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Clero e liturgia nella diocesi di Tricarico nel XVI secolo

Abstract

in Codici e frammenti di manoscritti liturgici della diocesi di Tricarico, Catalogo dei frammenti della mostra “Musica divina et mundana”, Tricarico, MuDiT, 10 agosto 2019 - 8 gennaio 2020, Scritti di CARMELA BISCAGLIA, NICOLA SOLDO, ARIANNA VENA, VALERIA VERRASTRO, Schede di Arianna Vena, Foggia, Claudio Grenzi Editore, 2019, pp. 11-29.

Key takeaways

  • La formazione del clero e il canto nella liturgia A coloro che varcano l'ingresso della cattedrale di Tricarico, l'epigrafe incisa sul suo portale lapideo ricorda le opere compiute per il culto del Signore nel 1638 da Pier Luigi Carafa senior, vescovo di Tricarico (1624-1645) 1 , alla fabbrica dell'edificio, alla dotazione di preziose suppellettili e sacre reliquie, come pure gli altri suoi interventi per rendere sempre più efficace la liturgia con la costruzione di un organo e l'assegnazione di un annuo stipendio di 70 ducati al maestro organista, che assicurasse l'accompagnamento del canto nelle solennità religiose, e anche la costituzione di un fondo per le quotidiane distribuzioni a favore del clero, che prestava il servizio alla cattedrale 2 .
  • Le modalità e i ritmi di questo servizio fornito alla cattedrale tricaricense, che aveva cura delle anime della parrocchia detta del vescovado, come pure gli introiti che derivavano ai partecipanti alla massa comune dalla gestione dei beni della stessa cattedrale e del Capitolo, erano disciplinati da una Platea intitolata Incipit platea venerabilium canonicorum matricis ecclesiae Tricaricensis ac clericorum, formalizzata con un atto pubblico redatto il 4 agosto 1513 dal notaio Domenico Ciolo, il cui contenuto fu così sinteticamente illustrato al vescovo visitatore: Anche per le chiese diocesane gli atti della santa visita forniscono ampia documentazione sulla recitazione dell'ufficio, a cominciare da quella di Grassano, centro che all'epoca era un casale di Tricarico, e faceva capo alla chiesa matrice di San Marco, pertinente alla Commenda del Militare Ordine Religioso di S. Giovanni Gerosolimitano 62 , ma per la cura delle anime ricadente sotto l'autorità del vescovo di Tricarico.
  • Parimenti dicasi per le architetture lignee dei cori presenti a fine Cinquecento in tutte le chiese madri della diocesi tricaricense e sulla cui collocazione sul presbiterio, generalmente davanti all'altare maggiore, in alcuni casi sul retro (Stigliano, Salandra, Montemurro) o in un vano al di sopra dello stesso altare (Armento) o della sacrestia (Albano di Lucania), oppure nel mezzo della navata della chiesa (Montalbano Jonico), il vescovo Santonio non emanò alcuna prescrizione, tranne che per quello di Garaguso che poggiava lungo un muro troppo alto e ostacolava ai fedeli la visione dell'altare.
  • Si tratta di un codice della seconda metà del XV secolo, che il presule aveva rinvenuto nella sagrestia di una chiesa della diocesi di Tricarico, durante gli anni del suo governo episcopale 105 .
  • Siamo di fronte a un corpus composto per lo più da codici di cui, allo stato attuale delle conoscenze, rimane quale unica testimonianza il codice di Armento 107 , oltre che i frammenti di codici custoditi nell'Archivio storico della diocesi di Tricarico, alcuni dei quali sono stati oggetto di schedatura da parte di Arianna Vena 108 .
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