Academia.edu no longer supports Internet Explorer.
To browse Academia.edu and the wider internet faster and more securely, please take a few seconds to upgrade your browser.
2019, L’anima delle cose. Riti e corredi dalla necropoli romana di Opitergium, a cura di M. Mascardi e M. Tirelli, Catalogo della Mostra, pp. 57-65.
https://doi.org/10.30687/978-88-6969-379-3…
9 pages
1 file
ne del I-inizio del II secolo d.C. all'incinerazione, che è preponderante nella fase più antica mazione sia di individui adulti, che di bambini, ai quali viene tradizionalmente riservata tabase della precoce scelta inumatoria, particolarmente frequente nei grandi empori dell'Alto Adriatico, come Aquileia, Rimini, Ravenna e Altino, si debbano invocare la condizione socio-economica non elevata, i legami con la tradizione familiare o la sopravvivenza di consuetudini locali, ma anche la presenza fra la popolazione di soggetti stranieri o l'adesione a culti bra da valutare l'ipotesi della presenza di stranieri, in particolare di orientali, nei cui terri-monili di importazione orientale rinvenuta nei corredi funerari. A partire dal III secolo d.C., le inumazioni diventano quasi esclusive, con sporadiche attestazioni del rito incineratorio, testimoniate anche in altri siti dell'Italia settentrionale, come l'attardamento dell'incinerazione vengono invocati il conservatorismo ideologico, ragioni economiche o sociali e l'adesione a una fede religiosa (Airoldi 2001, 116; Ortalli 2007, 209-10).
I riti di passaggio costituiscono un punto di riferimento ricorrente in etnologia e antropologia culturale. Claude Levì-Strauss riabilita il pensiero di Van Gennep per quanto riguarda il totemismo, poiché la scuola francese di Durkheim, Marcel Mauss e gli altri, aveva gettato un certo discredito sull'argomento. Van Gennep ha impiegato le sue energie negli studi di etnologia e in quelli sul folklore. Possiamo dimostrare l'esistenza di due fasi nelle opere di Van Gennep: la prima dominata da interessi di tipo etnologico, la seconda da interessi di tipo folklorico. Il suo lavoro critico l'epoca dei lavori sul totemismo, ed inaugura la questione mito -rito. Dall'etnologia provengono i lumi, le ispirazioni, le categorie che servono per lo studio del folklore; tutte le ricerche condotte nella sua fase etnologica lo portano a realizzare l'opera in analisi. I riti di passaggio costituiscono quindi una cerniera tra le due fasi. L'idea è proprio lo schema dei riti di passaggio per analizzare l'enormità di studi fatti fino a quel momento. Questi schemi sono applicabili sia alle società di interesse etnologico sia al nostro tipo di società. La società umana, per Van Gennep, è assimilabile a uno spazio delimitato da linee di confine e organizzato in un certo numero di comparti secondo precise linee di divisione. Una società non si distingue dalle altre stabilendo confini intersocietari, ma provvedendo a tracciare linee di divisione interne. Società vuol dire divisione. Questo assunto si rifà alla scuola francese. Van Gennep oltre al tema della divisione ha recepito anche quello della classificazione da Durkheim e Mauss. La classificazione, per egli, è un bisogno sociale e il totemismo non è altro che uno dei possibili sistemi di classificazione ( visione inversa a quella di classificazione di Durkheim ). Per sopravvivere ogni società deve soddisfare due requisiti fondamentali: la coesione interna e la continuità temporale del gruppo. Classificare significa produrre legami di natura particolare tra individui che ne fanno parte. Si creano società particolari interne a una società generale. Le società differiscono per il numero di ripartizioni interne. Tutte le società conoscono due grandi divisioni: una a base sessuale, l'altra a base magico -religiosa. Il duplice problema che ogni società deve affrontare ( coesione e continuità ) si precisa in relazione agli individui che la compongono. In una società come la nostra caratterizzata da una certa labilità delle linee di separazione interne, si realizzano numerosi passaggi che richiedono un semplice mutamento economico. Il passaggio dallo stato di laico a quello di sacerdote non è solamente un cambiamento economico, ma implica alcuni meccanismi cerimoniali. Più basso è il gradi di civiltà, maggiore è il predominio del sacro. I riti di passaggio sono proprio quei meccanismi di ogni tipo che regolano i mutamenti di ogni
2006
Architettura Città Territorio Progettare n.25/2006 Lo spazio della chiesa si evolve seguendo le trasformazioni ecclesiali e sociali: il concorso internazionale per l'adeguamento liturgico della Cattedrale di Parma di Tino Grisi Architettura sacra
Rivista di Pastorale Liturgica, 2014
Questo breve, ma denso saggio, scritto nel 2014, è apparso su “Rivista di Pastorale Liturgica”, 6, 2014, pp. 24-28. È una riflessione sul significato del ritorno di interesse per il "rito" nelle scienze umane oggi. Può essere interessante anche per chi ha amato la serie televisiva israeliana Shtisel.
Minaria Helvetica, 30, 2012. Nelle tombe del Canton Ticino sono deposti talvolta o vasi in pietra ollare rotti, o mal riusciti, o di piccolo formato. Un recipiente da Arcegno conteneva del pesce. Spesso nelle tombe femminili ticinesi sono presenti fusarole in pietra ollare: le più antiche sono del I sec. a.C.
in FAORO Luca (a cura di), Carte di regola. Storia, territorio. Attualità, METS, pp. 115-157. , 2022
2018
Quando parliamo della morte usiamo spesso espressioni come: "se n'è andato" senza specificare dove. Se la morte è partire significa che c'è un punto di arrivo. Difficile però capire come la vita continui una volta usciti dall'unica dimensione che conosciamo: quella terrestre. I racconti di coloro che hanno attraversato la soglia della morte risalgono ai tempi più antichi, ma solamente di recente la scienza ha cominciato ad interessarsi a loro, dandogli il nome di near death experiences, o actual death experieces. Anche i mistici hanno lasciato nel corso dei millenni le loro testimonianze, cercando di raccontare nei limiti del possibile cosa hanno visto, provato, compreso. Vanno nella stessa direzione? Si può capire cosa è l'aldilà? La porta è stretta, la nostra percezione del tempo infinito limitata. Eppure qualcosa ci è stato rivelato. The idea we have a surviving soul is as old as the world, but if tales of the afterlife have always accompanied mankind, only recently NDEs: experiences of temporary death, brought them to attention of great audiences and science. Most of us, however, have not had transcendental experiences, a vision, an apparition, an NDE and in order to accept what we are told, it must come from someone credible and sane. There must also be others able to offer similar or identical testimonies to compare them and try to understand what lies beyond this life and this reality.
VERSO L'ALDILA'. SPAZI E RITI DEI DEFUNTI, 2021
Negli ultimi decenni le pratiche tradizionali di accompagnamento dei defunti dal momento del decesso fino alla sepoltura sono profondamente mutate. Ospedalizzazione e distanza culturale dalla morte hanno tolto alla cura familiare e comunitaria la capacità di gestione del lutto. Molteplici riti si sono affiancati o sostituiti a quelli della tradizione cristiana, portati sia dalle popolazioni immigrate, sia da nuove sensibilità spirituali. Ma anche le pratiche comunitarie e personali di accompagnamento dei defunti nell’ambito del cristianesimo sono profondamente mutate, tanto da necessitare di una nuova riflessione sulle modalità di annuncio della Risurrezione di Cristo. I luoghi e le immagini che fino a pochi decenni fa accompagnavano il saluto della comunità ai defunti sono oggi soggetti a un veloce processo di cambiamento e in questo contesto risulta di interesse chiedersi con quali modalità di presenza e con quali spazi e simboli il cristianesimo possa e desideri annunciare il proprio ‘credo’. I luoghi nei quali si celebrano i momenti del saluto della comunità al defunto narrano, infatti, nel linguaggio dell’immagine e della materia le realtà umane e trascendenti alle quali le persone e le comunità fanno riferimento. Nel testo Verso l’aldilà. Spazi e riti dei defunti il tema liturgico e rituale delle esequie nella Chiesa Cattolica, anche alla luce della pratica ormai diffusa della cremazione, viene preceduto da considerazioni in ordine gli aspetti antropologici e sociologici propri della ritualità nella storia dell’umanità. La terza parte del volume raccoglie, invece, i contributi legislativi e architettonici di analisi e di riflessione sugli spazi contemporanei nei quali avviene il saluto ai defunti da parte delle comunità e sulle possibilità di nuovi luoghi di custodia dei resti mortali.
in Longobardi. Un popolo che cambia la storia, catalogo della mostra (Pavia – Napoli – San Pietroburgo, 2017-2018), a cura di G.P. BROGIOLO, F. MARAZZI, C. GIOSTRA, Milano, pp. 60-67, 2017
In copertina Spada con impugnatura con decorazioni auree dalla tomba 1 di Nocera Umbra (Perugia) Fine del VI-inizi del VII secolo Roma, Museo delle Civiltà-Museo dell'Alto Medioevo (cat. III.1b) Pagina 2 Fibula a disco a cloisonné da Torino, Lingotto Fine del VI-inizi del VII secolo Torino, Musei Reali di Torino-Museo di Antichità (cat. II.27a) Ideazione grafica della copertina Metodo studio
Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.
Études romanes de Brno, 2018
Omelie sul Natale e sull'Anticristo, 2021
Vita monastica, 2021
in "Arte Cristiana", n. 879, novembre-dicembre 2013, pp. 440-450
Rime degli Arcadi I/XIV, 1716-1781 Un'antologia, 2019
Andrea Pala, “La suppellettile liturgica”, in S. Angiolillo, R. Martorelli, M. Giuman, A. M. Corda, D. Artizzu (a cura di), Corpora delle antichità della Sardegna - La Sardegna romana e altomedievale. Storia e materiali, Sassari 2017, pp. 315-321, 2017
Segno & Testo, 2016
Rivista Liturgica 100/2 (2013) Padova, Italy, pp. 363-369. , 2013
La Tavola Osca di Capracotta. I riti dei Sanniti tra ieri e oggi, 2022