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La tecnologia oggi risulta essere un elemento centrale nella vita di tutti noi sotto diverse forme e applicazioni, ed anche la musica, ormai da molti decenni, usufrisce delle continue innovazioni in campo tecnologico. Le nuove generazioni di adolescenti si avvicinano alla musica sempre di più attraverso l'utilizzo dei computer e di altri strumenti con generazione digitale del suono, e per questo diventa fondamentale fornire loro le adeguate conoscenze tecniche e specifiche per poterli aiutare ad utilizzare al meglio tali strumenti. La lezione proposta vuole dare ai ragazzi la possibilità di utilizzare in modo autonomo e creativo una tecnica di sintesi sonora, favorire l'ascolto e il confronto tra gli studenti in merito alle produzioni presentate, poter conoscere e comprendere le propensioni creative e gli interessi musicali di ognuno di loro.
Centro Economia Digitale, 2021
Il position paper mette in luce la rilevanza del tema della Sovranità Tecnologica e l’esigenza di adottare una strategia in merito a livello europeo. Dopo aver articolato il tema fornendo chiarimenti riguardo alla definizione dei concetti chiave viene proposto un percorso per definire e implementare una strategia sulla sovranità tecnologica. Nell’ambito di questo percorso viene fornito un contributo metodologico per l’esame del posizionamento dei vari paesi nei settori tecnologici identificati come strategici. L’analisi esemplificativa prodotta consente di individuare, anche a livello molto dettagliato, casi in cui le competenze tecnologiche dell’Unione Europea non sembrano tenere il passo con i maggiori player mondiali. Vengono infine delineati alcuni indirizzi di policy lungo cui orientare le azioni a livello nazionale ed europeo, per raggiungere un livello adeguato di sovranità tecnologica.
Prefazione pag. 3 Le origini della chitarra pag. 4 La letteratura della chitarra pag. 7 Storia della liuteria chitarristica pag. 15 2 Prefazione 3
Revista de Psicologìa, International Journal of Developmental and Educational Psychology, 2008
En los últimos años ha habido un progresivo crecimiento del interés que manifiesta la investigación psicológica respecto a las acciones crueles realizadas por niños y adolescentes contra animales y personas, actos y comportamientos que se consideran síntomas de problemas de conducta (DSM-IV-TR, 2000) en edad evolutiva. La literatura científica sobre este argumento tiende a exaltar de manera casi exclusiva los aspectos negativos que se pueden encontrar en las acciones crueles que el niño realiza sobre el animal, demostrando el abandono de eventuales elementos positivos relacionados con la transición evolutiva. Por lo tanto el objetivo de este trabajo es descubrir si las acciones crueles de los niños hacia los animales se tienen que entender como simples acciones de maldad y agresividad atribuibles a la ausencia de empatía o como demostraciones de una fase evolutiva normal dirigidas a la exploración del ambiente o al conocimiento del mundo exterior Vygotskij, 1962). En concreto, el objetivo principal de este estudio es verificar la existencia de una eventual relación entre crueldad, inteligencia y creatividad. Para cumplir con los objetivos de este trabajo se ha aprobado la aplicación de los siguientes instrumentos: cuestionario realizado ad hoc, Test de pensamiento creativo de Torrance (1998) en la forma A, Escala de inteligencia de Weschsler para niños, revisada (1995). La muestra está formada por 140 niños de la escuela primaria (M= 8,9) de una ciudad del norte de Italia. Los resultados obtenidos destacan la existencia de una correlación positiva entre crueldad, inteligencia y creatividad. Por tanto, es lícito afirmar que la crueldad, concebida como la realización de comportamientos crueles hacia los animales, puede ser dictada por una inteligencia concreta que se guía por la creatividad del sujeto: cada niño construye activamente su conocimiento y, al hacerlo, descubre el ambiente, a veces a través de métodos insólitos, originales y creativos. CRUDELTÀ, INTELLIGENZA E CREATIVITÀ IN ETÀ EVOLUTIVA INFAD Revista de Psicología, Nº 1, 2008.
Riflettendo sugli equivoci esistenti intorno al discorso dell'immaginario scientifico, cercavo con questo saggio di indagare analogie e differenze tra le influenze reciproche fra immaginario e tecnlogia. Il discorso, basato sull'impostazione antropologica di Leroi-Gourhan, partiva dallla valorizzazione delle "arti meccaniche" a opera dell'Encyclopédie, passava per la reazione romantica, da Novalis sino alla variante tardo-vittoriana di William Morris, proseguiva con Kafka e Mumford per giungere sino all'atmosfera postmoderna e alla mostra "Les Immateriaux" di Lyotard del 1985. Introduceva anche il lavoro di "critica culturale" sul tema di Michel Benamou, uno studioso statunitense ignorato in Italia, tanto prima che dopo il mio saggio.
Il rapporto fra arte e tecnologia esaminato sotto il profilo storico e filosofico nell'arco della modernità
Insegnare ad essere creativi non è materia che si possa risolvere in due ore, non c'è dubbio. C'è chi ritiene che la creatività sia un talento naturale, o perlomeno una specie di predisposizione che in alcuni si mostra più sviluppata che in altri. Chi, invece, ritiene che creativi lo si divenga col tempo ed è assolutamente certo che una simile competenza possa essere democraticamente padroneggiata da chiunque. Come immediata conseguenza dell'assenza di un punto di vista univoco e universalmente condiviso, la faccenda dell'insegnare ad essere creativi si complica maledettamente.
ATTI E RASSEGNA TECNICA , 2022
La capacità di cogliere gli effetti delle trasformazioni digitali da parte di chi fa ricerca nell'ambito delle discipline umanistiche si scontra con la cosiddetta "technical illiteracy". In direzione di una comunicazione fruttuosa tra discipline, il contributo discute quest'ostacolo collegandolo al problema dell'opacità intrinseca ai sistemi di calcolo algoritmici, considerando diversi approcci interpretativi alle sfide che questa scarsa trasparenza pone rispetto ai processi democratici. Avvalendosi del metodo della storia dei concetti, il saggio propone alcune linee di lettura che consentono di collocare il problema del "determinismo incantato" che caratterizza l'ambito dell'intelligenza artificiale in una prospettiva storica, considerandolo all'interno della separazione moderna tra politiche della comunità e politiche della tecnologia e nel quadro delle trasformazioni della politica prodotte dall'affermazione globale del neoliberalismo.
2016
La tecnologia genera in progress ulteriore tecnologia, ma quali scenari di sviluppo possono spalancarsi se invece ci rivolgiamo al passato e applichiamo le nostre moderne tecnologie a quelle degli antichi? Prendiamo le strade romane, il trionfo eccellente del concetto algoritmico del saper come fare che conferisce chiarezza all'etimologia del termine tecnologia. Il sistema stradale romano costituisce a tale riguardo davvero un fatto straordinario. Non solamente rappresenta, integrato con la rete dei trasporti marittimi, una delle componenti strutturali fondamentali attraverso cui lo stato romano si è prima affermato e ha poi dispiegato per almeno dieci secoli il suo dominio su popoli e territori ma ha determinato, con le tante vicende linguistiche, artistiche e scientifiche che sulle strade sono nate e grazie a esse si sono diffuse, grandissime conseguenze a livello culturale talmente profonde e durature che proseguono sino ai nostri giorni. Le antiche civiltà dell'Oriente e dell'Occidente sulle strade iniziarono a parlarsi, a confrontarsi, ad arricchirsi vicendevolmente. La civiltà romana in particolare grazie alle strade ha assorbito, fuso e trasformato i contributi e gli influssi culturali ed economici anche i più disparati e lontani che hanno finito così poi per conferirle quella dimensione di universalità che le ha consentito di non estinguersi ma di giungere sino a noi. Rispetto ad esperienze di altre civiltà presiede alla costruzione delle strade romane un potente processo di astrazione. Il territorio viene sottratto alla sua condizione di naturalità e decontestualizzato. All'incertezza dei segni della natura in perenne trasformazione il gromatico sostituisce la corrispondenza certa di quelli dello Stato. La pietra milliare fissa univocamente, una volta per tutte, il punto nello spazio finendo per scandire così anche il tempo. Immensi territori assumono in questo modo per la prima volta contorni certi, punti di riferimento militari ed economici permanenti e si possono stabilire tempi di percorrenza. Le attività politiche, militari, economiche e amministrative possono così abbracciarli e innervarli con margini di previsione e programmazione prima sconosciuti. La strada si afferma come il significato su cui scorrono i significanti. Solamente grazie alla concomitante maturazione di un complesso di adeguati presupposti di conoscenza (economica, geografica, etnografica, geometrica, ingegneristica) e di organizzazione questo processo, un fatto tecnologico, è stato possibile. La peculiare novità di cui Roma si fa portatrice non risiede, come tante volte si è scritto, nel disegno generale, strategico, sconosciuto ad altri orizzonti, che presiede alla costruzione, sviluppo e al mantenimento delle infrastrutture stradali. Questo semmai è il sintomo di un sapere scientifico organizzato, strutturato in sistema, il solo capace di ridefinire con coerenza il territorio, che riesce a dispiegare la sua potenza e di cui sappiamo purtroppo davvero poco.
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in "Mediascapes Journal", 2013
Scienza e Beni Culturali, 2023
Quaderni di PsicoArt, Vol. 7 - Arte e psicologia. Contributi e riflessioni (S. Ferrari & C. Principale, Eds.), 2016
S&F_scienzaefilosofia.it, 2018
giurcost.org, 2020
STUDIARE I CREATIVE MEDIA, 2023
The Sixth Sun - Organo d'informazione di Ecoitaliasolidale, 2022
Archeologie: studi in onore di Tiziano Mannoni (eds N Cucuzza & M Medri), pp 207-209, 2006
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