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2020, -
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RB228 is an FBA-EIA rural site located in the municipality of Cerchiara di Calabria (CS). It was discovered in 2010 during surveys by the University of Groningen and was subject to small-scale investigations in 2011 and 2013. The first full excavation season in 2019 showed that a hut has been built on a platform cut into the gentle natural slope. Finds date to ca. 1000 BC. This is the formal report submitted to the regional Soprintendenza per l'archeologia.
-, 2020
The authors' excavations at Monte San Nicola (municipality of Civita, province of Cosenza, IT) were continued in 2019. The goal of the excavation is to fill a pottery typochronological hiatus for this period and region, and to collect extensive geophysical measurements for the 3-dimensional 'forward' modeling of the presumed graves. In addition to the four pit features excavated in 2018 (one oven or small kiln, two rubbish pits, and one pit of an unknown purpose), we have now identified part of a pebble floor and two more pit-like features. This is the full formal report to the Italian regional heritage management authorities.
-, 2019
A pilot excavation was carried out at the presumed FBA/EIA cremation cemetery of Monte San Nicola (municipality of Civita, province of Cosenza, IT) by the authors in the summer of 2018. The goal of the excavation was to fill a pottery typochronological hiatus for this period and region, and to collect extensive geophysical measurements for the 3-dimensional 'forward' modeling of the presumed graves. Four pit features, none of them graves, were excavated: one oven or small kiln, two rubbish pits, and one pit of an unknown purpose. This is the full formal report to the Italian regional heritage management authorities.
Lazio e Sabina 8, a cura di G.Ghini e Z.Mari, 2012
Roma 30-31 marzo, 1 aprile 2011 edizioni QuaSar e s t r a t t o miniStero per i Beni e Le attività cuLturaLi Soprintendenza per i Beni archeoLogici deL Lazio a cura di Giuseppina Ghini e Zaccaria Mari Coordinamento Giuseppina Ghini L'editore si dichiara pienamente disponibile a soddisfare eventuali oneri derivanti da diritti di riproduzione. È vietata la riproduzione con qualsiasi procedimento della presente opera o di parti di essa. © 2012 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio © Roma 2012, Edizioni Quasar di Severino Tognon srl via Ajaccio 43 -00198 Roma, tel. 0685358444 fax 0685833591 e-mail: [email protected] www.edizioniquasar.it ISBN 978-88-7140-476-9
Quaderni Norensi, 2020
Dipartimento dei Beni Culturali: archeologia, storia dell'arte, del cinema e della musica Piazza Capitaniato 7-35139 Padova Le attività sono state condotte in regime di concessione da parte del Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo rilasciata il 30/08/2019 con decreto 916.
2012
Nel dicembre 2010 è stato effettuato un piccolo saggio di scavo nel settore settentrionale delle Terme di Diocleziano, poco a sud della moderna via Cernaia (fig. 1). Le indagini sono state avviate a seguito di un intervento di manutenzione ordinaria, la realizzazione di una piccola trincea per l'alloggio di un tubo di scolo. Nonostante l'esiguità dell'area indagata e la inevitabile incompletezza dei dati raccolti, si ritiene utile la pubblicazione dei resti messi in luce in un'area, come quella delle Terme, di altissimo interesse archeologico e tuttavia poco documentata in epoca moderna 1. La trincea che ha costituito l'occasione per l'indagine archeologica attraversa in direzione est-ovest le aule comprese la chiesa di Santa Maria degli Angeli da un lato e la palestra settentrionale delle Terme antiche dall'altro; in corrispondenza delle murature romane che dividevano, correndo con andamento nordovest-sudest, la vasta area in ambienti separati, lo scavo moderno ha incontrato una serie di strutture antiche, addossate le une alle altre in una successione non del tutto chiara: per meglio comprenderne la consistenza l'area interessata è stata liberata creando un riquadro di m 3 x 3 circa (fig. 2). La prima struttura messa in luce a partire da est è una grande fondazione in laterizio (A; cfr. fig. 2), spessa circa due metri e mezzo, con orientamento analogo a quello dell'impianto termale. La fondazione presenta sui due lati una cortina in laterizio, e deve dunque essere stata realizzata fuori terra. Essa prosegue al di sotto dei circa 130 cm scavati rispetto al livello di calpestio, e non se ne è dunque messo il luce il piano inferiore. L'andamento, la posizione e le dimensioni della struttura, poco più larga della muratura di separazione tra le aule conservata fuori terra, permettono di identificarla con certezza con la fondazione di queste ultime. Il paramento, conservato in pochi punti, è costituito da laterizi separati da strati di malta non molto regolari, che vanno dai 2 ai 3,5 cm di spessore. Presso l'estremità nord-ovest dello scavo è possibile osservare come la struttura di fondazione sia ricoperta da due diverse preparazioni pavimentali: della più profonda, circa 45 cm al di sotto del calpestio attuale, resta
This paper analyses the last excavations carried out by the Soprintendenza Archeologica del Molise, the Università degli Studi di Lecce and the Universidade de São Paulo, from 2005 to 2007, at Campomarino (CB). Many evidences, about the proto-historic settlement, testify early relationships with other settlements of the Adriatic coast during the late Bronze and Early Iron Age.
m 100 a est/sud-est è stato documentato parte di un insediamento rurale contraddistinto da tre grosse bonifiche databili all'epoca romana circondate da buche di palo. Nelle vicinanze è stata altresì indagata una sepoltura a cassa laterizia orientata WNW-ESE estremamente compromessa dalle attività agricole.
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 478, 2020
Begun in 2019, the excavation project at the pre-Roman and Roman hilltop-site at the Doss Penede (Nago, TN) in the Upper Garda is the result of a fruitful collaboration among the Department of Humanities of the University of Trento, the Superintendency for Cultural Heritage of the Autonomous Province of Trento and the Township of Nago-Torbole. The site has been known since the early 1990s when its outstanding buildings attracted local interest. However, no strati-graphic investigation has been promoted until 2019, when the site was chosen as the first case-study of a wider project aimed at analysing patterns of change occurred at settlements, economy and the cultural landscape between the sec-ond Iron Age and the late Roman period in the area of the High Garda Lake and the Sarca valley. The first excavation season, whose results are presented and discussed in this paper, uncovered a well-planned hilltop site characterised by a system of parallel large terrace-walls linked by monumental staircases and butted by buildings of various functions. Occupied uninterruptedly between the second Iron Age and the 3rd-4th centuries AD, the site likely experienced a process of monumentalisation in the early Roman period. The Doss Penede is a quintessential example of the resilience of pre-roman hilltop sites at the time of Romanisation of Cisalpine Gaul.
M. DAVID, "Alla ricerca di S. Lorenzo in Cesarea a Ravenna”, in VIII ciclo di studi medievali (atti del convegno: Firenze, 23-24 maggio 2022), Firenze 2022, pp. 85-90 ill. (in collaborazione con A. Arcozzi e A. Melega), 2022
Secondo Andrea Agnello la chiesa di San Lorenzo in Cesarea venne fatta erigere dal praepositus sacri cubiculi Lauricius agli inizi del V secolo, sotto Onorio, nel sobborgo omonimo a sud di Ravenna, lungo la via che si dipartiva dalla pusterla di S. Lorenzo. La chiesa, citata forse anche da Sant’Agostino, era una delle costruzioni più apprezzate e rinomate di Ravenna. La sua demolizione, sotto papa Giulio III nel 1553, ebbe come conseguenza l’erezione di un’edicola commemorativa sulla via che usciva da porta Panfilia. Con lo scavo del canale Panfilio, così chiamato dal nome di famiglia del papa regnante Innocenzo X (1644-1655), che correva adiacente alla via, anche l’edicola fu abbattuta e sostituita da una crocetta processionale (oggi conservata al Museo Nazionale di Ravenna). Il presente contributo intende offrire una corretta localizzazione della chiesa grazie a una revisione critica dei dati a disposizione di natura archeologica, toponomastica e cartografica.
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Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, 2023
Quaderni friulani di archeologia, XIV, 2004
Quaderni Norensi 8, 2020
Annali della Fondazione per il Museo “Claudio Faina, 2018
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 355, 2016
FOLD&R Fasti On Line Documents & Research, 108, 2008
Cees de Bondt, “Il gioco della racchetta a Venezia (1590-1775 ca.)”, in Studi veneziani, LXXXV-LXXXVI, 2022, pp. 115-132., 2022
Quaderni Norensi, 5, 2014
Ariminum, n. 172 (marzo aprile), 2023
Bollettino di Archeologia Online, 2021