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2017, Osservazioni sui paragrafi delle 'Leggi' ittite relative al matrimonio
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BIDR viene pubblicato annualmente. La pubblicazione di articoli e contributi scientifici proposti alla Rivista osserva i criteri di massima per la valutazione della ricerca scientifica adottati dalle Autorità universitarie italiane. Tali saggi saranno pertanto sottoposti all'approvazione di due esperti scelti dalla Direzione all'interno di un gruppo di studiosi predeterminato, il cui elenco è a disposizione degli interessati, rispettando l'anonimato dell'autore e dei lettori.
Che Vittorio Scialoja abbia influenzato, ed in maniera rilevante, i destini accademici della processualcivilistica italiana sembra essere, ormai, fuori discussione, dopo che recenti ricerche hanno evidenziato il ruolo primario che Egli ricoprì fra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo 1 . Più incerto, invece, è quanto i suoi insegnamenti ed i suoi studi, ed in particolare (ma non solo, come vedremo) le lezioni sulla «procedura civile romana» 2 , abbiano 1 Il riferimento è, evidentemente, agli scritti di F. Cipriani, Le dimissioni del professore Mortara e i 'germanisti ' del preside Scialoja, in «Riv. dir. proc.» 45 (1990) 770 ss., ivi, a p. 803 s., in nota, l'elenco dei libri di Vittorio Scialoja; poi, ampiamente, iD., Storie di processualisti e di oligarchi. La procedura civile nel Regno d'Italia (1866, Milano 1991, spec. 55 ss.; iD., Vittorio Scialoja e la maiuscola reverenziale di Giuseppe Chiovenda, in «Dir. romano attuale» 3 (2000) 71 ss.; iD., Vittorio Scialoja e la procedura civile, in «Foro it.» 131 (2006) V, 265 ss.; ID., Giuseppe Chiovenda e la 'Rivista italiana per le scienze giuridiche' (ancora sul dissidio tra Scialoja e Chiovenda), in «Giusto proc. civ.» 4 (2009) 1271 ss. Non entriamo nel merito, in questa sede, dei risultati ai quali sono pervenuti questi scritti e dell'impostazione di fondo che li caratterizza, pure oggetto di vivaci discussioni fra processualcivilisti e non, limitandosi il presente scritto all'analisi del pensiero e delle idee di V. Scialoja intorno al processo. Tuttavia, su tali scritti v., in particolare, in senso decisamente critico, L. Montesano, «Storie» recenti su Mortara e Chiovenda e sul «romanesimo» di Vittorio Scialoja «concretato» dai fascisti, in «Foro it.» 126 (1991) V, 598 ss.; iD., «Culto della personalità», «prodotti organici» e «pappagalli lusingatori» di Chiovenda in un libro recente, in «Riv. dir. proc.» 47 (1992) 284 ss. In proposito v. anche, però, E. grasso, Le «Storie» di Franco Cipriani, la conoscenza scientifica del processo e i metodi, in «Quad. fiorentini» 23 (1994) 499 ss. (sul quale, tuttavia, criticamente L. Montesano, Fede in «verità metafisiche» e «assioma valutativo» nella dottrina processualcivilistica italiana?, in «Quad. fiorentini» 25 (1996) 653 ss., con la replica di E. grasso, Note a Montesano, in «Quad. fiorentini» 25 (1996) 665 s.); I. Bonsignori, Vittorio Scialoja e la riforma della giustizia civile, in «Clio. Rivista trimestrale di studi storici» 28 (1992) 119 ss.
2021
La Vittoria, in sardo "Sa Bitòria", è un termine propriamente sardo, la cui radice riporta al "Bitu" o "Bitzu" (Becco del Falco) riscontrabile nella cultura egiziana, orientale, greca e romana.
La Grotta del Fossellone si apre nel calcare liasico del versante Quarto Caldo del Promontorio Circeo all'interno del Parco Nazionale (AA. VV. 1995). Essa fu scoperta da Alberto Carlo Blanc nel 1936, durante la prima campagna di scavo alla vicina Grotta delle Capre. La cavità era allora completamente colmata e il deposito formava un talus scosceso che giungeva fino al bordo dell'apertura superiore che le dà il nome.
in "Bibliomanie", n. 19, 2009
Saggio sulla fortuna di Othello nel Novecento
La martire, il culto e le identità territoriali a cura di Elena Onori Il volume propone un percorso originale che si snoda tra le quattro sezioni del convegno itinerante che si è svolto nel 2018 in quei luoghi dove sono vivi la memoria e il culto di Santa Vittoria vergine e martire. Dai temi storico-territoriali legati alla Sabina e al monachesimo in riferimento al culto dei santi e alla loro diffusione nell'età tardo antica e medioevale, si passa ai culti martiriali e alle rilevanze archeologiche relative al culto di Santa Vittoria, per poi prendere in esame le diverse espressioni figurative e devozionali della Vergine e martire romana. Il percorso si conclude con un focus sulle vicende storiche e cultuali della Santa nella marca fermana anche in relazione ai rapporti con l'Abbazia di Farfa. Agli studiosi il compito di cogliere quanto è stato puntualizzato circa i concetti già acquisiti e le problematiche già sviscerate e tutti gli spunti validi per nuovi approfondimenti e nuove acquisizioni.
SAGGI E MEMORIE DI STORIA DELL'ARTE, 2019
The subject of Giovanni Gerolamo Savoldo’s Shepherd with a flute (Los Angeles, J.P. Getty Museum) has not yet been identified. This article attempts to link Savoldo’s painting to a tradition that legitimised the performative effects of the imagination with an episode from the story of Jacob related in the book of Genesis. The painting is one of the first occurrences to appear in a chamber context of a subject that would become widespread, particularly in the seventeenth century, because of its multiple applications.
in Aa. Vv., Guida alle chiese romaniche di Ascoli Piceno, città di travertino, Ascoli Piceno 2006, pp. 102-119, 179-182, 2006
In verità, certamente e senza dubbio, il di sotto è uguale al di sopra, e il di sopra è uguale al di sotto, per trarre i miracoli da una cosa. Così come tutte le cose derivano da Uno e dal pensiero dell'Unico, tuttavia tutte le cose nascono da questo Uno mediante la loro unione. Il loro padre è il Sole, la loro madre è la Luna, il vento li allevò nel proprio ventre e la nutrice fu la Terra. L'Uno è il padre delle meraviglie del mondo intero. La sua forza è possente quando si sviluppa in Terra. Separa la Terra dal Fuoco e il sottile dal grosso, dolcemente e soavemente. S'alza dalla Terra al Cielo e da qui ritorna alla Terra per ricevere la forza dall'alto e dal basso. Possederà la Luce di tutto il mondo, e le tenebre si allontaneranno. E' la forza di tutte le forze, penetra nel sottile e nel solido. Pertanto questo mondo è stato creato a somiglianza di un altro mondo più grande. Per questo si compiranno prodigi, per questo mi chiamo ERMES TRISMEGISTER Posso e posseggo i tre elementi della saggezza del mondo intero. Termina qui ciò che ho detto per opera del Sole. (tratto da: IL VELO D'ISIDE di H. P. BLAVATSKY) La tradizione afferma che sul corpo morto di Ermete a Hebron, è stata trovata da un "Isarim" o iniziato, la tavola con il nome di Smaragdina. Essa contiene alcune sentenze, la cui essenza costituisce la saggezza ermetica. E coloro che leggono soltanto con gli occhi corporei i precetti non diranno nulla di
Gilbert Clavel, Fortunato Depero, Italo Tavolato, qualche anno di un sodalizio che ha prefigurato una svolta nelle avanguardie europee; la residenza di Clavel fu luogo d'incontro e di scontro dal 1917 al 1922 di una folta pattuglia di artisti e letterati europei tra i quali Cocteau, Picasso, Marinetti e gli animatori dei Balletti russi.
Le origini della Cavalleria e del "guerriero sacro": dallo sciamanesimo del Paleolitico fino alle sue forme ancora esistenti nell'Eurasia l'archetipo del guerriero si sviluppa attraverso i guerrieri di Odino, uomini-lupo e uomini-orso, gli eroi omerici come Achille e Odisseo, gli Equites di Romolo e la figura del Cavaliere medievale trovando nei poemi del ciclo del Graal le più alte espressioni di sacralità, se si legge con attenzione il "Giuseppe di Arimatea" di Robert de Boron. (l'articolo originale con le sue illustrazioni si può leggere sul sito www.simmetria.org)
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Analecta Papyrologica, 2016
Introduzione al libro Pirandello a briglia sciolta, 2023
LA CATTEDRALE DI VITERBO RILETTURA DI UN MANUFATTO ARCHITETTONICO, 2021
Jacopo Barozzi da Vignola, 2002