidendo di rientrare definitivamente in Italia.
Giuseppe Chiari. Immagine Suono Performance, 2023
"Giuseppe Chiari. Immagine Suono Performance" a cura di Cosetta Saba Contenuti: L'arte (non facile) del video (Cosetta Saba) _ Giuseppe Chiari: corpus audiovisivo (Cosetta Saba) _ Metodi per videocamera secondo Giuseppe Chiari (Cosetta Saba) _ Le performance di Giuseppe Chiari attraverso i 'documenti' fotografici (Francesca Gallo) _ Giuseppe Chiari: il suono dell'esistenza (Riccardo Caldura) _ Musica da strada. Note sulla politica del quotidiano in Giuseppe Chiari (Elena Biserna) _ Giuseppe Chiari a Genova e in Liguria. Dialoghi e presenze (Anna Costantini, Paola Valenti) _ Preservazione e restauro digitale del corpus audiovisivo di Giuseppe Chiari (Mary Comin) _ Opere e documentazioni in video di Giuseppe Chiari / Catalogo (Cosetta Saba)
Tra le innumerevoli distruzioni di monumenti e trasformazioni del tessuto urbano dovute ai bombardamenti e alla ricostruzione non è stato dato il giusto rilievo alla profonda alterazione subita dalla forma urbis di Napoli nel tratto costiero tra piazza Municipio e i Granili. Nell'immaginario popolare la perdita della Santa Chiara barocca ha giustamente pesato di più (forse nessun altro monumento è stato rimpianto con una canzone come Munasterio e' Santa Chiara), e con questa -tra gli storici e gli altri "addetti ai lavori" -sono senza rimedio le perdite dei documenti dell'Archivio di Stato e dell'Archivio Storico Municipale. La trasformazione del tessuto urbano di Napoli, iniziata con il Risanamento, proseguita con gli sventramenti del Ventennio, accelerata dalla ricostruzione post-bellica e dalla espansione a macchia d'olio della speculazione edilizia negli anni dell'amministrazione laurina, ha cancellato la forma complessiva della città post-unitaria -così come la vediamo ancora nella Pianta Schiavoni (1872-80) -e il suo rapporto con la campagna e il mare e lo ha fatto fino al punto che risulta assai difficile far riaffiorare e rileggere edifici, monumenti e frammenti di antichi ambienti dispersi nel tessuto moderno. Nel tratto costiero ricordato all'inizio l'allontanamento tra la città e il mare è avvenuto con modalità sostanzialmente diverse da quanto è successo in altre parti di Napoli. Come è noto la linea di costa attuale ricalca quella più antica solo a Posillipo e presso la Darsena; tutto la pittura di veduta del XVIII secolo sta lì a dimostrarcelo. Le colmate a mare hanno più volte fatto avanzare la linea di costa e trasformato in convesso ciò che era concavo: chi si pone oggi alla metà di via Caracciolo vedrà pure il mare e Capri, ma non con l'ampiezza di visione che aveva chi si fosse posto al centro della Riviera di Chiaia agli inizi del Settecento. Ma alle sue spalle però l'impianto urbano è pressoché intatto e non solo Chiaia, ma anche a Mergellina, al Chiatamone e a Santa Lucia. A oriente invece non solo le banchine del porto sono vistosamente avanzate, ma la via Marina è tracciata su un'ampia porzione della città storica che viene così a essere completamente cancellata. In questo ampio settore del centro storico, che sconta pure la separazione dal nucleo più antico attuata con il taglio del Rettifilo, sono importanti complessi monumentali. Vorrei attirare l'attenzione sui diversi destini di alcuni di essi; esssnzialmente quelli che sono stati coinvolti nel ridisegno della via Marina e nell'ampliamento del porto. Si tratta della Caserma Zanzur, della chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, del Vado del Carmine e delle Torri limitrofe, della Caserma "Bianchini", del ponte della Maddalena e dei Granili. La scelta di far ripartire l'economia napoletana dal potenziamento delle strutture portuali fu alla base della decisione di intervenire tanto drasticamente sull'impianto storico della città; nella zona le devastazioni erano state particolarmente imponenti sia per i bombardamenti che per i danni creati dall'esplosione della nave Caterina Costa nel 1943. I problemi posti dall'apertura del nuovo tracciato della via Marina sono in questo stesso testo oggetto dell'analisi di Emanuela Vassallo, soprattutto per quanto riguarda le Torri prossime al Carmine; per Santa Maria di Porto Salvo, ma non solo, rimando al testo fondamentale di Giancarlo Alisio sul Risanamento 1 .
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Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 97 (2020), 2020
In: GIORNALE CRITICO DELLA FILOSOFIA ITALIANA, pp. 77-91., 2015
Ius Ecclesiae, 2007
Historia et Ius. Rivista di storia giuridica , 2020
Rivista Porziuncola, 2022
Scritti teorici e tecnici di agricoltura, a cura di Sergio Zaninelli, vol. III, Dall'Ottocento agli inizi del Novecento, 1992
Dizionario Biografico degli Italiani, Istituto della Enciclopedia Italiana, 2011