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Cenni intorno alla scoperta della criptoscrittura dei minatori fogliari. Estratto dagli Annali di 'Patafisica botanica
Apollo è il dio dell’arco e della lira; della peste e della guarigione; della morte lanciata da lontano e della musica che incanta e muove. Luminoso ed oscuro, i suoi invii dal carattere misterioso e inquietante chiamano al deciframento, la sua espressione esige un salto di livello ed un impegno d’eccezione. Imperniata sulla religione dell’estasi visionaria e oracolare di Apollo, si accende nella poesia, nella tragedia e nella filosofia un’ intensa discussione sulla verità. «Il signore che ha l’oracolo a Delfi non parla e non nasconde ma dà segni». Eraclito, fr. 93
P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione, 2022
Nella prefazione al testo di P. Sequeri, Iscrizione e rivelazione vengono presentati i temi di teologia fondamentale già elaborati ne "Il Dio affidabile", ora ripresi per proporre uno sviluppo che considera il ruolo specifico della Bibbia intesa come "rivelazione attestata" all'interno della ricerca teologica e dell'esperienza della fede.
Storia, antropologia e scienze del linguaggio, 2016
INTRODUZIONE, Letteratura e religione – Linee programmatiche di studio STUDI E RICERCHE ANTONINO BUTTITTA, Dèi del crepuscolo di Tomasi e altro LUIGI M. LOMBARDI SATRIANI, Pier Paolo Pasolini: celebrazioni, rilievi critici, memoria ed eresia BRYAN RENNIE, Caveat Lector: on reading Eliade’s fiction as corroborating an understanding of religion PIETRO ANGELINI, Pavese e Pettazzoni ALESSANDRO D’AMATO, Tre lettere inedite di Raffaele Pettazzoni a Cesare Pavese NOTE E DISCUSSIONI EMILIA ANDRI, Vittorio Macchioro, l’impossibile Orfeo LEONARDO LATTARULO, Primo novecento tra filosofia e religione: Croce, Papini, Boine SONIA GIUSTI, La fine del mondo e l’ethos del trascendimento in Leone Tolstoj GIACOMO DE MARZI, Letteratura laica e letteratura religiosa: Adolfo Omodeo FLORIANA CICCODICOLA, Planctus Mariae nella sua funzione di Exemplum ANGELICA FAGO, Il mito di Enea nella variante virgiliana presentata nell’Eneide: suggestioni interpretative CLAUDIA SANTI, Note su tempo e memoria nel romanzo Tinereţe fără de tinereţe di Mircea Eliade
Gods change as they travel up and down Central Asia (in Antiquity)
2020
Nasimi di Shirvān, Sul tuo volto è scritta la Parola di Dio. Il canzoniere persiano del poeta martire dell'Hurufismo, a cura di Carlo Saccone, Centro Essad Bey-Amazon IP, Seattle 2020, pp. 326
Acta ad archaeologiam et artium historiam pertinentia, 2024
La percezione dell'autorialità femminile in merito a testi di tipo religioso tra Medioevo ed Età Moderna sta al centro di questo contributo, dove è proposta una riflessione che prende l'avvio da casi eccezionali, collocati ai due estremi del "sacro": la diabolicità e la santità. La strearia la facimo in più deversi modi, pare che non àve funno in tanti modi che se fa: como che se usa la leie delo mundo fra ducturi, a quil modo ene la strearia. "Como che se usa la leie delo mundo fra ducturi, a quil modo ene la strearia": Bellezze Usini, Orsola Fontebuoni e le altre Nel tribunale di Fiano Romano Marco Calisto da Todi, giudice di Fano e luogotenente del conte del conte Ludovico Orsini da Pitigliano, istruì e amministrò nel 1528 un processo penale contro Bellezze Ursini con la collaborazione del notaio Lucantonio da Spoleto 1 . L'imputata era nativa di Collevecchio ed era stata accusata da una madre di Filacciano di aver praticato la stregoneria e fatto morire suo figlio per mezzo del "tocco malefico". Bellezze visse e operò in Sabina, soprattutto a Collevecchio e a Filacciano, dove aveva servito presso gli Orsini di Monterotondo. Lei stessa racconta di aver visitato altri luoghi, giungendo addirittura fino a Zara, quand'era al servizio della potente famiglia Orsini 2 . Il processo ebbe luogo subito dopo il Sacco di Roma a opera dei lanzichenecchi, fatto pluri-evocato dai testimoni, diventando il cupo sfondo della vicenda giudiziaria ai danni di Bellezze. Negli atti processuali, accanto al Sacco, compare ripetutamente la paura del pericolo islamico 3 : se Costantinopoli era caduta per mano turca ormai nel lontano 1453 ed era finita da due anni l'ondata di conversioni forzate dei musulmani iberici, le coste mediterranee occidentali e le coste atlantiche dell'Europa e dell'Africa continuavano a essere comunque interessate dai fitti attacchi dei pirati barbareschi, ottomani e nordafricani. Il demonio che è citato a più riprese nel processo porta, non a caso, il nome di Maccometto. La protagonista del processo è ovviamente Bellezze, l'imputata, ma dietro di lei si stagliano le sagome di altre, mute, imputate: le scritture. Libri malefici, libri demoniaci, com'era malefica e demoniaca la donna, ma anche un quaderno, scritto da Bellezze con autodichiarazione di autografia e comprendente la sua confessione. Quel quaderno ci è pervenuto in originale: può darsi che non sia stato vergato da Bellezze, perché aveva i polsi slogati dopo essere stata torturata, ma da suo figlio; in ogni caso non mancano sicuri riferimenti all'autografia 4 . Mentre, dunque, i torchi degli stampatori funzionavano a ritmi sempre più serrati e la novità del libro stampato rivoluzionava l'Europa e l'Italia dell'epoca, i libri diventavano, assieme a Bellezze, i protagonisti di quel processo per stregoneria. L'imputata si presenta al giudice: il suo nome è "Belleze de Agnelo Ursini di Collevecio", e ci racconta che, "quasi pucta", era stata sposata ed era poi rimasta vedova; dopodiché stata assunta come serva a Monterotondo presso il castello Orsini. Qui puliva, badava alle bestie, cucinava e serviva i suoi padroni, occupandosi anche di una donna che era stata rinchiusa nelle carceri del castello. Costei era Lucia di Ponzano ed era una presunta strega. Sicuramente conosceva le erbe capaci di curare le malattie. Ben presto Lucia divenne la sua maestra: "quessa era strea mastra e me imparò ogne cosa che sapiva de mal fare, e sapiva tante de cosse" 5 . Era poi entrata in contatto con grandi vescovi e signori, che aveva accompagnato spesso in vari viaggi. La querela contro di lei fu sporta tra maggio e giugno 1528 e Bellezze era giudicata da un tribunale civile in quanto rea di un maleficio che era in realtà un omicidio. Il processo riporta anche le ultime parole della vittima che, a detta dei testimoni, affermava di essere stato affatturato da lei ed era consapevole d'essere destinato a morire perché i medici non potevano guarirlo. I testimoni che si avvicendano sono tutti concordi nell'indicarla come una donna dal tocco potente che può risanare o può uccidere. "Tu sai chi è Bellezze: male se fai bene, e pegio se fai male. Fugila più che poi" 6 . La fama pubblica ha già compromesso gravemente Bellezze e lei, durante il processo, tenta di difendersi e di negare, ma poi ammette tutto e focalizza l'attenzione su un oggetto magico: un libro. Dice di possedere un libro di 180 carte, dove furono scritti tutti i segreti del mondo, dove ha imparato tutto quello che sa e lo ha pure insegnato agli ad altri. Ha prestato quel libro a persone importanti, a "signori e maestri", ma anche ai frati e, insinua, potrebbe pure prestarlo al giudice: "Vogliono inprestare a vui e beati vui che starete in gratia de patroni, et tucto quello che desiderate haverete", dice, cercando di blandirlo, di conquistare la sua benevolenza con la promessa di condurlo per mano ad acquisire il potere della magia 7 . Grazie all'attenta analisi di Michele di Sivo possiamo presumere che si trattasse di un Herbolario volgare, in una veste a stampa non troppo cara, realizzata nel 1526 a Venezia, e che conta esattamente 180 carte. Sui margini e nell'interlinea delle carte stampate probabilmente lei stessa aveva annotato tecniche e ricette di sua esclusiva conoscenza. Quel libro racchiudeva dunque una sapienza arcana e potentissima, tanto da aver conquistato persino i frati di Civitella San Paolo che, incaricati di controllarla, in realtà si erano lasciati "sedurre" dalla sua meravigliosa conoscenza magica 8 . La presenza di un libro al centro del banco processuale non è un unicum. A Firenze il medico Francesco da Carmignano fu processato perché possedeva, teneva, comprava e vendeva libri e "quaternos" negromantici, con cui invocava i demoni. Nel 1383 a Siena, l'inquisitore Pietro Lippi di Firenze parlava anch'egli di un libro magico, che era stato prestato ad altri, per diffonderne le conoscenze. Nel 1384, ancora a Firenze, veniva processato per il medesimo motivo Niccolò Consigli e fu messo al rogo, mentre altri due uomini, Andrea cappellano di Sassetta e il medico Vieri di Cetona, che avevano compiuto reati analoghi, furono condannati a pene assai più leggere. Ma erano uomini 9 . Il giudice di Fiano, invece, evita il libro di Bellezze. Lo teme. Dal canto suo Bellezze chiarisce al giudice la complessità dell'arte stregonica: è conoscenza che spinge a conoscere sempre di più, "più vai inanti più vo' ire e non te ne cuntenti". La stregoneria prevede un sistema di vita che è apprendimento e insegnamento. Esistono regole da apprendere, ma poi "onneuna le recompone a so modo e se iova de multe invenzione". Anzi: "como che chi impara la lettera se dà el principio delo leiere e delo scrivere, e po' se sequita secunno la 'ncrinazione de onnechivelli, chi a uno modo chi a un altro […] quante più cose cierchi de inparare tante più sonno quelle che trovi da 'nparare". Come chi impara a scrivere usa le lettere dell'alfabeto per comporre storie che sono il frutto del suo
Apparso su Humanitas, n. 4 (anno XLVII),pp. 568/80, 1992. Carlo Colombo è uno dei maggiori teologi ambrosiani del '900, in questo contributo si parla della sua concezione della grazia, che segna una apertura alle istanze della Nouvelle Théologie, pur senza rompere con la tradizione tomista.
Edizione 2000 Rev Per speciale concessione del CENTRO EDITORIALE VALTORTIANO 20 % ON LINE Volume I La preparazione Volume II Il primo anno di vita pubblica Volume III Il secondo anno di vita pubblica: parte prima Volume IV Il secondo anno di vita pubblica: parte seconda Volume V Il terzo anno di vita pubblica: parte prima Volume VI Il terzo anno di vita pubblica: parte seconda Volume VII Il terzo anno di vita pubblica: parte terza Volume VIII Preparazione alla passione Volume IX La passione Volume X La glorificazione Presentazione da : 'La MADONNA negli scritti di Maria Valtorta' di P. Gabriele Maria ROSCHINI: Centro Editoriale Valtortiano 1996 [Professore della Pontificia Università Lateranense, Professore nella Pontificia Facoltà teologica ''Marianum'', Consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede Consultore della Congregazione per le Cause dei Santi] « E' da mezzo secolo che mi occupo di Mariologia: studiando, insegnando, predicando e scrivendo. Ho dovuto leggere perciò innumerevoli scritti mariani, d'ogni genere: una vera 'Biblioteca mariana'. Mi sento però in dovere di confessare candidamente che la Mariologia quale risulta dagli scritti, editi ed inediti, di Maria Valtorta, è stata per me una vera rivelazione. Nessun altro scritto mariano, e neppure la somma degli scritti mariani da me letti e studiati, era stato in grado di darmi, del Capolavoro di Dio, un'idea così chiara, così viva, così completa, così luminosa e così affascinante: semplice insieme e sublime. Tra la Madonna presentata da me e dai miei colleghi e la Madonna presentata da Maria Valtorta, a me sembra trovare la stessa differenza che corre tra una Madonna di cartapesta e una Madonna viva, tra una Madonna più o meno approssimativa e una Madonna completa in ogni sua parte, sotto tutti i suoi aspetti. . . . . . . . E' bene inoltre, che si sappia che io non sono stato un facile ammiratore della Valtorta. Anch'io infatti, sono stato, un tempo, tra coloro che, senza un'adeguata conoscenza dei suoi scritti, hanno avuto un sorrisino di diffidenza nei riguardi dei medesimi. Ma dopo averli letti e ponderati, ho dovuto -come tanti altri-lealmente riconoscere di essere stato troppo corrivo; e ho dovuto concludere: "Chi vuol conoscere la Madonna (una Madonna in p e r f e t t a sintonia col Magistero ecclesiastico, particolarmente col Concilio Vaticano II, con la S.Scrittura e la Tradizione ecclesiastica), legga la Mariologia della Valtorta!".
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Mosaico Italiano, ISSN 21759537, 2018
SCRITTURE CARISMI ISTITUZIONI PERCORSI DI VITA RELIGIOSA IN ETÀ MODERNA STUDI PER GABRIELLA ZARRI, 2018