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Sommario: 1. Il difficile connubio tra semplificazione ed effettività della tutela processuale. – 2. La sommarizzazione del processo e la tensione verso la sintesi espositiva. – 3. Le norme sui costi del giudizio. – 4. Il rito specialissimo in materia di appalti pubblici. – 5. La celerità processuale come valore predominante. – 6. Riflessioni conclusive.
Lo studio dei sistemi complessi è uno dei campi in cui collaborano a stretto contatto ricercatori di diversa provenienza: fisici, biologi, ingegneri, matematici, informatici e, più di recente, anche sociologi ed economisti. I sistemi complessi non hanno una definizione univoca. In generale si tratta di sistemi formati da numerosi elementi che interagiscono tra loro in modo non lineare, con una struttura gerarchica spesso dotata di invarianza di scala e il cui comportamento quasi sempre mostra una dinamica emergente, che non è possibile spiegare partendo dall'analisi dei com-ponenti elementari. Alcuni esempi di sistemi complessi sono ve-tri di spin, plasma e sistemi auto-gravitanti in fisica; DNA, cervello e sistema immunitario in biologia e fisiologia. Ma anche i sistemi sociali, sia quelli costituiti dagli esseri umani che dagli animali, sono certamente complessi. Le dinamiche delle folle, per esempio, non sono quasi mai riconducibili alla semplice somma dei comportamenti degli...
2012
La nullità dell’atto processuale, quale species del genus invalidità, è la conseguenza della inosservanza delle norme che disciplinano il modello, la forma degli atti processuali; vale a dire la conseguenza del mancato o difettoso compimento delle condotte che la legge processuale pone come condizioni di efficacia dell’atto processuale iniziale e/o intermedio e dell’atto finale del processo, il provvedimento del giudice. Nel codice di procedura civile la nullità degli atti è trattata, anzitutto, nelle disposizioni generali e specificamente negli artt. 156 ss. c.p.c., come microsistema ed al fine di definirne i principi fondamentali. Qui il legislatore nomina solo la nullità, quale forma di invalidità degli atti. Altre disposizioni del codice si occupano, poi, di singole figure di nullità (ad es., artt. 158, 160, 164, 291 c.p.c.) e di altre specifiche cause di invalidità, come l’inammissibilità (ad es., artt. 342, 366, 398, comma 2, c.p.c.) e l’improcedibilità (ad es., art. 369 c.p.c.). L’indagine quindi prende le mosse dalla definizione delle caratteristiche della nullità degli atti processuali, anche al fine di verificare, poi, se effettivamente sussistano altre specie di invalidità e, in caso affermativo, come queste si differenzino dalle nullità. Il tutto, tenuto conto del fatto che l’autonomia concettuale di una figura di invalidità è giustificata se essa presenta caratteristiche distintive sul piano della disciplina positiva. Per definire la nullità processuale, quale specie di invalidità, occorre identificare: a) il profilo strutturale: le fonti delle nullità, le possibili cause o vizi di nullità e le ragioni giustificative delle nullità; b) il profilo funzionale: le conseguenze della verificazione del vizio di nullità, sia sull’atto sia sul procedimento, ossia il regime della nullità. L’esito dell’indagine metterà in luce la importanza della distinzione, sia sul piano strutturale sia sul piano funzionale, tra nullità per difetto o indeterminatezza del potere processuale esercitato, da un lato, e nullità per illegittimo esercizio di un potere esistente e determinato, dall’altro.
2018
Il saggio indaga il principio di effettività e ricostruisce chi e come sia chiamato ad attuarlo nel sistema contemporaneo. This paper analyses in depth the effectiveness principle in Italian law and how it is implemented between legislators, State agencies and judges.
Per tutti e non per pochi. La sfida della conoscenza, 2019
Nel capitolo si opera una comparazione tra tre casi internazionali e l'Italia. Seppure con profonde differenze e specificità, è possibile identificare una serie di tratti comuni di quei sistemi educativi che sono in grado di conciliare equità con efficacia. I tre casi analizzati nel rapporto (Canada, Danimarca e Finlandia) danno evidenza di una serie di interventi riconducibili a una serie di fattori tra i quali: I) un’elevata spesa pubblica in istruzione; II) un riformismo didattico spiccato che spinge a una metodologia didattica fortemente esperienziale e interattiva dove gli studenti sono incoraggiati ad allenare la responsabilità personale, l’espressione di sé, il pensiero critico in ambienti di apprendimento sono basati sull'apertura e l’informalità (le lezioni frontali sono meno frequenti o accostate a lezioni esperienziali pratiche, se non addirittura abolite del tutto nel caso Finlandese); III) attenzione al pre – scuola e alle opportunità formative non scolastiche per gli studenti di età superiore ai 16 anni; IV) attenzione alla formazione del personale docente ai vari livelli, finalizzata alla sviluppo di forme didattiche innovative.
2016
Il contesto normativo attuale dà per scontato-ormai è quasi un postulato di sistema-il valore giuridico del canone dell efficienza in quanto espressione, nella sua com-ponente dinamica, della giuridicità complessiva dell organizzazione amministrativa. In tale senso, la giuridificazione dell efficienza è quel fenomeno di emersione degli strumenti giuridicamente rilevanti in base ai quali il funzionamento della pubblica amministrazione viene fatto positivamente interagire dal diritto con le condizioni e con le esigenze contingenti e mutevoli, che sono, concretamente e dinamicamente, correlate alla realtà effettuale nella sua prevalente dimensione politica. Scopo della ricerca è dimostrare come tale fenomeno disegni, nel corso dell evoluzione del nostro ordinamento amministrativo, un andamento in cui diversi sono i paradigmi di rife-rimento, esponenziali, in larga misura, della dimensione sociale e politica del ruolo dell amministrazione. Pertanto, adottando una prospettiva storica, il saggio raccon-ta come l efficienza della pubblica amministrazione, canone assiomatico di qualsiasi organizzazione, sia diventata giuridicamente rilevante nell ambito delle amministra-zioni pubbliche dell Europa continentale, in generale, e nell ordinamento italiano, in particolare. Si traccia un percorso che muove dai modelli astratti dello Stato liberale e perviene, attraverso un lento e complesso sviluppo, alle recenti letture, coerenti con la lex fiscalis europea, che qualificano l efficienza, prevalentemente, in termini di Spending review. Pertanto, da una concezione in base alla quale tutto ciò che è legale per ciò stesso va ritenuto efficiente, attraverso una serie di passaggi, contrassegnati da altrettanti mutamenti di costituzione materiale, si perviene alla convinzione odierna che solo ciò che è efficiente può essere considerato legale e, in maniera più precisa, che ciò è legale solo perché è efficiente. Tuttavia, manifestando una sorta di andamen-to ciclico dell evoluzione del fenomeno, l approdo assiologico finale presenta non po-chi punti di contatto con il punto di partenza, posto che la razionalità legale continua ad essere il metro di misurazione della funzionalità. Si registra così una mutazione genetica della legalità amministrativa, esito di un processo osmotico di giuridificazio-ne che, dall originaria repulsione verso il criterio di efficienza, conduce ad una con-figurazione imperniata sul primato dell interesse finanziario e sulla dequotazione a variabile dipendente di ogni altro interesse di rilevanza pubblica idoneo a plasmare la dimensione organizzativa. Riccardo Ursi È professore associato di diritto amministrativo nell Università degli studi di Palermo. Ha pubbli-cato diversi studi in tema di organizzazione e responsabilità e due lavori monografici L esecuzione immediata della sentenza amministrativa (2003) e Società ad evidenza pubblica. La Governance delle imprese partecipate da regioni ed enti locali (2013). 978-88-916-0000-0 € 00,00 SAGGI 6 LE STAGIONI DELL EFFICIENZA I paradigmi giuridici della buona amministrazione
Forum di Quaderni costituzionali, 2019
ll sistema delle fonti è segnato da una crescente frammentazione: ai luoghi fisici deputati alla produzione di norme e al territorio, delimitato da confini che ne circoscrivono l’ambito di applicazione , subentra la fluidità dei nodi della rete e la sua espansione senza confini; il risultato è un diritto a-territoriale, globale, del non-luogo. La fisionomia del diritto muta: procedure e forme predeterminate sfumano nella soft law, nell’a-tipicità del diritto contrattuale, nella duttilità di norme create e gestite privatamente, nella destituzione del paradigma della validità e nell’ascesa del criterio dell’efficacia. 1. Diritto liquido e territorio; 2. L’effettività e l’efficacia del risultato; 3. Osservazioni conclusive
Nuove AutoNomie N. 2/2012
Giurisprudenza Italiana, 2020
L’Autore, compiuta una breve sintesi della ‘‘parabola’’ dell’efficacia riflessa del giudicato, ripercorre gli opposti orientamenti della giurisprudenza di legittimità sulla opponibilità del giudicato di condanna nei confronti del danneggiante alla compagnia assicurativa che non ha preso parte al giudizio tra il primo e il danneggiato. Si sofferma, in particolare, sulla soluzione elaborata con la presente decisione, che privilegia l’orientamento (sinora minoritario) secondo cui il giudicato non può essere opposto all’assicuratore rimasto estraneo al giudizio e può, invece, valere come prova documentale nella causa successivamente instaurata tra danneggiato e assicuratore. Ragiona, infine, sulla qualificazione di obbligazione solidale tra assicurato ed assicuratore in ambito R.C. Auto e sulla portata della disposizione dell’art. 1306 c.c., prospettando alcuni possibili sviluppi interpretativi.
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P. A. Persona e Amministrazione, Urbino, 2017
in "Scienza & Filosofia", n. 19, 2018, pp. 101-123
Persona e Mercato, 2016
Danno e responsabilità, 2021
Andrea Carbone, Enrico Zampetti, Flaminia Aperio Bella - Dialoghi di diritto amministrativo , 2020
DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO, 2019