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2020, Iperborea
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8 pages
1 file
Postfazione al romanzo di Lars Gustafsson, "Storie di gente felice", Iperborea, Milano.
estratto da "Appunti su Kafka per lettori recidivi", Tralerighe libri, 2024
Atlante avrebbe potuto pensare che, quando lo volesse, non aveva che da lasciar cadere il globo terrestre e andarsene; più di quest'idea, però, non gli era permesso di avere. (F. Kafka, Gli otto quaderni in ottavo. Quarto quaderno). "La comicità di Kafka dipende da una sorta di letteralizzazione radicale di verità solitamente trattate come metaforiche", ha scritto David Foster Wallace. Pensiamo a espressioni come "mangiare merda", o "morire di fame", o ad attributi come "viscido e schifoso" riferiti a persone, non a vermi: Kafka prende queste immagini linguistiche e le trasforma in narrazioni pseudo-realistiche. I suoi racconti danno vita propria alle metafore, trasformano situazioni estreme, immaginabili solo per assurdo, in episodi ordinari, quasi banali. Che fanno rabbrividire, ma (a volte) anche sorridere. È stato Günther Anders a sottolineare per primo questa specifica caratteristica della scrittura di Kafka. Kafka, scrive Günther Anders, "prende in parola le parole metaforiche". Un esempio per tutti: "Provare qualcosa sulla propria pelle, dice la lingua, quando vuole dare espressione alla realtà dell'esperienza", scrive Günther Anders. "Questa è la base della Colonia penale di Kafka, in cui la pena non viene comunicata oralmente al criminale, ma incisa direttamente sulla pelle con un ago". Ma questo fa paura, non fa per niente ridere.
The objective of the article is to respond to what has become a social imperative: communication proficiency. Rather than meeting superficial image-building needs, the centrality of communication processes is becoming more and more a strategic resource for individuals and institutions to define their identity in a public sphere filled with social actors and events, where social relations are ever intensifying. Being able to manage one's own communication means working on one's reputation by building trust processes. For this precise reason communication requires skills and responsibility.
Mozart: sicuramente uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi. le sue grandissime capacità potrebbero essere oggetto di studio da parte di diverse persone, per comprendere come una mente possa arrivare a tanto, e se, per qualche motivo, Mozart fosse solo, forse, più "consapevole", e avessi imparato a sfruttare appieno le sue grandissime potenzialità. Questo lavoro è, in un certo senso, una "bozza". Un qualcosa, quindi, che raccoglie una serie di spunti, di idee, di riflessioni. Ognuna di queste potrebbe aprire la strada ad altro, ad approfondimenti. Sino ad arrivare a dilatarsi. E queste poche pagine potrebbero diventare un libro. L'articolo che leggerete doveva servire per un libro da scrivere, per così dire "a due mani". Un progetto, che forse non andrà mai in porto, anche se forse sì. Tuttavia, ho deciso di diffondere questo lavoro, comunque,m perché lo ritengo, seppur in embrione, di un certo interesse, soprattutto perché prospetta un Mozart, sotto certi aspetti, "inedito", o, meglio, non così noto. Si cerca, infatti, seppur a grandi linee (ma mi riservo di approfondire in seguito) di delineare il suo rapporto con la Massoneria, e di conseguenza con une certa componente spirituale ed esoterica. Un lavoro che spero sia di interesse per qualcuno. Aspetto i vostri suggerimenti e le vostre osservazioni, che sicuramente mi aiuteranno nel futuro approfondimento, e a dare alla luce, come dicevo, un eventuale libro su questo grandissimo autore, che possa aiutare a farlo conoscere anche nei suoi aspetti meno noti, che possono contribuire ancor di più alla sua grandezza.
Partendo dal sostanziale fallimento della politica criminale in materia di stupefacenti, l’articolo esamina le vie battute nel nostro ordinamento per ridimensionare l’area di rilevanza penale dei fatti aventi ad oggetto droghe ‘leggere’. Dall’analisi, emerge un quadro a due facce: da un lato, l’incapacità del legislatore di riformare l’attuale disciplina sul contrasto agli stupefacenti; dall’altro, la tendenza di certa giurisprudenza a escludere conseguenze penali per i fatti caratterizzati da minima pericolosità. Nel contributo, si argomenta che la soluzione esclusivamente giurisprudenziale, per quanto benefica, non sia sufficiente né in termini di certezza normativa, né in termini di efficace lotta al narcotraffico. The article moves from Italian drug-policy’s failures and goes on to analyze how the Italian legal system endeavors to minimize soft-drug offenses relevance. A two-faced picture thus emerges: on the one side, the legislator proves incapable of reforming the current, wasteful drug-policy; on the other, some judges tend to ‘practically decriminalize’ low-danger offenses. The author maintains that this case-law approach, although somehow alleviating, does neither match the goal of legal certainty, nor prove effective in fighting mass drug-dealing.
Biblioteca di storia
Yet another book on witches and witchcraft? Although numerous, studies on this phenomenon that had such a profound influence on the political, social and religious history of the late Middle Ages and the early modern age in Europe can never be enough. At this time the political regimes were actively involved in the witch hunts, not least the Catholic church which was intensely engaged in developing instruments of control aimed at governing and curbing dissent. The book is broken down into thematic sections – rules, treatises and trials, transmission /possession – which reflect the multiplicity of the scientific proposals that have emerged in recent years, and also represent a conscious preliminary orientation of possible readings. At centre stage of the witchcraft show are the witches and their judges, from the theologians and philosophers to the exorcists. As well as addressing actual events, the book also explores the nature of the beliefs and the way in which they were transmitte...
Essere o non essere, 2024
Le Mille e una Notte e la Bibbia, questa l’eredità poetica, più che materiale, che il quattordicenne Niels Bryde porta con sé lasciando la casa paterna, la Torre Rotonda, e la Copenaghen della sua infanzia per dirigersi alla volta delle brughiere dello Jutland, in compagnia del pastore Japetus Mollerup. Viene introdotto così nelle prime pagine il protagonista, come un giovane di belle speranze e dalla brillante intelligenza, capace di memorizzare alla sua età i lunghi e complicati versi di Orazio; un vanto per tutti gli studenti che lo avevano affettuosamente adottato dopo la prematura perdita di entrambi i genitori.
Una effettiva corrispondenza fra racconto ovidiano e rappresentazione figurata nell'arte romana sembra essere molto limitata: i dettagli delle storie sono spesso diversi e soprattutto manca, nella pittura pompeiana, la messa in scena della trasformazione progressiva da uno stato all'altro dell'essere. Qui si intendono analizzare i possibili motivi di questa limitazione nella rappresentazione figurata, partendo da una riflessione sulla 'narratività' della pittura pompeiana, che è piuttosto allusione che racconto, e sui generi, letterari ed artistici ed i loro codici, strumenti e linguaggi. Ci si chiede dunque se con quei mezzi, quelle regole ed in quel clima culturale e politico la rappresentazione della metamorfosi, cioè dell'instabilità dell'essere, fosse possibile.
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Costellazioni, 2021
orologi Solari, 2021
Facebook, 2019
"Griseldaonline", 2003
La forza del Logos. Gorgia a 2500 dalla nascita, a cura di L.R. Cardullo e F. Coniglione, 2019
Jacobin Italia Online, 2019