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«La natura dell’anima»: l’Omero di Salvatore Quasimodo

2020, «Atene & Roma» 3-4 (2019)

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Abstract

The purpose of this paper is to look at Homer's poetry through the lens of Quasimodo's translations, from both Iliad and Odyssey. These pages aim at detecting a 'standard procedure' linking Quasimodo's poetical work to the translations from the epic poetry. The analysis focuses especially on the rendering of the Greek epithets. Quasimodo's translations are put into the wider frame of the Homeric versions dated to the last Century, which are metrically and formally divergent. The final result of Quasimodo's work offers to the reader a Homer 'lyricized', sounding less grandiloquent when compared to other versions of the same period (as, for instance, those of Rosa Calzecchi Onesti).

Key takeaways

  • «La studiosa ha avuto il coraggio -scrive Di Benedetto -di rifiutare l'endecasillabo: un verso così condizionato da moduli e cadenze precedentemente sperimentati (e in più tanto più breve dell'esametro dattilico) da inibire la ricerca di una dizione che intenda realizzare un recupero, per quel che è possibile, del testo omerico originario 11 .
  • Nella soluzione sintattica di non dislocare al primo posto il greco ἄνδρα, Quasimodo si disallinea: il suo «uomo» occupa infatti una posizione piuttosto arretrata nel primo verso, ed è evidente che la rinuncia all'inversione del nesso verbo + complemento oggetto è segnale di una cantabilità antiretorica in cui l'ordo verborum del greco (ἄνδρα μοι ἔννεπε) viene sacrificato a favore di una dizione più piana in italiano.
  • Un passaggio ancora dall'Odissea, dal libro sesto e dall'incontro fra Odisseo e Nausicaa, permette di cogliere questa generale tendenza attraverso la selezione della tipologia versale che ci interessa (più diffusa qui che nelle versioni dall'Iliade): Il greco ha εὐώπιδα κούρην nel caso corrispondente alla resa con «la bella fanciulla», ma un semplice αἱ δ᾽, integrato da Quasimodo con un assente «fanciulle», mentre più sotto il genitivo plurale κουράων, 'di ragazze' 25 , è restituito di nuovo con 'fanciulle'.
  • Per rendere meno astratto il procedimento d'analisi, l'unica via è quella di un confronto proprio con la versione più propensa alla conservazione della densità formulare originaria, quella di Rosa Calzecchi Onesti.
  • Il solo a scegliere il presente «ride» è Quasimodo: credo che questa predilezione per il verbo al presente -e complice anche il nome evocativo della divinità -sia uno di quei casi nei quali il poeta in proprio ha avuto il sopravvento sul traduttore, e che torni a riecheggiare consapevolmente un endecasillabo che abbiamo ricordato più sopra.