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2018, Chiara Saroglia
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The research deals with the study of the Gesta Guillelmi written by William of Poitiers, duke William II’s chaplain – probably the best work about the Conqueror; it is very interesting the chronicler’s point of view about the Norman concept of power during the 11th century. After an analysis about the author, the primary source and the Norman history between Rollo and the Conquer of England, in the last chapter the student did a textual and narrative analysis to demonstrate in which ways the demonstration and transmission of power had changed in that time. Lo studio affronta l’istituzione del potere all’interno dei Gesta Guillelmi di Guglielmo di Poitiers, una delle fonti primarie più autorevoli in merito all’ambito normanno, e l’interpretazione che il cronista fornì riguardo i modelli politici normanni dei decenni centrali del secolo XI. Dopo aver trattato a livello generale dell’autore, del testo e della storia normanna da Rollone fino al 1066 – con qualche breve riferimento alla campagna militare in Inghilterra – si è infine condotta un’analisi testuale e una narrativa piuttosto approfondite del documento, volte a dimostrare in che modo all’epoca fossero cambiate l’espressione e la trasmissione del potere.
la Biblioteca di Via Senato, 2019
The article presents another of those ingenious mind, rebels to the yoke of religion, typical of the Italian Renaissance. Converted to Calvinism and therefore condemned to death by the Inquisition, Grataroli became a defender of heterodox doctrine. His translation of a report of the Waldensian massacre in Calabria became part of the history of Protestant martyrs. He was the author of numerous treatises on various subjects, for which he widely used the works of Giovanni Michele Alberto da Carrara, Antoine Mizauld and Gerolamo Cardano. The perfect correspondence of the topics discussed makes it probable that Giordano Bruno knew his writings. In particular, the De mutatione temporum, eiusque signis perpetuis may have inspired the De’ segni de’ tempi, a Bruno's lost opera. This allows us to conjecture the content of the work with greater reliability.
Panorama Numismatico 340 del 06/2018, 2018
Sistema penale, 2020
SOMMARIO: 1. Caratteri del populismo politico.-2. Tangentopoli e il populismo penale in Italia.-3. Scenari americani del populismo penale e riflessi italiani post-2018.-4. Diritto penale e democrazia.-5. Ruolo di Corti supreme e dottrina nel processo di razionalizzazione della legge.-6. (Segue). Lex et ius. Il modello classico e quello penale di matrice illuministica.-7. Il populismo penale tra demagogia e crisi del potere deliberativo delle élites.-8. Il quadro che inquieta: la crescita di un penale maligno, pervasivo e incontrollato. Alcune censure degli ultimi anni.-9. Apparenti conflitti del populismo in sé col costituzionalismo.-10. Una nuova resistenza civile.-11. Cultura liberale, diritto penale "negativo" e programmi propositivi.
PITAGORISMO GNOSTICO, 2017
Valentino e i suoi seguaci conoscevano perfettamente la filosofia numerica pitagorica. Valentino, Eracleone, Tolomeo e l’intera Scuola di questi Gnostici, discepoli degli insegnamenti di Pitagora e Platone, seguendone la guida, posero la “scienza aritmetica” come principio fondamentale della loro dottrina. Ippolito scrive che, Valentino e altri Gnostici erano discepoli di Pitagora e di Platone. Gli Gnostici avevano dunque conoscenza del sistema dei seguaci di Pitagora, sistema di cui disgraziatamente solo qualche frammento è giunto sino a noi, e senza dubbio lo utilizzarono adattandone a proprio uso, l’aritmetica e la geometria per aiutare le loro esposizioni. San Gerolamo era convinto che Marco era un egiziano. Marco ha realizzato con i numeri e le lettere dell’alfabeto greco, un sistema analogo a quello adottato dai Rabbini Cabalisti.
Recensione al libro "Davide e Golia. I cattolici e la sfida della globalizzazione"
Corriere della Piana
Di Giusi Verbaro Cipollina bisognerebbe scrivere libri. E non uno solo. La sua vita esemplare di figlia, madre, moglie, professionista, i suoi tanti libri, il di sé che ha lasciato sia negli scritti di importanti critici (penso a Piromalli, Pomilio, Amoroso.Cara, ecc), ma soprattutto nelle auto confessioni poetiche, veri fili di Arianna capaci di guidare con razionicinio nei dedali della sua arte poetica, che altrimenti ci sarebbe da smarrirsi e non più ritrovarsi. Perciò addensare tutto nelle due o tre pagine di spazio disponibili, appare subito ardua impresa, se non insostenibile arroganza, col rischio di omettere aspetti rilevantissimi di una visione poetica ampissima sia nelle tecniche, sia nelle storie raccontate. Lo spazio dentro cui la Verbaro ha circoscritto il suo discorso di poesia è un oceano di versi che paiono affondare a volte nel classicismo, per riemergere più altrove con elementi modernissimi, senza mai, però, abbandonare la vena di liricità che la pervade tutta, sempre. Nata a Catanzaro nel 1940, laureata in biologia, ha pubblicato più di venti volumi tra poesia, saggistica e antologie poetiche. Ha fondato premi letterari, organizzato convegni, creato centri di studi e di lettura, promosso nelle scuole e presso altre istituzioni seminari di scrittura creativa, corsi di letteratura, laboratori sui linguaggi della poesia. È stata pubblicata in Francia dalle edizioni Les amis de la poésie di Bergerac. Tra gli altri ha ricevuto il premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 1985 per la poesia e nel 2002 per la saggistica. Sulla sua complessa attività letteraria, nel 2003, è stato pubblicato un volume monografico dal titolo Senza fine senza terra. Le metafore del viaggio nella poesia di Giusi
Lingue e culture dei media, V. 2, N. 1, 2018
1. INTRODUZIONE Costante è stata la collaborazione ai giornali di Giorgio Manganelli. Da essa spesso sono derivate raccolte divenute punti fondamentali della sua bibliografia, scorrendo la quale è possibile rintracciare una prima collaborazione a un quotidiano, la Gazzetta di Parma, fin dal 1948 1 ; ma è soltanto a partire dall'inizio degli anni sessanta che questa collaborazione si fa più intensa. Dapprima con Il Giorno, quindi con i settimanali L'Illustrazione Italiana e L'Espresso, e ancora il Corriere della sera. Ma rimane, tale collaborazione, nell'ambito di uno dei più tradizionale rapporti tra letterati e giornali: la recensione libraria. Nel 1967 l'esclusivismo recensorio si interrompe con la pubblicazione degli articoli Obiezione al divorzio e Alcune ragioni per non firmare gli appelli, ai quali seguirà l'anno successivo Omaggio all'atleta: ma la collocazione nel mensile culturale del Gruppo 63, Quindici, emargina i tre testi rispetto a una possibile specificità della scrittura giornalistica 2. Bisognerà attendere i primissimi anni settanta perché alle recensioni si affianchino, su settimanali e quotidiani, articoli d'altra natura, sul costume e la società. Ricorderò solo i momenti iniziali: sono del 1970 gli articoli, apparsi sul settimanale L'Espresso rispettivamente del 4 ottobre e del 23 novembre, Schederanno gli spettatori e Come la vedono i presidi 3 , nel 1972 esce sul quotidiano Il Giorno l'articolo Pensate un po' il Duomo trasformato in Colosseo 4. Allo stesso decennio appartengono anche i primi articoli dedicati ai viaggi, che diverranno poi uno degli argomenti più frequentati e saranno quindi ricomposti in preziosi volumi, a partire dall'unico pubblicato in vita, Cina e altri Orienti (1974), in cui, oltre a un inedito capitolo dedicato alla Malesia, troveranno posto gli articoli sulla Cina pubblicati sul Giorno tra ottobre e novembre del 1973 e uno sulle Filippine apparso sull'Espresso nel giugno dello stesso anno. Seguiranno, postumi, Esperimento con l'India (1992), L'infinita trama di Allah, Viaggi nell'Islam 1973-1987 (2002), La favola pitagorica. Luoghi italiani (2005), L'isola pianeta e altri settentrioni (2006), dedicato ai viaggi nel nord Europa. Viaggi e giornali 1 Si tratta di una recensione a D.H. Lawrence, Classici americani, Milano, Bompiani, 1948. Per la bibliografia: Pulce 2016. 2 I tre articoli, usciti rispettivamente nel n. 1 del giugno 1967, nel n. 2 del luglio 1967 e nel 13 del novembre 1968, furono poi ripubblicati, nel 1973, in Lunario dell'orfano sannita. 3 Entrambi poi in Lunario dell'orfano sannita, con i titoli Calcio e Preside. 4 Poi, con il tiolo Roma e Milano, in Lunario dell'orfano sannita.
The theme of this contribution is founded on literary and musical considerations about the idea of freedom analysed in my previous research. As a matter of fact, I dealt with this theme in 2013 in the Academy of Modena, by analysing and comparing Friedrich Schiller and Giuseppe Verdi's works. In this occasion I am going to deal with the drama Wilhelm Tell (1804) by Friedrich Schiller and the opera Guglielmo Tell (1829) by Gioacchino Rossini. They are their last theatre works, where they simultaneously reached the peak of their artistic path. At the end, we could say that both the authors firmly supported the idea of freedom, despite there are 25 years between the two works. In that time span, the idea of freedom suffered an important historical and political change which clearly emerges by comparing the two artistic products. For this reason, it is engaging to observe the sensitive way by which the two artistic geniuses represented their respective historical and political situations in their masterpieces.
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ISTITUTO ENCICLOPEDICO TRECCANI, IL CONTRIBUTO ITALIANO ALLA STORIA DEL PENSIERO. DIRITTO, 2012
Lingua italiana - Treccani.it, 2024
Analecta Papyrologica, 2016
In: GIORNALE CRITICO DELLA FILOSOFIA ITALIANA, pp. 77-91., 2015
"Paragone Arte", 2019
LUIGI GARLASCHELLI - CORPI PIETRIFICATI
Scritti teorici e tecnici di agricoltura, a cura di Sergio Zaninelli, vol. III, Dall'Ottocento agli inizi del Novecento, 1992