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2020, Pessina A. & Tarantini M., ARCHIVI DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA Atti della giornata di studi Archivi dell’archeologia italiana. Progetti, problemi, prospettive Firenze, 16 giugno 2016
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In this article we give preliminary information about an inedit corrispondence recently acquisited from Fondazione Museo Civico di Rovereto. The destinatary of these letters was Paolo Orsi, famous italian archaeologist lived betwenn the second half of the 19th century and the begin of the 20th.
Suppl. Annali del Museo Civico di Rovereto 37, 2022
In this contribution the authors present the results of the work carried out in recent years by the Archaeological Section of the Rovereto Civic Museum Foundation, with the support of the Cassa di Risparmio di Trento and Rovereto Foundation, on the correspondence of Paolo Orsi, acquired by the museum in 2013. After the explanation of the main stages of the project of archiving, cataloging and online publication of the letters, the interest of Orsi’s correspondence from a content point of view and some examples are presented that demonstrate how these documents can provide interesting information on sites and archaeological finds in the Trentino region.
Completata l’inventariazione generale dell’Archivio Orsini, con questo volume si vuole offrire al pubblico degli studiosi ulteriori strumenti per orientarsi nelle complesse ramificazioni della famiglia e della documentazione. Viene approfondita la ricostruzione storico-genealogica dei principali rami familiari la cui memoria cartacea è arrivata fino a noi (Bracciano, San Gemini, Gravina); si illustrano le vicende di altri rami e di altre famiglie la cui documentazione, nel tempo, per i motivi più disparati, si è aggregata a quella degli Orsini di Bracciano; viene ripercorsa, inoltre, la formazione e l’evoluzione dell’archivio dal XVI secolo e, infine, viene illustrata la sua struttura in tutte le sue parti. Il volume è corredato da una appendice con tavole genealogiche e da tabelle che riconducono i documenti più antichi della serie delle pergamene ai rispettivi rami produttori.
Annali del Museo Civico di Rovereto, 2021
L’articolo ripercorre le vicende relative alla donazione alla città di Rovereto di un antico capitello corinzio di lesena proveniente da Creta, a partire dall’iniziativa di Paolo Orsi di promuovere la costituzione di un Comitato onorare con un monumento la memoria di Federico Halbherr, morto a Roma nel luglio del 1930. Orsi propose di utilizzare un marmo proveniente dagli scavi di Halbherr a Creta, ricevendo l’approvazione entusiastica del direttore della Scuola Archeologica Italiana di Atene, Alessandro Della Seta. Attraverso una serie di documenti d’archivio si ricostruiscono così le tappe che portarono alla consegna del capitello marmoreo da parte del Museo di Candia. Il reperto non venne utilizzato per l’esecuzione del monumento, realizzato da Alcide Ticò e inaugurato nel 1937, ma fu esposto accanto a esso nella loggia del cortile del Palazzo dell’Annona; infine, per esigenze legate ad attività di ristrutturazione architettonica, fu prelevato e collocato presso il Museo Civico di Rovereto, dove si trova attualmente
Lost & Found, Archäologie in Südtirol vor 1919, Archeologia in Alto Adige prima del 1919, 2019
A major prehistoric burial site in in Pfatten/Vadena near Stadlhof/Maso Stadio was discovered around the middle of the 19th century. Most of the artefacts, mainly of bronze, were added to the collection of the Countess of Thun, who funded the first excavations. By contrast, other finds from later excavations initiated by the priest of Kurtatsch/Cortaccia Neurauter, were sent to Fortunato Zeni and herefore ended up in the archaeological collection of the Museo Civico di Rovereto. After more than a century and two world wars, the collection of artefacts, some of which were believed to be lost, were gathered together again almost in their entirety and displayed in the museum’s permanent exhibition. The special exhibition that is the object of this catalogue presents and describes a selection of artefacts from Rovereto. It covers a large time period: from the late Bronze Age to the early Middle Ages.
Venti anni di accesso quasi "indiscriminato" ai beni archeologici, autorizzazioni e scavi sulle nuove realtà comunali espropriate dopo l'Unità d'Italia e la soppressione degli Ordini religiosi a Orvieto. Una realtà affrontata, probabilmente, con una certa sufficienza che portò, almeno nel periodo postunitario di gestione dei beni ex ecclesiastici, a problematiche di un certo rilievo, soprattutto inerenti le escavazioni e al commercio dei reperti, a cui si cominciò a porre rimedio, o perlomeno a dare una regolamentazione, solo nel periodo successivo e dopo le continue insistenze degli organismi superiori.
Archivi esposti. Teorie e pratiche dell’arte contemporanea, 2022
Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea Quodlibet Quodlibet Segnato da un problematico ossimoro che si annoda nella apparentemente inconciliabile contrapposizione tra archivio ed esposizione, il volume Archivi esposti. Teorie e pratiche dell'arte contemporanea vuole riflettere sulle nutrienti convergenze che queste due figure disegnano nella mappa artistica degli ultimi anni. Un legame produttivo tra l'archivio, luogo labirintico e segreto dell'arché -come ha ricordato Derrida -e la dimensione espositiva, spazio cardinale e ambiguo del sistema dell'arte dove verificare le emergenze teoriche e le modifiche dello statuto dell'opera d'arte, ma anche esplicitare le specificità dell'archivio d'arte individuale o istituzionale, dell'archivio come modello, rispetto alla pratica artistica dell'archiviazione. Di quest'articolata costellazione di proposte e declinazioni che orientano il dibattito critico e le strategie artistiche, gli autori del volume -strutturato in quattro porose stazioni d'osservazione Dimenticare l'"archivio"? Aspetti di un dibattito critico; Istituzioni e archivi. Politiche culturali espositive; Esporre l'archivio. Casi studio e trame espositive; Proposte di itinerari -seguono le traiettorie teoriche e le curvature metodologiche, interrogando la struttura proteiforme dell'archivio come una delle principali emergenze del sistema dell'arte contemporanea. Massimo Maiorino insegna Museologia all'Università degli Studi di Salerno. Ha collaborato con la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e pubblicato saggi occupandosi del rapporto tra arte, critica d'arte e sistemi espositivi. Tra le ultime monografie L'artista come archeologo. Uno scavo nell'arte italiana del XXI secolo (2020). Maria Giovanna Mancini insegna Storia dell'arte contemporanea all'Università degli studi di Bari "Aldo Moro". Si è occupata della teoria e della critica d'arte statunitense di indirizzo post-strutturalista, di arte pubblica e più di recente di metodi della storia dell'arte in relazione agli archivi interoperabili. Francesca Zanella insegna Storia dell'architettura all'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È membro del Comitato scientifico di CSAC, Università di Parma, e del Comitato scientifico di MoRE Museum of unrealized projects. Ha curato mostre e progetti di residenze e si occupa di archivi del contemporaneo. 20,00 euro Quaderni dell'Accademia Archivi esposti Teorie e pratiche dell'arte contemporanea a cura di Massimo Maiorino,
Lo studio svolto concerne l'analisi conservativa ed ambientale dei beni culturali custoditi nei depositi del M.O.D.O., finalizzata alla definizione di un'adeguata strategia di conservazione. La collezione studiata è costituita da manufatti eterogenei per epoca, provenienza e tipologia di materiali costitutivi. La metodologia d'analisi ha previsto un'indagine di carattere storico indirizzata all'individuazione della storia conservativa delle collezioni e dei locali deposito, per una migliore comprensione delle attuali tipologie di degrado riscontrate. La fase successiva ha previsto l'esame dello status quo attuato con un duplice approccio: l'indagine ambientale associata a quella conservativa, effettuate tramite l'ausilio di due strumenti schedografici. Tali strumenti sono fondamentali per la programmazione e un'attenta gestione dell'attività di conservazione, in accordo con quanto previsto nell' Atto di Introduzione Lo studio conservativo ...
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Colombo, Paolo, "Un frammento leopardiano presso la biblioteca civica di Rovereto" in GIORNALE STORICO DELLA LETTERATURA ITALIANA, v. 2018 (CXXXV), 2, n. 650 (2018), p. 292-300, 2018
Lettera Orvietana, 2018
ArcheoMolise, 2012
Fondi Cossar I. Scavi, ricerche e studi del passato, 2017
Archivio Storico della Sicilia Centro-Meridionale, 2019
Annali del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto 2020, 28, pp.255-273
Fonti Musicali Italiane, 2008
SPAZI ESPOSITIVI DELLA CITTÀ DI CATANIA patrimoni, problemi e nuove prospettive, 2017
Annali n. 28 | Museo Storico Italiano della Guerra, 2020