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2020, Antonio Banfi, Emanuele Stolfi, Massimo Brutti (cur.), Dall’esegesi giuridica alla teoria dell’interpretazione: Emilio Betti (1890-1968), coll. «La cultura giuridica. Testi di scienza, teoria e storia del diritto», 8, Roma TrE-Press, Roma
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Nella Teoria generale della interpretazione tante sono le questioni di rilevanza estetica che inducono a individuare al suo interno veri e propri percorsi estetici. Nel rivendicare questa tesi, dopo alcune osservazioni generali, il saggio prende in considerazione il modo in cui Betti tematizza il problema della creazione artistica. Tale questione, a cui nella Teoria generale della interpretazione è dedicata un’attenzione particolare, mostra da un lato la ricchezza della teorizzazione bettiana e, dall’altro lato, una comunanza di discorso con il pensiero estetico italiano coevo. Nonostante tale comunanza, il dialogo tuttavia non sbocciò. Ad alcuni punti problematici della mancata ricezione del pensiero estetico bettiano sono dedicate le considerazioni conclusive.
AbiTO Abitudini estetiche e arte pubblica Il caso Torino, 2024
The collective dimension of aesthetic experience can coalesce in the distinctive character or style of a place. Building on this premise, the chapter explores the ways in which urban lifestyles shape an aesthetic niche. Taking Turin as a primary example, the discussion centers on the role of socially shared and historically transmitted aesthetic habits that forge and are contingent upon a city’s expressive atmosphere, and which influence the taste and the aesthetic disposition of its inhabitants.
This essay deals with the theme of "realized aesthetics", focusing on the peculiar way by which it takes place in the case of architecture. Actual "fragments" of the discipline of Aesthetics randomly crop up in the "discourse" on architecture: either as proper theory or as teaching or as client/architect relationship. Architectural design indeed quite often is born by means of a dialogue between "mother" architect and "father" client (Filarete, Wright). To this respect the author propose the definition of architectural design as "aesthetological diffuse act". In the following part of the essay the difference between art and architecture is stressed in order to better define the architecture as realized aesthetics theme. Architecture is in fact strictly tied to "making" being it possible only under the circumstantiality of reality. Loos's definition of architect as "mason who knows Latin" is reassessed under this light. The notion of function is also treated discussing its role as an element in the making of aesthetics, using Rossi's and Rykwert's critique of a simple idea of "form follows function". Lodoli's ideas as well as Dalibor Vesely's husserlian reading of architecture are discussed il the last part. This essay is in fact the introductory speech given by Michele Sbacchi at the National Congress of the Italian Society of Aesthetics, on the topic of Saying Aesthetics. (other introductions by Fulvio Carmagnola and Stefano Catucci).
Studi sulla Formazione, 2014
Dell'utopia romantica A maneggiare oggi il termine estetica si corrono molti rischi indubbiamente. E non solo riguardo al significato che questo termine porta ambiguamente con sé ma anche per l'insidia morale che esso implica di fronte agli imperativi dell'etica, da sempre, almeno sul fronte educativo, privilegiata rispetto ad esso. Un altro rischio tuttavia è insito nella problematicità del termine stesso che, a seconda che se ne privilegi l'interpretazione filosofica o artistica o puramente fisica, conduce in luoghi molto diversi. E, a sua volta, anche ciascuna delle accezioni sopracitate può condurre in luoghi molto diversi. Oggi si usa il termine estetica come contenitore per ragionamenti che possono riguardare il design di un autoveicolo, un linguaggio specialistico, una filosofia delle forme e così via. Occorre dunque cercare di fissare alcuni elementi di orientamento in un'epoca al tempo stesso così apparentemente devoluta all' estetica eppure al tempo stesso così poco preoccupata per esempio di un'educazione estetica, come a suo tempo lo erano state civiltà o grandi movimenti culturali. La verità è che nell'epoca del "mostruoso", come l'ha ben definita Peter Sloterdijk 1 , riferendosi a una tendenza sempre più pronunciata verso forme di vita ma anche verso forme espressive sempre più smisurate e disarmoniche, richiamarsi ad una preoccupazione estetica appare da un lato incredibilmente urgente e, al temo stesso, incredibilmente complesso. Ed etico. Il dominio incontrastato o debolmente contrastato della cinica ragione tecnica e dei suoi calcoli ha sempre più posto fuori gioco, fuori orizzonte, fuori epoca addirittura, i diritti analogici del mondo. La struttura analogica del tutto, quella appunto guidata da relazioni di ordine estetico, di affinità, di corrispondenza, di armonia. Ma ancor più ciò che le soggiace, cioè a dire il legame sottile, di influenzamento simbolico, di consonanza qualitativa tra le sostanze e gli esseri. Tutto questo, ampiamente sconfitto da una ragione tesa soltanto a rendere conto del dominio del disponibile e della sua razionalizzazione più redditizia, ha posto definitivamente nell'angolo l'attenzione estetica,
INTERNI nuove geografie, 2021
È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, anche a uso interno e didattico, non autorizzata. Diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento, totale o parziale con qualsiasi mezzo sono riservati per tutti i Paesi. All rights reserved. No part of this publication may be translated, reproduced, stored or introduced into a retrieval system, or transmitted, in any form, or by any means (electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise) without prior written permission from the publisher. Complete catalogue on www.maggiolieditore.it, www.theplan.it Il catalogo completo è disponibile su www.maggiolieditore.it, www.theplan.it Finito di stampare/Printed Novembre 2021, Santarcangelo di Romagna (RN) Indice 11 Collana di studi e ricerche ii inclusive interiors 13 Introduzione 15 Interni tra prossemica ed estetica Gennaro Postiglione I. METODI 23 L'interno come campo (per una teoria critica dell'architettura) Jacopo Leveratto 1. La storia operativa 31 Roma Moderna 1925-1964. La costruzione di un'identità: Scene del paesaggio domestico Francesca Cuppone 35 Case, riviste e sogni: Spazi di carta del Secondo dopoguerra in Italia e Stati Uniti Laura Arrighi 41 Interni e Synthèse des Arts: Una metodologia d'indagine critica. Architetti di cultura milanese, tra influenze francesi e italiane, artistiche e architettoniche, 1948-1972 Carola D'Ambros 46 Post! House! Modern! 1980-1989 Giovanni Carli 51 Congetture narrative innescano sfumature domestiche Samuel Quagliotto 54 Dispositivi e relazioni nello spazio interno: Pratiche del buon abitare in Umberto Riva Nicoletta Faccitondo 57 Rileggere la forma attraverso l'azione del giunto Enrico Miglietta 63 Architetture come paesaggi: Le forme dello spazio sacro nell'opera di Sigurd Lewerentz Alessio Agresta 3. Ricognizioni sul presente 69 IKEA, quotidianità e dimore ordinarie: Un'indagine nell'abitare delle moltitudini Lucia Frescaroli 72 AAA | Architettura Anonima Autorevole. Tra individuale e collettivo: Declinazioni possibili nel progetto di architettura Francesca Iarrusso
Questi appunti sono frutto del corso di estetica seguito all'Università di Salerno durante l'anno accademico 2021/2022. Il corso si proponeva di fare un giro intorno e attraverso l'estetica, partendo da alcune sue potenziali interpretazioni ed epigenesi per approdare al confronto con il sentire metropolitano e l'avvento dei corpi tentacolari delle città. L'intento della condivisione di questi appunti è quello di fornire materiale per riflessioni sulla e dell'estetica.
Attraverso un esame dei testi albertiani in cui compare il concetto di idea si dimostra che Alberti stravolge l’originario valore trascendente di questa nozione per farne il fondamento razonale della bellezza. Infatti il concetto di artista come “alter deus” svolge nel De pictura un ruolo parallelo a quello dell’“artista-scienziato”, dato che Alberti condanna chi, dimentico delle regole, confida solo sul proprio ingegno e su un’astratta idea di bellezza.
Education Sciences Society, 2015
h e organicistic thinking that characterized the era of Bildung has not disappeared, but it has continued to develop and today it is experiencing a profound rethinking with the epistemology of complexity. h is latter allows to credit the idea of the work of art as a living form, as an organism capable of composing, in an harmonic structure, the dense network of relationships and contrasts that characterize the human experience, intensifying this one and encouraging the development of thought. h e paper aims at highlighting how the thought of complexity allows to redei ne the themes of the Bildung period and how, now as at that time, the organicistic thought appears the most suitable to combine science and humanism, restoring value to the ethical and educational dimension of the aesthetic experience. Riassunto: Il pensiero organicistico che aveva caratterizzato l'epoca della Bildung non è scomparso, ma ha continuato a svilupparsi e oggi sta conoscendo un profondo ripensamento con l' epistemologia della complessità. Questa permette di riaccreditare l'idea dell' opera d'arte come una forma vivente, come un organismo capace di comporre in una struttura armonica la i tta rete di rapporti e contrasti che caratterizzano l'esperienza umana, intensii candola e incoraggiando lo sviluppo del pensiero. Il contributo si propone di evidenziare come il pensiero della complessità permetta di ridei nire i temi cari al periodo della Bildung e come, ora come allora, il pensiero organicistico appaia il più idoneo per conciliare scienza e umanesimo, riavvalorando la dimensione etica ed educativa dell' esperienza estetica.
La Biblioteca di ClassicoContemporaneo, 2019
Elena di Troia e Asteria, protagoniste rispettivamente del Mefistofele (1868, 1875) e del Nerone (1924) di Arrigo Boito, incarnano l'aspetto più affascinante dell'eterno femminino immaginato dall'autore nel suo teatro musicale. Figure dell'Antichità greca e romana, sono tuttavia definite in senso fortemente anticlassico; la loro bellezza è anzi tipicamente decadente. Soffermandomi sulla loro caratterizzazione dal punto di vista drammatico, musicale e visivo, mettendole in relazione al contesto in cui sono inserite, ne ricondurrò i lineamenti al topos femminile tanto amato da artisti e letterati alla fin de siècle, quello della femme fatale, presente nel teatro musicale italiano, con le caratteristiche che più le saranno peculiari, proprio a partire da Boito. Elena and Asteria, protagonists respectively of Arrigo Boito's Mefistofele (1868, 1875) and Nerone (1924), represent the most fascinating side of the Eternal Feminine imagined by the author in his musical theatre. Although figures of the Greek and Roman Antiquity, they are absolutely conceived in anti-classical terms, thus showing a typical decadent beauty. Focusing on their dramatic, musical and visual characterization, within their context, I will suggest a connection with a beloved topos of the fin-de-siècle arts and literature: the femme fatale. Boito was the first to introduce those characteristics, which will be peculiar to define the modern femme fatale in Italian musical theatre.
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Rivista di Estetica, 2013
Cinque studi su Benedetto Croce, 2019
Studi Di Estetica, 2015
Mistica ruvida. L’esteriorità oikologica e Stanislas Breton, 2023
Quaderni D Italianistica, 1995
Aisthesis Pratiche Linguaggi E Saperi Dell Estetico, 2012